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Autore: valentinamiky    27/02/2013    1 recensioni
Raccolta di Shot partecipante al contest "Gocce di quotidianità" indetto sul forum da clalla97.
Il 2014 é davvero solo quello che ci ha presentato il caro, vecchio Zac oppure...?
Tra Croat e oggetti maledetti, frustrazione e piaghe umane che non comprendono quando é il momento di defilarsi (...Garth!), personaggi strampalati e sogni allucinogeni, boxer fluffosi e battipanni, i nostri eroi si saranno divertiti almeno un po' in quest'anno apocalittico?
1) Night club, broken heart
2) That's how i use it!
3) Crazyness
4) Abstinence
5) Can't tie your hands - even if you tied mine
6) The beater - il battipanni
7) Do you remember our first time, Dean?
8) Stasera no, sono stanco (ma se lo dice lui...insistiamo!)
9) Cursed
10) Anger
11) Chains of mortality
12) We can't
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Nel futuro
Capitoli:
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Titolo: Can’t tie your hands – even if you tied mine
Prompt: “Tied my hands” by Seether
Rating: giallo
Avvertimenti: song inspired, triste, introspettivo, paturnie tipiche.
                       Non è una song-fic, ho preso spunto solo da lcune frasi della canzone.
 

Can’t tie your hands
-Even if you tied mine-

 
Ogni sera, dopo aver fatto l’amore ed essersi assicurato che Cass dormisse profondamente, Dean veniva tormentato dai dubbi che lo travolgevano come un’ondata asfissiante.
 
Non riusciva a tenere distanti i ricordi e non pensare a quegli anni in cui i loro cuori piangevano ribellandosi a un destino già scritto dall’alba dei secoli, inconsapevoli che il peggio dovesse ancora arrivare.
Aveva fatto di tutto per salvare suo fratello Sam, quasi superato i limiti umani. Ma a cosa era servito?
Aveva perfino portato Castiel, l’unico legame rimastogli, alla caduta.
Tutto per colpa del suo stupido orgoglio, che gli aveva suggerito di nascondere i suoi veri sentimenti pur di non ammetterli neppure a sé stesso; per questo il suo angelo era stato catturato dal tarlo dei dubbi, che lo aveva gettato nel vortice dei sentimenti umani.
Ancora ricordava il grido di dolore di Cass, nel momento preciso in cui la Grazia lo aveva abbandonato e il sangue che colava copioso da un punto tra le scapole, lì dove doveva esserci l’attaccatura delle ali.
 
La sua mente non poteva fare a meno di rammentargli, in lunghi e dolorosi flash dai contorni ormai sbiaditi, quei giorni che apparivano distanti anni luce, quando ancora gli bastava scambiare uno sguardo con l’amante per leggere nelle sue iridi limpide un sentimento puro ed etereo, uno di quelli che pochi nella vita hanno l’onore di conoscere.
Ne andavano fieri, perché sapevano che in qualunque avversità si sarebbero sostenuti e incoraggiati a vicenda.
 
Pensare a quando si ritrovava a ridere per quelle situazioni imbarazzanti e prive di senso che solo Castiel poteva creare, con la sua ingenuità fanciullesca. Come la prima volta in cui lo aveva portato in un night club (o come lo aveva chiamato Cass “luogo di perdizione”), perché non voleva che morisse senza aver prima saggiato i piaceri della carne e si era invece ritrovato a scappare, trascinandolo lontano dal buttafuori accorso appena la prostituta si era messa a urlare, adirata con il suo pulcino ingenuo.
Perfino quelle volte in cui tutto quel candore d’animo e estraneità alle abitudini umane lo avevano frustrato e irritato profondamente, ora assumevano le tinte più dolci e malinconiche e più di una volta gli strappavano un sorriso triste al semplice ricordo.
 
O ai viaggi senza fine che avevano affrontato insieme, Dean alla guida della sua Impala, con l’angelo che il più delle volte appariva dal nulla sui sedili posteriori o al suo fianco, facendogli prendere un colpo.
Cosa avrebbe dato, ora, per udire di nuovo quel lieve frullio d’ali e ritrovarselo improvvisamente accanto…
 
Ma quel Castiel ormai non esisteva più e il Winchester si sentiva quasi tradito per questo.
Era come se lo avesse fatto innamorare fino alla pazzia, costringendolo ad abbattere muri sollevati in una vita intera per poi abbandonarlo. Aveva superato tutte le sue barriere, lo aveva reso cieco come un animale selvaggio di fronte alla natura incontaminata, libero di seguire il proprio istinto privo di catene. Lo aveva avvolto nella sua Grazia.
Poi aveva lasciato andare la sua mano, facendolo sprofondare in un abisso buio e senza uscita.
Era ancora accanto a lui, vero, ma allo stesso tempo non era lo stesso.
Certo, il compagno non era il solo da biasimare: Dean era infuriato con sé stesso per aver permesso che ciò accadesse. Se avesse dato retta alle sue paure, se lo avesse respinto fuggendo dai propri sentimenti, probabilmente avrebbe evitato tutte le sciagure che si erano abbattute su di loro nel momento in cui si era abbandonato a quell’amore giusto e maledetto.
      
Probabilmente, era per vendetta che Dean lo aveva trascinato con sé, in quello stesso baratro in cui ogni speranza era stata estirpata.
Per questo, ogni volta che incrociava il suo sguardo, assuefatto dalle droghe e dalla dannazione, il cacciatore non sapeva cosa dirgli, come prenderlo. I lunghi silenzi fatti di sguardi erano divenuti sguardi fatti di silenzi, taglienti come sciabole a doppia lama.
 
Dean ormai riusciva solamente a fargli male e si odiava per questo. Scaricava le tensioni su di lui, che invece era sempre pronto a seguirlo e amarlo, comunque ed era proprio questa totale lealtà e devozione a ferire di più il Winchester, farlo sentire il peggiore individuo rimasto sulla faccia della Terra.
Probabilmente era l’ultimo a meritare un favore divino.
Eppure, la notte continuava a pregare.
Pregare che tutto si risolvesse per il meglio, che la speranza non lo abbandonasse del tutto, che qualcuno potesse infondergli la forza e il coraggio per fare ciò che era giusto e liberare il mondo da Lucifer.
 
Perché semplicemente, l’idea di rinunciare a Cass o deluderlo era impensabile.
  
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