Cupcakes
Fine
camminava al fianco di Shade, osservando curiosa il suo sorriso
sereno.
Shade di
solito non sorrideva così, senza un motivo preciso. Era
freddo,
distaccato, misterioso. Eppure, da quando Fine gli si era dichiarata,
aveva cambiato molti atteggiamenti.
La ragazza
sentì le dita di Shade intrecciarsi alle proprie. L'aveva...
presa
per mano? Anche questo non era da Shade.
-Andiamo a
casa mia. Ti va, amore?-, disse, guardandola negli occhi.
Amore...
Amore? Amore?! L'aveva appena chiamata amore!
Assolutamente non un
atteggiamento tipico di Shade.
-Va
b-bene..-, balbettò Fine, ancora scombussolata.
Fino a
poche settimane prima Shade non era che un semplice amico per lei,
fino a poco tempo prima non erano fidanzati, non si erano mai
baciati, abbracciati, toccati e... Ora lui la chiamava amore...
Che
sensazione fantastica.
Fine non
sentiva le farfalle nello stomaco, sentiva di avere uno zoo intero
scatenato in tutto il corpo.
Il sole
splendeva nel cielo, un venticello leggero scuoteva la sua gonna
rossa e i suoi capelli, raccolti in una coda alta.
Faceva un
caldo tremendo, era estate.
Shade se
ne andava in giro con una camicia bianca aperta sul petto, spingendo
nella mente di Fine pensieri poco casti.
Arrivarono
alla villa di lui in pochi minuti. Il ragazzo aprì il
cancello e la
porta d'entrata, mentre Fine si torturava chiedendosi come si sarebbe
dovuta comportare.
Con un
pizzico di perversa felicità, notò che in casa
non c'era anima
viva.
Né Milky
e nemmeno Maria.
Erano
soli.
Shade si
chiuse la porta alle spalle e poi prese Fine per la vita,
sollevandola di pochi centimetri da terra.
La ragazza
rise contenta.
Non
riusciva ancora a crederci che Shade, proprio Shade si stesse
comportando così con lei, che fosse veramente innamorato di
lei, che
tutta quella felicità si stesse abbattendo su di lei in una
volta
sola. Nel profondo del cuore temeva che, prima o poi, la vita le
avrebbe fatto uno sgambetto e si sarebbe ripresa indietro la
felicità
che le stava regalando in quel momento, ma era troppo contenta per
lasciarsi scoraggiare da certi pensieri.
Shade
baciò Fine sulle labbra, con una dolcezza che non era
proprio da
lui.
Portò le
mani a sfiorare le sue guance, il suo collo, i suoi capelli che
sfuggivano a ciocche dalla coda, mentre lei tremava di emozione.
Era la
prima volta che la baciavano a quel modo. La prima volta che le
facevano battere il cuore tanto forte.
Shade la
fece indietreggiare finchè non caddero uno sopra l'altra sul
divano
del salotto.
Risero
insieme come bambini e Fine si stupì che Shade avesse una
risata
tanto bella e che non la lasciasse mai sentire a nessuno.
Ripresero
a baciarsi, dolcemente, senza fretta.
-Prima mi
hai chiamata amore..-, gli fece notare Fine, tra un bacio e l'altro.
-Non me ne
sono neanche accorto, amore.-, ripose Shade, sorridendo di nuovo.
-Dimmelo
ancora.-, pretese la ragazza.
-Amore.
Amore, amore, amore, amore, amore, amore, amore mio.-, disse lui,
tempestandole di baci la bocca, le guance, gli occhi, la fronte.
-Ehi,
prepariamo qualcosa.-, propose poi, sollevandosi dal corpo accaldato
della fidanzata e lasciandole riprendere fiato.
-In che
senso?-, chiese Fine.
-Prepariamo
dei dolci. So che a te piacciono moltissimo e, se ne facciamo tanti,
ne avanzeranno anche per mia sorella.-, spiegò lui.
-Hai avuto
un'idea fantastica!-, Fine saltava già di gioia, anche se le
sembrava veramente stranissimo che Shade volesse cucinare dei dolci
con lei. Era troppo, troppo romantico. E anche questo non era da lui.
-All'opera!-,
esclamò lui contento, dirigendosi in cucina e aprendo la
credenza
per preparare gli ingredienti.
Fine lo
seguì e accese lo stereo che trovò sul tavolo.
“But
loving him was red, oh red burning red” cantava
Taylor Swift.
E così
prepararono i cupcake.
Mentre
Fine impastava farina e lievito, Shade preparava la crema decorativa,
muovendosi entrambi a ritmo con la musica, impegnandosi a fondo in
ciò che stavano facendo.
Shade
passò dietro a Fine per prendere un cucchiaio dal cassetto e
con un
gesto noncurante le sciolse la coda, lasciando che i lunghissimi
capelli rossi le cadessero come una cascata incorniciandole il viso.
Lei sorrise, dandogli un buffetto.
Poi
lei si sporse verso la credenza, che stava proprio di fronte a Shade,
per prendere il barattolo dello zucchero e, nel farlo, si
appoggiò
alla spalla del ragazzo.
Poi lui le
passò di fianco e le sfiorò il collo con la punta
del naso,
controllando che non stesse combinando disastri.
Poi lei si
appoggiò alla sua schiena con entrambi i palmi delle mani
ben
distesi.
Poi lui
cominciò a farle il solletico, spingendola contro il marmo
della
cucina e lei, per liberarsi dalla stretta gli lanciò una
manciata di
zucchero che trovò a tastoni dietro di sé.
E lui le
soffiò in faccia una nuvola di farina e lei gli
gettò addosso un
po' di crema, ma quando vide lui prendere in mano una ciotola di
cioccolato fuso, cominciò a scappare in giro per la cucina,
ridendo follemente.
Lui la
immobilizzò con un gesto secco, afferrandole il polso e poi
le
lasciò cadere in testa tutta la cioccolata, mentre lei si
dimenava.
Finirono
col baciarsi frettolosamente, respirando con avidità il
profumo dolce che
sprigionavano i loro corpi, senza dare un freno alle mani e alle
labbra che si muovevano indisturbate.
Shade
sollevò Fine di peso e la fece sedere sul tavolo, mentre lei
si
aggrappava al suo bacino con le gambe.
Da lì a
finire in camera da letto ci volle un secondo. Da lì a
lasciar
cadere a terra i pochi abiti estivi che indossavano ci volle anche di
meno.
Fine
ricordava benissimo la sua prima volta.
Era
stato quanto di più magico e dolce
si potrebbe mai provare in un'intera esistenza.
Ricordava
il profumo di cioccolato, crema e zucchero, ricordava la lingua di
Shade e le sue labbra che sembravano non solo voler divorare il
cioccolato del suo volto, ma tutta Fine, tutta.
Ricordava
la paura, anzi, il terrore, il timore di non essere all'altezza.
Ricordava
le mani di Shade che l'avevano tranquillizzata.
Ricordava
i “ti amo” sussurrati al buio delle pesanti tende
che oscuravano
il sole.
Ricordava
il piacere assoluto, l'amore infinito, ricordava ogni dettaglio.
Ricordava
che mai aveva mangiato cupcake tanto buoni.
Fine era
sdraiata sul letto di Shade, nuda, con solo un lenzuolo bianco a
coprirla, in uno stato di dormiveglia e con un sorriso dolcissimo
dipinto sulle labbra, mentre Shade, sdraiato al suo fianco, le
cingeva la vita con il braccio destro.
Era al
settimo cielo.
Era la
ragazza più fortunata della Terra.
-Penso di
non aver mai amato nessuno come amo te, Fine.-, mormorò
Shade,
aprendo gli occhi.
Anche Fine
aprì gli occhi e sorrise al fidanzato con una dolcezza
disarmante,
che lo fece sciogliere completamente.
-Sai,
Shade, tu non sei tipo da sms romantici, da tenersi per mano, da
chiamare una ragazza “amore”, da chiederle di
preparare dolci...
Perchè da quando stai con me lo fai?-, sussurrò
la rossa.
-Beh,
sono fermamente convinto che, come hai detto tu, non sono affatto il
tipo da certe romanticherie. È solo che se ami una persona
non è
più questione di essere il tipo da. Quando
sei innamorato fai semplicemente ciò che ti dice il cuore.-,
rispose
lui, baciandola sulle labbra.
The End.