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Autore: franceskik    28/02/2013    0 recensioni
A volte il destino crea casi improbabili. Lui diventò la sua guarigione. Ma lei, lei era la dipendenza di quel ragazzo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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long chloe. "Non capisco perchè devo sottostare ai voleri di una troia che, alla fine, non ha neppure sei anni in più di me."
"Amore, te l'ho già spiegato: Lucy è la compagna di tuo padre, hanno preso questa decisione. Ti aiuterà."
Chloe guardava la campagna fuori dal finestrino, con i piedi sul cruscotto del suv nero di sua mamma, si voltò verso di lei. "Mi aiuterà? Stai scherzando, cazzo?" Urlò.
La signora Carline sbuffò. Teneva gli occhi sulla strada con le mani sul volante in pelle. "Sì, ti aiuterà, Chloe. E adesso smetti di essere così volgare."
La rossa rise nervosamente, quasi a presa in giro. Non poteva crederci, le sembrava un brutto incubo.
"Quindi è giusto mandare la propria figlia in una merda di clinica?" Sua madre non rispose. "Ah, sì, certo che è giusto, no mamma? Così avrai più tempo da perdere nel tuo amato shopping, così vedrò meno Zayn, perchè diciamocelo: non ti è mai piaciuto. Così non fumerò, così non mi avrai più tra le palle."
Avrebbe voluto piangere Chloe, non di tristezza ma di rabbia. D'ira pura, quella che non riesci a trattenere.
Sua madre accostò l'auto su uno spiazzo alla destra della strada. Tirò il freno a mano, si voltò verso sua figlia. "Chloe Carline, smetti di parlare così a tua madre." La rimproverò.
Chloe la fissò negli occhi, per un istante in silenzio. Vide il vuoto in quelle pupille.
Prensente quella strana forma di empatia che si crea tra madre e figlia? Loro non l'avevano. Non l'avevano mai sviluppata e mai ci sarebbe stata.
"E allora, cara mamma, tu smetti di rendermi la vita così schifosa." C'era odio in quel tono sussurrato, rabbia in quelle parole.
Chloe era una ragazza di polso, non si faceva certo mettere i piedi in testa da chi, aveva rovinato gli ultimi cinque anni della sua esistenza.
"Non mi avrai più tra i piedi per qualche mese, amore mio." Sospirò lei rimettendo in moto.
"E' l'unico lato positivo." Concluse Chloe, per poi infilarsi le cuffie e isolarsi dal mondo, completamente.

"Potrei non uscirne viva. Non ce la faccio più. La uccido. Mi manchi già, ti amo." Inviò un sms al suo ragazzo, socchiuse gli occhi appoggiandosi al finestrino, sotto le note calde di 'The Scientist' dei Coldplay.



"Svegliati, Chloe." Sentiva bisbigliare. "Amore?" La ragazza aprì lentamente gli occhi. "Siamo arrivati." Si sentì dire da sua madre.
Eccola: una villa bianca con un giardino in puro stile inglese di fronte. Sembrava una di quelle case da film americano, pensò Chloe sbuffando.
"Non mi va di scendere." Sentenziò decisa, poi.
"Chloe." La riprese sua mamma, con un tono che non voleva repliche.
"Fanculo!" Imprecò poi lei, scendendo dall'auto con le due sue valigie in mano. Quel posto le incuteva già troppo, troppo terrore.
"Sembra un bel luogo, no?" Riflettè sua madre, mentre con cautela si avvicinavano all'entrata. "No." Rispose fredda la ragazza, senza troppa voglia di parlare.


C'era un grande lampadario all'entrata, una scrivania bianca.
"Benvenuti al St. Patrick center." La signora dietro il tavolo sorrise. Quel sorriso di circostanza, quello che le imponevano per una busta paga a dir poco elevata.
"Buongiorno." Salutò Charlene. "Io e mia figlia siamo venute.." Iniziò, ma la donna la bloccò.
"Signora e signorina Carline?" Domandò, sfogliando qualche fascicolo. Alzò gli occhi sulla rossa che "In persona." Rispose.
"Benvenuta.."
"Chloe." Aggiunse la rossa, posando una delle sue valigie, la più pesante, a terra.
"Benvenuta, Chloe." Si corresse allora la donna. "Consegna pure le tue valigie a Paul, firmeremo qualche fascicolo e potrai andare a riposarti nella tua camera."
"Devo proprio firmare questa merda?" Domandò la rossa.
Sua madre si voltò di scatto, "Chloel." La chiamò col suo nome per intero. Aveva esagerato.
"Sì, è burocrazia." Affermò l'infermiera, allungando due fogli che le due Carline firmarono velocemente.
"Potrà venire a trovare sua figlia ogni settimana." 
Charlene sorrise. Chloe sbuffò.
"Tu, Chloe, potrai decidere di scegliere solo un'altra persona che potrà venire a farti visita." La rossa, allora, sembrò sollevata. "Tuo padre?" Domandò la donna.
"No, assolutamente no." Rispose immediatamente la ragazza. "Zayn. Zayn Malik. Il mio ragazzo." Aggiunse poi.
L'infermiera appuntò il nome sulla cartella clinica della rossa.
"Prego, ti accompagno subito nella tua stanza."
Chloe riafferò la sua valigia.


Non era eccessivamente grande, non per la cifra che sua madre pagò per quella merda di clinica, ecco. Ma doveva accontentarsi.
Salutò fredda Charlene prima di entrare. Non un abbraccio, nè un bacio. L'avrebbe rivista presto, purtroppo per lei, pensò.
Si gettò sul letto, sembrava comodo. Almeno quello.
La porta del bagno si aprì velocemente e Chloe sobbalzò mettendosi a sedere.
"Ciao."
La rossa titubò. "Tu devi essere Chloe." Lei annuì. "Piacere, sono Louis." Lei, ancora, restò in silenzio. Louis accennò al letto di fianco e lei capì d'avere un compagno di stanza. Allungò la mano destra. "Piacere." Sussurrò poco convinta.
Louis sembrava simpatico, ma Chloe aveva una strana difficoltà a fidarsi delle persone, così aspettò un po' prima di accenargli un sorriso.
Doveva ammettere, però, che fosse bello, bello davvero. Castano. Alto. Abbastanza muscoloso. Occhi azzurri come il cielo e un sorriso che sfiorava i limiti della perfezione.
"Ti hanno detto quanto starai qua, Chloe?" Domandò lui, aprendo il suo libro. Ben Elton. Ottima lettura, pensò lei.
"No, mi hanno semplicemente sorriso falsamente." Contestò Chloe. Louis rise "Tipico di Loise."
"Loise?"
"La donna che ti ha accolto giù." Osservò lui.
Lei annuì.
"Comunque" riprese il discorso lui, "Spero per te che non tu debba rimanere a lungo." Concluse il castano. Non era molto confortante, ecco.
"Sei d'aiuto." Ammiccò lei.
"Sono sincero, Chloe." Si voltò verso la rossa e sorrise.
Lei scosse scocciata la testa, per poi tirare fuori dalla tasca il suo iphone.
"Te lo toglieranno presto, quello. Non vogliono assolutamente molti contatti con l'esterno." Le fece notare, Louis.
"Beh, ora ce l'ho. Quindi.."
"Sei una tosta, eh?" Chiese retorico lui, ma Chloe non rispose.

Zayn.
"Cerca di resistere amore. Sabato ci vedremo. Ti amo."
Chloe sorrise involontariamente. Sorrise di un bellissimo, genuino sorriso.

Ma durò poco. La porta della stanza si aprì.
"Buongiorno ragazzi."
"Buongiorno." Salutò Louis, ma la ragazza no, restò in silenzio cercando di nascondere il cellulare.
"Ciao. Chloe, giusto?" Domandò  lui, osservando gli occhi verdi della tipa. "Sì." rispose lei.
"Bene, Chloe. Io sono Harry, il tuo tutor. Per iniziare dovresti consegnarmi cellulare e pc, se ce l'hai."
"Non ho nessun pc."
"Hai sicuramente uno di quei cellulare di ultima generazione, visto il contributo notevole che tua madre ha offerto alla clinica. Non fare la dura, Carline e consegnami il telefono."
Come si permetteva? Avere un fottutissimo camice bianco non faceva certamente di lui un Dio.
Eppure aveva ragione. Non avrebbe difeso sua madre, quindi si limitò a prendere l'Iphone da sotto il cuscino, spengerlo e consegnarlo nelle mani di quel riccio presuntuoso.
Sarebbe stato un medico asfissiante. Dio, solo a pensarci le venivano i brividi.
"Grazie." Sussurrò lui sorridendole. Lei imitò il suo sorriso finto, prendendolo in giro ma non trovò nessuna risposta da signor occhi verdi. Peccato.
"Domattina inizieranno le sedute. Sii puntuale. E' stato un piacere conoscerti."

Voltò le spalle e uscì dalla porta.
Louis rise. "Ops. Te l'avevo detto."
Chloe si alzò dal letto. "Siete tutti affetti da manie di egocentrismo in questo posto? Cristo." Sbattè la porta del bagno, rinchiudendocisi dentro. Restò lì un quarto d'ora.
Pensava a varie ipotesi del fatto che suo padre e quell'oca che aveva come compagna, decisero di mandarla in un centro riabilitativo ma non trovava nessun tipo di risposta soddisfacente.
Non era malata. Non aveva bisogno d'aiuto. Aveva forse, solo necessità di qualcuno che l'ascoltasse, ascoltasse i suoi dubbi e le sue preoccupazioni.
Aveva costruito intorno a sè una corazza di metallo, ma dentro, dentro era una diciassettenne ancora bambina.
Non voleva qualcuno che le preordinasse dei farmaci, voleva qualcuno capace di offrirle un abbraccio: di quello caldi, quelli sinceri.

Ora come ora, desiderava solo un bacio da Zayn.

Iniziò a piangere, silenziosamente, come ogni volta. Si mise in ginocchio davanti la tavoletta bianca del water, cominciando con i soliti odiosi conati di vomito.
Stava sperando che quel castano odioso non la sentisse. Odiava far vedere agli altri che, sola, diventava debole. Non voleva esser debole, no.

Forse, forse un motivo per cui fu mandata lì c'era. Quasi sicuramente esisteva una risposta alle sue domande.
Ma sapete come si dice: ammettere a se stessi, è la parte più difficile di una guarigione.




Tantantanataaaaan.
Benvenuti dentro la mia nuova stooooria.
Beh, è tantissimo che non scrivo una long e per di più una long etero, quindi vi premetto che, nonostante ce la metta tutta, potrebbero esserci momenti morti.
Anyway, sarà una storia in cui tutto ciò che pensate verrà ribaltato. Una storia con tantissimi colpi di scena, tanti davvero.
Dovrete seguire ogni capito con attenzione e scorgere i più piccoli particolari che, in conclusione, verranno messi insieme per costruire il finale.
Chloe è una ragazza dal passato difficile, Louis è nella clinica quindi anche lui evidentemente ha subito qualcosa: scoprirete tutto con l'andare avanti della storia.
C'è Zayn, poi, che tipo sarà?
Harry è un dottore esperto, consapevole di ciò che fa. Un dottore a cui non si replica.
Beh, non anticipo altro.
Premetto che non posterò con una frequenza regolarissima a causa della scuola, dello sport e della pigrizia varia. Ma cercherò di rendere ogni capitolo il più intrigante possibile, spero vi piaccia.
Vorrei far notare che ho citato il passato dei video diary dei ragazzi, nominando Ben Elton, l'autore del libro di Louis. "No Jimmy protested" vi dice niente?

Non vi annoio maggiormente, vi chiederei di darmi una vostra prima impressione, per regolarmi su chi e quanti seguiranno questa cacatina ahahahah.
Grazie della lettura, bellezze.
Baci,
Fra!



  
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