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Autore: wyoming    26/02/2013    2 recensioni
Che lo show abbia inizio. Lo scopo del gioco è farsi piacere dal pubblico, in modo tale da proseguire per più tempo possibile.
Hai mai considerato la vita come un reality?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita è come un reality, vedi, da quella parte c'è il pubblico, ecco, ecco i tecnici del suono, dell'immagine, poi le vallette, si, sono carine, ma sono solo comparse, ecco il presentatore, splendido, carismatico, sempre sorridente, ed ecco i concorrenti, su un'isola, in un'abitazione, non è la località che conta, ma vedi, c'è un pubblico che vota per te se gli sei simpatico, se riesci a sopravvivere quando ti tolgono la terra da sotto i piedi, vedi, devi piacere al pubblico, altrimenti no, non vai avanti

si morse il labbro, pensieroso. Poi cercò di guardarlo negli occhi, con le sopracciglia aggrottate.

Non vado avanti? gli chiese.

È in gara la sopravvivenza, c'è la selezione naturale, non hai molta scelta.

Oh. si grattò la punta del naso, Capisco. E se non riuscissi a farmi piacere dal pubblico?

È difficile, ma non è mica impossibile.
Tipo, se ora vanno forte i lacci rossi alle scarpe, devi mettere dei lacci rossi alle scarpe.

A me non è mai piaciuto il rosso...

Poco importa, te lo fai piacere.

E se dicessi che no, non m'interessa?

Non sforzarti di sembrare diverso, alla fine saresti omologato a qualche altra categoria, che però va meno forte, e allora non vinci il reality.

Qui perdo ancor prima di cominciare... Non voglio essere uguale a tutti gli altri

Non ho mica detto che puoi scegliere

Perchè? Che succede se perdo il reality?

Rimani solo.

Fece per contestarlo, ma si rese conto che non sapeva cosa dire.

Solo. E ti ammali. Anche se gli altri ritenevano che lo fossi ancor prima di diventarlo sul serio.

E gli altri che hanno perso? Non dovrei almeno trovarmi con loro?

È improbabile. O comunque, finireste per trascorrere il tempo che vi rimane a provare pietà tra  di voi.

Oh. Capisco.


Ora il vento cominciava a soffiare più forte.
Mise le mani in tasca e cominciò a respirare molto lentamente.
Lo divertiva guardare l'aria uscente dalla sua bocca divenire vapore.

O ci stai o sei fuori. Che fai allora? gli chiese l'altro.

L'hai detto tu stesso, no? Non ho scelta.

L'altro gli sorrise e poi abbassò lo sguardo.

Potrei sempre non partecipare a questo 'reality', però.

Sei dentro nella routine da anni ormai, non è che puoi fare come se non ci fossi mai entrato.

Posso invece, la vita è mia.

No che non lo è. È soggetta al giudizio del pubblico. Niente è tuo. Tutto quello che fai lo fai in funzione della gente che ti circonda. concluse nervosamente, come se glielo avesse detto chissà quante altre volte.

Sconsolato, con aria rassegnata decise di non ribattere più.

Era già cominciato lo show, il pubblico non voleva che lui avesse un'opinione diversa in quel momento.
Ne sarebbe valsa la pena resistere fino alla fine, per che cosa poi, per degli applausi?

Ne vale la pena?
  
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