Che, late? Incomprensioni spagnoleggianti

Sdraiati sul divano, vicini, stretti l'uno all'altro per condividere il proprio calore con il compagno
nella fredda serata invernale; il silenzio pervade la stanza.
Ma non un silenzio nervoso, non un silenzio sforzato.
Un silenzio che cela serenità e tacita comprensione degli sguardi.
L'italiano con la testa sul petto dell'amico -anche se da tempo gli è difficile vederlo in quel modo-
che socchiude gli occhi e fa fatica a restare sveglio. Ci prova, si sforza di non chiudere le palpebre per
prolungare quel frangente il più possibile, per non lasciar andar via il bellissimo momento che non vuole lasciarsi scivolare dalle mani per sonno, per l'infantile desiderio di dormire. Lo spagnolo sorride solare e intenerito. Sussurrando, come se il minore fosse già stato rapito da Morfeo, gli pone una domanda.

Che, late?*

Romano lo guarda con un'espressione accigliata.
Quel bastardo era davvero un idiota. Che razza di domande gli faceva?!
Per un momento credette di esserselo immaginato, ma, alla fine, la sua voce assonnata sbottò,
non prima di sbuffare pesantemente.

Ma che cazzo dici?

Uno sbadiglio.

Certo che non c'è latte, Tomato Bastardo.

 

 

 

Notine idiote

*'Che, late?' vuol dire 'Beh, batte?'. 

Antonio ovviamente si sta riferendo al cuore, ma il tomatito, forse perchè ha sonno,
forse perchè di spagnolo ne sa quanto un eschimese di surf(?) ha frainteso italianizzando la domanda.
Dunque ha capito che il boss gli chiedesse se c'è latte nel suo petto(?). Oppure se c'è latte arrandom(??).

Fiction stupida stupida, nonchè mia prima Spamano. 

Ok Spamano fan, ora potete uccidermi. xD

-Grotesque