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Autore: Mimi18    13/09/2007    18 recensioni
Per un uomo, mettere lo smalto ad una donna non è cosa da tutti i giorni.
[Deidara/Ino]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Deidara, Ino Yamanaka
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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COSÌ UGUALI, COSÌ DIVERSI

Nail art ~

 

Una leggera arietta entrava dispettosa dalle finestre socchiuse, facendo ondeggiare di poco i lunghi capelli biondi di Deidara, legati in una coda alta ed ordinata che la ragazza di fronte a lui, quella mattina, si era proposta di fare.

Il giovane si leccò le labbra, socchiudendo gli occhi e passando nuovamente una pennellata sull’unghia curata dell’alluce di Ino; sorrideva maliziosa e divertita, pensando a quanta fatica avesse fatto per convincerlo, ed ora era diventata per lui una questione di sano principio: in fondo, per un uomo mettere lo smalto ad una donna non era cosa da tutti i giorni.

Ino l’aveva domandato candidamente, forse per fargli capire quanto veramente credeva nella loro particolare intimità, formata da lenzuola che profumavano ancora un po’ dei loro corpi e da sorrisi o bronci infantili, che rispecchiavano perfettamente i caratteri di entrambi.

Sentì la presa di Deidara rinsaldarsi intorno al suo piede magro, un’imprecazione mangiata per metà.

Alcuni ciuffi sfuggivano dalla sua coda e incorniciavano il suo viso piacente, dandogli un’aria così normale che Ino quasi non riusciva a distinguerlo dal solito ragazzo che vedeva ogni giorno all’università.

Quando aveva accettato di uscire con lui l’aveva fatto più per scherzo; erano così simili fisicamente che Deidara avrebbe potuto benissimo essere suo fratello – o sorella, per le malelingue. Al loro primo appuntamento non solo si erano ritrovati con vestiti abbinati, ma avevano scoperto di possedere un carattere vanitoso ed arrogante che, decisamente, faceva presumere loro di essere parenti.

Il meraviglioso tabù che è l’incesto, le aveva detto Deidara scherzoso prima di baciarla. E questa cosa un po’ le piaceva; l’idea di aver abbattuto figurativamente gli schemi preposti, le occhiate scandalizzate della gente che li vedeva baciarsi per strada.

Ino squadrò il pennello uscire nuovamente dall’unghia, andando a pitturarle la carne di un viola tenue.

«Sei imbranato quasi quanto me,» gli disse con un sorriso, piegandosi verso di lui e scostandogli un ciuffo biondo dal viso. Deidara sbuffò irritato, sollevandole leggermente il piede destro.

«Questa è arte, uh. Con le tue chiacchiere mi deconcentri,» sbottò acido, tanto che Ino ebbe la tentazione di dirgli che assomigliava ad una vecchietta che non trovava il solito cibo per i suoi gatti. Si limitò invece ad ampliare il sorriso, inclinando il capo e lasciando che la lunga coda di cavallo cadesse sulle sue spalle in fili dorati di capelli.

«Ti da fastidio che ti paragoni a me?» Domandò curiosa, mentre il ragazzo era passato alla terza unghia e già imprecava.

Non staccò gli occhi quando parlò, troppo attento a non uscire nuovamente dai bordi: «Mi stai chiedendo se mi piace essere paragonato ad una donna, uh?»

La risata di Ino lo fece sorridere; guardarla con la bocca spalancata e gli occhi azzurri brillanti era qualcosa di cui non avrebbe mai potuto fare a meno.

«O forse parli dei nostri fluenti e setosi capelli, uh?»

Un’altra risata, seguita dal movimento fluido del corpo di Ino che andava a scontrarsi contro il suo; un abbraccio decisamente goffo a cui seguirono una serie di proteste infinite: «Non avevo ancora finito e sicuramente lo smalto si sarà sbavato!»

La bionda lo strinse forte, baciandogli il collo. Lo sentì rabbrividire e si staccò da lui, guardandolo negli occhi azzurri di una tonalità più scura dei propri.

«Parlavo di questo e di quello, no?»

«Ora sì che ho capito, Ino-chan,» rispose sarcastico e roteando gli occhi, divertito e allo stesso tempo irritato per chissà quale interruzione.

La battuta le provocò una bassa risata, che fu subito bloccata dalle labbra di Deidara contro le proprie, un bacio lento e sensuale accompagnato dalle carezze delle sue mani contro i fianchi, sulla pancia magra, fino al suo seno sinistro.

«Siamo decisamente diversi,» le disse d’un tratto, per poi spingerla docilmente sul letto e riafferrando il suo piede tra le mani. Immerse il pennellino nello smalto, contento che il suo lavoro di poco prima non fosse stato rovinato. «A volte le tue uscite mi lasciano senza parole, Ino, uh»

Sollevò per un attimo lo sguardo, trovandola con le labbra arricciate ed il naso per aria: vanitosa ed arrogante, proprio come la prima volta che l’aveva vista. Forse solo più bella e più sua.

«Ormai non dovresti farti più questi problemi; avremo un figlio bellissimo che avrà i nostri tratti aristocratici e che farà innamorare tutte le bambine, uh»

E il voltò di Ino tornò ad illuminarsi, mentre la mano andava ad accarezzare leggermente il ventre piatto – ma ancora per poco, pensarono entrambi.

«Speriamo che non prenda i nostri caratteri, però»

«Uh, e perché? Hai paura che nasca un frignone, arrogante e prepotente come te?»

«Come al solito ti confondi; il prepotente, frignone e arrogante sei tu. Non riesci ancora a distinguerci?»

«Spiritosa, uh»

«Ho i miei momenti, sì,» chiocciò divertita mentre Deidara pitturava l’ultima unghia del suo piede destro, l’esultanza dipinta sul suo volto. «Non festeggiare, tesoro; ti manca ancora un piede»

 

 

 

Edit 19.05.2010:

Della vecchia versione è rimasto poco o nulla; questo è solo un missing-moments della possibile vita universitaria di due studenti che si sono conosciuti, stupendosi l’uno dell’altra per il così simile aspetto fisico – e caratteriale, se vogliamo.

Ino e Deidara mi divertono: pensare un figlio loro è un’idea simpatica; probabilmente quando cammineranno insieme li prenderanno per fratelli, non per genitori e bambino.

Il titolo, Nail art, è per riprende la battuta di Deidara mentre dipinge le unghie di Ino; ce li vedo proprio in un momento del genere, un momento decisamente intimo. O almeno, lo è per me.

Ne sono quasi soddisfatta.

Ringrazio chi ha recensito la vecchia versione, chi l’ha preferita e che, magari, si ritroverà a leggere anche questa.

Un bacio,

Mì.

 

   
 
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