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Autore: chiappaschiatta    01/03/2013    3 recensioni
Una ragazza persa in se stessa,un ragazzo dal cuore d'oro e un'amore infinito.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Corsi per tutto il viale, fradicia e stanca. Non smetteva di piovere, ma almeno non si notavano le lacrime. Comunque non m'importava, non c'era nessuno a quell'ora e anche ci fosse stato, i vicini erano abituati 
a vedermi scappare in lacrime. Raggiunsi il cortile di casa mia, chiusi il cancello ed entrai in casa. Sbattei la porta e mi lasciai cadere a terra. In casa non c'era nessuno, mio padre era al cinema con sua moglie. 
Mi vennero in mente tutte le orribili scene appena accadute: andavo al supermercato per comprarmi la cena e apparirono loro. Quel gruppo di ragazzi e ragazze che da anni mi tormentano, mi picchiano. Non so 
cosa gli ho fatto, ma mi odiano, a loro piace farmi del male. Stavo per entrare nel supermercato e mi videro, mi corsero tutti incontro e mi fecero finire in un angolo buio dietro al negozio. Cominciarono ad 
insultarmi, a dirmi cosa facevo fuori a quest'ora, come stava mia mamma ... poi una ragazza alta, con un caschetto moro e gli occhi pieni di trucco urlò loro di cominciare. Allora cominciarono a darmi pugni nello 
stomaco, a calciarmi le gambe e a sputarmi addosso. Tutto questo, poi mi buttarono per terra e iniziarono a darmi calci nello stomaco e mi rubarono le scarpe. Rimasi per terra per mezz'ora e loro scapparono via 
mentre io sanguinavo sotto alla pioggia. Poi riuscii ad alzarmi e a scappare, ma temevo che mi avessero visto così corsi pià veloce che potevo verso casa.
Perché questo deve succedere a me? Perché mamma ci ha lasciati? Lei mi avrebbe protetta, avrebbe capito tutto.
Salii di corsa in bagno, mi spogliai ed entrai in doccia. Mentre mi lavavo, era impossibile non guardarmi le braccia, ormai rovinate. Segni dell'odio che tutti provano verso di me, compresa me stessa.
Anni e anni di sofferenza, segreta a mio padre. Se solo lui immaginasse ... Ma è meglio che non sappia mai, lui .. lui mi prenderebbe per pazza e peggiorerebbe tutto e basta. Non avevo motivo di dirglielo.
Non ne avevo bisogno, non avevo bisogno di una persona come lui. Da quando conobbe quella donna tutto andò di male in peggio, mi rovinò la vita. Forse la vita me la rovino da sola, essendo me stessa.
Un' inutile, strana, brutta, debole ragazza. 
Uscita dalla doccia, dopo essermi vestita, mi arrivò un messaggio. Ovviamente sapevo che non era niente di bello. 
 
" Divertita? Domani dopo scuola c'è il continuo. "
 
Non era una novità, quasi un' appuntamento fisso. 
Mio padre tornò molto tardi, io ero già sotto alle coperte, non dormo quasi mai la notte, semplicemente piango.
 
 
                                                                                                                             ***
 
"Svegliati Livia." 
 
Mio padre mi scosse forte per svegliarmi, ma io non avevo intenzione di alzarmi, come ogni mattina.
 
"Cos'è quel livido in faccia?"
 
"Oh niente papà, ieri sera era tutto scivoloso e sono caduta, ho preso una botta. "
 
"Che imbranata, stai attenta la prossima volta!"
 
Si starò attenta papà. Attenta a non farti più vedere questi lividi. 
 
"Ti va di andare fuori città oggi? Sento che ti sto trascurando.."
 
"O-okay papà, dove si va?"
 
"Vedremo .."
 
Andai a scuola, andai a lezione e feci compito di algebra .. non credo sia andato bene.
Finite le lezioni uscii di fretta dalla scuola e subito mi nascosi appena vidi il gruppo di ragazzi che mi aspettavano, andai nel retro e non so perché c'era mio padre.
 
"Papà che fai qui?"
 
"Non dovevamo andare fuori città oggi? Dai andiamo!"
 
"Oh, vero .. beh forse, o-okay.. "
 
"Che succede?"
 
"Oh, niente ... me ne ero solo dimenticata .."
 
"Okay andiamo. "
 
Partimmo e nessuno parlava durante il viaggio, così chiesi dove stavamo andando.
 
"Dove mi porti?"
 
"Andiamo dagli Horan, ti ricordi di loro? Spesso da piccola mamma ti ci portava .."
 
"Oh si, okay. "
 
Dopo poco arrivammo a casa Horan, mi ricordo di loro .. erano una famiglia veramente simpatica e avevano un figlio di nome Niall. Giocavo sempre con lui da piccola, eravamo grandissimi amici.
Parcheggiammo nel loro giardino e la madre di Niall ci invitò ad entrare, varcai la soglia molto timidamente e la signora chiamò suo figlio.
 
"Okay arrivo!"
 
Un bellissimo ragazzo biondo spuntò dalla cucina con in mano un panino. Aveva degli occhi pericolosi, mi ci persi subito dentro .. e un' apparecchio. Ne rimasi incantata.
  
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