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Autore: Iris_Angel    27/02/2013    1 recensioni
Abigail, una ragazza di 18 anni che vuole dimenticare.
Steven; Victor, due ragazzi che di normale hanno ben poco.
Un triangolo amoroso che sfonda il limite del normale e del razionale.
UN cuore che batte per due ragazzi tanto belli quanto misteriosi.
"Ero fra i due ragazzi, uno a destra e uno a sinistra. Due metà che mi completavano, due parti del mio cuore. COme potevo scegliere, se nemmeno ero sicura di cosa fossero?
Victor e Steven fecerò due passi verso di me, annientando la distanza che ci divideva. le loro labbra perfette si mossero pianissimo:
-Abigail, cosa sei disposta a perdere per amore?- mi chiesero all'unisono.
stavo per rispondere quando la mano di Victor mi fece cenno di tacere.
-Attenta, la risposta non potrebbe essere così ovvia"
>>>>>>>>>>>>
Vi prego datemi un vostri parere!
Iris_Angel
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO
 

"Si informano i gentili passeggeri del volo 2 che la partenza sarà rinviata fra un'ora"
la voce metallica dell'autoparlante mi risvegliò dal pisolino che stavo schiacciando sulle scomode sedie dell'aereoporto.
Mi stiracchiaia attenta a non dare nell'occhio, ma non era la mia specialità. in pochi istanti i miei sbadigli attirrono l'attenzione di una coppietta di anziani che sedevano una fila di sedie più in là della mia.
I loro sguardi mi fecero capire di essere un tantino inopportuna.
Mi riavviai i capelli biondi, cercando di dargli una forma prssoché umana; ottenendo il risultato di avere in testa un cumulo di paglia.
Presi l borsa e mi diressi verso il check-in.Un ragazzo dagli occhi castani mi accolse con un sorriso tirato, che sicuramente nascondeva i residui di una notte insonne.
-Passaporto, prego.- mi disse.
-Tenga- presi dlla borsa il passaporto e glielo porsi. Lui lo aprì distrattamente, controllando la foto.
Quando era stata scattata non dovevo avere più di sedici anni. Portavo ancora gli occhiali e avevo l'ossessione per gli orecchini pendenti.
A quell'età non avevo ancora idea di cosa mi sarebbe successo, non immaginavo nemmeno lontanamente che a diociottanni mi sarei trasferita a Londra!
-Signorina Sunders, di che colore ha gli occhi?- mi chiese avvicininando il viso paffuto al mio.
-Verdi- risposi pronta, allontanandomi da lui. I suoi sguardi mi mettevano una certa ansia.
-Va bene, va bene. Tenga pure e si diriga al volo 3.- mi porse il passaporto e mi allontanai balbettando un "Grazie"
Mentre camminavo distrattamente osservavo la folla di gente che si disperdeva come formiche per l'aereoporto. Sorrisi ll'idea che anch'io ero una formica indifesa come loro, piccola ed inerme davanti al mondo.
O meglio, davanti a Londra. Cavolo quanto amavo quella città! C'era tutto, dalla cultura al divertimento. Inutile dire che progettavo di andarci da quando avevo 8 anni.
Assorta nei miei pensieri non mi accorsi del ragazzo che stava venendo verso di me.
Ci scontrammo; battei forte la testa e feci cadere la borsa che fece schizzare fuori tutto ci che vi era dentro. Chiusi gli occhi in attesa dell'impatto con il pavimento, ma non arrivò. Due mani fredde come l'acciaio mi cinsero la vita, impedendomi di cadere. Fui attraversata da brividi gelidi, che mi costinsero
ad aprire gli occhi. Davanti a me, intento ad afferrarmi, stava un ragazzo che non doveva avere più di diciannove anni.
I capelli ambrati e le labbra sottili, due occhi neri che non si dimenticano facilmente.
Era bellissimo.
Mi incantai guardarlo sino che non mi lasciò la vita. Appena mi guardò avvampai al'istante, dovevo sembrare un pomodoro maturo.
-Scusami...- dissi incerta abbassando lo sguardo.
-Scusami tu...quando cammino sono davvero in un stato di trance...- mi rispose con un sorriso ammaliante.
-Anch'io...- un sorriso ebete prese possesso delle mie labbra. Mi succedeva la stessa cosa!
Un silenzio imbarazzante calò su di noi, sembrava che nessuno dei due si decidessa a parlare.
- Cumunque io mi chiamo Steven.- mi allungò la mano destra. Io l'afferai senza esitazione, quasi fosse una calamita.
-Abigail-gli risposi. Lui assunse un'espressione sorpresa, era così strano il mio nome?
-Piacere, Abigail-lo disse in modo così sensuale da farmi sciogliere.
-Puoi chiamarmi Abby, lo fanno tutti- aggiunsi subito.
-No, perchè dare un diminutivo ad un nome così bello?- arrossii all'istante. Poi una strana sensazione mi avvolse.
-Grazie, anche il tuo nome è molto bello...
"I passeggeri del volo 3 sono pregati di imbarcarsi" la voce dell'autoparlante mi riportò alla realtà.
-Devo andare...- dissi timidamente.
-Spero di rivederti, Abigail.
-Anch'io...- presi velocemente la mia borsa da terra e mi diressi verso il volo 3.
Ma anche quando l'aereo fu partito la sensazione rimase, appiccicosa come il suo sguardo sulla mia schiena.
"Steven..." mi ripetei mentre scivolavo in un sonno profondo.





ANGOLO DELL'AUTRICE
Ehi, ragazzi, coem va? Sn tornata con una nuova storia!
CHe ne opensate di questo primo capitolo???
Vi prego fatemelo sapere, ci tengo ai pareri ;-)


  
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