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Autore: Iso Mary    27/02/2013    0 recensioni
In un mondo dove tutto va a rotoli, il nostro protagonista Joshua perde il lavoro e disperato si reca al parco per porre fine alla sua misera vita … e proprio qui incontrerà Lili, un angelo salvatore, come lui la definisce, malata di leucemia di cui si innamorerà perdutamente. Solo allora capirà il vero significato della vita, cercando di porre rimedio ai suoi errori e apprezzando ogni minimo istante della loro esistenza , insieme.
Dedico questo romanzo al piccolo Giacomo, un bimbo di soli 10 anni che già si ritrova a combattere contro questo brutto mostro denominato leucemia: coraggio campione, vedrai che vincerai tu!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dopo aver sgomberato l’armadietto di gran fretta, Joshua diede un’ultima occhiata a quello che per 6 anni era stato il suo posto di lavoro, faticosamente ottenuto grazie all’intervento di Carlo, suo amico e veterano della Groheler da molto più tempo. In un momento di rabbia, aveva mandato all’aria tutto quanto. Ed ora come avrebbe potuto vivere ? Era un ragazzo di 26 anni che viveva da solo ,da qualche anno, in un monolocale arredato nella periferia di Torino. Non aveva molti amici, poiché con il suo carattere introverso non amava coltivare amicizie. Preferiva intrufolarsi nella vita di qualcuno quando gli faceva comodo, per poi sparire quando i suoi interessi miravano ormai altrove. Solo Carlo poteva rappresentare la figura più prossima ad un amico, che abitava nel suo stesso pianerottolo e che l’aveva aiutato in più occasioni, incondizionatamente dall’egoismo del ragazzo. Joshua non aveva nemmeno la fidanzata, poiché non era riuscito a trovare qualcuna così speciale da poter investire forze e tempo per riuscire ad amarla. Aveva avuto qualche storia di puro interesse sessuale, di cui si era immediatamente stufato, poichè troppo impegnativa. < Perché le donne devono complicare sempre tutto? > pensava < conosci una, ti piace un po’, tu piaci a lei, la inviti a casa e si fa una consapevole scopata liberatoria, senza troppi impegni, senza troppe bugie, divertendoci entrambi >. Invece non funzionava così, perché le donne pretendevano comunque qualcosa da lui e il breve incontro finiva sempre con qualche ragazza in collera nei suoi confronti, accusandolo di qualsiasi mancanza . Anche i rapporti con la famiglia erano piuttosto rari. Il padre era morto di infarto quando lui e la sorella erano ancora piccoli. La madre, dopo un lungo periodo di depressione, si era rifatta una vita con un nuovo compagno, Renato, un uomo grande grosso e un po’ rozzo che non aveva un gran chè da spartire con Joshua . Solo con Olimpia, sua sorella, si era creato un rapporto un po’ più intenso, perché avevano condiviso momenti tragici, considerandosi unici componenti della loro famiglia e sostenendosi a vicenda quando la situazione sembrava degenerare. La ragazza si era sposata giovanissima con Cesare Renda, un operaio della Fiat , maniaco del gioco d’azzardo, che disperdeva considerevoli cifre di denaro in attesa del colpaccio milionario che gli avrebbe cambiato per sempre la vita . < così potrai vivere da signora> continuava a ripetere alla moglie, ma così facendo trascorreva più tempo al bar attaccato al jackpot con altri fanatici del gioco, piuttosto che a casa, in compagnia della moglie, che si sentiva spesso trascurata. Più volte Olimpia aveva tentato di lasciarlo, ma un po’ per disperazione, un po’ per mancanza di carattere , finiva sempre con il ritornare a casa, rinunciando all’idea di riuscire a disintossicarlo da quel vizio e imboscando i loro pochi risparmi in posti a lui inaccessibili. E infine c’era lei, Aurora, frutto sano di quel matrimonio malato, una simpatica e intelligente bambina di 7 anni che Joshua adorava, che spesso andava a prendere a scuola per trascorrere un po’ di tempo insieme, a cui prestava soldi per le figurine, le merendine, o qualsiasi desiderio la bimba gli esprimesse. Ed ora che si era licenziato chi l’avrebbe aiutata? Perché non gli era venuto in mente il dolce viso della nipotina, prima di perdere in un attimo l’unica certezza della sua sgangherata vita?
  
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