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Autore: xhelloidols    27/02/2013    5 recensioni
'Il vero amore? Oh,il vero amore non esiste. E' solamente un'invenzione creata per far si che le persone possano credere che ci sia un'altra persona disposta ad amarle con pregi e difetti,quando non sarà mai così.
Il vero amore è una cazzata, un po' come il per sempre: credete che esista quella persona disposta a starci accanto per un periodo di tempo così lungo? Lo credete davvero?'
Poi, un nuovo sole splende su Londra e Violet è costretta a riformulare tutte le ipotesi e le convinzioni che aveva elaborato nella sua vita. E se il vero amore esistesse? E se stesse fiorendo proprio nel suo cuore?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Harry Styles.

Tentai di raggiungerla, ma correva troppo forte e in quel momento temevo di non ricordarmi nemmeno il mio nome. Tentai di correre ma inutilmente, ogni mio movimento mi faceva sbandare sulle pareti dei corridoi e tutto appariva sfocato ai miei occhi, era come se non fossi presente in quel momento e ricordavo a tratti quello che accadde quella sera.
Ricordo che era stata una giornata fitta di interviste, io e i ragazzi avevamo bisogno di rilassarci e così decidemmo di andare in un locale, per trascorrere una serata tra amici.
In più tutti e quattro i ragazzi avevano notato che ero un po' giù e in effetti avevano ragione: era come se essere distante da Violet fosse come pugnalarsi più volte con una lama affilata, la distanza che ci divideva in quel momento mi fece capire che io non ero infatuato di Violet, io l'amavo, l'amavo più della mia stessa vita. Starle lontano era in qualche modo come impedirsi di respirare.
I ragazzi avevano ragione, avevo bisogno di distrarmi. Entrammo in questo locale affollatissimo e Zayn mi si avvicinò all'orecchio sussurrandomi che c'era qualcuno per me, al bancone dei cocktail.
Così mi avvicinai al bancone, dove un barman stava sperimentando un nuovo cocktail. Poi la vidi, avvolta in un miniabito dalle sfumature celesti e i capelli biondi che le correvano sulle spalle.
Era Taylor che mi stava aspettando? Evidentemente sì , visto che m'invitò ad avvicinarmi a lei con un movimento scattante delle dita.
Quella ragazza era bellissima, ma Dio, non la sopportavo davvero. C'erano state altre occasioni in cui avevo avuto la possibilità di starle accanto, a vari avvienimenti o serate particolari, e ogni secondo che passavo con lei, più mi rendevo conto di quanto fosse vuota ed infantile. Insomma ragazza, non bastano un fisico mozzafiato e due occhi blu, il tuo cervello deve contenere qualcosa, pensai.
Insomma, per cortesia mi avvicinai a lei ed abbozzai un sorriso, uno dei sorrisi più finti che avessi mai fatto esplodere sulla mia faccia.
'Ciao Taylor.' gli dissi e lei mi afferrò di scatto baciandomi le guance.
'Ciao tesoro.' disse lanciandomi un sorriso ammiccante. ' E' un po' che non ci vediamo, è un vero peccato.' disse sorseggiando un liquido sulle tonalità del fucsia nel suo calice.
'Si. Come ti vanno le cose?'
'Benissimo,dolcezza. Certo, a volte mi sento un po' sola, ma sai, bisogna accettare quello che la vita ci dà, non credi anche tu?'
'Concordo.' Volevo fuggire da quella situazione, non avevo nulla da dire a Taylor e lei si stava rivelando decisamente interessata.
'Ti vedo un po' spento,Harold. Posso offrirti un drink, così, per farti sciogliere un po'.
'Non ho voglia di bere, non stasera, ti ringrazio.' abbozzai un altro finto sorriso, con la speranza che lei capisse che non aveva chance e mi lasciasse andare,una volta per tutte.
'Ma che fine ha fatto Harry, il rubacuori più sexy del momento? Quell'Harry mi piaceva sai?' disse avvicinandosi ad una distanza pericolosa dal mio viso.
'Quell'Harry non è mai esistito.'  dissi abbozzando uno sguardo triste verso il basso.
Taylor ordinò lo stesso un drink, di cui ebbi intenzione di berne un sorso, non ero veramente in vena di ubriacarmi come un rincoglionito.
Proprio nel momento in cui il drink arrivò, un ragazzo, che mi parve di aver incontrato a qualche festa qualche tempo prima, mi venne incontro e mi abbracciò di scatto, facendomi togliere lo sguardo da Taylor e dal drink. Ci scambiammo le solite parole di circostanza e il ragazzo scomparve nella folla, così potei tornare al mio drink.
Lo avvicinai alle labbra e abbassando gli occhi notai che nel drink si stava formando una strana schiuma, insolito, pensai.
Lì per lì non ci feci caso: così bevvi un sorso, un solo sorso di quella poltiglia.
E il resto è storia, una storia di cui non sono sicuro di ricordare bene i pezzi.
E dopo tutto questo crollai nuovamente appoggiato alla parete del corridoio e scoppiai a piangere.
L'avevo persa, l'avevo persa per sempre, avevo perso la cosa più bella che mi fosse mai capitata nella vita.
Poi vidi Taylor sbucare fuori dalla camera, avvolta da un lenzuolo bianco.
Li capii ogni cosa: fu come se d'un tratto riacquistai la lucidità perduta, come se d'un tratto fosse tutto chiaro.
Nel momento in cui mi ero voltato per salutare quel ragazzo Taylor aveva disciolto qualche strana sostanza nel cocktail: questo spiegò la schiuma all'interno del calice e il fatto che fossi completamente incoscente dell'accaduto. Di mia spontanea volontà non avrei mai potuto tradire Violet, non l'avrei mai fatto.
Appena la bionda mi si avvicinò, mi alzai di scatto e puntandole il dito contro le chiesi: ' Cosa cazzo mi hai messo nel bicchiere?'
'Di cosa stai parlando?' mi chiese mostrando una finta, fintissima ingenuità.
'Lo sai benissimo, sai benissimo di cosa cazzo sto parlando.'
'Massù Harry, era l'unico modo per farti divertire un po'. sorrise.
'Mi fai schifo, mi fai un dannato schifo.' le dissi lanciandole lo sguardo più ricco d'odio nel mondo.
Rientrai in camera, m'infilai dei vestiti a caso e cominciai a correre nella notte newyorkese, mentre il freddo mi penetrava nelle ossa.
Correvo, correvo sfidando la notte, correvo sfidando le lacrime che mi offuscavano la vista, correvo verso Violet e lontano da quell'essere schifoso.
Arrivai ansimante all'aereporto ancora intontito dalla sostanza disciolta nel drink e cominciai a parlare con una signora dietro ad un bancone.
'Il primo aereo per Londra è già partito?' ansimavo, non riuscivo a calmarmi, con le pupille piene di lacrime.
'Si signore. Da circa dieci minuti.'
Mi lasciai cadere contro al bancone.
'L'ho persa.' sussurrai piangendo. 'L'ho persa per sempre.'



Sciaaaao bellezze.
Su questo capitolo voglio fare un piccolo chiarimento: le offese verso Taylor Swift in questo capitolo non sono assolutamente frutto di un mio pensiero, ho preso semplicemente Taylor come spunto per scrivere questo capitolo, pur non odiandola assolutamente. Taylor è meravigliosa, ci tenevo a metterlo in chiaro, magari qualche sua fan potrebbe offendersi. c:
Allora? Che ne dite? Alla fine Harry è stato manipolato. Generalmente le mie fan fiction su Harry non lo dipingono come un puttaniere (come altre fan fiction). Motivo? Semplicemente io non credo che lo sia. Ci tengo a ringraziarvi perché siete davvero tante, un particolare ringraziamento va alla mia 'fanzzzz numero uno' (lei capirà) per aver recensito questa storia dall'inizio.
Siete magnifiche, aspetto vostre recensioni. x

  
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