Grazie per aver aperto la mia prima storia, spero che visto che l' avete aperta la leggiate e la recensiate, mi fareste un gran

favore esprimendo le vostre opinioni... Sappiate comunque che intendo postare regolarmente tutte le settimane di Domenica

o di Lunedì. Ora vi lascio alla lettura.

 

Chapter 00

 

Prologue

 

 

10/9/13  Castellamare del Golfo, Italy 

 

L' azzurro chiaro del cielo si fondeva piacevolmente al colore rosato delle poche nubi, illuminate dai primi raggi del Sole.

La scogliera era deserta, fatta eccezione per i gabbiani che svolazzavano vicino alla riva e per una piccola figura vestita di

bianco che osservava quello scenario in silenzio. I suoi occhi color nocciola seguivano le onde che, infrangendosi sugli scogli,

le bagnavano i folti capelli, scompigliati dalla brezza marina. Quello sguardo sembrava triste e pieno di

amarezza. A un tratto il silenzio perfetto di quel luogo venne rotto da una voce limpida e forte: - Francesca! Francesca!!!!!

La figura vestita di bianco, senza degnarsi di rispondere, si chinò e raccolse una conchiglia che infilò nel ciondolo di cuoio 

che portava al collo, poi si avviò silenziosamente verso l' automobile che la stava aspettando. 

Francesca era una ragazza dai lineamenti molto fini e delicati, che mettevano in risalto il suo bel viso pallido, aveva una

bocca piccola e carina un naso minuto e degli occhi vivaci e curiosi. I suoi capelli erano lisci e castani, lunghi ben oltre le 

spalle e sempre un po' ribelli. Nel complesso aveva un aspetto molto piacevole, ma al tempo stesso fragile che la faceva 

sembrare di due o tre anni più piccola. 

 

10/9/13 Palermo, Italy

La macchina frenò bruscamente, fermandosi davanti all' aeroporto di Palermo.

L' enorme edificio era di un triste grigio sporco, che, in alcuni punti della facciata, diventava persino nero e la porta di vetro era

opaca. Francesca scese dall' automobile e, dopo aver preso le valige, si recò con la madre in un bar lì di fronte per fare una 

veloce colazione. Subito dopo entrò nell' aeroporto, guardando il luogo con aria stupida. C' erano ovunque sistemi di allarme

che, suonando, provocavano un rumore assordante, mentre dalle giagantesche vetrate la ragazza potè osservare da vicino 

quegli aerei che aveva visto tanto spesso volare nel cielo. Durante l' attesa del volo che l' avrebbe portata negli Stati Uniti, dove 

i suoi genitori volevano farla studiare in un college prestigioso, la ragazza stava girovagando tra i negozi con sua madre,

quando quest' ultima la prese in disparte e le disse: - Francesca, devo darti una cosa che durante questo viaggio ti sarà molto

utile, è un oggetto molto raro e prezioso che appartiene da molte generazioni alla nostra famiglia. Qui, però, c' è troppa 

gente che ci potrebbe sentire, perciò dovrai scoprire da sola a cosa serve. - Intanto la giovane signora aveva tirato fuori dalla 

borsetta una strana collana: un ciondolo d' argento lucido e scintillante a forma di mezza spirale era attaccato a un filo cuoio

nero. La ragazza prese quel regalo e, molto stupida della frase enigmatica della madre, se lo mise al collo.

Sucessivamente Francesca si diresse al check-in e dopo aver fatto imbarcare i suoi bagagli, salì sul suo aereo che partì dieci 

minuti dopo. Mentre l' aereo si staccava da terra e le case diventavano sempre più piccole, la giovane continuava a fissare

il paesaggio fuori dal finestrino con un forte senso di nostalgia, inconscia del destino che l' attendeva...

 

10/9/13 Boston, USA

Lentamente il velivo si posò a terra, mentre Francesca si risvegliava da quel torpore che dopo la prima ora di volo era 

diventato un sonno profondo. Una volta scesa a terra, la ragazza cercò con lo sguardo il volto della zia, che avrebbe dovuto 

accompagnarla da Boston fino al collegio di Xallerville*. Dopo un quarto d' ora, riuscì finalmente a trovare quel viso familiare

che la riempì di domande sul viaggio. Subito dopo salirono in macchina.

 

10/9/13 Xallerville, USA

L' automobile si fermò e, dopo che la zia ebbe salutato frettolosamente la nipote, ripartì in fretta. Davanti a Francesca

si ergeva il College Scotlik*, dove la ragazza avrebbe dovuto cominciare una nuova scuola e soprattutto una nuova vita, 

voltando le spalle al suo passato...

 

1_* (Xallerville) città inventata da me

2_* (College Scotlik) collegio inventato da me

 

Ecco qui il primo capitolo della mia prima storia! Spero vi piaccia anche se è un po' noioso, del resto è un prologo e i capitoli

di introduzione sono sempre un po' pesanti... Scusatemi se è un po' corto...

Ripeto, come ho già detto prima che mi impegno a postare un capitolo  volta a settimana e magari durante le vacanze 

anche qualche volta di più. Detto questo vi lascio una piccola anticipazione del prossimo capitolo:

 

"- Ciao, io sono Theodore! - si presentò sorridendo il ragazzo con l' aria strana e i capelli arruffati - Sei una nuova? -

 - Sì, mi chiamo Francesca - rispose lei ricambiando il sorriso. - Sono lo studente addetto all' accoglienza dei nuovi arrivati, ti

accompagnerò ai dormitori, prima, però, devi andare dal preside, seguimi! - continuò lui."

 

Grazie a tutti coloro che recensiranno (se ci sarà qualcuno che lo farà) e anche a chi deciderà solamente di leggere questa

storia

Al prossimo capitolo

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