Film > The Phantom of the Opera
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Autore: __aris__    01/03/2013    1 recensioni
Emily Wandervitt è un esperta di autenticazione di opere d'arte ed altri oggetti antichi. chiamata a Parigi per una consulenza dall'Opéra, per caso trova un inquietante libro di pelle nera con i bordi delle pagine rosso sangue siglato FO. Incuriosita lo porta nella sua camera d'albergo, ignara di cosa le accadrà d lì a poche ore.
Nel 1875 Erik è alla disperata ricerca di un mezzo per riunirsi alla sua Christine. Disposto a tutto utilizza un incantesimo per tornare indietro nel tempo ma non otterrà il risultato sperato ...
-- ispirata al film del 2004 ed alla versione per il 25esimo anniversario del musical, con qualche accenno del romanzo. spero vi possa piacere e che la recensiate!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  Parigi, giorni nostri  
Emily Wandervitt salì velocemente la scalinata dell’Opéra di Parigi. Il suo appuntamento era tra pochi minuti e, considerato quanto il teatro la pagasse, non poteva davvero fare tardi. Emily non era una cantante, una ballerina o una di quelle innumerevoli figure che contribuiscono all’allestimento di un opera. Lei si occupava di valutare ed autenticare opere d’arte ed altri oggetti antichi e nel suo campo era già molto famosa, sebbene avesse solo ventotto anni. Lavorava come consulente esterno per assicurazioni, case d’aste e musei di tutto il mondo rifiutando un contratto stabile ed esclusivo con gli uni o con gli altri; così poteva viaggiare molto di più, aumentando anche i suoi guadagni.
Era entrata nel foyer (un posto enorme, ricoperto di marmi pregiati, affreschi e statue d’orate; lussuoso ed elegante, decisamente parigino!) dove le si avvicinò un uomo sui quarant’anni dai lineamenti delicati, i capelli sale e pepe e gli occhi neri:
Bonjour Mademoiselle Wandervitt!” la salutò con una cortese stretta di mano.
Bonjour” rispose lei con accento americano “lei deve essere monsieur Lavrosh, molto lieta!
No Madmoiselle! Désolé! Sono il suo assistente Imanuel de Valentin, molto lieto! Sarò io ad occuparmi di lei; oggi c’è la prima prova del prossimo allestimento della Carmen e Monsieur Lavrosh è molto occupato!
Oh mi scusi! Non importa. Il suo principale mi ha detto che avete trovato attrezzi di scena, costumi, fondali e del mobilio molto antico durante dei lavori, giusto?
Oui! Stiamo sistemando i sotterranei. Sono molto grandi; in pratica immagini la compia esatta dell’edificio dell’Opéra solo all’incontrario! Ad ogni modo alcuni punti erano pericolanti ed abbiamo avuto necessità di fare un grosso intervento di sistemazione … circa una settimana fa gli operai hanno buttato giù un muro ed abbiamo fatto il ritrovamento. Come ha detto lei si tratta di diverse cose, abbiamo avuto un po’ di problemi a portarli su, sa? Specie i fondali! Monsieur Lavrosh crede che siano dello stesso periodo in cui si diceva che il teatro fosse infestato dal famoso Fantasma, per cui ha pensato di allestirci una mostra, o qualcosa del genere. Ma prima vorrebbe una sua perizia.
Certamente. Come avete fatto ad individuare quanto tempo hanno?” chiese il perito mentre Imanuel la conduceva lungo le scale ed i corridoi del teatro.
Abbiamo alcune foto dell’epoca, se vuole le potrà esaminare.”
Prima mi mostri gli oggetti trovati, poi vedremo!
Sono dietro quella porta Mademoiselle!” e dopo pochi passi de Valentin la fece entrare in una stanza molto ampia che di norma era destinata alle prove del balletto in cui erano stati sistemati una quantità impressionante di oggetti vari. Emily, dopo essere entrata, fece un giro su sé stessa e chiese “Dove si trovano i fonali?
Sono molto grandi e l’unico posto dove li abbiamo potuti piazzare è stato dietro al palcoscenico. Solo che, come le ho già detto, è in corso la prova di Carmen; quindi potrà vederli solo domani pomeriggio!” spiegò allargando impotente le mani.
Non si preoccupi, qui dentro c’è abbastanza lavoro che non so se riuscirò a finirlo entro oggi!” rispose lei in tono allegro.
Le serve qualcosa Mademoiselle?” “Per ora no, ma so che avrò bisogno di una piantina per trovare l’uscita quando dovrò andare a pranzo …” lo disse sovrappensiero ricordandosi che mentre erano giunti in quella stanza aveva prestato più attenzione alle parole di de Valentin che alla strada. L’uomo rise “Si questo posto è un vero labirinto! Se non è un problema l’accompagnerò io a pranzo!” “Perfetto, allora a dopo!” “A dopo Mademoiselle!” e l’uomo uscì chiudendo la porta.
Il resto della mattini Emily lo trascorse catalogando minuziosamente diversi attrezzi di scena, erano un cinquantina: coppe, spade, teschi, pugnali, ed altri ancora. Alcuni avevano inciso il nome dell’opera in cui erano stati usati, mentre altri no. I costumi, appoggiati su un tavolo, li avrebbe visti nel pomeriggio, assieme ai bauli, alla cassapanca ed uno strano letto a forma di cigno nero, l’oggetto più bizzarro di tutti!
Imanuel, come promesso, passo dalla ragazza e la portò a mangiare in un delizioso locale fuori dai soliti giri turistici. Ad un certo punto durante il pranzo le chiese:
Mi dica Mademoiselle, ha per caso notato qualcosa di strano mentre lavorava?
Cioè?”chiese lei aggrottando le sopraciglia. L’uomo fece una strana smorfia e disse “… qualcosa … di … anomalo…”
Mi sta chiedendo se ho visto ogggetti volanti, apparizioni di spiriti o affini? Valentin mi ascolti bene: noi american siamo persone pratiche e non crediamo ai fantasmi!” rispose lei sconvolta per l’assurdità della conversazione! Gli spiriti non esistono! È una verità che tutti gli americani conoscono!
Le assicuro che il Fantasma è preso con la massima serietà all’interno dell’Opéra!” disse con tutto lo snobbismo francese che poté
Il resto del pranzo trascorse amenamente mentre Valentin le svelava alcuni “segretucci” sull’Opéra.
Durante il pomeriggio Emily continuò le opere di catalogazione, incominciando dal letto-cigno: era tondo e molto grande, durante la perizia trovò resti di lenzuola di seta rossa; prese le misure, scattò diverse foto e fece anche uno schizzo di come sarebbe dovuto essere all’origine “Però! È talmente orrendo che mi piace!” disse ammirando quanto pacchiano doveva essere.
Poi passò ai vestiti, una quindicina, da donna e da uomo, alcuni erano del corpo di ballo, altri dei cantanti: erano tutti molto belli, riccamente decorati e fatti con stoffe preziose. Due erano uguali: rosso e verde, con dei decori dorati sul seno ed una gonna molto ampia. Erano decisamente pesanti ed Emily, guardando i suoi comodi pantaloni, provò un po’ di pena per le due donne che avevano cantato per almeno tre ore con quell’armatura indosso! Solo la taglia era differente: uno era di un donnone enorme, decisamente in sovrappeso, mentre l’altro doveva essere appartenuto ad una fanciulla leggera e magra che, probabilmente, sarebbe entrata almeno due volte nell’altro.
Poi arrivò il turno dei bauli, due normalissimi bauli, uno recava le iniziali C.D. e l’altro C.G. Per ultima la cassapanca in radica riccamente decorata con motivi floreali e musicali. L’aprì e pensò che c’era qualcosa che non andava. Fece un passo indietro alzandosi, continuando a fissare l’oggetto … riguardò all’interno ed in fine un’altra visione di insieme “E piccolo!  L’interno è troppo piccolo! Ci deve essere un doppio fondo!” si mise a cercarlo e dopo una buona mezz’ora riuscì ad aprire completamente l’oggetto. All’interno c’erano solo una quantità indescrivibile di polvere ed un vecchio libro.
Emily lo prese e lo pulì girandoselo tra le mani. Era in pelle nera con i bordi dei fogli di un inquietante rosso sangue. Portava le iniziali F.O. “Decisamente inquietante!” sfogliando velocemente le pagine trovò la firma di un certo Erik Destler “Meglio!” almeno in manoscritto era appartenuto ad un essere in carne ed ossa! Decise di portarlo in albergo per studiarlo con più calma.
Distrattamente vide l’ora “Le sei e mezzo!! È tardi!!!” urlò mettendo tutte le sue cose via e correndo in albergo con il manoscritto in borsa.
   
 
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