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Autore: Karrysmiles    26/02/2013    1 recensioni
Daphne Ludson e Logan Holse avevano appena firmato il loro patto con la morte.
Sopravvivere ricevendo fama e fortuna o morire e mantenere i propri principi?
-Congratulazioni, siete stati scelti come tributi per i 72esimi Hunger Games, ora stringetevi la mano!- esclamò lei.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Che ti è successo?- chiese lui spostando una ciocca dei miei capelli fradicia dal viso portandola dietro l'orecchio.
Mi accorsi anche del graffio che mi aveva lasciato la ragazza del 2 sul viso, partiva dal sopracciglio allo zigomo; ma il dolore più lacerante era la ferita
alla gamba. 
-La ragazza del 2, mi ha attaccata al lago- dissi io.
Notai la sua spalla ferita e la giacca tutta strappata.
-E tu?- chiesi.
-Il ragazzo del 3- rispose lui.
Improvvisamente sobbalzò, come se avesse appena ricordato qualcosa di vitale importanza.
-Aspetta- disse.
Frugò nel suo zaino per poi porgermi un piccolo contenitore rotondo.
Crucciai le sopracciglia.
-Cos'è?- chiesi io afferrandolo e rigirandomelo tra le mani.
-Una pomata, spalmala sulla ferita- disse lui aprendomi il contenitore. 
Spalmai quella disgustosa pomata, era grigiastra, gelida e aveva un'odore terribilmente forte. Feci una smorfia disgustata. Lui rise. Sospirai sollevata e
mi lasciai trasportare dall'inebriante freschezza di quella schifezza chiudendo gli occhi. 
-Funziona, dona sollievo- dissi io ancora estasiata.
-Me l'ha inviata Puorette, ho scampato una bella infezione- disse lui grattandosi il capo.
Notai la sua espressione divertita nel vedermi così e mi ricomposi.
-Hai fame?- chiesi io.
-Mh, un po'- rispose lui. 
Tirai fuori la frutta secca e glie la porsi. Ne mangiò giusto qualche morso e la rinfilai nello zaino. Il sole riuscii ad asciugare i miei abiti in tempo dal calo
della temperatura. Un po' umidi, forse.
Arrivata la sera, entrambi ci affacciammo per vedere i decessi. Solo la ragazza del 2. Stesi il sacco a pelo, lo aprii interamente per farci sdraiare entrambi.
La luce della luna entrava fioca, gli occhi di Logan erano chiusi e studiai il suo volto grazie ad essa. Il vento entrava gelido facendomi tremare lievemente.
Logan si voltò verso di me.
-Hai freddo?- chiese lui.
Sobbalzai pensando che mi avesse scoperto mentre lo fissavo.
-Poco- risposi io.
Si avvicinò e mi avvolse con le sue braccia, strabuzzai gli occhi mentre le mie guance diventavano paonazze. Poco dopo mi rilassai e chiusi gli occhi per
poi sorridere dolcemente mentre il mio corpo si faceva piccolo avvolto dal suo. Ci addormentammo così e per la prima volta nell'arena, mi sentii protetta.
Sentii un rumore, anzi, un canto. Ghiandaie imitatrici, mi feci cullare dal loro canto quando decisi che fosse l'ora di alzarsi. Scossi delicatamente Logan.
-Logan.. è giorno- dissi.
Un lamento uscii dalla sua bocca, i suoi occhi si aprirono in piccole fessure per poi richiudersi velocemente e riaddormentarsi. 
-Logan?- lo chiamai io.
Zero, nessun risultato, si era riaddormentato. Alzai gli occhi al cielo quando mi venne un'idea. Mi svincolai dalla sua tenera presa, mi accovacciai accanto
a lui e lanciai un piccolo grido. Lui si alzò con gli occhi sbarrati per poi posare le sue braccia sulle mie spalle.
-C-che succede?!- chiese in preda al panico.
-E' giorno- risposi io con nonchalance. 
Mi fissò per qualche secondo ancora confuso quando capì tutto. Mi guardò scocciato per poi abbracciarmi.
-Mi hai fatto prendere un colpo- disse lui.
Sorrisi.
Ci venne un languorino, mangiammo un po' del formaggio che mi era rimasto nello zaino e decidemmo di accendere il fuoco per cucinare lo scoiattolo a pochi
passi dalla buca.
-Cerca della di legna- ordinai a Logan.
-Subito, bellezza- rispose lui per poi avviarsi.
Alzai gli occhi al cielo.
Mi sedetti sul terreno e tirai fuori lo scoiattolo, dopo averlo pulito aspettai la legna di Logan. Passarono dieci minuti, sbattei il piede contro il terreno
dall'impazienza e mi alzai lasciando lo scoiattolo a terra. Ripresi il mio passo felpato per camminare indisturbata, i coltellini erano tra le mie mani pronti per
essere tirati a chiunque mi si avvicinasse. Un brutto presentimento.
Iniziai a correre senza meta precisa quando lo trovai. 
La ragazzina del 12 con una lancia fra le mani alle sue spalle di Logan mentre cercava cibo. Lei mi vide, stava per tirare la lancia in direzione della schiena di
Logan quando le saltai addosso. Mi rialzai e prendendola di peso la lasciai ai piedi di un'albero.
-No!- esclamai.
Corsi da Logan, lo strinsi forte a me come per sottolineare che fosse mio amico. Lei mi fisso per poi annuire ed andare via.
Logan mi accarezzò delicatamente la schiena, con della confusione negli occhi. Ormai la ragazzina era andata, il suo debito nei miei confronti era saldato.
Lasciai lo scoiattolo dov'era, non valeva la pena di metterci ancora in pericolo accendendo un fuoco. Ci ritrovammo nella buca, con me tra le sue braccia e la
consapevolezza che tutto questo potrebbe finire da un momento all'altro. Il mio sguardo cadde sulla mia collana; lucente come sempre.
-Perchè la collana?- chiesi io.
-Cosa?- disse Logan confuso.
-Perchè mi hai regalato la collana?- ripesi io facendo chiarezza nella frase.
-Così quando ti sentirai sola ti basterà toccarla e sarà come se fossi con te- rispose lui con un dolce sorriso. 
Passarono i giorni, morirono solo la ragazza del 7 ed il ragazzo del 10, mi sentii fortunata a non averci instaurato un rapporto. Aprire un'amicizia con loro per
poi vedere i loro volti lassù sarebbe stato troppo doloroso. Il cibo era finito, giusto la frutta secca che stavamo finendo di mangiare io e Logan, poi zero.
Mentre lui faceva un sonnellino decisi di raccogliere un po' di cibo. Uscii dalla buca, coltellini tra le mani come sempre per ogni evenienza. Un rumore dietro di
me, mi girai di scatto puntando alla gola di chiunque avessi davanti.
-Ehi bellezza, giù le armi- disse Logan.
Sbuffai.
-Ti rendi conto che stavo per farti fuori?- chiesi io come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Ma non l'hai fatto- disse lui con il suo solito tono calmo e sicuro avvicinandosi a me per poi portare una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio.
-Ma stavo per farlo- risposi io arrossendo per il suo gesto. 
-Dai, stammi dietro- gli dissi per poi riconcentrarmi sul cibo.
Ai piedi di un'albero vidi delle bacche, le raccolsi per poi annusarle tra le mani.
More.
-Prendi!- dissi a Logan lanciandogli le more che afferrò prontamente con le mani.
Improvvisamente sentii un rumore metallico a intermittenza, quasi fastidioso. Crucciai le sopracciglia e scoprii la provenienza del rumore.
Un paracadute.
Alzai lo sguardo all'albero sopra di me. 
-Che rabbia- dissi io.
-Che succede?- chiese Logan.
-Lassù, Puorette ci ha inviato qualcosa- dissi io.
-Lassù?- disse lui per poi alzare lo sguardo. Sbuffò.
-Aspetta qui- dissi. 
Mi arrampicai sull'albero, quasi a metà dell'opera aggrappandomi ad un ramo esso si ruppe e rotolai sul terreno fino ai piedi di Logan.
-Tutto ok Daph?- chiese lui porgendomi la sua mano.
-Si- risposi secca mentendo.
Sentii un enorme dolore percorrere la mia colonna vertebrale, mi rialzai facendo fatica a respirare. 
Erano almeno 3 metri. 
Riprovai, sta volta riuscii aiutandomi con i coltellini, li infilzavo nella corteccia per poi issarmi. 
Arrivata in cima agitai il braccio alla ceca cercando di prendere il paracadute. 
Preso.
Tirai il paracadute a Logan e scesi riusando i coltellini.
Logan aprii il paracadute.
-Panini- dissi io prendendone uno tra le mani lasciandomi inebriare dall'odore del pane fresco.
Tornando buca cominciò a piovere, corsi come una furia a riprendere lo zaino prima che la buca si trasformasse in un laghetto di fango. Riuscii a recuperarlo
in tempo ma ormai eravamo senza rifugio. Guardai Logan, poi gli alberi e feci un piccolo no con il capo. Gli alberi attraggono fulmini, non dissi la nostra
strategia di stare lontano dai fulmini a Logan perchè gli strateghi avrebbero potuto usarla a loro vantaggio.
Camminammo, camminammo, camminammo.
Mi venne un'idea. Guardai la parete rocciosa, presi Logan per mano e ci dirigemmo dentro. Facemmo meno rumore possibile per i possibili tributi pronti ad
attaccarci. Dopo vari giri vidi una piccola luce, mi avvicinai. Era  fioca, usciva dalla fessura di una parete  formata da varie rocce enormi. 
-Aiutami- dissi a Logan mentre mi avvicinavo alle rocce.
Al tocco di quelle rocce sorrisi, era tufo. Il tufo è una roccia resistente ma leggera.
Riuscimmo a scostarne una che ci permise di passare, anche la grotta in cui entrammo era in tufo. 



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