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Autore: LilyGranger    28/02/2013    8 recensioni
Quinto anno ad Hogwarts e una coppia insolita comincia a formarsi fra i dormitori, le aule e i sospiri. Fred e Hermione. Tra gelosie, insicurezze e tenerezza vedremo il loro rapporto consolidarsi sempre più. "E allora lo fece, Hermione, fece quella cosa che diede inizio a tutta la nostra storia. Sorrise. Ma non fece uno di quei sorrisi di circostanza, d’imbarazzo, d’isteria, di divertimento. No era un sorriso sincero, estremamente sincero e anche...felice."
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il fresco del mattino, il riposare del Lago Nero, il silenzio nell'aria
Erano tutti fattori che spingevano Hermione a svegliarsi di buon ora e andare sotto l'ombra del suo salice preferito a fissare le acque del lago o a leggere qualche bel libro.
Seduta su una grossa radice la ragazza fece per iniziare la sua lettura quotidiana. Ma, come ogni mattina, si ritrovò a sospirare e a perdersi nell'azzurro del cielo.
Erano passate due settimane dalla rottura con Ron.
Due settimane di insopportabile calma.
Da quel giorno Fred si comportava come ripromesso ed Hermione aveva imparato a sue spese a stargli alla larga.
Per i primi giorni lo cercava. Chiedeva un suo consiglio o cercava di chiacchierarci. Ma lui era diventato distente e freddo. Così, poco a poco, Hermione si decise a lasciarlo perdere, portando dietro questa scelta un grosso sentimento di solitudine.
Da quando, quel giorno ad Hogsmead, si era confidata con lui, era sorto in lei un sentimento di sicurezza mai provato prima. Per qualche strana ragione si era convinta di poter contare sempre su di lui , di poterlo usare come spalla su cui piangere. E invece ora...
" Che stupida sono stata! "
...Invece ora si ritrovava a scrivere i suoi pensieri su un diario improvvisato. Scriveva di quanto gli mancasse . Scriveva di quanto le facesse male lo sguardo glaciale che le riservava, ma che, con altre persone, diventava caloroso e gioioso.
Scriveva di quanto si sentisse sola.
E così fece anche quella mattina. Stufa di fissare il cielo, posò il libro che aveva riposto sulle gambe e tirò fuori un piccolissimo quadernetto fatto con carta riciclata e un motivo floreale come copertina. Lo aveva trovato in una libreria babbana qualche estate prima e si era completamente dimenticato di averlo.
Si immerse nella scrittura e assunse il suo solito cipiglio concentrato.
-'Giooooorno- disse una voce fin troppo famigliare alle sue spalle.
Hermione alzò la testa confusa. Non poteva essere lui. Non si rivolgevano praticamente la parola.
-George ?- tentò con il fiato in gola.
-Mione così mi offendi. Ok che non ci parliamo più molto, ma pensavo fossi in grado da distinguermi da mio fratello.-
"'Mione...Oddio. Fred!"
Hermione girò di scatto la testa. Sin dal secondo anno aveva imparato a scorgere quei piccoli dettagli che distinguevano i gemelli : Fred, ad esempio, aveva un adorabile neo sul collo e un sopracciglio un po' sfasato. Il ragazzo di fronte a lei,in effetti, aveva tutte le caratteristiche del suo Weasley preferito.
-Fred.-
-Indovinato- disse il ragazzo sedendosi accanto a lei.
Per un po' i due rimasero in silenzio, intenti a fissare chi il Lago Nero chi il cielo.
-Cosa ci fai qui ?- domandò Hermione con una punta di timore sulla lingua.
-Non riuscivo più a dormire. Lee russa davvero troppo. Ti ho visto dalla finestra e così ti ho raggiunta. E' un po' che non parliamo un po' da soli.-
A quelle parole Hermione avvampò. Il cuore cominciò a batterle forte e la mente si annebbiò. La risposta che voleva dare era ben diversa da quella che le era uscita di bocca.
-Ah.-
Il Weasley con fare calmo si avvicinò alla ragazza.
-Si sta bene qui con te. Sto davvero bene con te, Hermione- disse puntando i suoi occhi sulle labbra di Hermione.- Mi piaci.-
Chiudendo gli occhi si avvicinò lentamente al viso della ragazza che rimase pietrificata.
I loro profili sempre più vicini. I loro nasi quasi si sfioravano...
-George?!-
Il fresco del mattino, il riposare del Lago Nero, il silenzio nell'aria.
Erano i motivi per cui Fred Weasley, il vero Fred Weasley, aveva deciso di fare jogging la mattina. E George questo lo sapeva, eccome se lo sapeva.
George si scostò velocemente da un'Hermione sempre più confusa.
- Fred, corsetta anche oggi?- domandò imbarazzato George.
Fred scostò lo sguardo su Hermione e poi annuì impercettibilmente.
-A-aspettate. Che diamine sta succedendo qui?!- domandò Hermione con una crescente rabbia nella voce.
Nessuno rispose.
-George, ti posso parlare un attimo?- disse Fred continuando a fissare la ragazza.
Ed Hermione rimase a guardare, più allibita che mai, le due figure perfettamente identiche che in silenzio si dirigevano verso il castello.
"Che cosa sta succedendo?"

Arrivati ad un angolo abbastanza nascosto George iniziò a parlare nel suo tono beffardo.
- Ti da fastidio che stessi parlando con la tua ragazza?- chiese
- Mi vedi infastidito?- provò a sorridere Fred. - Comunque non è la mia ragazza.-
- E allora perchè mi avresti trascinato via da lei?-
Il silenzio calò intorno a loro.
-Fred,smettila di negarlo. Smettila di comportarti come ti stai comportando. Così non ti riconosco più nemmeno io. Ti vedo come la guardi nonostante provi ad ignorarla. Vedo come t'importa di lei.- disse George avvicinandosi al fratello.
Fred distolse lo sguardo. - Non m'importa niente di lei.-
-Ok- disse il fratello voltando le spalle a Fred e dirigendosi verso il punto in cui aveva lasciato Hermione. - Allora non ti dispiacerà se torno a baciarla-
La rabbia avvampò in Fred. Le sue orecchie divennero rosse, come anche le sue guance. La sua mano si mosse d'impulso alla ricerca della bacchettae per la prima volta provò quel sentimento di cui aveva sentito tanto parlare: la gelosia.
Prima di potersi rendere conto di quel che faceva, estrasse la bacchetta ed urlò in direzione del fratello.
-GAMBEMOLLI!-
George, colto di spalle, si ritrovò a terra prima di poter dire A.
-Fred! Ma che diamine fai?!- urlò dal pavimento.
Fred, dal canto suo, si riprese da quel sentimento geloso e, sgranando gli occhi, accorse al capezzale del fratello.
-Oddio George! Per merlino! Mi dispiace tanto, davvero.- disse preoccupato Fred. - Riesci ad alzarti?-
-No, aiutami.-
Fred porse la mano al fratello e prima di rendersene conto si ritrovò con la faccia schiacciata sul freddo marmo.
George scoppiò a ridere e, dopo un primo istante di smarrimento, fu seguito a ruota da Fred.
E rimasero così. A ridere per terra come quando erano piccoli. A ridere a crepapelle come quando combinavano uno scherzo degno di rimanere negli annali della scuola.
A ridere come solo loro sapevano fare.
-Va da lei- disse George posando una mano sulla spalla di Fred. - Ti importa sul serio, lo so. A me puoi dirlo-
Ed aveva ragione.
Quelle due settimane passate ad evitarla.
Quelle due settimane passate a provare a riversare nello sguardo un'indifferenza mai esistita. Quelle due settimane passate a guardarla da lontano, a vegliare su di lei nel giro di ronda. Quelle due settimane passate a convincersi di non amarla.
-Lo so- disse Fred.
Si alzò e cominciò a correre verso il punto in cui Hermione era rimasta.
Passo dopo passo, però, un dubbio si insinuò nella sua mente.
Pur ammesso che Hermione avesse provato qualcosa per lui, due settimane come quelle sarebbero bastate a far sparire ogni forma d'interesse.
Sarebbero bastate a far crescere un odio anche nel suo cuore ?
Rallentando sempre di più, provò a cacciare quel pensiero, ma una volta esser arrivato al salice e aver constatato che lei non c'era, il dubbio affondò le sue radici e divenne una certezza
-M'importa di te- sussurrò Fred mentre il suo sguardo si posava su un quadernetto caduto nell'erba.
Su un quaderno fatto di carta riciclata e rivestito da una copertina floreale.
   
 
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