THE BEAUTY AND THE BEAST

SHE NO LONGER NEEDS YOU 

Bellezza. Dote rara e pregiata, non alla portata di chiunque. 
Bellezza. Dote premiata con l'amore. 
Tu sai cosa significa amore? Credevi di saperlo, almeno fino a ieri. Amore è quando ti batte forte il cuore, quando sai di volerla proteggere dal male, quando l'aspetto esteriore svanisce per lasciare il posto all'anima. 
Tu non sei una grande bellezza, lo sai, ma non volevi rinunciare a quel dolce sentimento che riscalda. Non volevi rinunciare a lei. 
Lunghi capelli neri e occhi di muschio, sorriso affabile semi nascosto dalla sciarpa verde-argento. Per te solo lei esisteva. 
La guardavi passeggiare in riva al Lago Nero e desideravi che fosse tua. Beh, in fondo ci sei riuscito. 
Inizialmente la ragazza ti evitava come la peste e ti osservava con quello sguardo altezzoso tipico dei Serpeverde. Comprensibile, lei è una Purosangue, tu soltanto un orfano ibrido. Un mostro, una bestia. 
Eppure... Eppure l'hai conquistata. Come non lo sai; le tue frasi dolci sono sgrammaticate, i tuoi gesti gentili sono goffi e maldestri. Sei riuscito a fare breccia nel suo cuore di ghiaccio. 
Era amore, soltanto amore. O almeno così credevi. 
Ieri... Ieri il mondo ti è crollato addosso. Sei stato espulso da Hogwarts, sotto gli occhi di lei e di quello studente del sesto anno. Tuttavia ti è stato concesso di rimanere in qualità di guardiacaccia. Grand'uomo, Silente, grand'uomo. 
Ciò che più ti ha scosso, però, non è stato il vedere la tua bacchetta spezzata, bensì la mano di lei in quella di lui. Non te lo saresti mai aspettato. 
E ora… ora sei qui, seduto su una sedia troppo piccola per te, mentre bevi un bicchiere di succo di zucca in cui annegare la delusione. 

Toc toc 

La porticina della casupola del guardiacaccia trema. Chi sarà? 
«Eileen!?» La guardi esterrefatto. Cosa ci fa lei qui? 
«Stammi lontano, lurido Mazzogigante!» Perché si comporta così? Perché ti insulta? Sembra quasi una Purosangue snob… 
«Leen, cosa a te successo?» Poi ti rendi conto che è così: lei è davvero una Purosangue snob. 
Evita accuratamente il tuo sguardo, gli occhi saettano tra le rozze suppellettili dell'unica stanza. 
«Dov'è quel perdigiorno? Il Preside Dippet lo sta cercando.» 
«Ogg all'orto.» 
Sbuffa infastidita. «Non è mai dove dovrebbe essere. Dippet dovrebbe licenziarlo.» 
Osservi una ciocca di capelli che si confonde con la divisa. Bellissima. 
«Leen...» 
«Prince, Mezzogigante, non dimenticartelo.» 
Se ne va, lasciandoti in compagnia del tuo cuore infranto. Sei un mostro, e come tale non meriti il suo amore. 

***** 

Rubeus, mi dispiace per quello che è successo. 
Non ti ho mai amato, ovviamente, ma mi pento di averti rovinato la vita. Sì, è colpa mia. Io ero complice di Riddle. Avevo il compito di assicurarmi che tu compiessi il giusto passo falso. 
Mi avevi parlato tanto di Aragog, e io avevo pensato che fosse una valida scusa per incastrarti. 
Il movente? Ero stregata da Riddle. Un uomo dal cuore di pietra, lo so, ma a quei tempi ero solo un'adolescente. Non riuscivo a vedere oltre le apparenze. 
Ho riparato ai miei errori; ho tradito colui che ora si fa chiamare Voldemort e ho sposato un Babbano. Non è una vita degna di una Purosangue, e ho anche voltato le spalle alla mia nobile famiglia, ma ho dovuto pagare a caro prezzo i miei errori. E, ti assicuro, ne ho compiti così tanti da non riuscire a ricordarli tutti. 
Rubeus, anche se ti ho spezzato il cuore vorrei chiederti un favore: sii felice.

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