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Autore: _Ery1999_    28/02/2013    1 recensioni
Un urlo scuote il Maniero. La terra trema. Le stelle sembrano spegnersi. Il dolore è troppo grande per immaginare qualcosa al di fuori di esso. Oltre, solo il niente. Semplicemente il niente. L’odore di sangue non ha ancora abbandonato le mie narici. Il cuore scoppia. La testa rimbomba.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Finalmente libero dai demoni

 
Urla. Urla, il mio bambino. Ogni notte. E ogni notte il mio cuore si spezza, in frammenti sempre più sottili. E sanguina. Il pavimento di marmo è freddo. I miei passi nella notte non fanno rumore. La Luna si affaccia per un attimo da una nube carica di pioggia, poi scompare. Il buio mi avvolge. La porta della sua stanza non cigola. Mi affaccio e lo vedo tremare. Geme e si contorce come un animale morente fra le lenzuola immacolate.

Povero figlio mio.

La fronte è contratta. Le mie dita afferrano l’ottone della maniglia. Vedo il sudore imperlargli il viso, bagnare il cuscino. Il Marchio sulla sua pelle mi fa rabbrividire. Non posso salvarlo da questi incubi. Da questo incubo. L’incubo che è diventata la nostra vita. Grida ancora, Draco. Grida e la voce diventa roca. Si incastra nel petto. Ansima. E’ stanco, il mio bambino.

Madre... Madre, salvami.

Mi supplica. E io rimango sulla porta, sulla soglia della sua vita. Dei suoi incubi. Dei suoi peccati. Mio figlio sta morendo. Piango. Perché le mie lacrime possano salvare la mia coscienza. Sto uccidendo mio figlio. Vorrei ritornare nella mia stanza e svegliare Lucius. Scuoterlo. Mostrargli quanto dolore stiamo provocando ad un innocente.

Succube delle nostre colpe.

Ma non lo faccio. Il mio volto è umido. Le mie orecchie intasate dalle sue grida. Il mio sangue colmo della sua sofferenza. Mi avvicino al letto di mio figlio. Il marmo sembra meno freddo. Gli accarezzo la schiena, bagnata. Scosto i capelli biondi dalle palpebre. Le labbra sono contratte e sporche di sangue. Sangue. Anche il pigiama è imbrattato di macchie scarlatte. Le lenzuola non sono più immacolate.

Inarca la schiena, e si svuota della sua vita. Ancora.

Vomita altro sangue. Scuro e caldo. Tremo. Sono paralizzata dal terrore. Le mie dita gli tastano il petto. Cercano il cuore. Un cuore che, forse, non batte ormai da tanto tempo. Flebili rintocchi. Nient’altro che flebili rintocchi nel suo corpo senz’anima. Respira affannosamente. Si calma. Una lacrima gli solca la guancia. Apre gli occhi, ma non mi vede. E’ ancora imprigionato nel mondo del sonno. Quel grigio quasi brilla nella pece della stanza. La Luna ci osserva dal vetro della finestra.

E’ finita, Draco. Anche stanotte è finita, amore mio.

I muscoli si rilassano. Volge il viso nella direzione opposta. Lascia cadere il braccio fuori dal letto. La pelle di quel braccio è coperta da un’ombra. L’ombra del Male. Mio figlio non appartiene a quel mondo. Mio figlio non è altro che un ragazzo. Una vittima. Un angelo circondato da demoni. Io sono il demone di mio figlio. Mi alzo sulle gambe malferme. C’è silenzio. Troppo silenzio. La Luna continua a spiarci. Guardo quello che un tempo era Draco. Le labbra sono socchiuse.

Perdonami, figlio mio. Perdonami per averti ucciso.

Il suo torace è immobile. Le mie dita sono nuovamente alla ricerca di qualcosa che non c’è più. Che è morto. Per sempre. Nell’aria fluttua l’odore del sangue. Di una vita spezzata. Il silenzio mi schiaccia. Vorrei che le mie lacrime facessero rumore. Ripeto il suo nome. Ma stavolta so che non riceverò risposta. L’incubo è finito. Gli bacio la fronte. Sogni d’oro, Draco. Lascio la stanza. Affondo nel marmo. E’ freddo. Molto più freddo di prima. La Luna mi ha concesso una tregua.
- Lucius. Lucius, svegliati –
- Narcissa... –
- Vieni, Lucius –
Lo prendo per mano. E’ un assassino, come me. Sento la sua paura. L’angoscia in quegli occhi opachi. Quella porta non è mai stata così pesante. Un urlo scuote il Maniero. La terra trema. Le stelle sembrano spegnersi. Il dolore è troppo grande per immaginare qualcosa al di fuori di esso. Oltre, solo il niente. Semplicemente il niente. L’odore di sangue non ha ancora abbandonato le mie narici. Il cuore scoppia. La testa rimbomba. Lucius stringe quel corpo abbandonato sulle lenzuola. Supplica. Prega. Implora.

Come tante volte ha fatto Draco, prima di ricevere la sua condanna.

La Luna è ricomparsa. Mi giudica. Forse è sorpresa della mia freddezza. Lascio che il mio pensiero voli verso di lei. Mio figlio è lì. Senza più confini. Senza più spazi. Senza più doveri. E’ libero. Finalmente libero dai demoni. Dagli assassini. Sii felice, figlio mio. Stiamo arrivando. Aspettaci. La bacchetta di biancospino giace sul comodino. La afferro. Il legno è duro. La rigiro nella mano.
- Lucius –
Mio marito si volta verso di me. Sussurra parole incomprensibili. Vede la bacchetta.
- Narcissa... Narcissa, salvami –
Accolgo la preghiera questa volta. La stessa di mio figlio. Sto facendo la cosa giusta, ne sono certa. L’impazienza mi scuote. Pronuncio due parole che la luce della Luna sembra portare con sé. Un tonfo sordo ai miei piedi. Poi, ancora silenzio. Un silenzio diventato assordante. Percepisco una lieve pressione sulla tempia. Altre parole. Il buio.

- Ciao, mamma –
 

Angolo Autrice...        

Eccomi tornata. E’ la prima volta che scrivo qualcosa del genere. Facendo parlare Narcissa. Spero sia riuscita nel mio intento. Vi prego di farmi sapere cosa ne pensate. Siate clementi.

Un bacio,

_Ery1999_
  
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