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Autore: americanhorrorstory_    27/02/2013    3 recensioni
La mia vita non aveva più senso, senza di lui.
Genere: Drammatico, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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POV VIOLET

Non riusciva a capire il perchè di quel senso di solitudine, lei che avrebbe dovuto essere ormai felice, con la sua famiglia e non pensare più a tutto quello che le era successo.
Ed invece? Era proprio il contrario. Non riusciva a non pensare a lui. Forse era qualche aspetto negativo nel essere morta e costretta a restare per sempre in quella casa? 
Aveva l'eternità avanti e tutto ciò la spaventava. Non avrebbe mai potuto vivere una vita normale, non avrebbe potuto crescere,  avere un figlio. 
A violet tutto ciò feriva, facendola sentire male dentro giorno per giorno.
Si morse il labbro inferiore mentre osservava dalla finestra, la strada. 
Senti dei passi e girandosi di scatto osservò la figura di Beau che gli chiedeva di giocare. 
Gli sorrise appena e si avvicinò, sedendosi e cominciando a lanciargli la palla. 
C'era tanta sofferenza in quella casa. Creature innocenti che senza neanche saperlo erano morte per la cattiveria altrui. Una voce maschile cominciò a chiamare il nome del ragazzo. 
-Beau, Beau dove sei?-
E come non riconoscere quella voce? Violet subito si rese invisibile e il ragazzo raggiunse suo fratello sorridendogli. Era cambiato, da quando gli avevo detto addio, se ne stava sempre tranquillo. Mio padre era sicuro che lui avesse chissà quale piano e lo stesse architettando alle nostre spalle.  Violet si morse la lingua, guardandolo. 
Gli occhi del ragazzo erano sempre così spenti, schuri e gonfi. Come se la notte si perdesse in lacrime. Anche se poi, la ragazza lo sapeva bene che era proprio così, visto che lo sentiva ogni sera. 
-Che stavi facendo? Con chi giocavi Beau?- 
Gli chiese Tate, mentre si guardava attorno. Annusò l'aria, sbiancando appena e sporgendosi verso suo fratello che sbatteva le mani contro la palla, in cerca di chissà quale prezioso tesoro al suo interno. Tate gli afferrò le mani e lo guardo serio. 
-Era qui? Violet era qui Beau?- 
Violet per qualche istante fermò il proprio respiro, sentendo il cuore battere forte e Beau annuire ridendo. La ragazza guardò Tate, che improvvisamente si alzò, guardandosi attorno e annusando tutta l'aria. Non sapeva che ne fosse capace, ma tramite l'odore lui si avvicinò a lei, fermandosi proprio dove era in piedi, ferma e palpitante. 
Il ragazzo con occhi lucidi abbassò lo sguardo, facendo alcuni passi all'indietro e afferrando la mano di suo fratello uscì dalla stanza. Li vide andare via, cominciando a respirare nuovamente.
Aveva capito, lui l'aveva capito ma aveva rispettato il suo volere. Gli aveva urlato contro 
"Vai via, via." e da allora non si  era più avvicinato troppo a lei, non riusciva più a fare mai nulla che la potesse disturbare. Forse era davvero cambiato? Non avrebbe mai più fatto del male alle persone? Violet lo sperava, ma quello che la tormentava più di tutti i problemi e le aggressioni, era quello che il ragazzo aveva fatto a sua madre. Non riusciva a perdonarlo, ogni volta che lo vedeva, si sentiva bene e ricordandosi di quel piccolo particolare, subito le veniva un senso di vomito. Era delusa, ferita. Come aveva potuto farlo? Come aveva potuto ferirla in quel modo? Aveva detto di amarla eppure aveva fatto del male a sua madre, la persona più importante della sua vita. 
 
 
POV TATE. 
 
Il suo profumo in quella stanza, era stato abbastanza per Tate.
Avrebbe concesso a Violet tutto il tempo del mondo, l'avrebbe aspettata e osservata di nascosto, proteggendola da ogni minimo pericolo.
Avrebbe acquistato la sua fiducia nuovamente e le avrebbe chiesto fino allo sfinimento "scusa".
Tutta colpa della sua pazia, la pazia che non era stata ancora guarita da lei. Ed ora senza lei nulla aveva più senso, avrebbe fatto di tutto per convincerla a tornare da lui. Beau era molto fortunato, lui poteva vederla tutte le volte che voleva. 
Da lui non si nascondeva, anzi ci parlava sicuramente. Si portò le mani sul viso e osservò l'orario.
Era davvero tardi, così portò Beau a letto e si addormentò proprio accanto a lui.
Addormentandosi fra le lacrime e sognandola come ogni sera. 



 
 Zalveeeeeeeeeee.
Questo è il capitolo e ne sono consapevole che è piccolo.
Preferisco non farli troppo lunghi, altrimenti ci metterei mesi per farne uno nuovo.
Spero vi piaccia, zaaaau. v.v
  
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