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Autore: Airesare    15/09/2007    2 recensioni
Le verità nascoste, sono tutte quelle sensazioni,tutte quelle emozioni che il cuore vuole nascondere. E' tutto ciò che potrebbe andare contro la nostra etica..la nostra logica...ma che fortemente ci condiziona, e spesso ci porta a soffrire.
E dopotutto penso che sia proprio questo l'amore tra Draco ed Hermione. Un eterno contrasto, un eterno conflitto fra sentimenti fortissimi, come l'odio e l'amore.
Una lotta eterna, fra quello che comanda il cuore, e quello che suggerisce il cervello.
Un eterno combattimento fra verità. Verità che spesso rimangono nascoste, gelosamente, nel profondo della nostra anima.
Ho scritto questa fic, che si potrebbe, da un canto considerare quasi la genesi del rapporto tra Draco ed Hermione (almeno per me è così)e che si svolge nel quarto anno, anno della coppa tremaghi, con il celebre calice di fuoco.
Perciò seguirò un po' il filo logico della Rowling per quanto riguarda il torneo. Ma non temete. Per la nostra coppia ho riservato piacevoli risvolti...
Stringeva i pugni. Voleva piangere. Voleva urlare. Come poteva lei danzare con colui che le si era sempre messo contro, con colui che l'aveva presa in giro, umiliata...fino alle lacrime? Lui. L'unico che l'aveva fatta piangere.
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Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spazio dell'autore

Questa è stata la mia prima fic in assoluto su Draco/Hermione. Anche se il titolo potrebbe non sembrare nulla di particolare, l'ho scelto per un solo motivo. Le verità nascoste, sono tutte quelle sensazioni,tutte quelle emozioni che il cuore vuole nascondere. E' tutto ciò che potrebbe andare contro la nostra etica..la nostra logica...ma che fortemente ci condiziona, e spesso ci porta a soffrire.

E dopotutto penso che sia proprio questo l'amore tra Draco ed Hermione. Un eterno contrasto, un eterno conflitto fra sentimenti fortissimi, come l'odio e l'amore.

Una lotta eterna, fra quello che comanda il cuore, e quello che suggerisce il cervello.

Un eterno combattimento fra verità. Verità che spesso rimangono nascoste, gelosamente, nel profondo della nostra anima.

Ho scritto questa fic, che si potrebbe, da un canto considerare quasi la genesi del rapporto tra Draco ed Hermione (almeno per me è così)e che si svolge nel quarto anno, anno della coppa tremaghi, con il celebre calice di fuoco.

Perciò seguirò un po' il filo logico della Rowling per quanto riguarda il torneo. Ma non temete. Per la nostra coppia ho riservato piacevoli risvolti...


Non uccidetemi vi prego, se ho fatto questa lunga premessa. Ma ci tenevo a precisare su alcuni particolari. Ringrazio in anticipo chiunque vorrà lasciarmi un commento..un parere..o anche una semplice parola. Accetto sempre consigli e suggerimenti da chi ama, come me, leggere e scrivere fic. Un bacio di cuore. Grazie e buona lettura.



Il Ballo.



"Il fato e la fortuna mettono lo zampino in ogni situazione. E' sciocco dimenticarsene. E ancora più sciocco contarci"



"Hai sentito Padma? ci sono le prove per il ballo. Sbrigati o faremo tardi" "Sisi ho capito Calì, sto correndo".

"Come di tradizione durante la gara per la coppa tremaghi si svolge, alla vigilia di Natale il tradizionale ballo del Ceppo. E come di tradizione, si balla. Perciò sarà mio compito insegnarvi a danzare come libellule ragazzi miei. Non voglio che ci facciate fare brutte figure" disse la McGranitt.

"Weasly?" "S-S-S-I?" rispose Ron. "Venga qui. Metta le mani sui miei fianchi". "DOVE? ss-ui suoi fianchi?" "Certamente" rispose alquanto seccata la prof.

"Signor Gazza? Musica prego!"

"Povero Ron. Glielo ricorderete a vita vero?" rise Hermione, rivolta verso Fred e George.

"Certamente" Trillarono in coro i due.

Dietro l'ilarità generale alla vista di Ron impacciatissimo con la McGranitt, vi era un duro problema da risolvere. Imparare a danzare. Non tutti erano esperti in questa "sconosciuta arte". Come prima lezione bisognava formare delle coppie provvisorie per le prove. E per non far favoritismi venne indetto un sorteggio.

"Ron Weasly. Per tutta la serie di prove, danzerà con.." prese un bigliettino "...Jinny Weasly!!"

"Miseriaccia. ma con tutte le bellissime ragazze che ci sono a Hogwarts, proprio con mia sorella dovevo capitare?" Sbottò Ron, più seccato che mai.

La professoressa continuò, finche non fece pescare un bigliettino ad un altro alunno.

"..Mentre il signorino danzerà con.." una breve pausa, ma che sembrò a tutti una vita.

".la sg.na..Hermione Granger".

Silenzio.

Ma questa volta gli occhi erano puntati nulla nuova coppia. Hermione stava parlando con Harry quando si sentì chiamare. Si voltò immediatamente verso il suo nuovo compagno.

Stringeva i pugni. Voleva piangere. Voleva urlare. Come poteva lei danzare con colui che le si era sempre messo contro, con colui che l'aveva presa in giro, umiliata...fino alle lacrime? Lui. L'unico che l'aveva fatta piangere.

"No" pensava. "E' solo un brutto sogno. Mi sveglierò. Ti prego Hermione, svegliati".

Non era un sogno. "Sg.na Hermione Granger, la prego di avvicinarsi accanto al suo nuovo compagno di ballo" disse la prof.

Draco invece non aveva battuto ciglio. Dio, sembrava sorprendentemente serio quella sera. Non si era scomposto per nulla. Si era avvicinato lentamente ad Hermione, tra lo stupore generale, le aveva preso la mano e l'aveva baciata.

Anche se era un gesto comandato dall'etichetta, quel bacio sorprese tutti. Non era un bacio forzato. La delicatezza con cui Draco prese la mano di Hermione era quasi incredibile. La ragazza sentì uno strano calore in quel bacio, ma allontanò subito la mano per lanciargli un'occhiata di odio fin troppo amara. Le ferite che il ragazzo le aveva provocato in quegli anni, erano fin troppo grandi per sopportare una cosa del genere.

C'era ormai un silenzio tombale in quella sala. Nemmeno i professori parlavano più. Sapevano dell'eterna rivalità fra i due ragazzi. Ma nonostante tutto non potevano separarli.

Il fato aveva deciso per loro.

Finito il sorteggio le coppie erano ormai fatte. Le lezioni furono rinviate al giorno dopo.

Tutti lasciarono l'aula. Tutti tranne Harry, Ron e Hermione.

"Come hai potuto lasciare che ti mettessero con quel..quel.." Ron cercò di completare la frase, ma Hermione lo anticipò:

" Non è stata colpa mia. Il regolamento è sacro e inviolabile. Non potevo oppormi. Anche se ballare con quel individuo mi fa venire...i brividi."

"Hermione, sono tre giorni di prove. Se oserà farti del male se la vedrà con me" fu l'unica cosa che riuscì a dire Harry.

"Harry...tu conosci bene la situazione. Come faccio a cancellare anni di lotte? No. Non penso di farcela. Vi prego di lasciarmi sola ragazzi".

Detto questo si voltò a guardare la finestra.

"Come vuoi" disse Ron "ma se vuoi parlare con un amico chiamami".

Hermione lo guardò. I suoi capelli erano bellissimi. Tra un rosso scuro e un biondo bruciato. I suoi occhichiari dimostravano amicizia sincera e vera disponibilità. Voleva abbracciarlo. Voleva ringraziarlo. Ma si limitò ad un semplice sorriso, e ad un flebile "Grazie".

Detto questo, Ron e Harry uscirono chiudendo la porta.

Aveva cominciato a piovere. Piccole gocce di pioggia sbattevano contro le finestre della stanza. Hermione era seduta sui gradini della sala. Stava appoggiata sulle ginocchia a fissare la pioggia. La flebile luce delle candele illuminava appena la stanza che con la pioggia aveva assunto un'immagine buia e malinconica.

Uno strano cigolio. Era la porta.

"Chi è ?" domandò Her. Non ci fu risposta. D'altronde poteva essere stato il vento. D'altronde poteva succedere.

Ma una voce che ben conosceva la fece alzare in piedi: "Piccola..sporca mezzosangue... proprio tu..mi dovevi capitare?"

Un fulmine illuminò la stanza. Era Lui. Era appoggiato ad un angolo, spalle contro il muro, braccia incrociate, sguardo fiero e fisso negli occhi di Lei.

"Uno come me...danzare con una..una..."

"Se dice di nuovo mezzosangue lo schianto al muro" pensava Hermione.

"..una..mah lasciamo perdere. Non ho fatto storie oggi pomeriggio perchè non sono come voi. Io ho classe. E so sopportare ogni situazione. D'altronde so che il regolamento è ineluttabile. Quindi niente repliche. Dovrò sopportarti tre giorni. Perciò cerca di fare la brava bambina....e comportati come si deve"

Hermione stava per scoppiare. Non sapeva se replicare o fulminarlo sul posto.

“Non chiamarmi mezzosangue viscido serpeverde. Quello che deve comportarsi bene sei tu, maledetto. E adesso…sparisci. Prima che mi metta ad urlare”.

Ancora silenzio. Lui la guardò. Era di una bellezza perfetta. Il suo viso e i suoi occhi… Avevano qualcosa di maledettamente attraente. I suoi riccioli scomposti le andavano a finire sul viso quando parlava, mentre i suoi occhi scuri si facevano ogni istante più tristi. Le sue labbra rosa e sottili sembravano scomparire in quella smorfia di rabbia che gli aveva rivolto. Riusciva a scorgerla a malapena a causa della scarsa luce, ma era sempre bellissima.

“Va bene” rispose, accennando un inchino.”Ci vediamo domani…Granger…” disse mentre chiudeva la porta.

Herm stava ancora con i piedi ben piantati a terra, pronta ad attaccarlo se osava ancora replicare. Ma lui stranamente sene nera andato via. Senza insistere.

Provò una strana sensazione di freddo e rabbia. Lasciò allora quella stanza per recarsi in sala grande.

“Pensi che Hermione riuscirà a far coppia con Draco?” chiese preoccupato Harry, rivolto al suo migliore amico Ron. “No. Insieme sono veramente incompatibili. Litigheranno per qualsiasi cosa.”. Mentre diceva così abbassava lentamente lo sguardo. Sembrava stesse soffrendo. Chiuse per un momento gli occhi, dopodichè non diede nemmeno a Harry il tempo per rispondere che disse:

“Ecco Hermione”. La ragazza risedette accanto a loro e li guardò con aria interrogativa:”Beh, che c’è?” “Nulla nulla, tutto ok?” replicò Harry.

“Si. Tutto ok.” Rispose lei abbassando lo sguardo.
  
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