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Autore: xirresistjble    28/02/2013    5 recensioni
Mallory sospirò appena quando si liberò di quel peso che da tempo gravava su di lei e non la lasciava libera. Si stupì quando si accorse che dopo tanti giorni, era riuscita a dirsi la verità. Perché in fondo credeva che lui fosse la persona a cui teneva di più. Perché sapeva che c’era qualcosa che le nascondeva, con il suo lavoro, con il suo comportamento insolito. Qualcosa di strano. Lei lo sentiva.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cercava le chiavi nella borsa, sbuffando. Probabilmente le aveva perse.
Ci mancava solo questa. Si  sistemò meglio la borsa sulla spalla, per poi accucciarsi vicino al piccolo vaso di margherite situato accanto alla porta d’entrata; dovevano esserci delle chiavi di riserva, sempre che il buon Dio non avesse fatto il burlone un’altra volta. Alzò il vaso e sorrise. Almeno qualcosa di buono in quella giornata c’era. Prese le chiavi, ancora sporche di terra, e le infilò nella piccola serratura.
Casa dolce casa.
Certo come no.
‹‹ Sono a casa! ››
Un silenzio tombale sovrastò l’appartamento.
‹‹ Ah già. Sono da sola adesso, prima o poi me ne farò una ragione. Ah, ma bene, parlo anche da sola, adesso. ›› Sbuffò, quando si tolse il giaccone pesante, e dopo aver percorso il piccolo corridoio che portava al soggiorno lo buttò sul divano, sprofondando poi su di esso. Tanto sono da sola, no? A chi importa dell’ordine.
È vero, era a casa da sola. Non da molto tempo, questo no, e doveva ancora abituarsi. Era stata sola per molto tempo, dal momento in cui i suoi genitori l’avevano abbandonata in un orfanotrofio dopo la sua nascita. Per tanto tempo, forse troppo, nella sua stanza del dormitorio, aveva sognato che un giorno i suoi veri genitori sarebbero tornati a prenderla, e avrebbe vissuto con loro, e festeggiato ogni Natale, e Pasqua, e ogni compleanno.
Ma mano a mano che cresceva, la speranza che aveva calava sempre di più, fino a che, all’età di diciotto anni, due anni prima, decise di andarsene.
 
Il suo coinquilino se n’era andato pochi giorni prima. Era un tipo simpatico ma strano. Attraente, quello si, ma decisamente strano. Una settimana prima della sua tanto  improvvisa quanto strana partenza era tornato a casa con il viso sporco di cenere e la giacca nera di pelle con qualche bruciatura. Quando Mallory gli aveva chiesto cosa fosse successo, correndogli dietro preoccupata con il kit del pronto soccorso, lui non le aveva parlato più per tutta la serata. Per tutta risposta si era chiuso in bagno, stando nella doccia per più di un’ora.
Mallory non riusciva proprio a capire come avesse fatto a ridursi così. Lui lavorava come commesso in un negozio di elettronica, e per ustionarsi in quel negozio bisogna mettersi d’impegno, aveva pensato. Oppure bastava essere lui.
E non solo per quello era strano. Durante la settimana era felice e loquace e affettuoso, scherzavano e si divertivano, ma c’era sempre almeno un giorno in cui era serio, tornava la sera tardi e non aveva voglia di parlare. Forse, più che strano, lunatico. O forse soffriva di qualche strana forma di doppia personalità.
Almeno lui un lavoro ce l’aveva.
Anche lei, in realtà. Fino a pochi giorni prima, visto che a quanto pare, Mallory  non aveva intenzione di arrivare all’orario giusto.
Per non parlare poi di quanto atletico era. Nonostante fosse passato del tempo dalla prima volta in cui l’aveva conosciuto, ogni volta che lo vedeva senza maglietta perdeva un battito, e rimaneva imbambolata, facendoci ogni volta una figuraccia. Perché il suo fisico, era perfetto. I pettorali possenti e atletici, la pancia dura grazie a molto lavoro in palestra.
 
                                                                                                                                  *   *   *   *   *
 
Erano già le cinque del pomeriggio, e doveva prepararsi. Non vedeva Lena da poco, ma quella ragazza le dava un senso di sicurezza, quello di cui lei aveva davvero bisogno. Si erano conosciute al lavoro, e si era scoperta una vera amica. L’unica.
Chi trova un amico trova un tesoro,era proprio vero.
Prese l’asciugamano morbido e si diresse verso il bagno. Gli serviva una bella doccia calda. Cominciò a spogliarsi dei suoi vestiti, accatastandoli in un angolo del pavimento, per poi aprire l’acqua, lasciando che il getto le scivolasse sul viso. E pensò. Pensò ai suoi genitori, che l’avevano abbandonata; pensò alla sua infanzia, tra un orfanotrofio e l’altro; pensò a quel moro dagli occhi luminosi, quel moro che era il suo amico da ormai un anno.
Restò a riflettere qualche secondo, il getto d’acqua usciva sempre meno rapidamente mentre con la mano ruotava la manopola della doccia. Prese l’asciugamano bianco e si coprì il corpo, avvolgendosi intorno ad esso. Il vetro appannato del bagno le fece capire che era stata a riflettere più del dovuto. Sussultò appena quando diede uno sguardo veloce all’orologio appeso al muro ricoperto da piastrelle.
Se fosse arrivata in ritardo anche là, Lena non le avrebbe rivolto più la parola.
 
                                                                                                                                  *   *   *   *   *
 
‹‹ Andiamo, Mal, non puoi crederci davvero. Un ragazzo non può andarsene così, di punto in bianco, senza dire niente, te lo dico io. ›› Disse Lena, mentre si sedeva sull’alto sgabello, facendo attenzione a non rovesciare la bibita che teneva in mano. Quando si fu sistemata comodamente, accavallò le gambe e attese che l’amica elaborasse qualcosa per risponderle.
‹‹ E perché no, Lena? Era così strano, a volte. L’unica cosa che non riesco a spiegarmi è dove possa essere andato; anche lui non ha genitori. Forse è andato dai suoi amici, qualche volta me ne ha parlato. Piuttosto, come va lì al bar? ›› domandò Mallory irrigidendosi un po’ a quelle domande su di lui, cercando di cambiare discorso. Il rapporto che avevano le due ragazze era davvero speciale, nonostante si conoscessero da poco tempo, avevano fatto amicizia in fretta e si confidavano tutto. Quello, però, era l’unico argomento che lasciava Mallory a bocca asciutta.
‹‹ Mi dispiace Mal, ma non abbocca, questa volta non cambiamo discorso. Voglio sapere cosa ne pensi, per aiutarti a stare meglio, so che ci tieni molto a quell’energumeno ›› Tentò ancora Lena, abbozzando un sorriso, sta volta centrando il bersaglio. Strizzò leggermente gli occhi quando bevve un sorso di coca cola gelida attraverso la cannuccia gialla. Posò poi il bicchiere, cercando la mano della sua amica e stringendogliela appena, incitandola a confidarsi con lei.
‹‹ Io.. vorrei solo sapere cosa non va in me, capisci? Credevo che fossimo amici, ormai è da un anno che siamo coinquilini, ma ogni giorno sembrava cambiare atteggiamento con me. ›› sospirò ‹‹ Una.. una sera, mi ha detto che mi considerava come una migliore amica, che voleva proteggermi da ogni cosa, ma da quando gli amici si trattano così? Ha detto che tornerà tra qualche giorno, ma questa storia è ogni giorno più strana e voglio saperne di più. Devo. ››
Mallory sospirò appena quando si liberò di quel peso che da tempo gravava su di lei e non la lasciava libera. Si stupì quando si accorse che dopo tanti giorni, era riuscita a dirsi la verità. Perché in fondo credeva che lui fosse la persona a cui teneva di più. Perché sapeva che c’era qualcosa che le nascondeva, con il suo lavoro, con il suo comportamento insolito. Qualcosa di strano. Lei lo sentiva.
 
                                                                                                                                   *   *   *   *   *
 
ALLORAA ciao :)
Innanzitutto, grazie per aver letto questo schifo, spero non sia stato troppo noioso.
Questo è solo il primo capitolo, ma comunque si riescono a comprendere un po’ i personaggi.
Mallory sarà la protagonista femminile principale, ma anche Lena avrà il suo ruolo importante.
Non sono ancora molto convinta di questa storia, ma ho varie idee.
Se vi va, ditemi cosa ne pensate con una recensione, o con un messaggio personale.
Al prossimo capitolo, Sara.

  
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