P.S.: il primo pezzettino di storia è il pensiero di Ema!
Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati. Mi è sempre piaciuta questa festa, e quando arrivava il giorno, sognavo ad occhi aperti che l’amore della mia vita avrebbe bussato alla porta del mio cuore e si sarebbe dichiarato… ma non è mai successo, purtroppo. Peccato.
14 febbraio, Dipartimento Anticrimine
-Salve, Fraulein Detective- disse Klavier, notando il bel sorriso stampato sul viso di Ema, cosa alquanto rara, visto che era sempre di cattivo umore- come stai?-
-Ah, buongiorno Gavin- disse la detective, assumendo la sua tipica espressione imbronciata, e si mise a pensare frasi del tipo: Perché sei venuto? Accidenti, ma anche oggi ti dovevo vedere? Così chiese:- che ci fai qui?- Sperò di non avere lavoro, almeno per oggi, e invece:- Dobbiamo andare a investigare, c’è stato un omicidio al parco.- rispose Gavin, senza staccare gli occhi di dosso a Ema. Era così bella… questo fu il suo pensiero. Oddio, come posso pensare a una cosa del genere? Si chiese in testa… Non lo sapeva come non poteva sapere il pensiero di Ema che diceva:- Perché mi fissa così? Odio quello sguardo inquisitore… rivolgilo altrove, prego.-Ema odiava quel “damerino arrogante”, tanto che si perse nei suoi pensieri, mentre mangiava i suoi snack preferiti.
-Fraulein detective?- La chiamo Klavier, interrompendo il flusso dei suoi pensieri, e la detective Skye, un po’ stordita, rispose frettolosamente:-Si, si andiamo…- Anche se si poteva dire ufficialmente che in quel momento la sua testa era in un altro mondo.
14 febbraio, Parco comunale, ora di pranzo
Dopo aver investigato tutta la mattinata, Ema decise di concedersi, oltre alla solita pausa-pranzo, qualche minuto per pensare con il viso al sole. Ama quel dolce tepore sul viso, e chiuse gli occhi. Prima aveva notato come la stava fissando Gavin: quel modo insistente come la guardava le dava un sacco di fastidio… Cosa voleva da lei quel damerino arrogante? Aveva sempre lavorato bene… ma quello non era uno sguardo inquisitore, si vedeva… aveva qualcosa di diverso. Ma cosa? In fondo, a lei…
Fu distratta da un ombra che le si parò davanti a lei, un’ombra inconfondibile.
-Spostati, Klavier, mi stai togliendo il sole…-
-Come hai fatto ha riconoscermi?-                     
-…-
-Dai, apri gli occhi… Dobbiamo tornare a lavorare, bambolina-
-…uffa… aspetta… BAMBOLINA?!? Ma chi ti credi di essere? Non so ne una tua fan ne la tua fidanzata. Non chiamarmi più così, CHIARO?!?-
D’istinto Ema aprì gli occhi, e si trovò sotto al naso un coloratissimo e stupendo mazzo di fiori, che la fece starnutire.
-Buon San Valentino, Fraulein detective…-
-Sono per me?... Se questo è uno scherzo, sappi che non è affatto divertente... e anche che avrai tutti i miei snack addosso se non la pianti!-
-Non è un scherzo, Ema. Ecco… tu mi piaci. Mi piaci tantissimo… forse è per quello che ti stuzzicavo un po’…-
Ema lo guardò dritto negli occhi… e capì che era sincero. Avvertì qualcosa.
La verità era che anche a lei piaceva Gavin, solo che non riusciva ad esprimersi, o forse ad accettare la realtà da come lo aveva visto la prima volta: arrogante e antipatico.
Ad un tratto non vide più nulla, aveva gli occhi inondati di lacrime, lacrime di felicità. Qualcosa era cambiato dentro di lei: si sentiva in pace con se stessa e libera di esprimersi senza nessuno che la giudicasse…
E così le loro labbra si unirono nel bacio più dolce che si poteva immaginare, perché l’amore, quello con la A maiuscola, è senza limiti.
FINE <3<3<3