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Autore: Larry_real    01/03/2013    11 recensioni
Niall era il ragazzo del quale io ero innamorato da ben 3 anni e lui questo lo sapeva bene. Sapeva quanto dolore provassi nell’essere insultato da lui, di quanto stessi male quando se ne fregava di me. Perché lui mi considerava il suo giocattolo, una bambola con cui potersi divertire e nulla di più.
E finchè sarei stato innamorato di lui il suo gioco sarebbe continuato.
[Slash-Niam-rossa. Se non vi piace non aprite, non voglio critiche]
ps: qualcuno mi spiega come selezionare più personaggi?
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Give me love




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Una scuola. Due ragazzi. Uno sfigato. Uno popolare. Dei maltrattamenti nati tra i banchi di scuola. Un amore impossibile. Un finale traumatico.
Questa è la mia storia. Questa è la storia di Liam Payne.
 
Quella mattina ero in ritardo, come al solito. Affrettai leggermente il passo verso il mio armadietto, trovando una sorpresa non troppo piacevole. 
Qualcuno -e chi se non lui.-aveva chiuso l'armadietto con un lucchetto non mio di cui, naturalmente, non sapevo il codice.
«Cazzo!»imprecai quando capii che non c'era modo di toglierlo.
«Che c'è Payne? Qualche problema con l'armadietto?»Una voce. Quella voce!Era più un ghigno, sussurrato a pochi centimetri dal mio orecchio. Mi girai di scatto andando a sbattere contro l'armadietto facendo così una smorfia di dolore.
Quando tornai alla realtà feci uno sbuffo infastidito guardando il biondo davanti a me «Niall..»pronunciai con uno sbuffo «Qual buon vento?» gli chiesi ancora.
Inarcò un sopracciglio irritato, facendo poi un segno con la mano dietro di lui, come se stesse chiamando qualcuno.
Dopo poco spuntarono fuori anche i suoi tre ragazzi più fidati: Harry, Zayn, Louis.
«Vedo che ci piace fare gli spiritosi.»commentò scettico Niall
«È un peccato che tu non possa andare a lezione..»fece con tono fintamente dispiaciuto Harry.
«Beh, allora potresti venire con noi!»continuò Louis.
Senza aspettare una mia risposta i tre ragazzi mi presero e mi portarono verso il bagno mentre Niall ci seguiva divertito.
Provai a divincolarmi inutilmente, sapevo che qualunque cosa fosse successa in quel bagno sarebbe stato tutto meno che piacevole.
 
Mi spinsero dentro e chiusero la porta alla mie spalle. Ero in trappola ormai. Sui loro volti si dipinsero dei sorrisi divertiti, maliziosi. Cosa avevano in mente di fare quei pezzi di merda?
«allora Payne.. dove preferisci prenderle per prima?»domandò Louis avvicinandosi e tirandomi con forza su il mento. Spostai la testa di lato divincolandomi dalla sua presa, ma non fu una buona idea.
«No, no, no.. Non ci siamo per niente, questo non si fa»disse Harry avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
Chiusi gli occhi, prima di sentire una forte pressione sul petto e subito dopo un violento colpo alla schiena. Ero appena stato spinto contro il muro dietro di me probabilmente da Malik. 
Due paia di grandi mani mi tennero ancorato al muro per le braccia, mentre un primo pugno mi colpiva senza pietà allo stomaco.
Gemetti di dolore, per poi aprire piano gli occhi. Davanti a me c’era Zayn, mentre Louis e Harry mi tenevano stretto per le braccia, evitando di farmi scappare. Poco più indietro di loro Niall, intento a messaggiare col cellulare. Evidentemente tutta questa faccenda non lo toccava minimamente, non provava neanche un po’ di pena per me.. Ma d’altronde andava bene così, non avevo bisogno della pena di nessuno io, tanto meno della sua.
 
Niall era il ragazzo del quale io ero innamorato da ben 3 anni e lui questo lo sapeva bene. Sapeva quanto dolore provassi nell’essere insultato da lui, di quanto stessi male quando se ne fregava di me. Perché lui mi considerava il suo giocattolo, una bambola con cui potersi divertire e nulla di più.
E finchè sarei stato innamorato di lui il suo gioco sarebbe continuato.
 
Venni risvegliato dai miei pensieri quando un altro colpo, più potente del primo, mi colpì allo stomaco. Poi un altro, al petto. Un altro ancora nello stomaco e uno sullo zigomo. Uno, due, tre, quattro.. non saprei definire quanti ne presi quel giorno, ormai avevo perso il conto. Cercavo di subire emettendo meno gemiti possibile, sperando che il tutto finisse presto.
Un altro colpo allo stomaco e sentii le mie ginocchia sbattere forte a terra. Le braccia che prima mi sorreggevano ora mi avevano lasciato cadere ormai dolorante sul pavimento.
Sentii delle risate compiaciute da parte di quei fottuti bastardi, poi qualcuno che si abbassava al mio livello prendendomi violentemente il mento e facendomelo alzare. Tomlinson.
«stai ancora aspettando che il tuo principe azzurro venga a salvarti?»chiese ridendo ammiccando con la testa verso Niall.
 
Quello alzò lo sguardo dal suo cellulare -finalmente-guardando storto il suo amico che si rialzò in piedi divertito. Poi incastrò i suoi occhi celesti nei miei, serio, e in quel momento avrei potuto morire. Erano così perfetti, così.. puri. Come poteva lui essere tanto stronzo?
“Gli occhi sono lo specchio dell’anima”mi avevano detto. 
Stronzate. 
 
Quel intenso scambio di sguardi venne interrotto da un calcio nel mio stomaco, che mi fece cadere con tutto il corpo a terra, seguito da un urlo strozzato. Un calcio, un altro.. Sentivo le ossa frantumarsi sotto a quei colpi.
Fermatevi, ho bisogno di lui, dei suoi occhi. Ho bisogno di vedere il paradiso un’altra volta prima di morire. Sentivo che le forze pian piano mi abbandonavano. Avrei resistito ancora per molto?
Non lo sapevo, ma avevo un imminente bisogno di lui, dei suoi occhi. 
 
Così alzai piano le mie palpebre che ormai erano diventate pesanti. Mi costò un enorme sforzo, ma ne valse la pena. Riuscii a incastrare i miei occhi nei suoi e il dolore sembrò quasi diminuire. I suoni intorno a me erano ovattati, vedevo a rallentatore.
Girava tutto, ma non demorsi. Lo fissai negli occhi e mi sentii nuovamente a casa.
Mi guardava con una strana espressione, compassione forse?
No. Era qualcosa di più forte. Sembrava volesse salvarmi.
Allora perché era lì, fermo, immobile, con uno sguardo fin troppo serio, fin troppo penetrante?
“salvami”gli gridavo. “salvami ti prego, sei l’unico che può farlo. Salvami perché io ti amo e nulla ha senso senza di te.”
 
Ma nessuna di quelle parole uscì dalla mia bocca, mi limitavo a guardarlo sperando capisse e forse, quel giorno, qualcuno dall’alto mi ascoltò.
«Dai ragazzi ora basta!»Una voce, la sua voce. Quelle parole che avevo tanto sognato sentire uscirono dalle sue labbra, così perfette, quasi una melodia.
Gli altri lo guardarono storto e con qualche lamentela uscirono dal bagno lasciandoci soli.
Soli soli soli soli soli soli soli..
Mi avrebbe fatto del male? Ti prego no.
 
Mi stupii quando lo vidi chinarsi alla mia altezza per poi fissarmi con quel suo sguardo serio che mi incuteva un po’ di timore.
Rabbrividii quando la mano, la sua mano, si poggiò piano sulla guancia, la mia guancia, lasciandomi una carezza delicata, quasi inesistente. Ma io la sentii, non avrei potuto non farlo.
 
«che cosa ti ho fatto..»lo sentii sussurrare. 
“mi hai salvato amore mio”gli avrei voluto dire, ma ero ormai troppo debole per aprire anche solo le labbra.
Mi limitai a guardarlo con sguardo riconoscente, pieno di amore, cercando di sorridergli, ma più probabilmente uscì solamente una strana smorfia. Lui sembrò capire ugualmente perché mi sorrise e si avvicinò piano lasciandomi un dolce bacio sulla punta del naso.
 
Chiusi gli occhi beandomi del suo tocco, sentendo il mio cuore accelerare. Batteva talmente forte che avrebbe potuto sentirlo anche lui nel silenzio di quella stanza.
Poi sentii una lieve pressione sulle mie labbra e quando capii che erano le sue mi sentii mancare un battito.
Erano così morbide, delicate, avrei voluto rimanere così a vita.
Le sentii muoversi appena sopra le mie e a quel punto il mio cuore prese a battere di nuovo, come impazzito.
Le nostre labbra si muovevano insieme, lentamente. Quasi per paura di rompere l’une le altre.
E il mio cuore era lì, che andava di matto, non voleva fermarsi, sembrava stesse battendo tanto forte per farsi sentire. Come per urlare agli altri “guardate, sto baciando un angelo”. Come se ognuno dovesse sapere quanto era bello baciare Niall Horan, quanto era bello sentire le sue mani delicate sulle mie guance e il respiro leggero sul mio viso.
 
Poi la sua lingua chiese piano l’accesso al mio interno e glielo avrei concesso sicuramente se in quel momento non si fece tutto buio, se in quel momento sentii che il mio corpo non rispondeva più ai miei comandi, se non vidi una luce se, il mio cuore, ormai esausto non si fermò. Per sempre.
 
Non seppi mai cosa sarebbe successo se gli avessi lasciato l’accesso, se gli avessi sussurrato quanto lo amavo, se gli avessi detto quanto desideravo passare la mia intera vita con lui.
E se quell’angelo avesse accettato, se se ne fosse fregato dei pregiudizi, di quello che avrebbero detto tutti di noi.
 
Sarebbero stati sicuramente invidiosi, avrebbero capito che l’amore non ha limiti, sesso, età. 
E avremmo fatto l’amore sotto un cielo stellato, sussurrandoci di amarci.
Avremmo fatto progetti sul nostro futuro mentre ci stringiamo forte all’ombra di una quercia.
E mi avrebbe presentato i suoi amici, la sua famiglia. Gli avremmo annunciato che volevamo sposarci e loro ci avrebbero abbracciato forte, dicendoci quanto erano felici per noi.
Avremmo adottato un bambino e gli avremmo insegnato il rispetto, l’amore. Gli avremmo insegnato le lettere, i numeri, gli avremmo raccontato la nostra storia mentre ci scambiavamo qualche bacio a fior di labbra.
Avremmo partecipato a feste, matrimoni. Sempre insieme, indistruttibili.
Saremmo invecchiati insieme, nonostante i litigi e le insicurezze, ma certi di avere un amore indistruttibile che avrebbe guarito ogni ferita.
E infine saremmo anche morti insieme, seppelliti vicini, stando così insieme anche una volta nell’aldilà, una volta che i nostri cuori avrebbero smesso di battere, ma il nostro amore no.
Perché sarebbe stato un amore eterno, un amore senza limiti.
 
Ma tutto questo non fu possibile perché la mia vita, la vita di Liam Payne, si spense quel giorno. Si spense l’8 febbraio, per sempre.
 
E Niall pianse, pianse molto, troppo. Si chiuse in casa, non usciva più. Si sentiva in colpa perché lui lo amava e non avrebbe voluto abbandonarlo, lui doveva proteggerlo, salvarlo.
 E fu così che, esattamente un anno dopo, l’8 febbraio, Niall Horan si tolse la vita e fu poco prima che il suo cuore smettesse di battere che sussurrò «Amore mio sto arrivando. Sto arrivando a salvarti.»
 

Fine



 
 


LEGGIMI
 
Eccomi qua, inizio col ringraziarvi per essere arrivati fino a qua, grazie davvero.
Non so bene come mi sia uscita questa “roba”
Diciamo solo che l’idea iniziale era completamente diversa
In ogni caso questo è quello che ho tirato fuori
CHE NE DITE DI LASCIARMI UNA RECENSIONE?
Lo so, sono ripetitiva ma ne ho devvero bisogno.
Mi fate veramente sorridere quando leggo le vostre recensioni.
Quasi mi viene da piangere quindi..
RECENSITE!!
  Grazie infinitivamente a chi lo farà e beh.. anche agli altri :)
Vi lascio alcune mie storie:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1628113&i=1  [un po' tutti/Larry-Porno Gay Party]
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1582752&i=1 [Zarry-Rock me]
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1551080&i=1  [Larry-Save me tonight]

  
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