RESCUE AND
RECOVER IN SUNA
CAPITOLO 9
“Maledetto
tonno! Proprio con me te la dovevi prendere?” sbottò, Ino, lanciando un Kunai
verso l’uomo dalla pelle azzurra.
Kisame
ghignò, la sua spada bloccò il kunai, per poi andare a sfiorare la testa di Ino,
che schivò il colpo saltando all’indietro.
“Su,
biondina...è inutile opporre resistenza! La sua fine è segnata...”
La
giovane Kunoichi ringhiò. Quel tizio le dava proprio su i nervi...
Itachi
teneva a bada una scatenata Sakura e un determinato Lee, che lanciavano contro
di lui attacchi a ripetizione. Tuttavia, sembrava che l’Uchiha non se ne
rendesse nemmeno conto. Aveva un sorrisetto sarcastico stampato sul viso e
schivava facilmente tutti gli attacchi.
“Ma-le-di-zio-ne!”
sillabò, la rosa, lanciando tre shuriken.
Lee
la spalleggiò
“Sakura?
Dobbiamo trovare qualcosa da fare, altrimenti sto stronzo ci fa fuori...”
Lei
annuì. Avevano tentato di tutto. Avevano provato a coglierlo di sorpresa, ad
attaccarlo alle spalle, contemporaneamente, ma quel mostro era sempre pronto e
attento. Sembrava che conoscesse già tutte le loro mosse, tutto. O forse, pensò
poi lei, ricevendo un calcio in pieno stomaco, erano loro ad essere troppo
deboli...
Shikamaru
Nara sbuffò, nascosto dietro ad un albero. Quella situazione era decisamente
seccante. Non stavano facendo alcun progresso, inoltre erano stati raggiunti da
almeno cinque ninja del suono che tenevano testa persino a Temari e Kankuro.
Si
era nascosto da Kabuto. Sembrava che quel pazzo se la fosse presa con lui e Gaara.
Riusciva a malapena a schivare i colpi, senza contare che il chakra si stava
esaurendo nuovamente.
“Shika?”
sussultò. Hinata era accanto a lui, sporca di sangue e con il respiro
affannoso. Decisamente mal ridotta.
“Hinata!
Che cavolo ti è successo?”
Lei
gli sorrise rassicurante.
“Orochimaru...è
molto potente...” sussurrò, prima di inginocchiarsi a terra.
Il
giovane shinobi le corse accanto, sorreggendola. La ragazza aveva gli occhi
socchiusi e respirava a fatica.
“Maledizione...”
sibilò.
Lanciò
uno sguardo sul campo di battaglia. Doveva chiedere aiuto. Lui non era un ninja
medico, maledizione. Aveva bisogno di Sakura o Ino.
“Tieni
duro, Hinata...” sussurrò, poggiandola a terra e sbucando dal cespuglio per poi
correre accanto ad Ino, e prendendo il suo posto nella lotta con Kisame.
“Che
cavolo fai?” chiese, la bionda, acida. Odiava essere disturbata.
“Dietro
i cespugli...Hinata è...” Nara abbassò il capo schivando un pugno “...in fin di
vita...”
La
ragazza spalancò gli occhi, e senza dire nulla, corse nella direzione
indicatale dal chuunin. Nel farlo mise K.O. un ninja del suono, che aveva
tentato di fermarla. Temari le fece un cenno di gratitudine.
Saltò
dietro il cespuglio, trovando la giovane Hyuga. Doveva fare presto. Sicuramente
qualcuno l’aveva visto e avrebbe provato ad attaccarla.
Con
delicatezza tolse la felpa alla giovane, e iniziò a curarle la ferita.
Profonda. Molto.
Ino
consumò più chakra di quello che aveva immaginato di dover usare, tuttavia
osservò soddisfatta Hinata riaprire gli occhi.
“Ino-chan...grazie...”
Si
alzò in piedi, barcollando. La bionda la bloccò.
“Hinata,
oggi hai rischiato. Non puoi andare a combattere...”
La
kunoichi la guardò un secondo prima di sorridere.
“Mi
dispiace Ino-chan...ma Naruto ha bisogno di me. Non posso fare quello che mi
chiedi...”
La
Yamanaka spalancò le bocca, pronta a ribattere, tuttavia un fruscio alle sue
spalle la bloccò. Hinata ne approfittò per scappare.
Ino
fissò a bocca aperta la figura del ragazzo davanti a lei, malridotta e debole.
Non l’aveva mai visto in quello stato...
“Ehilà...Ino...”
sussurrò, prima di cadere a terra e perdere i sensi.
Lei,
senza pensarci due volte, corse verso di lui.
“Maledizione,
Uchiha dei miei stivali...si può sapere che ti è successo?”
“Kankuro...dobbiamo
andare ad aiutare Naruto! Hinata è troppo debole...” strillò, Temari,
scagliando le sue lamine di vento, abbattendo due shinobi.
Il
fratello sbuffò.
“Come
se fosse facile liberarsi di sti bastardi...saltano fuori come funghi...”
sibilò, manovrando abilmente la sua marionetta. Decisamente una richiesta
assurda.
La
bionda di Suna, borbottò. Il fratello aveva ragione. Dove cavolo li prendeva
Orochimaru tutti quei ninja? Non era un’impresa facile. Praticamente per loro,
che erano dalla parte della ragione, faticavano tantissimo per trovare alleati.
Con
la coda dell’occhio vide l’uomo ghignare divertito, mentre combatteva con
Naruto.
Ringhiò.
Si prendeva gioco di loro, quello stronzo. E senza pudore, anche.
“Kankuro,
fai fuori sti dannati! Voglio aiutare Naruto ad ammazzarlo!!” urlò, dando una
sventagliata ad una kunoichi.
Il
giovane di Suna rabbrividì. Mai far arrabbiare Sabaku no Temari...
Karin
osservò, seccata, il ragazzo accanto a lei.
“Suigetsu,
hai finito?” domandò, osservando poi, gli insetti che salivano sull’albero
davanti a loro.
Sentì
il compagno sbuffare.
“Sei
insopportabile. Quando ho finito te lo dico, quindi ora, per favore, smettila
di rompere...”
La
ragazza si morse il labbro inferiore, offesa. Decisamente maleducato.
“Brutto
stronzo!! Ti odio!” esclamò, imbronciando le labbra in una smorfia.
Suigetsu
ghignò sarcastico. Quando sarebbe durato quel silenzio? Cinque, o forse due
secondi?
“Comunque...”
iniziò la mora.
Ecco,
appunto, sorrise il giovane.
“Suigetsu...secondo
te Sasuke-kun sta bene?” domandò, con un tono della voce preoccupato.
Il
compagno si voltò stupito. Non aveva mai sentito un tono così uscire dalle
labbra di Karin. Trovò giusto rispondere seriamente per una volta, e non
prenderla in giro.
“Sasuke
è forte. Non si farà battere. Non morirà...”
La
mora annuì, convinta che il ragazzo avesse ragione.
Sasuke
sarebbe tornato da lei. Non l’avrebbe abbandonata.
Suigetsu
si godette quel momento di pace, continuando il suo lavoro. Karin quando aveva
la bocca chiusa era pure una ragazza carina.
“Uffa!!
Suigetsu quando cavolo ti manca?”
Appunto,
solo quando teneva la bocca chiusa.
“Non
rompere, idiota...”
Aveva
rischiato. Tanto. Itachi, dopo averla scagliata a terra, le aveva lanciato
contro uno dei suoi attacchi, e lei era stata aiutata da Lee. Era viva solo
grazie al ragazzo...
“Sakura...”
la giovane si voltò verso il moro.
“Dimmi...”
Rock
Lee sollevò l’indice destro della mano, per dirigerlo alla loro destra.
A
terra, grondante di sangue, c’era Kabuto. Gaara era in piedi, davanti a lui.
Uno
sguardo famigliare, che scomparì subito, appena incontrò gli sguardi dei due
amici.
“Scusate...mi
sono fatto prendere la mano...” sussurrò, colpevole.
Sakura
distolse lo sguardo da quella macabra scena, per poi alzarsi. Lee la imitò.
“Lee...”
Lui
la fissò, in attesa.
“Quando
questa battaglia sarà finita...” iniziò, con le gote arrossate “...ti andrebbe
di uscire?” domandò, sorridendo, infine.
Il
giovane moro spalancò le labbra, stupito. Lei, la ragazza di cui andava pazzo
fin dalle elementari, gli aveva chiesto un appuntamento? Aveva...scordato
Sasuke, forse?
“Certo!
Assolutamente si!!” urlò.
La
rosa sorrise più ampiamente e senza dire altro, si scagliò contro Itachi,
armata di kunai.
Lee
sorrise.
“Ti
batterò, maledetto Uchiha...”
E
seguì la ragazza.
Gaara,
che aveva seguito tutto il discorso, sorrise. Anche in un momento come quello,
l’amore c’era. Ormai comprendeva perfettamente l’importanza di quel
sentimento...
“Allora,
signore? Vogliamo aiutarli?” domandò, Baki, comparendo dal nulla.
Il rosso sussultò.
“Che
cavolo ci fai...”
“Sono
tutti al sicuro.”
Gaara
sorrise.
“Ammazziamolo...”
sibilò.
L’uomo
di fronte a lui lo guardò ammonitore, e lo fece sbuffare.
“Ovvio
che scherzavo...”
“Hinata...stai
rischiando grosso...” disse, Naruto, fissando la giovane accanto a lui.
Era
debole. A quanto pareva, anche se una ferita era stata rimarginata, se ne erano
formate altre. Gravi. E questo perché continuava a fare da scudo al ragazzo,
che a differenza della giovane, attaccava.
“Non...preoccuparti...Naruto-kun...”
balbettò la kunoichi, tenendosi il petto.
La
sua casacca era bagnata del suo sangue. Ne aveva perso troppo. Tanto.
Parecchio.
“Hinata...trova
Ino e fatti curare...” ordinò, il biondo.
Osservò
stupito la corvina scuotere il capo in segno di diniego.
“Voglio
aiutarti, Naruto...non...voglio...essere inutile...” esclamò, balbettando, e
guardando il nemico davanti a loro.
“Tu
non sei inutile...” disse, serio, il ragazzo.
Hinata
sorrise triste. Senza pensarci, attaccò il nemico.
Naruto
la imitò e, finalmente, riuscì a colpire Orochimaru.
Osservò
il suo pugno stupito, e prima che il sennin potesse rialzarsi, Hinata gli
assestò un calcio in pieno volto.
Il
silenzio calò sulla scena.
Kisame
e Shikamaru si erano bloccati, così come tutti gli altri.
Il
giovane Uzumaki si girò con un sorriso soddisfatto verso Hinata.
“Vedi...tu
non sei inutile!!”esclamò, allegro.
La
corvina, con le lacrime agli occhi, abbassò il capo.
“Grazie,
Naruto-kun...”
Il
giovane le sorrise, e rosso in viso, alzò il pollice verso la giovane.
Shikamaru
Nara abbandonò il nemico, per raggiungere i due amici.
“Naruto!”
Orochimaru
si rialzò. Il viso contratto in una smorfia, con il sangue che colava dalle labbra.
Era arrabbiato.
“Ti
ucciderò Uzumaki.”
Molto
arrabbiato.
“Godaime...non
pensa che sarebbe ora di mandare i rinforzi?”
Una
bella donna era in piedi davanti alla scrivania dell’Hokage. Teneva fra le
braccia un bel maialino, e aveva il volto preoccupato.
“Shizune...che
cosa possiamo fare? Metà dei nostri ninja sono in missione...” sussurrò,
Tsunade, accasciandosi sulla sedia.
Non
riceveva più notizie dai suoi ninja da un giorno. Troppo tempo.
Era
rimasta alla scomparsa del kazekage e al fatto che quattro membri dell’Akatsuki
si trovavano a Suna. Non sapeva altro.
I
pensieri delle due donne furono interrotti dallo sbattersi della porta. Sulla
soglia comparve la figura orgogliosa di Neji Hyuga, quella elegante di Tenten e
infine Kiba e Chouji. Tutti e quattro avevano un espressione sconvolta sul
volto.
“Signora!
Abbiamo appena saputo! Come stanno...”
Neji
fu interrotto dall’assistente dell’Hokage.
“Non
si sa nulla da più di un giorno...” proclamò.
Gli
occhi sempre freddi ed indifferenti di Neji si spalancarono per l’orrore.
“Vuole
dire...che Hinata...Lee...”
La
Godaime annuì.
Tenten
si accasciò sul divano.
“No...non
è vero...” sussurrò, sconvolta.
Shizune
la osservò, dolcemente.
“Oh,
Tenten...vedrai che torneranno...sono forti...” la rassicurò, sedendosi accanto
a lei.
Tsunade
osservò la scena, tristemente.
“Godaime...”
la chiamò, Kiba
“Dimmi,
Inuzuka...”
“Possiamo
raggiungerli?”
La
donna sospirò, e osservò il paesaggio al di fuori della finestra. Poi, presa la
sua decisione, si rivoltò verso i quattro ragazzi.
“Si.”
Ino
osservò stupita la scena che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi.
Shikamaru, Naruto e Hinata combattevano contro Orochimaru, e riuscivano a
tenergli testa.
Temari,
Kankuro e Baki stavano lottando contro Kisame.
Infine,
Sakura, Lee e Gaara lottavano contro Itachi Uchiha.
Non
sapeva cosa fare. Era li in piedi, ferma e immobile. Bloccata e senza forze.
Aveva esaurito il chakra. Non ne possedeva che qualche goccia, totalmente
inutile. Non sarebbe riuscita ad usare più nessuna tecnica. Non sarebbe più
riuscita a curare nessuno. Era completamente inutile.
Lei
era inutile.
Spalancò
gli occhi. Inutile. Come si era sempre sentita quando era con Chouji e
Shikamaru nelle missioni. Come si era sentita accanto a Shikamaru quando lui le
parlava. Inutile come si era sentita accanto ad una come Temari. Semplicemente
inutile.
“INO!!”
La
ragazza sentì l’urlo disperato di Shikamaru. Si voltò ad osservarlo.
Lui,
ferito e stanco, la osservava arrabbiato. Aveva lascia da parte per qualche secondo
il combattimento.
“VUOI
DARCI UNA MANO????”
Sakura
si era unita alle urla di Nara.
Ino
sussultò. Non era il momento di fare quei pensieri...ci avrebbe pensato dopo.
Ma ci sarebbe mai stato un dopo?
In
quel momento le venne in mente le venne mente Sasuke. Il suo viso la sua
voce...li aveva traditi ed era stato sconfitto. Le venne in mente Hinata
grondante di sangue, in fin di vita. Come poteva pensare che ci sarebbe stato
un dopo?
Poi...le
parole di Shikamaru...sono innamorato di
te...
Sorrise,
e afferrò un kunai. Inutile o non inutile non poteva morire. Doveva esserci un
dopo. Perché lei voleva che ci fosse un dopo...voleva stare con quel pazzo
menefreghista del suo compagno di squadra.
Sorrise,
prima di correre in aiuto di Sakura, Lee e Gaara.
Orochimaru
osservò preoccupato i tre davanti a sé. Da quando era stato colpito sembrava
che avesse perso parte della sua forza. Per di più era rimasto solo. Sasuke
scomparso, Kabuto mezzo morto, o forse interamente.
Parò
malamente il calcio della Hyuga.
Serviva
un aiuto, ed era sicuro che l’avrebbe ricevuto. Sorrise.
“Ora...”
pensò.
Un
esplosione. Per un momento i giovani di Konoha e gli stessi Itachi e Kisame
pensarono che fosse opera di Deidara.
Ma
il ghigno di Orochimaru li fece capire. Aveva sistemato delle trappole.
Una
seconda esplosione poco lontano da li.
Un
altro ghigno. Itachi e Kisame scomparvero in una nuvola di fumo.
I
dieci ebbero appena il tempo di guardarsi che una terza esplosione si udì...
...e
li colpì.
Una
potenza tale di sradicare gli alberi e capace di farli rotolare lontano,
facendogli procurare ferite di ogni tipo. Graffi, lividi, tagli.
Shikamaru
e Temari riuscirono ad uscire da quelle macerie grazie al ventaglio della
giovane. Anche Naruto era riuscito a saltare via con Hinata. Gaara era stato
messo in salvo da Baki, e Sakura era stata aiutata da Lee. Orochimaru era
scomparso...
Solo
Ino mancava.
Era
stata scagliata via con potenza, e non era riuscita a trovare nessun appiglio.
Chiuse gli occhi. Decisamente, non ci sarebbe stato un dopo. Poi...
...sentì
due braccia forti afferrarla. Alzò il viso.
“Sas...” lui la zittì.
“Adesso
siamo pari...” sibilò.
Lei,
dopo averlo guardato per un attimo, sorrise.
“Già,
una vita per una vita...” sussurrò.
Vide
il barlume di un sorriso farsi strada sul bel viso del moro.
La
mise a terra e fece per andarsene. Poi, come fulminato da un’idea si bloccò.
“Perché
l’hai fatto?” chiese, riferendosi al fatto che lei, quando poco prima l’aveva
trovato stremato nel bosco aveva esaurito il chakra per salvarlo.
Ino
lo guardò con ovvietà.
“Mi
sembra ovvio...in fondo, sei stato il mio primo amore...e poi...sono sempre
convinta che tu tornerai da noi...”
Il
giovane Uchiha sorrise, prima di scomparire.
La
bionda sospirò e poi, finalmente, lasciò uscire le lacrime. Si accasciò al
suolo, singhiozzando.
“Grazie,
Ino...”
Quelle
due parole sussurrate al suo orecchio sinistro la fecero sussultare. Si girò,
per vedere il volto triste di Sasuke. E poi...il buio.
Alla fine, la fede per il SasuIno, ha
preso il sopravvento!! Ok, scherziamo...^^”””
Ringraziamo: Ginny, Tifalockhart, Neji’s
fan 94, Lala chan, Hina22688, _Rael_89 per aver recensito!!!
Ci sentiamo presto con l’ultimo
capitolo!!!
Grazie mille!
BACI
Gio93&Mimi18