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Autore: Billie_Jean    26/02/2013    4 recensioni
Liam Payne era nato con la terribile maledizione dell'eroismo innato: non ce la faceva proprio, ad essere egoista. Dal rischiare l'osso del collo per salvare un gattino su un albero, all'avventurarsi a caccia nei boschi del distretto 12 per non far morire di fame la sua famiglia e quella di Niall, fino all'offrirsi volontario come tributo al posto del ragazzo che amava, Liam era pronto a sacrificare se stesso, pur di essere l'eroe della situazione.
HungerGames!AU scritta per la AU!Fest del THEGAYS - pairing: Niam
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Avrebbe dovuto saperlo in che guaio si stava cacciando, quando aveva deciso di chiedere un'alleanza a quel ragazzino del distretto 10. Le alleanze non finivano mai bene, si sapeva: si creavano legami, si scambiavano segreti e si finiva per dimenticare dove ci si trovasse; perchè, per quanto quel ragazzino con gli occhi color del muschio e l'espressione di chi ha perso tutto gli stesse a cuore, in un modo che non poteva spiegare, quelli erano gli Hunger Games. E dagli Hunger Games usciva sempre e solo un vincitore; e lui aveva giurato a Niall che sarebbe stato lui.
 
Liam Payne era nato con la terribile maledizione dell'eroismo innato: non ce la faceva proprio, ad essere egoista. Dal rischiare l'osso del collo per salvare un gattino su un albero, all'avventurarsi a caccia nei boschi del distretto 12 per non far morire di fame la sua famiglia e quella di Niall, fino all'offrirsi volontario come tributo al posto del ragazzo che amava, Liam era pronto a sacrificare se stesso, pur di essere l'eroe della situazione. O almeno, così aveva detto Niall tra i singhiozzi, quando l'aveva abbracciato l'ultima volta prima che venisse spedito nella capitale, e risucchiato dal vortice di armi e sangue dei giochi.
 
Liam glielo aveva promesso: sarebbe tornato da lui, avesse anche dovuto affrontare quei maledetti giochi per riuscirci; e poiché Liam non aveva mai mancato ad una promessa, Niall gli aveva creduto. Dieci giorni nell'Arena, e lui non demordeva. Insieme a Harry aveva abbattuto un branco di belve inferocite che si erano fatte fuori più della metà dei Favoriti; e due giorni dopo, l'impensabile era finalmente successo.
 
Erano rimasti solo in tre: Liam, Harry e Maximus, Favorito del distretto quattro. Non avevano avuto il tempo di studiare un piano di battaglia, di pensare alle conseguenze della morte di Max: lui li aveva attaccati e Harry, senza pensarci due volte, aveva reagito. Harry non era abbastanza forte, per sovrastare la potenza fisica di Max; così quando il coltello del Favorito volò dritto verso il collo scoperto del ragazzino, Liam non ebbe neppure bisogno di pensare: si scagliò in avanti, spingendo Harry oltre la traiettoria del pugnale; e sentì la lama conficcarsi tra le sue costole, lacerando la carne in profondità.
 
Cadere a terra fu come scivolare lentamente verso il fondale marino, immerso nel silenzio più assoluto. Il mondo parve spegnersi attorno a lui, e Liam battè la palpebre, solo parzialmente consapevole del grido straziato di Harry che poneva fine alla vita del suo assassino e crollava in ginocchio accanto a lui, afferrandogli il capo tra le mani e supplicandolo di non morire.
 
I colori erano più intensi, il cielo più azzurro; e mentre cercava di recuperare un barlume di lucidità, Liam lo vide. Niall era accanto a lui, con il suo sorriso gentile e i suoi occhi luminosi; sollevò una mano e gli accarezzò il capo, dolcemente. Doveva essere un fantasma, si disse Liam: la famosa luce oltre il tunnel, quello che doveva guidarlo alla pace e al riposo; sempre che ci fosse mai una pace, per uno come lui.
 
 -Sei stato bravissimo– gli sussurrò Niall, senza smettere di sorridere e accarezzarlo –Il più coraggioso di tutti-
 
Liam corrugò la fronte, cercando di radunare le ultime forze per controbattere, per dirgli che no, non aveva mantenuto la sua promessa e non stato affatto bravo, ma la lingua pesava come un masso  e parlare era uno sforzo titanico.
 
 -Mi dispiace- furono le uniche parole che riuscì a sputare fuori, assieme ad una bolla di sangue e saliva -Volevo tornare da te-
 
Niall gli strinse una mano, l'espressione più serena che Liam gli avesse mai visto, e scosse il capo.
 
 -Sono fiero di te, Liam. Più quello che pensi- gli disse, chinandosi su di lui e baciandolo sulle labbra.
 
Una parte del suo cervello doveva saperlo che non era reale, perchè Niall non poteva avvicinarsi più di due metri al sangue e probabilmente l'avrebbe odiato, per quello che aveva fatto; ma se doveva morire, voleva farlo per bene.
 
 -Ti amo, Niall- soffiò sulle sue labbra: il ragazzo divenne ancora più bello e splendente, e sembrava essere fatto di luce pura; annuì e sorrise, posandogli una mano sul viso.
 
 -Anche io ti amo, Liam- rispose, e spostò la mano sulla sua fronte -Ora chiudi gli occhi-
 
Con la voce di Niall ancora nelle orecchie e il suo sapore sulle labbra, Liam obbedì. E attorno a lui, esplose la luce.
   
 
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