Caro Tu,
Si dico proprio a te che stai leggendo, a te che probabilmente neanche esisti… facciamo a cambio?
Io ti cedo la mia vita e tu la tua.
Hai ragione, tu non sai com’è la mia vita, ma se te lo dico non vorrai più fare a cambio.
E’ fantastica, davvero, tutto rose e fiori, pettirossi e usignoli.
Peccato che i fiori siano appassiti, le rose finte ma con le spine che pungono, pettirossi dal petto vermiglio per via del sangue e gli usignoli stonati: ormai non sono neanche più sicura che siano quelli che sembrano, forse sono avvoltoi.
Caro Tu,
Non ho reso l’idea? Vorresti meno metafore?
Allora, per essere più chiari è ‘na merda. Più chiaro di così…
Caro Tu,
Sei mai stato sul punto di annegare?
Sai, quando vorresti respirare, ma c’è solo acqua; vorresti tenere fuori la testa ma le onde non te lo permettono. La gola brucia tremendamente, i piedi scivolano su uno scoglio liscio e pieno di alghe sulle quali non riesci a fare presa ma che contemporaneamente ti ferisce e il sale brucia sui tagli…
E ti chiedi cosa sia successo, fino a un attimo prima giocavi fra le onde…
La mia vita è così, caro Tu, nel momento in cui ti fidi, ti mette sotto.
Poi ritorni un attimo a respirare e, paradossalmente, è quello il momento più doloroso: l’aria fa male, quando entra, le ferite prima neanche le sentivi…
L’acqua è salata, le lacrime anche.
Le lacrime bruciano, lasciano una scia indelebile sul volto, negli occhi.
Sto annegando Tu.
Nessuno che mi salvi.
Caro Tu,
Ti do un consiglio, (anche se non dovrei): non scambiare la tua vita con la mia.
Fidati, te ne pentiresti