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Autore: DirectionerSmile_    27/02/2013    1 recensioni
'Jessica Marie Wesley! Anche io ti amo e non puoi abbandonarmi. Non ora, non così. Ti prego'
Le urlavo contro nella speranza che potesse sentirmi, ma in cuor mio sapevo che non poteva accadere. Aveva ragione lei: Era troppo tardi.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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E' troppo tardi.



Non riesco a realizzare che se n’è andata. Insomma, sono stato davvero così stupido da rovinare tutto?
Ho distrutto me, noi, ho distrutto lei... è tutta colpa mia, ed è troppo tardi ormai.


‘Ma mi spieghi che diamine ti passa per la testa? Me lo avevi promesso’ mi urlò lei mentre le lacrime iniziavano a solcarle il viso ‘avevi giurato che non lo avresti più fatto Liam…’.
Non volevo ammetterlo, le faceva davvero così male?
‘Andiamo Jess, posa quella valigia. Giuro che non accadrà più! Posso smettere in qualsiasi momento, lo sai.’ le rispondo. ‘Non ci credi nemmeno tu’ mi dice lei guardandomi con i suoi occhi tristi sperando che la contraddicessi. ‘È cocaina santo cielo. Una droga. Sei dipendente da questa merda, e da solo non puoi uscirne’. Non sono un drogato. È successo solo un paio di volte. Ok, forse qualcosa in più di un paio di volte, ma posso smettere quando voglio. ‘Stai dicendo un mare di cavolate Jess. Non mi serve l’aiuto di nessuno, tantomeno il tuo! Non sei nessuno per dirmi quello che devo fare. È la mia vita e se ti dico che posso smettere da solo, è perché posso’ le impreco contro.  


È 
passata solo una settimana e quelle parole ancora risuonano nella mia testa. Come avevo permesso a me stesso di dirle tutto ciò? Mi sento vuoto.


I suoi occhi non distoglievano lo sguardo dai miei mentre le lacrime continuavano a scendere, era incredula. ‘Sono stanca Liam. Non hai idea di quanto male mi stai facendo dicendomi questo’
tu non hai idea di quanto male mi fa vederti soffrire.
‘E allora vattene, cosa aspetti?’ Se sono capace di farti solo del male, vattene… posso farcela benissimo da solo.’ Cosa sto facendo? Avevo appena mandato a fanculo la cosa più importante della mia vita, ma non potevo mostrarmi fragile davanti a lei non volevo.


È la seconda settimana senza di lei. Nella mia testa non ci sono che momenti di quella giornata, è una persecuzione.


Continuavo a fissarla. Ero inerme, non sapevo cosa stessi facendo. Forse mandarla via era davvero la cosa giusta da fare, forse, stando lontano da me, sarebbe stata meglio. Ed io? Come sarei stato io?
‘Vedi cosa sei? Sei un eterna contraddizione Payne. Mi dici che puoi smettere di farti di cocaina, ma intanto continui a farlo. Mi dici che mi ami, che sono il tuo tutto, e subito dopo che non sono niente per te. Mi dici di restare, di mettere via la mia roba, e poi mi mandi via’ mi sentivo morire sentendo uscire flebilmente quelle parole dalle sue labbra sottili. ‘Ho cercato di capirti, ma non posso farlo se tu sei il primo a non riuscirci.’

Sono trascorse tre settimane, già tre. Il suo ricordo è sempre più vivo nella mia mente e ormai, più che ricordi stanno diventando ossessioni. Mi manca.


Non sapevo che dirle, la vedo prendere le sue valigie e dirigersi verso la porta ‘Jess! ’ la chiamai mentre quello che aveva appena detto si facevano largo nella mia mente ‘È troppo tardi, mi dispiace. ’ Dice prima di voltarsi chiudendosi la porta alle spalle e iniziando percorrere il vialetto di quella che era la nostra casa.
Era passato qualche minuto prima che capissi ciò che avevo fatto. Decido di fermarla, è troppo importante per me, non posso permettermi di perderla.
‘Jessica!’ le urlo prima che possa voltare l’angolo, ma non mi sente. Così le corsi dietro.


Quattro settimane, cazzo. È passato un mese ormai, e non c’è giorno in cui non mi senta in colpa. Ogni giorno spero di rivederla entrare da quella porta, ma niente. Sono consapevole che non accadrà, lei non c’è.
Il dolore aumenta ogni volta che provo a ricordare quello che successe in seguito, ogni volta è sempre più straziante. È colpa mia. Solo mia.



È ferma all’incrocio, l’ho quasi raggiunta. ‘Jess’ provo a richiamarla nuovamente. Si volta a guardarmi qualche istante per poi continuare a camminare, aumentando il passo. All’improvviso sento un forte boato e non riesco a capire cosa sta succedendo.
Jess, o meglio, il suo corpo era disteso sulla strada, vedevo del sangue uscirle dalla tempia e da una gamba. Continuo a non capire, un minuto fa stava attraversando la strada e ora… alzo lo sguardo rivolgendolo alla mia sinistra e noto una macchina scura sfrecciare via. Realizzo quello che è successo e raggiungo il corpo di Jessica. Non so che fare, è come se la mia mente avesse subito un black-out. ‘Qualcuno chiami un’ambulanza dannazione! ’ lancio un urlo disperato nella speranza che qualcuno accolga la mia richiesta.
‘Liam’ sento chiamarmi a fatica ‘Jess tieni duro, fallo per me. Ora arrivano i soccorsi’
‘non serviranno a nulla’ mi dice, sento il cuore accelerare solo al pensiero di perderla, ma studia medicina, sa quello che dice. ‘Cosa dici sciocca? Tu sei forte’ le dico singhiozzando. ‘Ti amo Liam’.
Le sue ultime parole, vedo i suoi occhi verdi oramai gonfi e arrossati dal pianto chiudersi mentre i soccorsi arrivavano alle mie spalle. ‘Jessica Marie Wesley! Anche io ti amo e non puoi abbandonarmi. Non ora, non così. Ti prego ’ Le urlavo contro nella speranza che potesse sentirmi, ma in cuor mio sapevo che non poteva accadere.
Aveva ragione lei: Era troppo tardi.


Fa ancora male, tanto male. È passato esattamente un anno dalla sua morte e ancora non riesco a perdonarmi quello che è successo.Se solo non l’avessi seguita. Se solo non l’avessi mandata via. Se solo non le avessi detto tutte quelle cose orribili e avessi messo da parte il mio orgoglio. Se solo l’avessi ascoltata. Se solo non avessi mai usato quella merda di droga. Se solo fosse successa una di queste cose, lei sarebbe ancora qui con me!
È passato un anno e mi manca come quel maledetto giorno, ancora la amo come l’ho amata dal primo istante che l’ho vista e ancora oggi non passa giorno in cui non mi chiedo perché mi è stata portata via, ma continuo non ricevere una risposta. È passato un anno e ho deciso di andare avanti, non dimenticandola, non ne sarei capace, ma non voglio che sia di nuovo troppo tardi per me, per fare qualcosa di significativo. Posso dire di aver trovato la forza di andare avanti, in realtà è sempre stata lì:
lei è la mia forza, dovevo solo rendermene conto.



Saaaalve c:
Questa è la prima storia che scrivo, e forse l'unica, perciò spero che non faccia abbastanza schifo!
Se per qualche strana ragione qualcuno fosse arrivato a leggere fin qui spero non si sia annoiato e che vi sia piaciuta la storia, davvero c:

Se vi va lasciate qualche recensione, tanto per capire cosa ne pensate.
Detto questo vi lascio, ciaao bella gente  ♥



  
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