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Autore: Akane92    27/02/2013    10 recensioni
Una ragazza è di ritorno in città e sconvolgerà la vita del nostro caro Alpha.
Dal prologo:
" Due occhi grandi e verdi incrociarono il suo sguardo per qualche secondo. Un occhiata veloce che per il lupo fu fatale.
Qualcosa dentro di lui si mosse, all’improvviso. Non ebbe neanche il tempo di capire. I suoi battiti aumentarono, le sue mani tremavano, e i suoi occhi non potevano fare a meno di continuare a seguire quegli occhi magnetici. Strinse ancora più forte il volante della sua auto con i muscoli del corpo tutti tesi. Era una ragazza. Una ragazza dagli occhi verdi e i capelli rossi come il sangue. Sorrideva, mostrando i denti che per Derek in quel momento erano perfetti, insieme a tutto il resto. Era una strega, forse? "
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Wounded

 

POV Derek

Ancora una volta, Hope riuscì a sorprendermi.
Mi fece innervosire davvero troppo a causa della sua conversazione con Ethan a scuola, dove anche io riuscivo a sentire benissimo che stava mentendo, figuriamoci lui che se la trovava a pochi centimetri di distanza. Ma non fu questo a farmi decidere di andare via prima che impazzissi del tutto, no, riuscivo benissimo ad accettare che lei parlasse con lui. Fu la sua risposta, la sua stupida risposta alla domanda di quel ragazzino che mi fece imbestialire. Sapeva benissimo che lui era un lupo mannaro, sapeva che poteva essere in pericolo e nonostante tutto aveva accettato di uscire di nuovo con lui, da soli! Incredibile. Me ne andai verso casa, comunque sapendo che sarebbe stata al sicuro grazie alla presenza di Scott, Isaac, Boyd ed Erica. Continuavo a ripetere a me stesso che lei era liberissima di fare ciò che riteneva più opportuno, che era libera di decidere e di non considerarmi neanche un po’. In fondo, io continuavo a non essere quasi nessuno per lei. Mi ero illuso, di nuovo, a causa di un bel faccino e di un po’ di gentilezza. Non ero innamorato, non potevo esserlo.
Quando la mattina dopo sentii chiaramente il suo cuore, il suo respiro e i suoi passi accompagnati da quelli del suo onnipresente cane dalmata, mi giurai di non lasciarmi abbindolare. Non dovevo cascarci, non di nuovo. Quando però sentii che stavo parlando con mio zio, fui costretto ad intervenire.
La vidi di nuovo. Era lì, sulla porta di casa, ed era lì per me.
<< Cercavo Derek >> aveva detto. Era venuta fino a casa mia, rischiando di essere trovata dagli Alpha e dai cacciatori, solo per me. E per cosa, poi? Per riportarmi i vestiti e per fare colazione con me. Mi aveva portato un cornetto, senza motivo, solo perché voleva stare con me. Quando mi ritrovai davanti a lei, mi scordai di tutto il nervoso e di tutta la rabbia che avevo provato fino a quel momento, e non riuscivo a pensare ad altro se non al fatto che fosse bellissima.
Facemmo colazione insieme, arrivando al punto di pulirci a vicenda a causa dello zucchero a velo o del cioccolato, finchè non le venne la strana idea di farmi la barba. Sapendo che sarebbe stato totalmente inutile cercare di farle cambiare idea, la assecondai accompagnandola nell’unico piccolo bagno ancora intatto, o quasi, di casa mia. La aiutai a salire sul lavandino, non lasciando la presa sui suoi fianchi neanche per un secondo. Dopo avermi ordinato di stare zitto e fermo, iniziò a passare il rasoio su di me, concentrata al massimo. Per me fu un occasione straordinaria per studiare il suo viso, i suoi lineamenti, i suoi occhi concentrati e decisi che mi fissavano le guancie e la mascella, la sua bocca piccola e perfetta. Ero talmente incantato nel guardarla, che mi fece quasi sussultare quando sentii la lametta che mi tagliava. Il suo sguardo cambiò, si sentiva in colpa e rimase sorpresa di come io riuscissi a guarire così in fretta. Quando finì, la aiutai a scendere e lei volle testare il suo lavoro appena fatto, accarezzando la guancia destra e sorridendomi. Quel suo tocco, quella sua mano su di me, fece impazzire me e il mio cuore più del dovuto, e io non pensavo ad altro che alle sue labbra. Le volevo. Volevo che fossero mie e soltanto mie. Volevo che lei fosse mia, solo mia. Misi la mia mano sulla sua, avvicinandomi a lei deciso e pronto ad affrontare quello che stavo per fare, finchè non sentii un dolore lancinante al petto e alla spalla, mentre Hope mi guardava impaurita e in preda al panico. Qualcuno mi aveva colpito, ed io ero stato così distratto da non accorgermi di niente. Caddi in avanti, cercando di evitare Hope che allungò le braccia verso di me per attutire la caduta.
 

POV Hope

<< Derek! >> urlai spaventata mentre cercavo di non fargli battere la testa mentre cadeva. Lui era ormai sdraiato a pancia in giù accanto a me, con una freccia conficcata nella spalla sinistra e una pallottola in pieno petto, e stavo cominciando a sanguinare.
<< Hope, vedi chi sono! >> mi ordinò.
<< Ma .. >>
<< Hope! >> urlò, facendomi fare come voleva. Mi alzai e mi affacciai alla finestra, vedendo due uomini e una donna che mi stava sorridendo. Erano armati di pistole e balestre, e quando mi videro salirono sui loro quad e sparirono fra gli alberi. Tornai da Derek che cominciò a tossire.
<< Perché non guarisci? >> chiesi spaventata.
<< Chi erano? >> mi chiese lui, mentre il suo sguardo tornò sul mio. I suoi occhi erano cambiati, sembrava non dormisse da giorni. Anche il suo colorito cambiò, diventando biancastro.
<< Non lo so! Io chiamo Stiles >>  dissi, prendendo dalla tasca il cellulare e pregando che mio fratello rispondesse.
<< Pronto? >> sentii la sua voce ancora assonnata dall’altra parte del telefono.
<< Stiles! Derek è stato colpito e non guarisce! Vieni qui, subito! >>
<< Cosa?! Dove sei?! >>
<< Digli di portare anche Scott >> mi disse Derek, ancora disteso a pancia in giù.
<< Sono a casa di Derek! E’ stato colpito all’improvviso da delle persone e non so che fare, non sta guarendo! Passa a prendere Scott e vieni qui! Dobbiamo fare qualcosa >>
<< Il dottor Deaton, lui può aiutarmi >> disse di nuovo Derek. In effetti Scott e Stiles mi avevano raccontato del veterinario che non era solo un veterinario e che sapeva tutto sui licantropi.
<< Arrivo! >> mi disse mio fratello, chiudendo la chiamata.
Rimisi il cellulare in tasca, tornando a Derek. Vederlo così, sdraiato e sanguinante mi dette una morsa allo stomaco. Era stata tutta colpa mia.
<< Ehi, sto bene >> tentò di rassicurarmi lui, ma sapevo benissimo che stava mentendo. << Ascolta, devi fare una cosa per me, ok? >>
Annuii, sempre più spaventata.
<< La vedi quella freccia? Devi toglierla da lì, altrimenti non riuscirò a guarire >>
<< Cosa? No, no, no >>
<< Hope, ti prego! Io non ci arrivo! >>
<< Ti farò male >>
<< Mi farà più male se rimane lì. Puoi farcela! Prendila e tirala verso l’alto! Non aveva paura di farmi male >>
I suoi occhi ormai ricoperti da occhiaie violastre mi stavano supplicando. Cominciai a tremare, cominciai a sentire i miei occhi bagnati dalle lacrime. Mi feci forza e facendo un lungo respiro afferrai la freccia e quando Derek mi disse << Ora! >> la tirai fuori dal suo corpo facendolo urlare dal dolore.
<< Scusa, scusa, scusa! >> dissi, buttando la freccia a terra e accarezzandogli la faccia.
<< No. Sei stata brava >> disse ansimando << Aiutami ad alzarmi >>
Feci come mi aveva detto, cingendoli la spalla con un braccio. << Andiamo giù, Stiles starà arrivando >> gli dissi, aiutandolo a scendere le scale e ad arrivare alla porta. La sua maglietta era tutta sporca di sangue, il suo viso ormai era bianco e i suoi occhi sembrava stessero per spegnersi. Mentre aspettavamo, Kopa leccò la mano di Derek.
<< Kopa è preoccupato per me >> disse, cercando di abbozzare un sorriso.
<< Lo siamo entrambi >> confessai, mentre sentivo le lacrime che mi rigavano il viso.
<< Non piangere >>
<< Perché non guarisci? >>
<< Non lo so >>
<< Allora piango quanto mi pare >>
Vidi la jeep di Stiles arrivare in tutta velocità verso di noi e quando furono lì, sia mio fratello che Scott scesero dalla macchina e presero Derek, facendolo sdraiare sui sedili posteriori. Dopo aver fatto entrare Kopa nel bagagliaio, mi misi anche io dietro e poggiai la testa di Derek sulle mie gambe, cominciando ad accarezzargli i capelli.
<< Chi erano? >> chiese Scott, mentre andavamo verso il veterinario.
<< Non lo so! Due uomini e una donna! Non so chi siano >>
<< Sono i nuovi cacciatori >> spiegò Derek, continuando ad ansimare.
<< E cosa vogliono da te? >> chiesi, ma la risposta la sapevo già.
<< Sono un’ Alpha anche io >>
<< Maledette robe da lupi mannari! >>
 
Grazie alla guida veloce di mio fratello, riuscimmo ad arrivare alla clinica veterinaria in pochissimo tempo. Scott e Stiles presero Derek mentre io feci uscire Kopa che mi seguiva preoccupato anche lui, non capendo cosa stesse succedendo.
<< Ragazzi! >> il veterinario ci accolse con uno sguardo spaventato come il nostro. << Cosa è successo? >>
<< Dei cacciatori gli hanno sparato! >> dissi subito, mentre Scott poggiava Derek sul tavolo metallico dello studio del dottore.
<< Toglili la maglietta >> ordinò a Scott, che obbedì subito strappandogliela di dosso.
Mi copri la bocca con una mano, trattenendo un urlo e sentendo che i miei occhi non riuscivano a smettere di lacrimare. Cominciai a tremare di nuovo. Il corpo di Derek, il suo perfetto e bellissimo petto, era ricoperto di sangue e le vene intorno al proiettile erano diventate tutte nere. Vidi anche i suoi occhi spaventati a quella vista.
<< E’ troppo vicino al cuore, dobbiamo toglierlo subito >> disse il veterinario, voltandosi verso uno dei suoi cassetti e prendendo degli strumenti che mi sembravano di tortura.
<< Scott, tu trattienilo! Stiles, porta fuori tua sorella >>
Spalancai gli occhi << Cosa? NO! >> urlai. Non potevo lasciare Derek.
<< Hope, non sarà una bella scena >> mi disse il veterinario, mentre Stiles mi cingeva le spalle. Come poteva quell’uomo ricordarsi di me? Non mi vedeva da anni.
<< Andiamo, Hope >> disse mio fratello cercando di farmi girare.
<< NO! >> urlai di nuovo. Io dovevo restare lì con lui.
<< Hope, ti prego, va’ fuori >> fu Derek questa volta a chiedermelo, mentre continuava a soffrire, glielo leggevo in faccia.
<< Ma io non voglio lasciarti >> dissi, mentre cominciavo a frignare come una bambina di due anni.
<< Non voglio che tu veda. Ti prego >> mi stava di nuovo supplicando con gli occhi. I suoi occhi che ora sembravano quelli di un cadavere.
Annuii, mentre mio fratello mi portava fuori. Lo abbracciai e lui ricambiò, baciandomi i capelli. Dopo pochi secondi, cominciammo a sentire le urla di dolore di Derek. Non avevo mai sentito delle urla del genere, sembrava che a volte stesse anche ringhiando. Mi strinsi ancora di più a mio fratello, cercando in tutti i modi di pensare ad altro, ma quelle urla mi penetravano direttamente nel cuore. Non so per quanto tempo durò quella tortura, se per cinque minuti, cinque ore o cinque giorni, so solo che quando finalmente Derek smise di urlare, tirando un profondo respiro di sollievo e liberai mio Stiles dalla presa.
Il dottor Deaton e Scott ci raggiunsero fuori.
<< Allora? >> chiesi, non appena li vidi.
<< E’ svenuto. Ma si riprenderà >>
<< Guarirà? >> chiese mio fratello, preoccupato quasi quanto me.
<< Sì, ma non in fretta come al solito. Sarà meglio non lasciarlo solo >>
<< Può tenerlo qui? >> chiese Scott.
<< No, non posso. Potrebbero vederlo o peggio, potrebbero arrivare questi nuovi cacciatori. Neanche io so chi siano >>
<< Può stare da noi >> dissi io, poi rivolgendomi a mio fratello << Vero? >>
<< Sì. Dobbiamo solo nasconderlo a papà >>
<< Starà in camera mia >> dissi ancora, rivolta al veterinario.
<< Hope .. Non ti vedevo da anni >> mi sorrise, e io feci lo stesso.
<< Grazie per averlo guarito >>
<< Dovere. Ora portatelo a casa, ha bisogno di riposare. E state attenti … questi nuovi proiettili sono micidiali >> ci avvertì, mentre sia mio fratello che Scott  presero di nuovo Derek e lo riportavano in macchina.
 
Una volta a casa, misero Derek sul mio letto e Stiles gli mise una delle sue magliette, visto che la sua era andata in pezzi.
<< Stai bene? >> mi chiese Scott
<< Ora sì. Scusatemi >>
<< Di cosa? >>
<< Di tutto questo casino >>
<< Non è colpa tua >> mi disse il mio migliore amico, abbracciandomi. << Io devo andare a scuola, se mia madre scopre che non ci sono andato mi ammazza >>
<< Va bene. Stiles, va’ anche tu. Io resto >>
<< Sei sicura? >>
<< Sì. Ci vediamo dopo >>
Mentre mio fratello e Scott andarono a scuola, io rimasi in camera mia, seduta accanto al mio letto, a guardare il mio Alpha riposare dopo aver sofferto chissà quanto. Non riuscii a smettere di piangere, ripensando alle urla di dolore che avevo sentito poco prima.
<< Non piangere >> sentii di nuovo la sua voce, la sua bellissima voce parlarmi mentre i suoi occhi erano ancora chiusi << Ti sento >>
<< Derek? Sei sveglio? >>
Lui aprì gli occhi, che erano tornati verdi e profondi come sempre. Tirai un respiro di sollievo, mettendomi una mano sul cuore. << Come stai? >>
<< Molto meglio >> mi stava anche sorridendo. Dio, quant’era bello.
<< Derek, scusami >>
<< Sssh >>
<< E’ stata colpa mia! Ti ho fatto distrarre e non hai sentito il loro arrivo >>
<< Non piangere >> mi ripetè ancora, allungando una mano verso di me per asciugarmi le lacrime. Gliela presi, stringendola più che potevo.
<< Hai sofferto tanto? >>
<< Non ci pensare >>
<< Dimmelo >>
Lui sospirò. << Un po’ >>
<< Scusami >>
<< Smettila >>
<< Ho sentito le tue urla! Non hai sofferto solo un po’ … E’ stata colpa mia >>
<< Mi avrebbero attaccato comunque, con o senza di te. Almeno eri lì per aiutarmi, sei stata brava con quella freccia >> mi sorrise ancora, accarezzandomi la guancia.
<< Non tentare di farmi sentire meglio >>
<< E’ la verità >> disse, mettendomi a sedere mentre un’espressione di dolore pervase il suo viso.
<< Ti fa ancora male? >>
Alzò gli occhi al cielo. << Quindi resto qui per un po’? >>
<< Sì, il veterinario ha detto che non devi stare solo >>
<< Ti occuperai tu di me? >> mi chiese con un’espressione divertita.
<< Vorrei ricordarti che ti ho già offerto cibo sano e vestiti puliti >>
<< Hai ragione >> mi stava sorridendo ancora ed io per evitare di rimanere imbambolata, mi voltai e vidi la mia immagine riflessa nello specchio. Ero un mostro! Coi capelli spettinati e il trucco sbavato a causa delle lacrime.
<< Oh, porca miseria! >> dissi coprendomi il viso con le mani << Vado a darmi una sistemata >>
Lui prontamente mi fermò mentre cercavo di alzarmi, prendendomi una mano e facendomi sedere accanto a lui sul mio letto. << Non c’è bisogno >> mi disse, mentre il suo sorriso mi stava facendo sciogliere.
<< Ma mi hai visto? Sembro una della famiglia Addams >>
<< A me piaceva la famiglia Addams >>
<< Derek! >>
<< Voglio solo fare una cosa >>
Alzai le sopracciglia, domandandomi cosa diavolo avesse intenzione di fare.
<< Voglio solo finire quello che ho iniziato >>
<< Vuoi darmi una testata? >>
Lo feci ridere, mentre mi guardava come se fossi pazza. << Hai davvero pensato che volessi darti una testata? >>
<< Confesso che per un momento l’ho pensato >>
Lui inclinò la testa di lato, divertito. << Non volevo fare quello >>
Il mio cuore, il mio povero cuore stava per rischiare un altro infarto. Lui era bellissimo, lui era perfetto, e stava di nuovo avvicinando il suo viso al mio, mentre con una mano mi accarezzava la guancia. << Ah, no? >> chiesi, con un filo di voce a ormai pochi centimetri da lui.
<< Zitta, Hope >> mi ordinò in un sussurro, e finalmente accadde.
Lui mi baciò. Lui.
Le sue labbra si muovevano sicure e curiose sulle mie, mentre sentivo che il mio cuore era ormai in estasi insieme a tutto il resto del mio corpo.
Quello era il genere di bacio che non avrei mai potuto raccontare alle mie amiche. Era il genera di bacio che mi faceva capire che non ero mai stata così felice in tutta la mia vita. 













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Ciao a tutti! **
Vi ripeto per la millesima volta G R A Z I E per le vostre bellssime recensioni! *___*
Spero davvero che questo capitolo vi piaccia, voglio sapere le vostre opinioni! :)) Finalmente è successo ahahah XD
A presto <3
  
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