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Autore: Portos    28/02/2013    1 recensioni
Una piccola schifezza
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Capitolo 4: Volta Celeste

 

“Dean, ti facevo un tipo strano, ma una relazione con la macchina...questa no!”

Il cacciatore alzò gli occhi al cielo, sperando che non da un momento all'altro Gabriel sparisse all'istante.

Purtroppo quello era di tutt'altra idea.

“Ma sei uscito di testa?”

“No. Mi chiedevo solo...”
“Quella è solo la mia macchina, se devo relazionarmi con qualcuno in tal senso, preferisco che sia una persona”

Gabriel finse di rimanere sorpreso.

“Parole profonde Dean boy”

Castiel sollevò gli occhioni blu verso Dean.

Sapeva che avrebbe potuto scoprire quali sentimenti provava nei suoi confronti, ma aveva troppa paura per scoprirlo.

“La smetti di prendermi per il culo?”

“No, sono serissimo”

“Allora che tipo ti piace?”

 

Tu mi piaci, Castiel”

Dean Winchester si parò di fronte a Castiel bloccandogli ogni via di fuga.

Non credo che sia una buona idea...”

Mi prendi in giro?”

N-no”

Sente le dita del cacciatore sulle sue labbra, mandandogli un brivido nello stomaco. E il respiro più corto.

E allora perché non scappi?”
Castiel deglutì a vuoto.

Le labbra calde di Dean di Winchester furono a pochi millimetri dalle sue e...

 

Castiel stai bene?”

Dean lo stava scuotendo per una spalla.

Il contatto fu sufficiente a riportare l'angelo in trench alla realtà. Alla dura realtà.

Cas ti sei incantato ad un certo punto” ridacchiò il cacciatore.

L'angelo voltò la testa dall'altra parte: non voleva far vedere il suo dannato rossore a nessuno dei presenti.

Ehi stai bene?” ripeté Dean. Poi gli poggiò una mano sulla fronte.

Ma che stai facendo?”

Mamma Dean si sta preoccupando per te” scherzò Sam.

Dean ignorò il fratello e posò il dorso della mano sulla di fronte poi sulla guancia ispida di barba del povero angelo che in quel momento avrebbe preferito sprofondare sotto venti metri di terra.

Non penso che abbia la febbre”

Ma che dici? Noi angeli non ci ammaliamo mai!” ribatté Gabriel con l'ennesimo leccalecca in bocca.

Sembri uno spot da farmacia, Gabe” osservò Sam roteando gli occhi.

L'Arcangelo non si scomodò più tanto, voleva far cambiare idea a Sam una volta per tutte su di lui.

“Tranquillo, Sam non ho dimenticato il regalo per te”

“Cioè?”

“Spero che ti piaccia Sam” sussurrò l'Arcangelo con un sorriso.

E con uno schiocco di dita, lasciarono la stanza del motel.

 

Era come vedere realmente la notte, senza le luci della città che come un velo ne toglievano la magia.

Le stelle simili a diamanti galleggiavano in quel mare di oscurità, lontane e acerbe, come un qualcosa di irraggiungibile: uno spettacolo simile sarebbe stato chiuso gelosamente nel cuore umano di chiunque lo avrebbe visto.

“Ti piace?”

Uno spettacolo simile, aveva lasciato senza parole il minore dei Winchester.

Sam indirizzò a Gabriel un sorriso dolcissimo che fece quasi mancare di battito il cuore del tramite di quest'ultimo.

“Grazie”

“Eh ma non è ho ancora finito!” annunciò Gabriel.

“Aspet...”

Gabriel s'allontanò di qualche passo da loro.

Era strano vederlo camminare in quel non luogo: sembrava una specie di funambolo senza bilanciere.

“Apri la mano”

Sam si ritrovò a fissare un piccolo frammento che emanava una calda luce argentea.

“Un frammento di stella, per te”

Il minore dei Winchester rimase esterrefatto.

“Perché l'hai fatto?”

Questa volta l'Arcangelo rise davvero di cuore: davvero raro sentirli.

“L'ho fatto per la persona che...mi piace”

Sam rischiò di strozzarsi con la saliva.

Era felicissimo del regalo, ma doveva essere un maniaco pennuto con (troppe) idee perverse nella zucca a doverglielo fare?

“Cacchio Gabe con questo hai guadagnato un sacco di punti!” rise il maggiore dei Winchester con il naso per aria.

Nel frattempo, anche Castiel desiderò stringersi a Dean, ma si limitò solo ad avvicinarsi e appoggiargli un mano sulla spalla.

“Ehi Cas mai visto spettacolo simile?”
“L'ho visto molte volte, Dean” mormorò Cas con un lieve cenno di sorriso, guardandolo fra le lunghe ciglia.

Dean sentì un brivido involontario lungo la schiena. Lo faceva sentire sempre strano quando pronunciava il suo nome in quel modo.

“Scusa, ho detto qualcosa che non va?”

“No”

Il cacciatore lanciò un'occhiata al manto stellato, prima di tornare a guardare Castiel.

“Non dirlo a nessuno, ma un regalo del genere alle persone che vuoi bene...be' è il massimo! E se tu lo facessi a me, ne sarei felice ”

Castiel si limitò ad annuire.

In realtà era felice che Dean gli avesse rivelato quel suo piccolo pezzetto di sentimento tanto che il suo cuore rischiò di uscirgli dalla gabbia toracica dalla gioia.

“Adesso si torna a casa!”

 

Nota autore: eh, eh, eh...Gabe, Gabe sei proprio un gran str...! Che razza di capitolo da diabete...mellito! Offf...muerto stecchito...!  

  
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