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Autore: nin    16/09/2007    5 recensioni
"Ma quanto è buia Londra di notte? Lei è ferita non importa più nulla! Sto volando più velocemente possibile sui tetti della città, devo arrivare al Quartier Generale prima che posso, poco importa se qualche babbano mi vede! Lei è ferita non importa più nulla!..." Una one-shot sulla mia coppia preferita...spero piaccia anche a voi!...se mi lasciate un commentino sono contenta...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma quanto è buia Londra di notte

Ma quanto è buia Londra di notte?

 

Oggi

 

Ma quanto è buia Londra di notte?

Lei è ferita non importa più nulla!

Sto volando più velocemente possibile sui tetti della città, devo arrivare al Quartier Generale prima che posso, poco importa se qualche babbano mi vede!

Lei è ferita non importa più nulla!

Mi torna in mete il nostro ultimo incontro, le ho detto che avrei preferito non averla mai incontrata, che prima la mia solitudine era anonima ma che ora ogni fibra di me urlava il suo nome, ma che lei era proibita.

Lei è ferita non importa più nulla!

Che stupido! Ho visto i suoi occhi riempirsi di lacrime, le sue spalle tremare e non ho fatto nulla! L’ho guardata quasi con sfida e poi sono andato via, come il più infimo dei vigliacchi, come un traditore ho aperto la porta e sono andato via lasciandola sola con la sua disperazione che poi è la mia.

Lei è ferita non importa più nulla!

Non vedo nulla, troppa nebbia mi circonda, devo abbassare la quota se no potrei perdermi e ogni istante è prezioso, devo fare in fretta!

Lei è ferita non importa più nulla!

 

***

Due anni prima

 

“Sirius per favore leva i piedi dal tavolo!” borbottò Molly

“Scusa Molly!”ripose Sirius ritirando automaticamente le gambe e alzandosi. Iniziò a camminare nervosamente.

“Cosa c’è che non va?” gli chiese paziente la donna

“Mi sento inutile! Sono quasi due settimane che sono chiuso qui dentro, tutti voi uscite e fate cose pericolose e io sto qui…inutile e impotente!”urlò il mago dando un pugno sul tavolo.

“Se vuoi fare cambio, vecchio mio, ti cedo il posto volentieri!” Remus Lupin era appena entrato nella cucina di casa Black slacciandosi il mantello da viaggio.

“Remus!” Sirius era stupito “Finalmente! E’ da quando mi hai portato qui che non ti sei più fatto vedere! Da dove vieni?”

“Ho dovuto sistemare un po’ di cose prima di stabilirmi qui col mio caro compagno di scuola!” rispose Remus sedendosi vicino al camino e riprese “Molly ti ha fatto diventare matta?”

“Figurati Remus! Stai parlando con la donna che ha allevato Fred e Gorge!” rispose lei ridendo.

“Allora che novità ci sono?” chiese Sirius avido di notizie

“Nessuna! – rispose Remus desolato – con la comunità di mannari non ho ancora parlato perché Silente pensa non sia ancora giunto il momento. Tutto quello che so è che Malocchio si sta occupando di rintracciare vecchi membri dell’Ordine e che Arthur sta provando a reclutarne di nuovi al Ministero.”

“E’ permeso?”

“Vieni avanti Albus!” rispose Molly alla domanda del mago.

“Grazie Molly! Sirius, Remus è un piacere rivedervi – disse Silente entrando in cucina – ho pensato di passare perché so che Arthur porterà alcuni nuovi amici che hanno deciso di unirsi all’Ordine”

“Non lo sapevamo – disse Remus offrendo al mago un bicchiere di idromele – pensavo che non ci fosse nessuno interessato!”

“Fortunatamente non è così” sorrise Silente.

I due giovani maghi iniziarono ad apparecchiare la tavola per la cena mentre Silente si divertiva a sbucciare col tocco della bacchetta le patate per lo stufato sotto lo sguardo stupito di Molly.

Un improvviso rumore proveniente dall’ingresso li fece trasalire, Remus essendo il più vicino alla porta impugnò la bacchetta e salì le scale di corsa per controllare. Come mise piede nell’ingresso fu investito da una ragazza che stava cadendo a terra inciampando nell’orlo del tappeto con lo stemma dell’Antichissima Casata dei Black. Istintivamente allungò le braccia e la prese al volo.

“Remus ti presento Ninphadora Tonks. Ottimo Auror fresco di studi!” disse Arthur che aveva appena richiuso le tende contro il ritratto della signora Black aiutato da un alto mago nero “E questo è Kingsley Shakebolt, anche lui Auror, per la precisione è il responsabile delle ricerche per catturare Sirius!”

Il mago inchinò leggermente la testa “Buonasera!” disse con una voce molto profonda.

Remus rispose al saluto con un cenno del capo poi abbassò gli occhi per guardare la strega che aveva ancora tra le braccia. Era molto giovane col viso a forma di cuore e i capelli (molto morbidi) erano di una intenso rosa.

Il mago le sorrise gioviale “Buonasera. Io sono Remus Lupin è un piacere averti qui con noi!”

La strega arrossì ancora di più e cercando di mettersi in piedi rispose “Buonasera. E grazie per avermi salvata, solitamente non sono così pasticciona…almeno non così tanto. Ma quest’ingresso era talmente buio che il porta ombrelli non l’ho proprio visto e poi quel quadro si è messo a urlare…”

Lupin sorrise “Non preoccuparti. Sono cose che capitano”

“Non a te però. Vero Moony?” lo canzonò Sirius che era spuntato dalle scale

“Sirius questa è…” tentò di dire Remus

“Ninphadora, lo so. E’ mia cugina, la figlia di Andromeda! Come sta la mia cugina preferita, a proposito?” Chiese Sirius  a Tonks

“Bene, credo…ora che me lo fai notare dovrei chiamarla…sono secoli che non la sento!”

Sirius rise di gusto come non rideva da tempo “Sempre sbadata uguale la nostra Ninphadora, come da bambina!”

“Sirius, per favore mettiamo in chiaro una cosa – disse la ragazza con fare minaccioso – prendimi pure in giro sulla sbadataggine intanto lo faresti comunque ma per favore non chiamarmi con quel ridicolo nome!”

“E come dovrei chiamarti? Madama?”

“Tonks! Tonks va benissimo, e vorrei che questo valesse anche per voi!” le strega guardò i presenti abbozzando un mezzo sorriso.

Lupin si ritrovò a guardarla imbambolato.

 

La cena ebbe luogo tranquillamente considerando che non appena i gemelli scoprirono che Tonks era un Metamorfomagus non le lasciarono un attimo di pace fino a che Molly non li spedì di sopra in camera con Ron e Ginny.

Andati via i ragazzi Silente fece il punto della situazione spiegò ai nuovi arrivati il perché dell’esistenza dell’Ordine della Fenice e ascoltò le loro osservazioni e le loro domande.

Remus per tutta la sera aveva cercato di non incrociare lo sguardo di Tonks direttamente ma non appena questa era impegnata a parlare con qualcuno si fermava a fissarla. Perché quella ragazza gli faceva quell’effetto? Sentiva ancora il suo lieve profumo quando l’aveva afferrata e si sentiva pizzicare il collo quando pensava al suo sorriso. Cosa gli stava succedendo?

 

***

Erano andati a prendere Harry, era la prima missione per Tonks e Moody non era sicuro di volerla portare ma Remus era fermamente convinto che la ragazza sarebbe stata in grado di portare a termine il suo compito. Non restò deluso, Tonks volava bene, aveva ottime intuizioni e, nonostante facesse l’insofferente, obbediva sempre agli ordini di Malocchio.

Era tardi, avevano avuto una discussione con Harry che era amareggiato perché si sentiva trascurato e tagliato fuori (quanto era uguale a Sirius quel ragazzo!), Remus entrò in cucina pensando che tutti fossero già a dormire, ma si sbagliava, seduta al tavolo con la testa che le ciondolava pericolosamente c’era Tonks. Le si avvicinò e non resistette all’impulso di sfiorarle una spalla per attirare la sua attenzione. La strega trasalì a quel contatto “Oh Remus! – bisbigliò –devo essermi appisolata mentre rileggevo queste carte”.

“E’ tardi Ninphadora, vai a riposare lo finirai domani questo lavoro!” disse lui comprensivo

“Remus…non farmi arrabbiare…chiamami Tonks.. – disse la strega ancora insonnolita – e poi devo per forza farlo ora questo lavoro perché serve a Malocchio domani mattina” era sfinita

“Facciamo così – propose Lupin – io ti do una mano a finire qui però tu mi lascerai chiamarti Ninphadora… almeno quando siamo soli. Affare fatto?”

“…Va bene…ma sappi che mi hai convinta solo perché sono stanchissima!”rispose Tonks sorridendogli.

Remus sentì l’ormai famigliare formicolio. Ma cosa stava facendo? Perché era lì con lei..in pigiama…tutti e due erano in pigiama….Remus Lupin ti stai cacciando in un guaio!

Preparò del the allo zenzero, sapendo che era il preferito della ragazza, poi le si sedette vicino

“Dammi qua! Fammi vedere cosa vuole Alastor di così urgente!”le disse porgendole la tazza

“Ma questi sono i rapporti delle ultime missioni! Perdonami, ma non capisco, cosa devi fare tu?”

“Moody vuole che io li rilegga tutti e che faccia dei riassunti inserendo le mie impressioni sulle decisioni prese e sulle tattiche usate. Dice che mi serve per imparare come lavorate voi e per farmi esperienza” rispose la ragazza esausta.

“Dunque, tu li hai letti?”

“Si”

“Hai una tua opinione al riguardo?”

“Sono tutte scritte lì – e indicò un mucchio di pergamene scritte fitte – mentre leggevo mi sono appuntata i miei commenti, ma ora devo fare i riassunti, ricopiare tutto…non ce la farò mai”

Poverina è stanchissima, pensò il mago e disse “Va bene, ora sto per fare una cosa che mi devi promettere di non rivelare mai a nessuno. Prometti?”

“Promesso!”rispose Tonks un po’ incuriosita

Remus prese le pergamene con gli appunti della strega, quelle con i rapporti, le ordinò tutte ed estrasse la bacchetta. Borbottò qualcosa che Tonks non riuscì a capire facendo roteare il polso della bacchetta molto velocemente.

“Ecco a te!”le disse con un sorriso porgendole i fogli. Tonks li prese senza capire cosa era successo poi guardò le pergamene. Accanto ai suoi appunti erano apparsi, scritti con la sua bella calligrafia arrotondata, i riassunti tutti ordinati secondo la data e l’avvenimento.

“Remus ma come hai…?”

“Segreto! Vecchie reminiscenze di Hogwarts!” le sussurrò il mago portandosi l’indice della mano destra al naso.

Tonks lo abbracciò forte “Grazie mille!!!Mi hai salvato da una notte insonne! – disse sempre tenendolo stretto – Non so come sdebitarmi!”

Remus sorrise tra i suoi capelli combattendo contro il formicolio al collo “Non preoccuparti l’ho fatto volentieri, e da oggi tu per me sei Ninphadora, ricordatelo”

Si staccò da lui e lo guardò un po’ accigliata “Ah già, mi ero dimenticata. Comunque detto da te non sembra nemmeno così ridicolo – si chinò e gli sfiorò le labbra con un bacio leggero – Buonanotte Remus, grazie ancora”

Lupin passò la notte a pensare a cosa fare, ma già sapeva cosa avrebbe voluto fare e cosa invece avrebbe dovuto fare.

 

***

 

Era arrivato Natale.

Nonostante l’inizio un po’ rocambolesco delle feste a causa dell’attacco subito da Arthur il clima generale era allegro, il cenone era stato un successo e i brindisi si erano protratti per molto tempo.

Remus stava cercando di riordinare un po’ il salotto dopo che quasi tutti erano andati a dormire

“Remus caro lascia perdere, faccio io domani mattina”disse Molly mentre si dirigeva in camera

“Non preoccuparti, Molly, ho quasi finito. Buonanotte”

“Buonanotte”

Il mago passò ancora qualche istante a raccogliere bicchieri e piatti sparsi un po’ ovunque poi si sedette sul divano, la testa gli girava, aveva bevuto un po’ troppo e per lui che non era abituato a bere era facile ridursi ad uno straccio anche con pochi bicchieri. Ma intanto lo sapeva perché era così. Tonks. Era splendida quella sera, allegra, felice, giovane. Gli aveva fatto gli auguri come agli altri lo aveva abbracciato e gli aveva baciato la guance, ma era stata una sua impressione o lo aveva stretto per più tempo di tutti?

“Remus?”

Il mago scattò in piedi “Sei tu Ninphadora?” Disse avvicinandosi alla porta.

“Scusami, ti ho spaventato?” chiese la giovane sorridendogli e avvicinandosi.

“No,no, ero soprapensiero”

“Ah, allora ti ho interrotto, volevo augurarti la buona notte”

“Buona notte”rispose Lupin guardandola negli occhi.

La strega fece per girarsi e andare in camera ma non riuscì a muove i piedi. Senza accorgersene si erano incontrati proprio sotto ad un rametto di vischio incantato, non si sarebbero più mossi a meno di baciarsi.

“Ecco perché nessuno è passato qui sotto in coppia! – disse Remus guardando il vischio – Lo sapevano tutti…tu?”

“No…Remus…”Tonks aveva le guance dello stesso colore dei capelli.

Il formicolio sul collo di Remus divenne incontrollabile.

Le sfiorò appena le labbra, lei cercò di dire qualcosa e le dischiuse, lui si perse in quelle sensazioni…

Si staccarono tremando “Remus….” “Ninphadora…” il mago le accarezzò una guancia con un dito, aveva il fiato corto “Buonanotte”.

La oltrepassò velocemente lasciandola sola sotto al vischio.

“Vai pure mio caro, intanto prima o poi ti dovrai arrendere” sussurrò la ragazza sorridendo.

 

***

Sirius era morto.

Non aveva voluto ascoltare Silente ed era corso al ministero per salvare Harry.

Mentre combatteva contro Bellatrix è caduto oltre il velo dell’Arco al Ministrero, Sirius non c’era più. Ora rimanevano i feriti da curare e i prigionieri da sorvegliare.

“Remus, per favore occupati di  Ninphadora, Alastor deve portare i prigionieri ad Azkaban” disse Silente. “Certamente. – rispose Lupin – Preside, e Harry?”

“Ora è al sicuro nel mio ufficio con Fanny, appena avrò finito di discutere alcune cose con Cornelius andrò da lui, e dovrò spiegargli molte cose e anche chiedergli scusa suppongo” rispose il vecchio mago.

Remus salutò il preside e si diresse verso Tonks che giaceva a terra.

“Ci pensi tu a lei?” gli chiese Kingsley

“Si, vai pure ad aiutare Malocchio”mormorò Remus.

Stava guardando la ragazza a terra priva di sensi e il suo cuore mancò un battito, quando aveva visto Sirius cadere oltre il velo si era sentito morire, non poteva essere che il suo amico fosse finito così, ma subito una voce forte nella sua testa gli aveva detto “Non è Ninphadora! Lei sta bene!”.

Si era vergognato di quel sentimento.

Lei era lì ai suoi piedi svenuta, indifesa, si era battuta bene, aveva difeso i ragazzi e lui stesso da molti attacchi, si chinò su di lei e la prese tra le braccia. Non poteva perdere anche lei.

“Remus!” la voce rude di Moody lo richiamò alla realtà “Non portarla al Quartier Generale, ora che Sirius…, si insomma ora non è più sicuro!”

“Come vuoi Alastor, la porterò a casa sua e mi assicurerò che stia bene.” Detto questo Si avviò verso l’atrio per smaterializzarsi.

 

La casa di Tonks era esattamente come se l’era immaginata, piccola, calda, femminile e terribilmente disordinata, ma non un disordine comune, nella disposizione delle cose c’era una sorta di armonia. Sorrise.

La depose sul divano e si mise a preparare una pozione rinvigorente.

“Remus!”

Si girò di scatto, Tonks lo stava chiamando nel sonno, era agitata.

Le si sedette vicino “Ninphadora, sono qui, svegliati!”

La strega aprì appena gli occhi “Remus…Sirius?”

Lupin ebbe una fitta al cuore “Ora non preoccuparti, riposati, bevi questo da brava e poi dormi.”disse portandole alle labbra la fialetta. Tonks bevve tutto d’un fiato troppo stanca per ribattere, cade all’istante in un sonno profondo.

“Riposati bambina, domani sarà una lunga giornata” le sussurrò Remus poggiandole un lieve bacio sulle labbra.

 

***

Silente aveva deciso di sgomberare il Quartier Generale, almeno fino a che non fosse stato chiaro a chi sarebbe andata la casa. Quella sera Remus stava aspettando Bill davanti al numero 11 di Grimmauld Place per entrare insieme al 12. Ma stranamente era in ritardo.

Stava per preoccuparsi sul serio quando vide Tonks spuntare di corsa dall’angolo infondo alla via. Sorrise rassegnato.

“Ciao Ninphadora!”

“Ciao…Remus…”lo salutò lei col fiatone sorridendogli “Scusa il ritardo ma, Bill all’ultimo momento è stato chiamato dalla Gringot ed ero libera solo io…quindi…”

“Non c’è problema, entriamo?”

Lavorarono senza sosta per ore, dovevano far sparire ogni traccia dell’Ordine della Fenice da quella casa. Remus pensava a Sirius, a quanto avesse odiato quelle mura, a come era felice quando riceveva notizie di Harry. Gli mancava molto. Poi si ritrovò a pensare alla strega che lavorava con lui. Da quella sera dopo la battaglia al Ministero l’aveva vista solo di sfuggita e sempre con altri membri dell’Ordine, ma il formicolio al collo non accennava a diminuire, anzi sempre più spesso si ritrovava a rievocare le sensazioni che aveva provato in quei rari momenti di intimità con lei.

Ma cosa stava facendo? Sirius era morto, Voldemort era al massimo del suo potere, erano tutti costantemente in pericolo, lui era un lupo mannaro una macchina assetata di sangue e si fermava a fantasticare su un futuro con Ninphadora? Ma dove era finita la sua razionalità?

“Remus scusa mi puoi venire a dare una mano di sopra?”

Si riscosse dai suoi pensieri “Subito!”

Si ritrovò a combattere con un vecchio armadio dei Black che non aveva alcuna intenzione di farsi aprire da loro “Allora – propose – al mio tre puntiamo le bacchette sulla serratura, proviamo a vedere se con un Aloomora congiunto si apre”

“Uno, due , tre…Aloomora”gridarono all’unisono.

Nulla.

“Ma insomma brutto armadio vuoi aprirti si o no?”sbottò la strega prendendo a calci il mobile.

Nulla.

“Non so più cosa tentare!”disse Tonks al mago voltando le spalle all’armadio. In quell’istante si spalancarono le ante e uscirono come lance le grucce dei vestiti.

“Attenta!”urlò Lupin prendendola e spostandola con forza. Caddero a terra.

Gli appendi abiti si conficcarono nel muro di fronte.

Remus guardò la ragazza sotto di lui, aveva un’espressione stupita e un po’ spaventata.

“Grazie” gli sussurrò

“Ma figurati, dovere”

Si sarebbe strappato il collo da tanto gli formicolava, sentiva il cuore di lei battere forte contro il suo torace. Abbassò lo sguardo sulle sue labbra, si avvicinò. Si sfiorarono lievemente.

La paura venne dimenticata, la povertà venne dimenticata, la luna venne dimenticata. Cercò alla cieca la bocca di lei, una bocca morbida, calda, fatta apposta per i baci. La trovò.

Come erano finiti lì? Gli sembrava di averla presa in braccio e portata in camera ma non poteva esserne certo, i ricordi della serata precedente erano confusi ma estremamente piacevoli.

Per quanto tempo aveva combattuto contro quel sentimento per quanto l’aveva desiderata, ma avevano fatto la cosa giusta?

Era giusto da parte sua esporre lei a tutti i pericoli che derivavano dal suo essere un lupo mannaro? Guardò la ragazza che stava dormendo accanto a lui, era così bella, aveva un’aria felice, c’erano stati momenti durante la notte trascorsa in cui lui aveva effettivamente pensato che è vero che nella vita a volte si incontra la persona complementare a sé stessi.

Il suo complementare era lei, lei era il giorno lui la notte, lei era sbadata lui preciso, lei era estroversa lui molto riservato, ma con lei non aveva bisogno di spiegarsi perché si intendevano con uno sguardo. Fare l’amore con Ninphadora era stato come tornare a casa dopo un lunghissimo viaggio. Avrebbe avuto la forza di ripartire sapendo di non poter tornare più? Sarebbe stato necessario?

Si girò per guardarla meglio.

Non poteva, no! Non poteva imporle una vita di sacrifici, di stenti, di emarginazione.

 

***

Oggi

 

Sono quasi arrivato al Quartier Generale. Maledizione alla mia debolezza che non mi permette di Smaterializzarmi, a quest’ora sarei già da lei. Le avrei già detto che se mi vuole ancora io sono qui, anche se ormai non mi merito più nulla, se mi vuole mi avrà.

 

***

 

Dieci mesi prima

 

Era quasi Natale, il secondo Natale dal ritorno di Voldemort, Remus stava ripensando all’anno prima, all’allegria in casa Black, a Sirius che svegliava tutti cantando per le scale “Tu scendi dalle stelle, o Fierobecco!”, gli scappò un sorriso. Ripensava anche a Ninphadora, da quella notte in Grimmauld Place non l’aveva praticamente rivista, ma sapeva come stava perché Molly non si facceva scappare occasione per fargli notare che “Tonks è giù di corda” “Tonks non è più quella di prima” “Sai nulla di Tonks, Remus caro?”.

Certo che sapeva! Sapeva che era meglio così, avrebbe sofferto ma mai come lui, lei doveva solo dimenticarlo.

Se avesse trovato un mago buono che l’amasse, avrebbe sopportato lietamente il tormento di non saperla sua, purchè lei fosse felice.

Stava tornando a casa dopo un periodo passato nella comunità dei lupi mannari per convincerne almeno alcuni a passare dalla parte di silente. Non si poteva certo dire che avesse avuto successo.

Era stanco, demoralizzato e solo, si sentiva terribilmente solo.

Era sulla porta della sua casetta in periferia quando sentì un fruscio dietro di lui, impugnò la bacchetta e piroettò su se stesso per colpire l’intruso.

Si ritrovò a minacciare Ninphadora. “Ciao!”disse veramente stupito abbassando la bacchetta “Mi spiace di averti attaccata, avrei potuto farti male”

“Poco importa”sussurrò la strega

Lupin fece finta di non aver sentito e la squadrò da capo a piedi. Aveva decisamente ragione Molly, Tonks non stava bene. Era grigia. Non solo i capelli o la sfumatura del viso. Era grigio il suo umore, sul suo animo.

“Posso fare qualcosa per te? – le chiese gentilmente – Vuoi accomodarti?”

La ragazza annuì.

Quando furono in casa le chiese “Cosa c’è Tonks?”

“Una volta mi chiamavi Ninphadora!”

Lui alzò le spalle “Una volta, appunto – sospirò – credo che quei tempi siano passati.”

“Ah…sono passati.”la voce della strega era bassa e monotona “Quindi sono passata anch’io? Non c’è più nulla giusto?”

Lupin si sedette su una poltrona logora e sospirò forte “No tu non sei passata”

La ragazza si chinò davanti a lui “E allora perché è da mesi che mi eviti? Perché sei stato con me e poi sei sparito? Sei scappato! E ora vai in giro in missioni pericolose per Silente e io sono in ansia per te, perché non so se tornerai, non so se ti rivedrò,…non so se potrò andare avanti senza di te!”

Remus era triste, sapeva che quel giorno sarebbe arrivato ma sperava che lei capisse e dimenticasse, invece era tutto così complicato. Le prese la mani tra le sue.

“Non essere preoccupata per me! Nessuno lo deve essere. Dimenticami Ninphadora, dimenticami!”

Tonks scattò in piedi rossa in viso “E’ così? – urlò – dovrei dimenticarti? Dovrei buttare via tutti i miei sentimenti? Ma per te io non sono stata nulla? Ti sei solo divertito?”

Anche Lupin si era alzato, le parole di lei lo avevano colpito come uno schiaffo.

Le si avvicinò e la prese per le spalle facendole quasi male “E’ perché ti amo che non voglio averti vicino – le sussurrò furioso all’orecchio – Fare l’amore con te, averti avuto tra la braccia, mia completamente solo mia è stata la cosa più bella che la vita potesse regalarmi” Si staccò da lei

“Ma non posso permettere che accada di nuovo, non posso perdere di nuovo il controllo”

Tonks sorrideva, aveva ragione Molly tutto sommato, Remus l’amava.

Gli si avvicinò e lo abbracciò “Ti prego non lasciarmi di nuovo, ho bisogno di te” gli sussurrò.

In quel momento la luna era una piccola falce nel cielo, non faceva paura a nessuno, neppure a Lupin. Si ritrovò a rispondere ai baci di lei.

 

***

Era successo di nuovo poco prima di Natale, aveva di nuovo perso il controllo ed aveva ceduto ai suoi sentimenti per Tonks. Stupido che sei, Remus Lupin! Ma dove è andato a finire il tuo autocontrollo? Perché quella ragazza ti fa dimenticare chi sei? E soprattutto perché scappi dopo? Vigliacco!

Era marzo e lui viveva praticamente in modo stabile coi suoi simili, Silente era contento del suo operato perché nonostante non riuscisse a persuaderli ad unirsi all’Ordine riusciva almeno a trattenerli dall’unirsi in massa a Voldemort.

Non aveva notizie di nessuno da molto tempo e del resto neppure lui dava notizie all’ordine da quasi due settimane.

Un gufo planò placidamente davanti a lui facendo cadere una busta gialla.

 

Riunione domani sera al calar del sole.

 

Silente li convocava, doveva essere successo qualcosa.

 

“Remus caro, che bello rivederti!” disse Molly aprendogli la porta.

“Buonasera Molly – poi accorgendosi che la donna aveva gli occhi rossi domandò – E’successo qualcosa?”

“Bhè si, Ron ha rischiato di morire avvelenato ma Harry lo ha salvato in tempo…povero il mio Ronnie, ma ora è fuori pericolo, sono molto più tranquilla. Ma lo spavento è stato forte!” rispose la donna tirando su col naso.

Remus l’abbracciò.

Si era seduto sul vecchio divano dei Weasley, vicino al camino acceso, Arthur gli aveva offerto un whisky incendiario per festeggiare lo scampato pericolo di Ron nell’attesa che arrivassero gli altri.

Arrivò Moody, Kingsley, Bill con Fleur, i gemelli da Diagon Alley, Charlie mandò un gufo con un messaggio di scuse, e poi arrivò Silente con la McGranitt.

“Possiamo iniziare Albus?”chiese Malocchio impaziente come sempre

“Mi sembra che manche ancora Ninphadora, giusto?”chiese il mago con la sua aria serafica guardando di sottecchi Remus

“Mi stavo per dimenticare – intervenne Molly – Tonks ha detto che forse non sarebbe potuta venire, e in qualsiasi caso ha detto di iniziare pure senza di lei”concluse.

Silente le fecce un mezzo inchino e iniziò a spiegare ai maghi il perché di quella riunione, come si fosse convinto che qualcuno all’interno della scuola voleva ucciderlo e di come lui avesse fondati sospetti di sapere che fosse e di come voleva procedere per l’incolumità di tutti.

Mentre il preside parlava Tonks arrivò, scivolò silenziosa nel salotto e si appoggiò allo stipite della porta, Remus la dava le spalle.

“Questo è tutto, mie cari”disse Silente aggiustandosi gli occhiali sul lungo naso “Buona sera Tonks, sono felice che ci abbia raggiunti”

“Buonasera preside, buona sera a tutti”rispose la ragazza.

Il cuore di Remus mancò un colpo a sentirne la voce.

“Cara, come stai? – chiese Molly preoccupata – Posso offrirti una tazza di the?”

“Sto bene grazie Molly, e no grazie non ti disturbare” rispose la giovane in opposizione al suo aspetto sciatto e trascurato.

Nel giro di pochi minuti la riunione finì e i membri dell’Ordine si congedarono.

“A presto Arthur, Molly, spero di rivedervi presto” salutò Lupin alzandosi dal divano

“Ora cosa farai Remus, tornerai nella foresta?” chiese Arthur

“Si, per ora gli ordini di Silente non sono cambiati quindi continuerò a vivere coi miei simili” rispose guardando di sfuggita Tonks che stava respirando sempre più affannosamente.

“Bene, è meglio che vada” Lupin si sistemò meglio il logoro soprabito e si avviò verso la porta passando accanto alla strga disse “A presto Tonks”. La ragazza lo trattenne per un braccio

Aveva la voce bassa che tremava “Cosa hai intenzione di fare?” domandò

“Cosa ho intenzione di fare riguardo a cosa?”chiese Lupin vagamente interdetto.

“Riguardo a noi”

“Ninph… - poi accortosi che c’erano Arthur e Molly si corresse – Tonks non c’è nessun noi! E poi questo non è il luogo!” sibilò

“Questo non è il luogo? Questo non è il luogo? ….E non c’è nessun noi?” dapprima la ragazza balbettava poi si ritrovò ad urlare “Ma come puoi dire una cosa così? Dopo quello che è successo! Dopo quello che ti ho detto! Remus non puoi dire che non c’è un noi!”

“Ma certo che non c’è nessun noi Ninphadora!” urlò a sua volta Lupin “Non ci potrà mai essere! Lo sai cosa sono!”ansimava, si impose di riprendere il controllo ma non ci riusciva, lui era attratto da quella ragazza, l’amava ma come poteva stare con lei?

“Da quando sei entrata nella mia vita non è andato più nulla come doveva! – la guardò in faccia, i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime, lui non ci badò e continuò – Prima ero solo e basta, ma ora la mia solitudine è peggio perché ci sei tu da qualche parete che pensi a me e non devi! Hai capito? Non devi!”

Tonks piangeva senza tentare di frenare le lacrime, tramava per la rabbia e la sofferenza che quelle parole le procuravano, lo guardò cercando di dire qualcosa ma le parole non uscirono.

Lupin la guardò un’ultima volta poi si diresse verso la porta e uscì senza dire una parola.

 

***

 

 

Oggi

Lupin atterrò sul praticello dietro il Quartier Generale. Entrò correndo in casa.

“Ninphadora!”urlò “Ninphadora!”

“Remus per carità!Fai piano!”lo rimproverò Molly venendogli incontro.

“Molly dov’è? Dov’è Tonks?” chiese lui agitato

“E’ di sopra ma…”

“Devo andare da lei!”disse il mago cercando di scavalcare la signora Weasley

“Ma perché Remus? Stai calmo!”

“Non stò calmo, Molly! – urlò – Come fai ad essere così tranquilla?”

Molly lo guardò interrogativa senza capire la furia del mago “Remus Lupin ora basta!” gli ordinò con lo stesso tono che usava coi suoi figli “Calmati e dimmi cosa ti è successo.”

Remus prese fiato cercando di dominarsi “Molly so tutto, ho ricevuto una lettera da Malocchio, mi ha spiegato dell’attacco a Diagon Alley di come i Mangiamorte abbiano cercato di impossessarsi del villaggio e di come gli Auror li hanno vinti. Ma mi ha anche detto… mi ha detto che Ninphadora…che Ninphadora…”gli sfuggì un singhiozzo.

“Fammi andare da lei Molly, ti supplico! Forse sono ancora in tempo per chiederle perdono per dirle che razza di idiota sono stato a respingerla, a negare i miei sentimenti, per dirle che l’amo più della mia stessa vita!” sussurrò il mago.

“Era ora!”

“Già! Non ci speravamo più!”

“Remus speravamo ci avresti messo meno!”

“Povera Tonks!”

I gemelli erano sbucati fuori dal salotto con un sorriso malandrino sulla faccia

“VOI DUE!” tuonò Molly “NON SARETE MICA I RESPONSABILI DI TUTTO QUESTO, VERO?”

“Ehm…diciamo che” balbettò Gorge

“Vedi mamma abbiamo pensato che gli servisse….come dire” disse Fred

“…una spintarella!”concluse Gorge

“Perfettamente! Una spintarella!” approvò Fred

“E voi due, esattamente come gliela avreste data la spintarella?” domandò infuriata Molly

“Bhè abbiamo pensato di calcare un po’ la mano sull’attacco dei Mangiamorte” si giustificò Gorge

“Si mamma – continuò Fred – ma poco, abbiamo solo fatto intendere che Tonks era nel mezzo della battaglia, insomma là lei c’era quindi non è che abbiamo proprio detto una bugia!”

“Scusatemi – li interruppe Remus – scusatemi un momento volete dire che non è vero nulla e che Nin… Tonks sta bene?” domandò il mago con un’espressione indecifrabile

“Ehm… in definitiva si! – dissero i gemelli – Tonks sta benone!”

Remus li guardò per un attimo poi scoppiò a ridere e li abbracciò contemporaneamente

“Remus, dovremmo dedurre che non sei arrabbiato?” chiesero

“Arrabbiato? Assolutamente no! Dovrei uccidervi per la paura che mi avete fatto prendere ma non vi ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto capire quanto ami quella ragazza!” disse Remus gioioso

“Dov’è Ninphadora?” chiese

Molly gli sorrise dicendo “E’ su di sopra che dorme con Ginny”

“Dormiva!” la ragazza fece capolino in cucina, vestita da capo a piedi in un pigiama rosa, aveva un braccio fasciato appeso al collo, i capelli grigi spettinati, gli occhi carichi di sonno che stranamente splendevano.

Ignorò tutti dirigendosi veloce verso Remus

“Dimmi che tutto quello che ho sentito non è stato un sogno!”

Il mago scosse la testa “Non è stato un sogno”

“Dimmi che non ritratterai una sola parola!”

“Non ritratterò una sola parola!”

Lo guardò con gli occhi pieni di lacrime “Sei proprio uno scemo Remus Lupin! Dovevo morire per farti capire che mi ami tanto quanto io amo te?”

Lui l’abbracciò incapace di dire una sola parola, affondò il viso tra i suoi capelli respirando il suo profumo che tanto gli piaceva abbandonandosi a lei ed alle sensazioni che gli dava.

“Tonks!”disse Fred “Ma cosa succede?”chiese indicando i suoi capelli.

Lei si portò una ciocca di capelli davanti agli occhi

“Tornano normali!” sussurrò la strega dai capelli rosa baciando il mago dei suoi sogni. Finalmente.

 

  
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