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Autore: harryswendy    01/03/2013    2 recensioni
“Oh, benvenuta allora. Io sono Niall, tu?” disse sorridendo.
“Grazie, io sono Scarlett”.
“Non sei di Londra, vero?”
“No, sono di Bristol ma vengo da Manchester”.
“Wow, mi piace Manchester. Ci sono stato una volta e non volevo più andare via”
“Già..” risposi abbassando gli occhi
“Insomma, problemi con il distributore?” chiese accorgendosi che qualcosa non andava e che era meglio cambiare discorso.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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           “È per il tuo bene, Scarlett. Soltanto per il tuo bene” disse mia madre scandendo bene le ultime parole.

“Anche portarmi via dalla mia vita lo è, vero?” le risposi con fare scontroso.

Quando faceva così la odiavo. Ero stanca di sentirmi dire che faceva tutto per il mio bene, perché ormai avevo capito che non era così.

Da quando i miei avevano divorziato non avevo mai vissuto in una città per più di un anno perché per colpa del nuovo lavoro di mia madre ero costretta a subire tutti quegli spostamenti.

Inutile dire che mio padre mi mancava da morire: era l’unica persona normale, alla quale potevo dire tutto all’interno della mia famiglia e sono sicura che se fosse qui adesso forse non lascerebbe che mia madre mi trattasse come un pacco.

Comunque sia, il nostro rapporto non è più quello di un tempo: non riesco a perdonargli il fatto che ci abbia abbandonate ed è per questo che non rispondo più alle sue chiamate, che non voglio più vederlo e che non accetto più i suoi regali di Natale o compleanno.

            Non sono un tipo molto socievole. A Manchester, dove vivevo fino a ieri, non avevo né molti amici né un ragazzo, solo Liam, che poteva essere considerato il mio migliore amico: ero la classica sfigata che preferiva starsene sulle sue invece di parlare con gli altri. Non ho avuto una vita molto facile e l’unica speranza che portavo con me ogni volta in cui dovevo trasferirmi era che forse anche io avrei potuto avere l’opportunità di essere felice. Ma mi sbagliavo, perché ogni volta si rivelava un totale fallimento ed era sempre più difficile.

            “Siamo arrivati” esclamò mia madre entusiasta “Allora, ti piace la nuova casa?”.

“Io vado a fare un giro” risposi dopo qualche attimo di esitazione “Torno per cena”.

L’ultima cosa che volevo fare era aiutarla a mettere in ordine tutti gli scatoloni, così decisi di andare a fare una passeggiata per la città. Avevo bisogno di schiarirmi le idee e di abituarmi ancora una volta a quella che sarebbe stata la mia vita.

Dopo circa dieci minuti di cammino mi trovai di fronte a Hyde Park. Era meraviglioso e anche se brulicava di gente si percepiva un’aria tranquilla. Decisi di comprare una cioccolata calda in uno di quei chioschi per turisti, anche se la pagai una cifra esorbitante e mi sedetti in una panchina di fronte al lago.

L’indomani sarebbe stato il primo giorno nella nuova scuola ed ero completamente terrorizzata. Le mie esperienze precedenti non mi aiutavano, quindi avevo la certezza che  tutto sarebbe andato storto come sempre.

Forse però potevo cambiare le cose. Dopotutto si parla della mia vita, spetta a me decidere. Ma come? Il mio carattere chiuso e freddo di certo non aiutava e sapevo che non sarebbe stata una passeggiata sbloccarmi all’improvviso. Forse avevo bisogno delle persone giuste..

Nella mia scuola di Manchester c’era solo una persona con la quale mi sentivo a mio agio: il mio migliore amico Liam. Lui era più grande di me, frequentava il terzo anno mentre io ancora ero al secondo.

Ci siamo conosciuti una volta durante una evento di beneficienza a scuola: eravamo entrambi addetti all’allestimento della palestra per il ballo e, lavorando insieme per una settimana, ci accorgemmo di quanto eravamo simili.

Liam era la mente più brillante che conoscessi e aveva molti amici, a differenza di me, solo che la maggior parte gli stava vicino per i compiti o per i soldi. La sua famiglia era una delle più ricche della zona e aveva una casa enorme, più di quella in cui sarò costretta a vivere.

Stavamo insieme ogni giorno e passavamo il tempo a parlare, a ridere e a scherzare. Era l’unica persona in grado di capirmi, l’unica che riusciva a mettere ordine nella mia vita troppo complicata e l’unica che mi mancava. In quel momento avrei voluto che fosse seduto accanto a me e che mi dicesse di stare tranquilla perché a Londra mi sarei trovata bene, ma purtroppo lui non c’era ed io ero più sola che mai.

            Stava iniziando a fare freddo e il cielo cominciava a scurirsi, quindi decisi di tornare per non far preoccupare mia madre.

Uscii dal parco e cominciai a camminare a piccoli passi verso casa con lo sguardo rivolto verso il basso, quando per sbaglio andai a sbattere contro un ragazzo che, inciampando su di me, mi fece colare addosso un’intera tazza di caffè bollente.
   
 
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