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Autore: KiaraRowling    13/09/2007    12 recensioni
Hermione innamorata. Ma il suo non è un amore normale. Vale ugualmente questo sentimento? Piccola one-shot dedicata ad una persona molto importante..
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano seduti sotto un albero, l’una tra le braccia dell’altro: si scambiavano tenerezze, carezze e baci che solo gli innamorati sanno darsi.

Li vide ridere: lei mosse la testa all’indietro, lui le diede un bacio sul collo.

Si sentì ribollire il sangue nelle vene: non avrebbe mai conosciuto quel tipo di amore, sarebbe sempre rimasto un mistero. Abbassò lo sguardo, una lacrima scendeva lentamente sul suo viso, unica testimone del suo dolore. Perchè fa male amare senza essere ricambiati, e ancor più doloroso è vedere la persona che ami tra le braccia di qualqun altro.

Si sentì salutare, e alzò la mano per ricambiare il saluto: il volto sorridente e il cuore straziato, così era sempre stato e così sarebbe stato sempre.

Nessuno conosceva il suo dolore, nessuno l’avrebbe mai conosciuto: negli anni aveva perfezionato la sua maschera, l’aveva integrata perfettamente dentro di sè, al punto di stentare a riconoscersi al di fuori di essa: accadeva solo quando li vedeva insieme, quando permetteva al suo cuore di sfogarsi e di soffrire.

Era difficile non notarli: emanavano un’aura di felicità intorno a loro, quel genere di felicità che solo due persone innamorate conoscono e riescono ad esternare.

Era come se vivessero in una dimensione tutta loro, fatta solo del loro amore, e dove non c’era posto per nessun altro.

Si sentì fremere al solo pensiero di come sarebbe stato provare, anche solo per qualche istante, quella sensazione: quando tutto intorno a te sparisce, quando puoi specchiarti negli occhi della persona che ami, quando puoi leggere il suo amore per te in ogni bacio, in ogni carezza, in ogni piccolo gesto.

Si chiese se mai avrebbe potuto gettare al vento la sua maschera, quella maschera costruita con tanta fatica, quella stessa maschera che era al tempo stesso salvezza e condanna.

Si chiese se era possibile essere sè stessi davanti agli altri, o se tutti, chi più chi meno, portavano una maschera per nascondere una parte di loro stessi: se così era, allora nessuno poteva dire di conoscere l’altro. E allora quei due giovani innamorati sotto l’albero, neanche loro si conoscevano? Cosa tenevano nascosto l’una all’altro?

Ma tanto, lo sapeva, nessuna maschera poteva essere peggiore della sua.

Perchè con quella maschera nascondeva completamente sè stessa, perchè con essa si era reinventata, aveva dato una nuova immagine di sè, un’immagine che risultava normale agli occhi del mondo.

Già, normale.

Ginny e Harry si alzarono tenendosi per mano, e si avviarono verso il castello.

Rimase lì a guardarli andare via, belli, felici, semplicemente innamorati.

Ma anche lei lo era. Era innamorata. Era sbagliato, era ingiusto, era troppo anormale.. ma il suo era comunque amore.

Nessuno le aveva mai detto che l’amore poteva essere giusto o sbagliato, era un’idea che si era creata da sola, un modo per convincere sè stessa a desistere dal continuare a provare quel sentimento. Ma lo provava.

Lei, Hermione Jane Granger, era innamorata.

Era innamorata della sua migliore amica.

Di Ginny Weasley.

- Che fai tutta sola soletta Mezzosangue? - chiese una voce alle spalle di Hermione.

- Sparisci Malfoy - sbottò la ragazza.

- Come siamo acide oggi.. come mai? Lenticchia ti ha mollata? Non ti ama più? - la canzonò.

Già, Ron. Hermione si era messa con lui alla fine del quinto anno. O meglio, la sua maschera si era messa con lui. Non lo amava. Gli voleva bene come un fratello, ma non lo amava. Ma doveva stare con lui: perchè così era una ragazza normale. Era un amore normale. Finto, ma normale e accettato da tutti.

Hermione sorrise, un sorriso amaro che lasciò spiazzato Draco: - Ma che ne vuoi sapere tu dell’amore Malfoy? Non hai la minima idea di cosa sia, nè di quanto faccia soffrire. Quindi, vedi di chiudere quella fogna che ti ritrovi per bocca. -

Hermione lo oltrepassò, e si diresse a pasi veloci dentro il castello.

- Ciao Herm! - la salutò allegro Harry.

Lei gli sorrise: non poteva prendersel con lui, non era colpa sua se Ginny lo amava, e se lei.. se lei amava la rossa.

Eppure c’erano momenti in cui lo odiava: lo odiava perchè lui conosceva i suoi sorrisi, perchè la rendeva felice, perchè aveva la fortuna di essere toccato dal suo amore.

- Ciao ragazzi - disse Ron, arrivando dietro ad Hermione e dandole un bacio sulla guancia.

- Muoviamoci, abbiamo lezione di pozioni, e conosciamo tutti Piton.. - disse Hermione.

Miss-So-Tutto-Io, così la chiamavano gli altri. Saggia e intelligente, questi erano gli aggettivi che meglio la descrivevano. Questi erano gli aggettivi che lei si scelse quando decise di indossare la maschera.

E quell altro aggettivo, quello che descriveva la vera Hermione.. quello non sarebbe mai venuto fuori. Perchè a quello serviva la maschera. A nasconderla.

Arrivarono nell’aula di Pozioni e si sedettero insieme, i tre amici di sempre, l’inseparabile trio.

Poco dopo arrivarono anche i Serpeverde, Draco Malfoy in testa al gruppo.

Il Principe delle Serpi si sedette accanto ad Hermione, e si sporse verso di lei.

- Scusa per prima Mezzosangue - le disse in un sussurro.

Hermione lo guardò e gli sorrise.

Sì, Hermione e Draco. Divisi dalla vita, uniti dallo stesso segreto.

Lui purosangue, lei mezzosangue, lui serpeverde, lei grifondoro, lui gay, lei.. lei anche.

L’aveva detto. Aveva permesso a quell aggettivo di venire fuori. La maschera, anche solo per qualche istante si era rotta.

E lei provò l’irrefrenabile voglia di alzarsi in piedi e dirlo.

Sono lesbica.

Ma la maschera tornò al suo posto, e la voglia sparì dietro di essa.

Si era confessata con Malfoy una sera, sulla Torre di Astronomia: era andata lì in lacrime, dopo aver visto per l’ennesima volta Ginny e Harry insieme. Non aveva sopportato la loro felicità. Ed era scappata.

Lì aveva incontrato Malfoy, da solo.

- Cosa vuoi Mezzosangue? - le aveva chiesto, poi l’aveva vista in lacrime.

E lei, incurante di chi si era trovata davanti, l’aveva abbracciato e gli aveva raccontato tutto.

Perchè mentire continuamente agli altri era troppo difficile. Perchè mentire continuamente a sè stessa lo era ancora di più.

- Coraggio, vai a dirlo a tutti i tuoi amici. Hai il tuo scoop adesso. - gli aveva detto dopo essersi staccata da lui.

Ma lui non l’aveva fatto. Era rimasto lì, di fronte a lei, in silenzio.

- Ti capisco. - le aveva detto.

Non c’era bisogno di aggiungere altro. Si guardarono negli occhi, per la prima volta senza odio: lessero nell’altro lo stesso dolore, la stessa paura che governava il loro cuore.

Non ne avevano parlato con nessuno. Era il loro segreto.

Davanti agli altri si insultavano e si comportavano normalmente, ma ormai erano uniti dal segreto. E, in uno di quei tanti modi strani in cui agisce il destino, erano diventati amici.

Piton fu terribile come suo solito, per lui ogni scusa era buona per togliere punti a Grifondoro.

L’unica a cui non poteva togliere punti era Hermione, perfetta come sempre.

- Sei proprio un genio, Herm! - esclamò Harry a lezione finita.

Lei contrasse il volto in un sorriso forzato. Lei era solo quello. Solo il genio, solo la secchiona della scuola. Niente di più. E nonostante quella fosse la normalità, quella stessa che tanto aveva cercato, prima o poi Hermione sapeva che avrebbe finito per soffocarla.

I ragazzi entrarono in sala comune, Ginny li aspettava su un divanetto, seduta accanto al fuoco: era così bella da sembrare un quadro.

I capelli rossi le ricadevano con eleganza sulle spalle, gli occhi riflettevano il danzare del fuoco nel camino.

Hermione distolse lo sguardo da lei, che nel frattempo si era alzata per salutare Harry.

Gli occhi delle due ragazze si incrociarono per qualche secondo: Ginny vi lesse un dolore sconosciuto, un dolore che non pensava Hemione potesse provare.

La rossa sorrise all’amica, che ricambiò.

La maschera faceva il suo dovere. Come sempre.

- Scusate ragazzi.. devo andare in biblioteca.. - disse Hermione.

Uscì dalla sala comune, e andò in biblioteca: prese un libro, uno a caso, e si sedette accanto ad una finestra.

- Che hai? - le chiese Malfoy, sedendosi di fronte a lei.

- Niente -

- Il tuo niente per caso ha i capelli rossi ed è la sorella del tuo ragazzo? -

- Fuori dai piedi Malfoy -

- .. non mi piace vederti stare male.. -

Hermione si voltò finalmente verso di lui.

Due lacrime le scivolarono lungo le guance.

- E’ così difficile.. vederli insieme, fare finta che vada tutto bene, che io sia felice per loro, che la consideri solo un’amica.. non ci riesco Draco.. questa situazione mi sta uccidendo.. -

Appoggiò la testa sul banco, il corpo scosso dal pianto. Lui le accarezzò dolcemente i capelli.

- Ti sei proprio innamorata della Weasley, eh? -

Hermione annuì, alzando la testa.

- Se ti può consolare, io sono messo peggio di te.. -

- Che vuoi dire? -

- Che mi sono innamorato di Potter. -

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