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Autore: Niallila138    27/02/2013    3 recensioni
C'è una ragazza, Wendy, che viene costretta a fare uno scambio culturale a Londra. Viene accolta da una famiglia, ma non da una famiglia normale, la famiglia di Harry Styles, un bellissimo ragazzo dai capelli ricci, dagli occhi verdi e da un fisico mozzafiato.
"Ti prego domani esci con me e la mia fidanzata" mi chiede implorante Harry.
"Neanche per sogno" esclamo irremovibile.
"Non vorrai mica stare in casa tutto il giorno ad abbuffarti di patatine, spero. Che poi ti vieni a lamentare con me che sei grassa!!" Cerca di convincermi il ragazzo.
"È un'idea piuttosto allentante..." Dico pensierosa.
"Dai, fallo per me" mi supplica Harry congiungendo le mani a mo' di prete.
"E va bene, ma ad una condizione" lo informo decisa.
"Avanti spara" mi dice preoccupato.
"Niente di così traumatico riccio. Domani dovrai solamente portarmi ovunque io voglia" gli dico infine.
"Tutto qua?" Domanda stupito Harry.
"Non sai che giornata ti aspetta!" Lo informo.
"Affare fatto, basta che non mi chiedi di portarti al polo nord" mi dice sarcastico.
"Stai tranqui zio, li fa troppo freddo" lo prendo in giro facendogli l'occhiolino.
"Ok, adesso che siamo tutti felici e contenti possiamo anche tornare a casa" dice Harry
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo guardando l'Ape Maia alla televisione quando sento suonare il campanello. Chi è che rompe le carote a quest'ora? Sono le dieci di sera, sto guardando il mio programma preferito e sono in casa da sola, perché i miei genitori sono andati al compleanno di una zia a me sconosciuta e mio fratello è in discoteca con i suoi amici. Butto per terra la coperta e mi alzo dal divano con la grazia di un rinoceronte. Dire che sembro una barbona ė un eufemismo, indosso i pantaloni della tutta con la felpa di lana della nonna, e degli scaldapiedi a forma di orso tutti morbidosi. I miei capelli sono uguali al manto di una pecora in questo momento. Castani scuri, lunghi fino all'ombelico e arruffati, molto arruffati. Ho il trucco tutto sbavato... E poi che altro ancora? ah si, il mio umore penoso. Raggiungo la porta dopo essere inciampata un paio di volte. "Ciao bellezza" grida la mia migliore amica saltandomi addosso appena apro. Jessica è la mia migliore amica da sempre, da quando al parco giochi ci siamo alleate all'età di cinque anni per buttare giù dallo scivolo un bambino molto antipatico e presuntuoso. Anche lei ha i capelli lunghi, ma non quanto i miei. Sono di un marrone molto chiaro quasi biondo, ma quello che li caratterizza di più è il fatto che sono evaporsi, sembrano la criniera di un leone, ma le stanno bene. Ha gli occhi marroni ed è alta, circa dieci centimetri in più di me. Si, sono mooolto bassa, un misero metro e sessanta. Ha un carattere solare, vivace, ma sopratutto dolce. Con lei mi sento sempre a mio agio e non mi devo fingere una persona che non sono. Lei mi capisce più di chiunque altro e quando ho bisogno di conforto lei c'è sempre per me, del resto anch'io ci sono sempre per lei. Io e lei siamo una combinazione perfetta: due pazze uguali. Continuiamo a ridere e a ridere, anche per cose banali e senza senso. Si, siamo due matte da legare a un rogo che vanno fatte bruciare vive. "Ciao leone, qual buon vento?" Le dico mentre la tiro dentro casa poco gentilmente e chiudo la porta di scatto. Non voglio che qualcuno mi veda in questo stato pietoso, magari c'è un paparazzo proprio li davanti pronto a scattare una foto in questo momento, mentre sono conciata così tanto bene che potrei andare anche ad un matrimonio. "Voglio passare con te l'ultima sera prima di andare allo scambio culturale, però sono arrivata un po' tardi quindi posso rimanere solo per una mezzoretta. Sai comè, i miei genitori vogliono che vada a letto presto che domani mattina c'è il volo" Aiuto è vero! me l'ero completamente dimenticato. Domani mattina alle sette e mezza c'è l'aereo per Londra. Io e jess andiamo per tutte le vacanze estive in quel paese dell'Inghilterra per "migliorare il nostro inglese". La nostra prof ha costretto tutta la classe ad andarci, perché dice che siamo già in quarta liceo e non sappiamo niente di inglese. Sono così "entusiasta" di andare a Londra che me l'ero pure dimenticato. Mi scaravento su per le scale che portano alla mia camera, ovviamente inciampo e per poco non mi rompo la testa. Jess mi guarda un po' male con una faccia da "questa è pazza", ovvio che sono pazza! mi viene da ridere alla visione di tutte le mie figure di merda fatte in questi anni, ma con lei non mi preoccupo, perché ne fa quasi quante me. "Cavolo Wendy hai diciassette anni, sei sempre la solita, come fai a dimenticanti di una cosa così importante" dice mentre mi aiuta a buttare un po' di vestiti dentro un'enorme valigia a pois bianchi e rosa. Prendo mutande, calze, canottiere, pantaloncini corti e lunghi, maglie, felpe e tutto quello che mi potrebbe servire. Dopo soli dieci minuti, dieci minuti non so se vi rendete conto, sono in un tentativo disperato di scendere la valigia dalle scale. Jess, stufa della mia incapacità(?), mi tira via velocemente la valigia dalle mani, con il risultato di sbilanciarla e farla cadere addosso a me, così rotoliamo insieme dalle scale. Ma che bella visione: io stesa sul pavimento a pancia in giù con la valigia sopra le gambe e jessica sulla schiena. Ovviamente ridiamo fino allo sfinimento. "Wen ora devo proprio andare ci vediamo domani all'aeroporto, mi raccomando si puntuale" "Certo jess per chi mi hai preso? Per un tavolo?" Hahahaha le mie battute super battutissime. "Sisi certo Wen, buonanotte" mi da un ultimi abbraccio, dopodiché esce dalla porta. "E sogni d'oro" aggiungo io facendola ridere. Mmm... Un tacchino mi sta rincorrendo, meno male che arriva un pesce e lo mangia. Grazie pesceeee! Il pesce si gira e inizia a rincorrermi anche lui, allora mi spavento e mi sposto facendolo cadere nel burrone e... "Tesoro sveglia, stamattina si parte" sento qualcuno scuotermi come un sacco di patate e mi giro dall'altra parte tirandomi le coperte sulla testa. "Sono già le sette e un quarto e tra quindici minuti devi essere la, quindi ti conviene sbrigarti". "Porca carota mamma!" Le dissi ribaltandomi dal letto, per poi fiondare in bagno. Mi vesto comoda con dei leggins neri, la felpa della Carlsberg azzurra e miei Ugg grigi ormai deformati. metto ombretto, matita e un abbondante strato di mascara e vado giù in cucina a mangiare qualcosa. Arrivo all'aeroporto alle sette e mezza in puntissima, dove la mia classe mi sta aspettando tutta gasata. Ognuno andrà in una casa diversa e probabilmente non ci vedremo piu per il resto dell'estate. Le famiglie ci verranno a prendere non appena atterreremo a Londra, e devo dire che sono un po' agitata. Io non conosco la famiglia dove andrò e il fatto di non vedere più nessuno dei miei amici per tre mesi mi mette in agitazione. "Avanti Wendy, andiamo! Che numero sono i nostri posti?" Mi chiede Jessica mentre ci dirigiamo verso il corridoietto dell'aereo. "53 e 54" le dico con una voce titubante. Ci accomodiamo e aspettiamo che tutti salgano, dopo ci mettiamo le cuffiette con la musica a massimo volume e aspettiamo di atterrare velocemente a Londra, perché a nessuna delle due piace volare. E se dovesse cadere? Mah, meglio non pensarci. Dopo circa un'ora e mezza di viaggio in cui non l'aereo non è caduto siamo finalmente all'aeroporto, dove molti ragazzi vanno verso le loro famiglie. "Jessica mi mancherai tantissimo ci chiameremo spesso ok?" Le dissi abbracciandola forte. "Certo Wendy, mi mancherai anche tu. La tua famiglia dovrebbe essere quella, di fianco alla mia. Aiuto guarda quanto sono belli i ragazzi!! ma sono bellissimi, aiuto adesso svengo". Mi girai verso il punto in cui mi indicava e vidi un ragazzo riccioluto, con gli occhi verdi e un fisico da paura, insieme a quelli che dovrebbero essere i suoi genitori. Stava parlando con il ragazzo della famiglia di Jessica. Anche lui non era niente male, occhi azzurri, capelli castani e vestiti alquanto strambi. Indossava dei pantaloni rossi con il risvolto in fondo e una maglia a righe bianche e blu. Mi stacco dalla mia amica e mi dirigo verso si loro con un sorriso imbarazzato. " ciao, tu dovresti essere Wendy, giusto?" Mi disse l'uomo tendendomi una mano. annuii gliel'afferrai saldamente. "Il sono Paul, lei è mia moglie Mary e questo è mio figlio Harry" continuò l'uomo. Harry mi fece un occhiolino che io ricambiai con un sorriso. È proprio bello Harry, sembra un modello di quelli che si trovano sulle riviste, bello da mozzare il fiato. Dopo ci incamminammo tutti verso l'uscita e raggiungemmo la macchina nera dei signori Styles. Io ero eccitatissima all'idea di trascorrere questi mesi nella "mia nuova casa", sopratutto adesso che ho visto quanto è figho questo ragazzo. Spero che anche Jessica si divertirà con il suo amico, perché io lo farò. Questo è poco ma sicuro.
  
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