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Autore: _echo of lost voices    01/03/2013    0 recensioni
Vi è mai capitato di sentirvi esplodere? Di sentir tremare il vostro cuore, e di voler urlare tutte le parole che tenete chiuse dentro a forza?
Vi è mai capitato di voler cercare un mezzo di sfogo? Lo avete mai trovato?
Io credo di si, forse è la scrittura.
Scrivo lettere, lettere che non hanno una destinazione, o meglio, che non raggiungeranno mai quella destinazione.
Sono lettere in cui c'è il mio cuore, lettere in cui ci sono le mie lacrime ed i miei sorrisi.
Vi va di leggere queste lettere?
Non intraprenderete da soli questo viaggio, con voi ci saranno cinque ragazzi speciali a cui cercherò di spiegare un pò di cose.
Alla fine del viaggio, avrete scoperto tutti l'essenza di un fan.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silence.
For you, Harry.






Venerdì 1 Marzo 2013, 15:11.

 

 
 
Ehilà Harry,
prima di iniziare a leggere quest’ammasso di parole probabilmente insensate e senza filo logico, hai bisogno di fare alcune cose: fermati un momento, apri il tuo cuore e chiudi fuori dalla tua mente il caos della tua vita da star, e ascoltami. Ascolta queste semplici parole con le orecchie del tuo cuore.
Fatto? Bene. Ora siediti. Ascolta tutto quello che hai attorno. Le senti? Le senti quelle urla?
Si, Harold, sono le urla delle tue fan. Sono le urla del successo, sono le urla di ragazze innamorate di te. Ed ora cancellale, cancella quelle voci, cancella tutto questo.
Come ti senti?
Si, Harry, è il vuoto quello che stai sentendo in questo momento. Il vuoto di una vita inutile. Niente autografi, niente lacrime alla vista dei tuoi occhi, niente urla, niente sorrisi emozionati, niente abbracci. Niente,il nulla.
Solo la normalità.
Ecco, è così che mi sento io: sono il nulla, sono la semplice normalità.
La mia vita è questo: non ci sono urla, autografi, abbracci, sorrisi emozionati… niente di tutto questo. Solo una cosa hanno in comune le nostre vite: le lacrime.
Ma sono lacrime diverse, Harry. Le tue sono lacrime di gioia, lacrime d’amore. Le mie sono lacrime di dolore, di nullità, sono lacrime di silenzio.
Ed è solo solitudine, quella che mi circonda.
Come ci si sente, Harry? Come ci si sente a salire su quel palco e trovarsi davanti migliaia di voci pronte a cantare assieme alla tua? Come ci si sente, mia piccola star?
Vorrei provarlo anch’io, sarebbe bello.
Lo sai qual è il mio palco, invece?
La mia camera. Entro lì, chiudo la porta a chiave, ed improvvisamente il mondo è andato, è finito, stop. Mi avvicino al letto, mi ci sdraio sopra, e comincio con le lacrime.
Poi prendo l’ipod, infilo gli auricolari, schiaccio “play”, ed entro nel tuo, di mondo.
Ed è bello, perché improvvisamente quella solitudine opprimente va via, cedendo il posto a te, a voi. E allora le sento anch’io, quelle urla.
E cosa succede quando la normalità si innamora del caos, della frenesia?
Dolore Harry, solo dolore. Il più grande domina il più piccolo, schiacciandolo fino allo sfinimento, fino a fargli dire “stop”.
Ecco, tu mi domini, Harry.
La tua vita frenetica pesa sulla mia fin troppo anonima, fino a sfinirla, fino a consumarla.
Credo sia la lontananza, l’arma letale.
Sei così lontano… migliaia di chilometri, migliaia di passi, migliaia di cuori. Sei lontano.
Eppure ti amo. Non è una cosa ridicola?
Credo di essere masochista, mia piccola superstar.
La sera mi stendo sul mio letto, infilo gli auricolari nelle orecchie, ed ascolto la tua voce. Stringo la mano in un pugno, stendo il braccio lungo il mio fianco, ed immagino di averti accanto, immagino il tuo fiato sul mio collo, le tue braccia sul mio ventre, le tue gambe intrecciate alle mie, il tuo cuore contro il mio, e sogno. Sogno te, sogno il giorno in cui sconfiggerò quella distanza, in cui azzererò quei migliaia di chilometri, e potrò abbracciarti, stringerti, e raccontarti della mia normalità.
Potrò tapparti le orecchie, per farti sentire il vuoto. E ti sussurrerò “Ecco, è questo che sono. Il silenzio.”
Quel giorno, potrò farti sentire anche le mie, di urla.
E volerò Harold, volerò via, come sabbia al vento, fino a raggiungere il tuo cuore.
Lo stringerò in un pugno, lo farò mio, anche se solo per un attimo, e potrò sussurrargli quelle parole che rendono frenetica la mia monotonia, felici le mie lacrime tristi, chiassoso il mio silenzio:
Ti amo, Harry.
Ed allora tu lo sentirai, mio dolce ragazzo inglese. Sentirai anche il mio grido, il mio urlo.
E sarò lì in mezzo, in mezzo a migliaia di cuori palpitanti, ansiosi di sentir vibrare la tua voce, solo per sentire spezzare questo silenzio che schiaccia tutti i più deboli, solo per veder trionfare tutti i cuori più silenziosi, che sono riusciti a schiacciare la distanza, a consumarla, a sconfiggerla.
E allora urleremo tutte insieme, faremo arrivare le nostre urla al tuo cuore:
Ti amiamo, Harry, nostra piccola superstar.
E riusciremo a volare, Harold Edward Styles.
 

-Una fan che non è ancora riuscita a volare. 

  
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