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Autore: Salice_    28/02/2013    5 recensioni
La storia parte dall'episodio 43 dell'anime, quando Mew Zakuro rivela alle sue compagne il motivo della presenza di Kisshu nella cattedrale. Lei dice a Mew Ichigo: "Ti ricordi quando hai detto che gli alieni possono provare dei sentimenti? Visto che era lì ho pensato di chiederglielo di persona."
Ma la vita, si sa, è imprevedibile e ha l'abitudine di giocare con i destini delle persone, allontanando, incrociando, spezzando i fili che legano i rapporti. In un mondo alle porte della guerra, cosa succederebbe se l'alieno dagli occhi dorati iniziasse a provare dei sentimenti per la Mew Lupo?
DAL CAPITOLO QUARTO:
“E tu perché sei favorevole a questa tregua?” si chiese mentalmente Zakuro. “Forse perché in fondo allo sguardo arrogante e strafottente di Kisshu mi è parso di leggere una muta supplica. So come ci si sente ad essere abbandonati da tutti, potendo contare soltanto sulle proprie forze. Non vorrei essere troppo caritatevole, ma qualcosa negli occhi di quel ragazzo mi dice di fidarmi. Anche il mio istinto di animale selvatico lo conferma, e quello non sbaglia mai.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Maschere e pioggia.'
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Acqua Mew.

 Kisshu non poteva crederci: così, dopo tutto quel tempo, avevano finalmente trovato l’Acqua Mew.
Il Cristallo era una grossa pietra tondeggiante che emanava una fortissima luce azzurra; ed era lì, davanti ai loro occhi.
“Ora” pensò l’alieno “è il momento di prenderla!”. Dopodiché scattò in direzione del Cristallo.
Quasi avesse pronunciato quelle parole ad alta voce, anche Mew Ichigo, Mew Zakuro e Pie cominciarono a correre verso l’Acqua Mew, nel disperato tentativo di raggiungerla. Kisshu era in testa al gruppo, seguito a ruota da Mew Ichigo; la Mew Gatto, però, venne colpita da un fulmine lanciato da Pie e cadde a terra, tremante e senza la forza di rialzarsi.
Ryan e Retasu urlavano qualcosa che Kisshu non riuscì a capire, tanto era smanioso di prendere il Cristallo. “Mi dispiace Ichigo, ma non posso fermarmi a soccorrerti adesso; devo raggiungerlo!”
Mentre correva, avvertì la presenza di Pie alle sue spalle: lo stava raggiungendo.
Inaspettatamente, però, questo finì lungo disteso a terra, e Kisshu si voltò per vedere cosa fosse accaduto, notando con sorpresa la frusta di Mew Zakuro avvolta attorno alla caviglia dell’alieno.
- Corri Kisshu! – gli urlò dietro la Mew Lupo, e lui riprese la sua corsa più veloce che poteva, fino a che non si trovò ad un metro di distanza dal Cristallo. Una volta lì venne avvolto dalla luce azzurra; l’Acqua Mew faceva molta resistenza e Kisshu fece una fatica immane ad avvicinarsi ulteriormente. Mancavano solo pochi centimetri…
Allargò le braccia, respirando affannosamente, e slanciandosi in avanti riuscì ad afferrare il Cristallo. Ce l’aveva fatta.
 
- Bravissimo Kisshu!! – urlarono Ryan e le Mew Mew con gioia. Era finita: finalmente, quell’avventura era finita. O almeno, così credettero per un attimo.
Infatti, Pie era riuscito a rialzarsi senza essere visto. Non poteva accettare che finisse in quel modo, no; doveva assolutamente fare qualcosa.
In un secondo si materializzò alle spalle di Mew Zakuro, intenta a gioire con le compagne, ed estrasse dalla tasca dei pantaloni un coltello dalla lama lunga e affilata. Pie afferrò saldamente la Mew Lupo, che gridò spaventata, e le premette la lama sulla gola.
Tutto in quel momento parve fermarsi: Ryan e le ragazze cominciarono ad urlare non più di gioia, ma per la disperazione, e Kisshu tornò indietro di corsa, sempre reggendo il Cristallo fra le braccia. Fu proprio lui il primo a parlare.
- Pie, che cazzo stai facendo?! Lasciala andare! –
Un sorriso cinico si dipinse sul volto del gelido alieno che, per tutta risposta, premette ancora di più il coltello, procurando una ferita sul collo della ragazza, dalla quale iniziò ad uscire sangue.
- Non vedo perché dovrei farlo, Kisshu. Anzi, penso proprio che la ucciderò. –
- NON OSARE FARLE DEL MALE! – urlò Kisshu tra la disperazione e la rabbia.
Il ghigno folle di Pie si allargò sempre di più.
- Forse, pensandoci, potrei anche risparmiarla, ma ad una condizione: consegnami il Cristallo! –
Kisshu rimase senza parole. “Che cosa?”
Zakuro si ribellò alla presa dell’alieno, urlando: - KISSHU, TI PREGO NON DARGLIELO! –
- Zitta, puttana! – gridò Pie, colpendola con un pugno allo stomaco che le spezzò il fiato e la fece piegare in due.
“Zakuro, la mia Zakuro. Devo salvarla, a tutti i costi.”
- PIE, LASCIALA ANDARE! – ruggì ancora Kisshu, ormai sull’orlo della disperazione.
- IL CRISTALLO! – gridò di nuovo Pie, perdendo la pazienza.
“Non posso lasciarla morire. Lei vale molto di più di tutto ciò per cui ho combattuto fino a questo momento.”
Kisshu mosse qualche passo in avanti verso l’alieno moro, ma le suppliche sommesse della Mew Lupo lo raggiunsero di nuovo.
- Kisshu… Ti prego… Non farlo! –
Pie ormai stava tremando dalla rabbia; respirò a fondo e fece: - Kisshu, o mi dai quel fottuto Cristallo o le faccio saltar via la testa. Te lo giuro. –
Kisshu continuò a sorreggere lo sguardo gelido di Pie, mormorando: - Promettimi che, se ti consegno l’Acqua Mew, non le farai del male. –
- Se non ti muovi a portarmela, io la ammazzo. – rispose con freddezza quello.
“E’ l’unica cosa da fare.” Pensò l’alieno dagli occhi d’oro prima di far forza sulle braccia e lanciare il Cristallo in direzione del suo ex compagno; quello abbandonò la presa su Zakuro, che cadde a terra, mentre le sue braccia si aprivano per ricevere la tanto agognata Acqua Mew, che, fluttuando, finì tra le sue mani.
- Finalmente! L’Acqua Cristallo è nostra! – gridò trionfante Pie rivolto a Taruto. – Ora direi che possiamo anche andarcene. – e, detto questo, fece scomparire il Chimero con uno schiocco di dita; Mew Minto rotolò a terra, finalmente libera.
- Forza Taruto. – fece Pie rivolto al fratello, che però non accennava a muoversi dalla sua posizione. – TARUTO! –
- Si… Si… - fece lui ridestandosi, dopodiché si smaterializzò, non prima di aver lanciato un ultimo sguardo triste a Purin, ancora priva di sensi.
Pie stava per teletrasportarsi a sua volta, ma decise di rivolgersi un’ultima volta all’alieno dagli occhi dorati.
- Ah Kisshu, a proposito… Grazie. – poi scomparve.
 
Dopo che i due alieni se ne andarono, nella galleria regnò il silenzio: Ryan era a terra ferito e non riusciva a rialzarsi, ma continuava a reggere Purin, svenuta; Retasu era vicino ai due, in ginocchio, e piangeva sommessamente. Ichigo era scossa da tremori irrefrenabili e Minto si era sollevata su un gomito, tentando di riprendere finalmente ossigeno. Kisshu corse verso Zakuro, che giaceva a terra, i capelli riversi sul volto; l’alieno la sollevò e la strinse in un abbraccio, facendo attenzione a non toccarla nei punti feriti, ma Zakuro si ribellò con le poche forze che le erano rimaste, prendendo a spintonare Kisshu nel tentativo di allontanarlo. Lui rimase sconcertato da quella reazione e tentò di bloccare la ragazza, che ora aveva preso a urlargli contro.
- Non avresti dovuto salvarmi! Dovevi recuperare il Cristallo! -
Kisshu le accarezzò una guancia piena di graffi, mormorandole: - Non mi importa niente di una stupida pietra luminosa; l’unica cosa che conta per me è proteggerti. –
Inaspettatamente, Zakuro cominciò a tempestarlo di pugni sul petto, in preda ad una furia cieca, mentre continuava a gridare: - No, avresti dovuto lasciarmi morire! Io combatto per la salvezza della Terra ed esiste la possibilità che io possa morire! –
Ryan, nel mentre, aveva abbandonato Purin tra le braccia di Retasu e si stava trascinando con fatica verso i due litiganti, ancora inginocchiati al suolo; il biondo afferrò saldamente Zakuro dalle spalle e la tirò indietro, in modo che smettesse di prendere a pugni Kisshu, e la strinse a se, sussurrando: - Basta adesso Zakuro, va tutto bene. Siete tutti salvi, è questo che importa. –
Kisshu, dal canto suo, era senza parole e continuava ad osservare la Mew Lupo e il biondo di fronte a lui, senza sapere cosa fare; allora, distolse lo sguardo, accorgendosi di quanto dolore aleggiasse in quel luogo.
Si rivolse allora a Ryan: - Cercherò di teletrasportarci tutti al Caffè, va bene? –
L’americano annuì e Kisshu, con uno schiocco di dita, trasportò tutti quanti nel laboratorio del Caffè Mew Mew, dove Kyle li stava attendendo con ansia.
 
Il moro, appena vide comparire i sette ragazzi in quelle condizioni, andò nel panico.
- Oh mio Dio ragazzi, che cosa vi è successo? -
- Te lo spiegheremo più tardi Kyle; le ragazze e Kisshu hanno bisogno di cure! – si affrettò a dire Ryan.
- Certo, qui in laboratorio riusciremo a sistemare tutto. E comunque, anche tu sei conciato malissimo. –
Infatti, Ryan aveva i vestiti strappati, lividi e tagli sulle braccia e sul volto, e del sangue rappreso sul mento e sulle labbra. Anche le condizioni delle ragazze non erano delle migliori: Purin era ancora priva di sensi, Retasu, oltre ai vari lividi e graffi, si era anche procurata un taglio verticale molto profondo sulla gamba, Ichigo continuava a tremare in preda agli spasmi provocati dal fulmine che l’aveva colpita; Minto aveva ferite ovunque e presentava numerosi lividi laddove la coda del Chimero si era avviluppata attorno al suo esile corpo, Zakuro era piena di escoriazioni e in più presentava anche il taglio impresso dal coltello di Pie sul suo collo sottile. Anche Kisshu era in pessime condizioni, con tagli ovunque, lividi e sangue che non smetteva di gocciolare dalla tempia.
Rapidamente, Kyle si prese cura di tutti gli infortunati, grazie ad una stanzina adibita a reparto medico che i due americani avevano ricavato all’interno del laboratorio, dove si trovavano diversi lettini, separati l’uno dall’altro da un pesante tendaggio rosso.
Passarono un paio d’ore dalle cure meticolose del moro; Kisshu giaceva sdraiato su un lettino in disparte, pieno di bende ovunque. Stranamente, però, non avvertiva il dolore fisico, nemmeno quello pulsante alla testa, alla quale Kyle aveva applicato uno spesso bendaggio: no, Kisshu era troppo concentrato sulla reazione che aveva avuto Zakuro per curarsi di come si sentisse lui stesso.
L’alieno si alzò con cautela dal lettino ma subito si imbatté in Kyle, che lo guardò sorpreso.
- Kisshu, dove pensi di andare? Hai visto in che condizioni sei? -
Il ragazzo lo fulminò con uno sguardo truce, prima di rispondere: - Devo vedere Zakuro. È sveglia? –
- Si, è sveglia; seguimi. -
Kisshu si avvicinò al letto della ragazza e rimase sorpreso nel trovarla seduta con la schiena appoggiata ai soffici guanciali e lo sguardo perso nel vuoto; lei notò la presenza dell’alieno, ma fece finta di nulla. Kisshu si sedette sul bordo del lettino e accarezzò una guancia di Zakuro, inducendola così a guardarlo negli occhi e lei mormorò: - Mi spiace per la reazione che ho avuto, io…-
- Shhh. – la interruppe Kisshu, posandole un dito sulle labbra. – Non importa. Tutto quello che conta per me è che tu sia sana e salva. -

E, dopo queste parole, Zakuro finalmente abbozzò un sorriso e si lasciò cingere dalle braccia forti dell’alieno, poggiando il viso nell’incavo del collo di lui.

Grazie a tutti coloro che hanno letto e recensito i capitoli precedenti! Forza, fatemi sapere che cosa ne pensate di questa nuova puntata! Ne sarei molto felice.
Salice_

   
 
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