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Autore: Scarcy90    15/09/2007    4 recensioni
Questa è la mia prima ff. Ho deciso di scrivere quello che sarebbe potuto accadere tra Miyu e Kanata dopo la partenza di Lou e Baumiao.
I due protagonisti hanno finalmente capito di essere innamorati l'uno dell'altra, ma per loro non sarà facile riuscire ad essere felici. E' una storia piena di colpi di scena. Intorno alla vicenda principale si sviluppano altre storie d'amore davvero originali. Spero che vi piaccia.
-Ti sei innamorata di lui,vero?- le chiese facendo un cenno verso Kanata.
-Guarda che ti stai sbagliando- disse Miyu sulla difensiva.
Come a causa di uno strano riflesso incondizionato si voltò a guardarlo. Si trovava dall’altra parte dell’aula, seduto su un banco, a parlare con Santa.
“E’ incredibile che non mi sia mai accorta di quanto lo amo. Ho sempre dato la sua presenza per scontata e adesso che sto per partire, mi sto rendendo conto che separarmi da lui è l’ultima cosa che vorrei fare.”
Continuò ad osservarlo ancora per qualche istante. Il suo cuore non voleva saperne di rallentare i battiti e le sue guance si stavano colorando di un rosso leggero.

[Capitoli Rivisti e Restaurati:
1- Quando Batte Il Cuore;
2- Sotto Una Splendida Luna;
3- Un Risveglio Movimentato;]
NdAmministrazione: l'utilizzo del codice html nelle introduzioni è vietato, ad esclusione di alcuni casi precisi previsti dal regolamento. Il codice html di questa introduzione è già stato modificato dall'amministrazione. Una volta visto questo messaggio, l'autore della storia può provvedere a cancellarlo in autonomia andando a modificare l'introduzione della storia.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kanata Saiyonji, Miyu Kouzuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scherzi del Destino- Capitolo 4

Scherzi del Destino

 

Capitolo 4

Il Bellissimo Gesto di Kanata

 

 

 Esattamente quindici minuti dopo la limousine si fermò davanti alla stazione. Scesero tutti dall’auto un po’ frastornati.

 - Be’- disse Miki. –Siamo arrivati davvero nella metà del tempo, però credo di aver lasciato il mio stomaco al tempio.-

 - Sì, anch’io- rispose Miyu. –Il signor De Cervis guida come un pazzo furioso.-

 Così si diressero tutti insieme al binario tre. Miyu si guardava attorno in cerca dei suoi amici. Poi li vide. Nanami, Aya, Santa e Nozomu li stavano aspettando seduti su una panchina.

 - Ragazzi! Siamo qui- urlò Miyu agitando il braccio.-

 -Finalmente- disse Nanami. –Ma che fine avevate fatto. Vi stiamo aspettando da più di venti minuti.-

 -Eravamo preoccupati- disse Aya. –Pensavamo che vi fosse successo qualcosa.-

 -Scusateci, però stamattina abbiamo avuto qualche problemino- disse Miyu e sorrise a Kanata.

 -Che genere di problema? Non dirmi che Kanata non voleva lasciarti partire!-

 -Santa! Ma che diavolo stai dicendo?!- urlò Kanata imbarazzato.

 -Stavo solo scherzando, non prendertela tanto.-

 Tutti si guardarono un po’ titubanti e poi si misero a ridere come pazzi. All’improvviso si sentì una voce provenire dagli altoparlanti che invase tutta la stazione.

 “Il treno in partenza per Tokyo è in arrivo al binario tre.”

 Dopo pochi secondi un lungo treno bianco si fermò davanti a loro. Tutti lo guardarono con la tristezza nel cuore.

 -Miyu- disse Miki avvicinandosi alla figlia. –Tuo padre ed io iniziamo a salire sul treno, tu hai ancora qualche minuto per salutare i tuoi amici, se vuoi.-

 -Sì, mamma.-

 -Ah, Kanata. Mi raccomando salutami tuo padre. Prima per la fretta non abbiamo avuto neanche il tempo di respirare- disse Miki sorridendo.

 -Certo, signora Kozuki, lo farò. Anche mio padre vi manda i suoi saluti.-

 -Bene- e così dicendo strinse Kanata a sé come un figlio sotto gli occhi meravigliati degli altri. Lui arrossì vistosamente. Poi lo lasciò andare e guardandolo negli occhi disse: -Tua madre sarebbe stata molto orgogliosa di te Kanata. Ricordati che se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa ti puoi rivolgere tranquillamente a me.-

 -La ringrazio, signora Kozuki- rispose lui.

 Miki prese per mano il marito dicendo: -Finalmente si torna a casa.-

 -Sì, amore.-

 Ed entrambi salirono sul treno.

 Miyu si voltò verso i suoi amici e cominciò a guardarli uno per uno. Aveva deciso di dire qualcosa a ciascuno di loro, ma adesso non sapeva con chi cominciare. Poi decise.

 -Nozomu, io…-

 -Non dire niente Miyuccia adorata. Lo so che hai deciso di parlare a me per primo perché in questo modo avresti affrontato subito il dolore di dover lasciare il ragazzo più carino dell’universo…-

 “Veramente volevo togliermi davanti l’impiccio di doverti salutare, Nozomu” penso Miyu tra sé.

 Poi lui le prese le mani, facendo leggermente irritare Kanata, e disse:

 -Mi dispiace, Miyu, ma non posso prometterti che durante la tua assenza non regalerò rose alle altre ragazze, però ti giuro che conserverò le più belle del mio roseto per quando tornerai.-

 -Va- va bene, Nozomu. Grazie- disse Miyu imbarazzata. Poi si rivolse a Santa dicendo: -Santa, voglio dirti che sei il ragazzo più eccentrico che io abbia mai conosciuto, ma che sai anche essere un amico onesto e leale. So che per me ci sarai sempre e questo mi rende felice.-

 -Ci puoi scommettere Miyu. Rivolgiti a me per qualunque problema, soprattutto se si tratta di extraterrestri- rispose Santa con un enorme sorriso.

 -Christine- disse Miyu.

 -Sì, amica mia- rispose Christine con un sorriso che le illuminò il viso.

 - Tu sei una ragazza bellissima e dolcissima, però credo che tu sia anche un po’ pazza.-

 -Come scusa?- le chiese Christine perplessa.

 -Però questo è un pregio perché ti rende forte e sicura anche nei momenti più difficili. E per questo io ti riammiro tanto- concluse Miyu.

 -Grazie Miyu- rispose Christine con le lacrime agli occhi. –Oh, non ce la faccio ad assistere a questa scena, è troppo triste. E poi non voglio che Kanata mi veda con gli occhi gonfi a causa delle lacrime. Ho bisogno del mio cervo!- e così dicendo andò verso l’uscita della stazione a cercare il signor De Cervi, l’unico che sarebbe riuscito a consolarla. Miyu cercò di fermarla, ma Christine corse via come un fulmine. Così continuò a salutare i suoi amici.

 -Signorina Mikan. Lei è una donna e una vignettista fantastica. Le prometto che leggero tutti i suoi fumetti.-

 -Grazie Miyu- rispose Mikan.

 -Miyu, tornerai presto, vero?- le chiese Momoka.

 -Ma certo, Momoka. Forse riuscirò a venire durante le vacanze estive, fra tre mesi.-

 Momoka la guardò contenta, e poi cominciò a frugare nella tasca del suo cappottino.

 -Voglio che prendi questo- disse, e le porse una spilla di peluche che rappresentava la testa di un coniglietto bianco.

 -Ma questo è il tuo “passaporto dell’amore”!- (per chi non lo ricordasse questa spilla è stata data Momoka da Kanata e Miyu. Rappresenta la promessa di Momoka di non rivelare mai a nessuno i poteri di Lou; nda)

 -Proprio così-

 -Ma perché me lo stai regalando?- chiese miyu.

 -Guarda che hai capito male. Te lo sto dando perché voglio che me lo riporti. E bada bene, voglio che sia tu in persona a restituirmelo. E’ una specie di garanzia del tuo ritorno.-

 -Ti prometto che te lo ridarò io stessa e che mi prenderò cura di lui fino a quel momento. So quanto sia importante per te.- disse Miyu accarezzandole la testa. Momoka sorrise soddisfatta.

 Quindi Miyu si voltò verso le sue due amiche rimaste.

 -Nanami, Aya, voi siete in assoluto le migliori amiche del mondo. Quando sono arrivata qui non pensavo che avrei conosciuto due ragazze così straordinarie. Vi voglio bene!-

 -Anche noi te ne vogliamo.-

 E così le tre amiche si abbracciarono sorridendo.

 -Mi mancherete tanto, ragazze- disse Miyu.

 -Ma perché sei così drammatica?- disse Nanami. –Tanto tra pochi mesi ci rivedremo.-

 -Nanami ha ragione- disse Aya.

 -Oh, amiche mie- sussurrò Miyu.

 -Ora smettila di perdere tempo, Miyu. C’è ancora qualcuno che devi salutare- disse Nanami facendole l’occhiolino.

 -Ehm… sì- disse Miyu arrossendo.

 Nanami, capendo che sarebbe stato molto meglio lasciare Miyu e Kanata da soli, decise di intervenire.

 - Be’- disse rivolta agli altri. –Che ne dite di andare a chiamare Christine. Se non torna rischia di perdersi il momento della partenza-.   

 Aya, Mikan e Momoka intuendo la situazione cercarono di assecondare Nanami.

 -Sì, Nanami ha ragione. Dovremmo andare “tutti” a chiamarla- disse Mikan.

 -Sì, è una splendida idea!- rincarò Momoka.

 -Santa- disse Aya facendo un cenno verso Miyu e Kanata. –Andiamo a cercare Christine?-

 Il ragazzo afferrò subito il messaggio.

 -Sì, certo- rispose. –Nozomu andiamo.-

 -No, andateci voi. Io resterò qui finché la mia Miyuccia non sarà partita.-

 -Andiamo, Nozomu, vieni con noi- disse Mikan.

 -Ho detto di no- disse lui imperterrito.

 -Vieni immediatamente con noi!- disse Mikan molto, molto irritata.

 -No!-

 -Se fai così mi costringi ad usare le maniere forti!- e così tirò fuori dal nulla una fune e prese al lazzo Nozomu, come se fosse stato un cavallo.

 -Ehi, ma le è partito il cervello!- urlò Nozomu cercando di liberarsi.

 -Sta buono- rispose la signorina Mikan, trascinandolo via con sé. Tutti gli altri la seguirono increduli. Mentre Miyu e Kanata guardavano la scena sbalorditi.

 - E’ incredibile!- disse Kanata. –La signorina Mikan diventa ogni giorno più pazza! Da dove avrà tirato fuori quella fune?-

 -Non lo so. Però è comunque una donna straordinaria.-

 -Sì- rispose lui sorridendo.

 Miyu lo guardò. Lui non si era ancora accorto che lei lo stava fissando. Era il momento. Il momento per dirgli quello che provava per lui. Se gli avesse aperto adesso il suo cuore, nel caso in cui lui l’avesse rifiutata, sarebbe salita su quel treno e non l’avrebbe più rivisto. In questo modo avrebbe sofferto molto meno. Non avrebbe dovuto vederlo tutti i giorni, e forse sarebbe anche riuscita a dimenticarlo. Doveva solo trovare il coraggio di dire quelle parole. Sì, adesso era il momento giusto! Doveva farcela ad ogni costo!

 -Kanata, io…- iniziò.

 -Aspetta un attimo. Prima che tu faccia il tuo discorso anche a me, voglio darti una cosa- disse lui, e si mise a frugare nel suo zaino. –Ecco, tieni…-

 Miyu era senza parole.

 -Ma questo è… questo è il kimono di tua madre! Kanata non posso assolutamente accettarlo!-

 -Devi- disse Kanata sorridendo. –Quando lo indossavi eri così bella. E poi io non me ne faccio niente, di certo non posso indossarlo, non credi?-

 -Ma è un ricordo di tua madre.-

 -Mia madre vive dentro di me. Sei stata tu a farmelo capire. E inoltre sono sicuro che la mamma avrebbe voluto che lo avessi tu. Da come parla di te nel suo diario sembra che tu sia la figlia che non a mai potuto avere.-

 -Oh, Kanata, non so cosa dire.-

 -Non devi dire niente. Prendilo e basta.-

 Miyu lo prese, lo guardò per qualche istante e lo ripose con cura nello zaino insieme al passaporto dell’amore. Quando alzò lo sguardo, i suoi occhi incontrarono quelli di Kanata. Si fissarono per parecchi secondi senza parlare. Miyu non sapeva che fare, il gesto di Kanata l’aveva mandata in confusione e le aveva fatto dimenticare quello che gli voleva dire. Così decise di salutarlo nel modo più veloce possibile.

 -Allora ciao, Kanata- disse porgendogli la mano.

 Lui guardò prima lei e poi la sua mano, ma non la strinse. Rimasero fermi per alcuni istanti, mentre Miyu si chiedeva come mai non le desse la mano. Poi accadde tutto in attimo. Kanata lasciò cadere a terra il suo zaino e avvolse Miyu in un caldo abbraccio. Lei era come paralizzata dalla sorpresa.

 -Mi mancherai tanto, Miyu!-

 -Anche tu- disse Miyu iniziando a piangere.

 -Sei la mia migliore amica, ricordatelo sempre!-

 -Sì- rispose lei.

 “Il treno per Tokyo è in partenza dal binario tre.”

 Anche se avrebbero voluto restare abbracciati per sempre, era arrivato il momento di salutarsi. Così a malincuore Kanata e Miyu si divisero.

 -Adesso devo proprio andare-

 -Lo so- disse Kanata serio. –Ma che fine hanno fatto gli altri?-

 -Eccoli che arrivano- disse Miyu indicando la scala.

 -Miyu, Kanata- disse Nanami. –Abbiamo sentito l’annuncio e ci siamo affrettati a tornare.-

 -Ti conviene sbrigarti o alla fine perderai davvero il treno- disse Aya.

 -Sì, hai ragione- disse Miyu.

 Prese il suo zaino e salì sul treno. Si diresse verso il vagone centrale e vide i suoi genitori seduti sulla sinistra. Poggiò lo zaino sul sedile e aprì il finestrino. Erano tutti lì fuori con le braccia tese per salutarla. Poi lentamente il treno iniziò a muoversi. Miyu continuava a salutarli con la mano.

 -Ci vediamo quest’estate, Miyu- urlò Nanami.

 -Contaci- urlò Miyu a sua volta.

 Ma il treno cominciò a prendere velocità e i suoi amici diventavano sempre più piccoli, fino a quando, dopo la curva, scomparvero definitivamente alla sua vista. Miyu si sedette e si mise a guardare fuori dal finestrino. Non si sentiva più tanto triste perché sapeva che presto gli avrebbe rivisti.

 -Miyu- disse Miki alzando lo sguardo dalla rivista che stava leggendo, -che cosa voleva dire Nanami con “ci vediamo quest’estate”?-

 -Ho promesso ai miei amici che sarei venuta a trovarli durante la vacanze estive.-

 -Oh tesoro, mi dispiace. Mi sono completamente dimenticata di dirtelo.-

 -Dirmi cosa?- chiese Miyu ansiosa.

 -Non puoi tornare qui in estate, perché ho accettato di prendere parte ad alcune interviste sulla mia missione nello spazio, e tu e papà dovrete venire con me. A quanto pare vogliono intervistare anche voi.-

 -Che cosa?!- urlò Miyu incredula.

 

 

 

 

E adesso? Cosa succederà? Miyu riuscirà a tornare da Kanata, oppure ancora una volta dovrà accontentare le richieste di sua madre? Scopritelo nel prossimo capitolo. Vi aspetto in tanti. Mi raccomando recensite, recensite, recensite.

Spero tanto che la mia ff vi stia piacendo.

 

 

Follettina e Miss Miyu91 grazie per il vostro continuo sostegno.

 

Ciao Kiss

   
 
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