Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Mimi18    13/09/2007    5 recensioni
Cancellate ogni ricordo che avete dell'attacco a Gaara.
L'Akatsuki è arrivato a Suna, ma gli alleati sono pronti a dare la propria vita per difenderla.
Long-Fic scritta da me e Gio93.
[Shikamaru x Ino - Lee x Sakura - Naruto x Hinata]
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
RESCUE AND RECOVER IN SUNA

RESCUE AND RECOVER IN SUNA

CAPITOLO 9

 

 

“Maledetto tonno! Proprio con me te la dovevi prendere?” sbottò, Ino, lanciando un Kunai verso l’uomo dalla pelle azzurra.

Kisame ghignò, la sua spada bloccò il kunai, per poi andare a sfiorare la testa di Ino, che schivò il colpo saltando all’indietro.

“Su, biondina...è inutile opporre resistenza! La sua fine è segnata...”

La giovane Kunoichi ringhiò. Quel tizio le dava proprio su i nervi...

Itachi teneva a bada una scatenata Sakura e un determinato Lee, che lanciavano contro di lui attacchi a ripetizione. Tuttavia, sembrava che l’Uchiha non se ne rendesse nemmeno conto. Aveva un sorrisetto sarcastico stampato sul viso e schivava facilmente tutti gli attacchi.

“Ma-le-di-zio-ne!” sillabò, la rosa, lanciando tre shuriken.

Lee la spalleggiò

“Sakura? Dobbiamo trovare qualcosa da fare, altrimenti sto stronzo ci fa fuori...”

Lei annuì. Avevano tentato di tutto. Avevano provato a coglierlo di sorpresa, ad attaccarlo alle spalle, contemporaneamente, ma quel mostro era sempre pronto e attento. Sembrava che conoscesse già tutte le loro mosse, tutto. O forse, pensò poi lei, ricevendo un calcio in pieno stomaco, erano loro ad essere troppo deboli...

 

Shikamaru Nara sbuffò, nascosto dietro ad un albero. Quella situazione era decisamente seccante. Non stavano facendo alcun progresso, inoltre erano stati raggiunti da almeno cinque ninja del suono che tenevano testa persino a Temari e Kankuro.

Si era nascosto da Kabuto. Sembrava che quel pazzo se la fosse presa con lui e Gaara. Riusciva a malapena a schivare i colpi, senza contare che il chakra si stava esaurendo nuovamente.

“Shika?” sussultò. Hinata era accanto a lui, sporca di sangue e con il respiro affannoso. Decisamente mal ridotta.

“Hinata! Che cavolo ti è successo?”

Lei gli sorrise rassicurante.

“Orochimaru...è molto potente...” sussurrò, prima di inginocchiarsi a terra.

Il giovane shinobi le corse accanto, sorreggendola. La ragazza aveva gli occhi socchiusi e respirava a fatica.

“Maledizione...” sibilò.

Lanciò uno sguardo sul campo di battaglia. Doveva chiedere aiuto. Lui non era un ninja medico, maledizione. Aveva bisogno di Sakura o Ino.

“Tieni duro, Hinata...” sussurrò, poggiandola a terra e sbucando dal cespuglio per poi correre accanto ad Ino, e prendendo il suo posto nella lotta con Kisame.

“Che cavolo fai?” chiese, la bionda, acida. Odiava essere disturbata.

“Dietro i cespugli...Hinata è...” Nara abbassò il capo schivando un pugno “...in fin di vita...”

La ragazza spalancò gli occhi, e senza dire nulla, corse nella direzione indicatale dal chuunin. Nel farlo mise K.O. un ninja del suono, che aveva tentato di fermarla. Temari le fece un cenno di gratitudine.

Saltò dietro il cespuglio, trovando la giovane Hyuga. Doveva fare presto. Sicuramente qualcuno l’aveva visto e avrebbe provato ad attaccarla.

Con delicatezza tolse la felpa alla giovane, e iniziò a curarle la ferita. Profonda. Molto.

Ino consumò più chakra di quello che aveva immaginato di dover usare, tuttavia osservò soddisfatta Hinata riaprire gli occhi.

“Ino-chan...grazie...”

Si alzò in piedi, barcollando. La bionda la bloccò.

“Hinata, oggi hai rischiato. Non puoi andare a combattere...”

La kunoichi la guardò un secondo prima di sorridere.

“Mi dispiace Ino-chan...ma Naruto ha bisogno di me. Non posso fare quello che mi chiedi...”

La Yamanaka spalancò le bocca, pronta a ribattere, tuttavia un fruscio alle sue spalle la bloccò. Hinata ne approfittò per scappare.

Ino fissò a bocca aperta la figura del ragazzo davanti a lei, malridotta e debole. Non l’aveva mai visto in quello stato...

“Ehilà...Ino...” sussurrò, prima di cadere a terra e perdere i sensi.

Lei, senza pensarci due volte, corse verso di lui.

“Maledizione, Uchiha dei miei stivali...si può sapere che ti è successo?”

 

“Kankuro...dobbiamo andare ad aiutare Naruto! Hinata è troppo debole...” strillò, Temari, scagliando le sue lamine di vento, abbattendo due shinobi.

Il fratello sbuffò.

“Come se fosse facile liberarsi di sti bastardi...saltano fuori come funghi...” sibilò, manovrando abilmente la sua marionetta. Decisamente una richiesta assurda.

La bionda di Suna, borbottò. Il fratello aveva ragione. Dove cavolo li prendeva Orochimaru tutti quei ninja? Non era un’impresa facile. Praticamente per loro, che erano dalla parte della ragione, faticavano tantissimo per trovare alleati.

Con la coda dell’occhio vide l’uomo ghignare divertito, mentre combatteva con Naruto.

Ringhiò. Si prendeva gioco di loro, quello stronzo. E senza pudore, anche.

“Kankuro, fai fuori sti dannati! Voglio aiutare Naruto ad ammazzarlo!!” urlò, dando una sventagliata ad una kunoichi.

Il giovane di Suna rabbrividì. Mai far arrabbiare Sabaku no Temari...

 

Karin osservò, seccata, il ragazzo accanto a lei.

“Suigetsu, hai finito?” domandò, osservando poi, gli insetti che salivano sull’albero davanti a loro.

Sentì il compagno sbuffare.

“Sei insopportabile. Quando ho finito te lo dico, quindi ora, per favore, smettila di rompere...”

La ragazza si morse il labbro inferiore, offesa. Decisamente maleducato.

“Brutto stronzo!! Ti odio!” esclamò, imbronciando le labbra in una smorfia.

Suigetsu ghignò sarcastico. Quando sarebbe durato quel silenzio? Cinque, o forse due secondi?

“Comunque...” iniziò la mora.

Ecco, appunto, sorrise il giovane.

“Suigetsu...secondo te Sasuke-kun sta bene?” domandò, con un tono della voce preoccupato.

Il compagno si voltò stupito. Non aveva mai sentito un tono così uscire dalle labbra di Karin. Trovò giusto rispondere seriamente per una volta, e non prenderla in giro.

“Sasuke è forte. Non si farà battere. Non morirà...”

La mora annuì, convinta che il ragazzo avesse ragione.

Sasuke sarebbe tornato da lei. Non l’avrebbe abbandonata.

Suigetsu si godette quel momento di pace, continuando il suo lavoro. Karin quando aveva la bocca chiusa era pure una ragazza carina.

“Uffa!! Suigetsu quando cavolo ti manca?”

Appunto, solo quando teneva la bocca chiusa.

“Non rompere, idiota...”

 

Aveva rischiato. Tanto. Itachi, dopo averla scagliata a terra, le aveva lanciato contro uno dei suoi attacchi, e lei era stata aiutata da Lee. Era viva solo grazie al ragazzo...

“Sakura...” la giovane si voltò verso il moro.

“Dimmi...”

Rock Lee sollevò l’indice destro della mano, per dirigerlo alla loro destra.

A terra, grondante di sangue, c’era Kabuto. Gaara era in piedi, davanti a lui.

Uno sguardo famigliare, che scomparì subito, appena incontrò gli sguardi dei due amici.

“Scusate...mi sono fatto prendere la mano...” sussurrò, colpevole.

Sakura distolse lo sguardo da quella macabra scena, per poi alzarsi. Lee la imitò.

“Lee...”

Lui la fissò, in attesa.

“Quando questa battaglia sarà finita...” iniziò, con le gote arrossate “...ti andrebbe di uscire?” domandò, sorridendo, infine.

Il giovane moro spalancò le labbra, stupito. Lei, la ragazza di cui andava pazzo fin dalle elementari, gli aveva chiesto un appuntamento? Aveva...scordato Sasuke, forse?

“Certo! Assolutamente si!!” urlò.

La rosa sorrise più ampiamente e senza dire altro, si scagliò contro Itachi, armata di kunai.

Lee sorrise.

“Ti batterò, maledetto Uchiha...”

E seguì la ragazza.

Gaara, che aveva seguito tutto il discorso, sorrise. Anche in un momento come quello, l’amore c’era. Ormai comprendeva perfettamente l’importanza di quel sentimento...

“Allora, signore? Vogliamo aiutarli?” domandò, Baki, comparendo dal nulla.

 Il rosso sussultò.

“Che cavolo ci fai...”

“Sono tutti al sicuro.”

Gaara sorrise.

“Ammazziamolo...” sibilò.

L’uomo di fronte a lui lo guardò ammonitore, e lo fece sbuffare.

“Ovvio che scherzavo...”

 

“Hinata...stai rischiando grosso...” disse, Naruto, fissando la giovane accanto a lui.

Era debole. A quanto pareva, anche se una ferita era stata rimarginata, se ne erano formate altre. Gravi. E questo perché continuava a fare da scudo al ragazzo, che a differenza della giovane, attaccava.

“Non...preoccuparti...Naruto-kun...” balbettò la kunoichi, tenendosi il petto.

La sua casacca era bagnata del suo sangue. Ne aveva perso troppo. Tanto. Parecchio.

“Hinata...trova Ino e fatti curare...” ordinò, il biondo.

Osservò stupito la corvina scuotere il capo in segno di diniego.

“Voglio aiutarti, Naruto...non...voglio...essere inutile...” esclamò, balbettando, e guardando il nemico davanti a loro.

“Tu non sei inutile...” disse, serio, il ragazzo.

Hinata sorrise triste. Senza pensarci, attaccò il nemico.

Naruto la imitò e, finalmente, riuscì a colpire Orochimaru.

Osservò il suo pugno stupito, e prima che il sennin potesse rialzarsi, Hinata gli assestò un calcio in pieno volto.

Il silenzio calò sulla scena.

Kisame e Shikamaru si erano bloccati, così come tutti gli altri.

Il giovane Uzumaki si girò con un sorriso soddisfatto verso Hinata.

“Vedi...tu non sei inutile!!”esclamò, allegro.

La corvina, con le lacrime agli occhi, abbassò il capo.

“Grazie, Naruto-kun...”

Il giovane le sorrise, e rosso in viso, alzò il pollice verso la giovane.

Shikamaru Nara abbandonò il nemico, per raggiungere i due amici.

“Naruto!”

Orochimaru si rialzò. Il viso contratto in una smorfia, con il sangue che colava dalle labbra. Era arrabbiato.

“Ti ucciderò Uzumaki.”

Molto arrabbiato.

 

“Godaime...non pensa che sarebbe ora di mandare i rinforzi?”

Una bella donna era in piedi davanti alla scrivania dell’Hokage. Teneva fra le braccia un bel maialino, e aveva il volto preoccupato.

“Shizune...che cosa possiamo fare? Metà dei nostri ninja sono in missione...” sussurrò, Tsunade, accasciandosi sulla sedia.

Non riceveva più notizie dai suoi ninja da un giorno. Troppo tempo.

Era rimasta alla scomparsa del kazekage e al fatto che quattro membri dell’Akatsuki si trovavano a Suna. Non sapeva altro.

I pensieri delle due donne furono interrotti dallo sbattersi della porta. Sulla soglia comparve la figura orgogliosa di Neji Hyuga, quella elegante di Tenten e infine Kiba e Chouji. Tutti e quattro avevano un espressione sconvolta sul volto.

“Signora! Abbiamo appena saputo! Come stanno...”

Neji fu interrotto dall’assistente dell’Hokage.

“Non si sa nulla da più di un giorno...” proclamò.

Gli occhi sempre freddi ed indifferenti di Neji si spalancarono per l’orrore.

“Vuole dire...che Hinata...Lee...”

La Godaime annuì.

Tenten si accasciò sul divano.

“No...non è vero...” sussurrò, sconvolta.

Shizune la osservò, dolcemente.

“Oh, Tenten...vedrai che torneranno...sono forti...” la rassicurò, sedendosi accanto a lei.

Tsunade osservò la scena, tristemente.

“Godaime...” la chiamò, Kiba

“Dimmi, Inuzuka...”

“Possiamo raggiungerli?”

La donna sospirò, e osservò il paesaggio al di fuori della finestra. Poi, presa la sua decisione, si rivoltò verso i quattro ragazzi.

“Si.”

 

Ino osservò stupita la scena che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi. Shikamaru, Naruto e Hinata combattevano contro Orochimaru, e riuscivano a tenergli testa.

Temari, Kankuro e Baki stavano lottando contro Kisame.

Infine, Sakura, Lee e Gaara lottavano contro Itachi Uchiha.

Non sapeva cosa fare. Era li in piedi, ferma e immobile. Bloccata e senza forze. Aveva esaurito il chakra. Non ne possedeva che qualche goccia, totalmente inutile. Non sarebbe riuscita ad usare più nessuna tecnica. Non sarebbe più riuscita a curare nessuno. Era completamente inutile.

Lei era inutile.

Spalancò gli occhi. Inutile. Come si era sempre sentita quando era con Chouji e Shikamaru nelle missioni. Come si era sentita accanto a Shikamaru quando lui le parlava. Inutile come si era sentita accanto ad una come Temari. Semplicemente inutile.

“INO!!”

La ragazza sentì l’urlo disperato di Shikamaru. Si voltò ad osservarlo.

Lui, ferito e stanco, la osservava arrabbiato. Aveva lascia da parte per qualche secondo il combattimento.

“VUOI DARCI UNA MANO????”

Sakura si era unita alle urla di Nara.

Ino sussultò. Non era il momento di fare quei pensieri...ci avrebbe pensato dopo. Ma ci sarebbe mai stato un dopo?

In quel momento le venne in mente le venne mente Sasuke. Il suo viso la sua voce...li aveva traditi ed era stato sconfitto. Le venne in mente Hinata grondante di sangue, in fin di vita. Come poteva pensare che ci sarebbe stato un dopo?

Poi...le parole di Shikamaru...sono innamorato di te...

Sorrise, e afferrò un kunai. Inutile o non inutile non poteva morire. Doveva esserci un dopo. Perché lei voleva che ci fosse un dopo...voleva stare con quel pazzo menefreghista del suo compagno di squadra.

Sorrise, prima di correre in aiuto di Sakura, Lee e Gaara.

 

Orochimaru osservò preoccupato i tre davanti a sé. Da quando era stato colpito sembrava che avesse perso parte della sua forza. Per di più era rimasto solo. Sasuke scomparso, Kabuto mezzo morto, o forse interamente.

Parò malamente il calcio della Hyuga.

Serviva un aiuto, ed era sicuro che l’avrebbe ricevuto. Sorrise.

“Ora...” pensò.

Un esplosione. Per un momento i giovani di Konoha e gli stessi Itachi e Kisame pensarono che fosse opera di Deidara.

Ma il ghigno di Orochimaru li fece capire. Aveva sistemato delle trappole.

Una seconda esplosione poco lontano da li.

Un altro ghigno. Itachi e Kisame scomparvero in una nuvola di fumo.

I dieci ebbero appena il tempo di guardarsi che una terza esplosione si udì...

...e li colpì.

Una potenza tale di sradicare gli alberi e capace di farli rotolare lontano, facendogli procurare ferite di ogni tipo. Graffi, lividi, tagli.

Shikamaru e Temari riuscirono ad uscire da quelle macerie grazie al ventaglio della giovane. Anche Naruto era riuscito a saltare via con Hinata. Gaara era stato messo in salvo da Baki, e Sakura era stata aiutata da Lee. Orochimaru era scomparso...

Solo Ino mancava.

Era stata scagliata via con potenza, e non era riuscita a trovare nessun appiglio. Chiuse gli occhi. Decisamente, non ci sarebbe stato un dopo. Poi...

...sentì due braccia forti afferrarla. Alzò il viso.

Sas...” lui la zittì.

“Adesso siamo pari...” sibilò.

Lei, dopo averlo guardato per un attimo, sorrise.

“Già, una vita per una vita...” sussurrò.

Vide il barlume di un sorriso farsi strada sul bel viso del moro.

La mise a terra e fece per andarsene. Poi, come fulminato da un’idea si bloccò.

“Perché l’hai fatto?” chiese, riferendosi al fatto che lei, quando poco prima l’aveva trovato stremato nel bosco aveva esaurito il chakra per salvarlo.

Ino lo guardò con ovvietà.

“Mi sembra ovvio...in fondo, sei stato il mio primo amore...e poi...sono sempre convinta che tu tornerai da noi...”

Il giovane Uchiha sorrise, prima di scomparire.

La bionda sospirò e poi, finalmente, lasciò uscire le lacrime. Si accasciò al suolo, singhiozzando.

“Grazie, Ino...”

Quelle due parole sussurrate al suo orecchio sinistro la fecero sussultare. Si girò, per vedere il volto triste di Sasuke. E poi...il buio.

 

Alla fine, la fede per il SasuIno, ha preso il sopravvento!! Ok, scherziamo...^^”””

Ringraziamo: Ginny, Tifalockhart, Neji’s fan 94, Lala chan, Hina22688, _Rael_89 per aver recensito!!!

Ci sentiamo presto con l’ultimo capitolo!!!

Grazie mille!

BACI

Gio93&Mimi18

 

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Mimi18