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Autore: Ukki    01/03/2013    7 recensioni
Le chiamano ragazze perfette.
Non un difetto, non un'increspatura. Queste sono le Mary Sue. Chi non le conosce?
Le diafane, odiate Mary Sue, ma vi siete mai chiesti da dove provengano?
O, ancora meglio, vi siete mai domandati cosa accada alle Sue "scartate"?
Bé, forse è il momento di cominciare a farlo...

Probabilmente una fanfiction con caratteristiche simili a questa è già stata pubblicata nel fandom. Se così fosse, per favore, comunicatemelo via messaggio privato, e provvederò immediatamente a cancellare la mia storia.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Backstage✭

 

Le chiamano ragazze perfette.

Non un difetto, non un'increspatura. Queste sono le Mary Sue. Chi non le conosce?

Le diafane, odiate Mary Sue, ma vi siete mai chiesti da dove provengano?

O, ancora meglio, vi siete mai domandati cosa accada alle Sue "scartate"?

Bé, forse è il momento di cominciare a farlo...

 

 

Mistakes

 

Le osservo, esposte nelle loro belle vetrinette illuminate come articoli da regalo.

Bé, in fondo loro sono articoli da regalo: il più bel regalo che si possa desiderare, anche se adesso sembrano solo bambole a grandezza naturale.

Una pressione sul piccolo bottoncino dietro la nuca e si trasformeranno nelle Mary Sue che devono essere. È per questo che sono state create, modello dopo modello. Perfette in ogni minimo dettaglio.

Io? Io sono solo un difetto di fabbrica. Il mio più grande problema? Bé, io sono un maschio.

E comunque, anche se non lo fossi, ci sono tanti piccoli errori da correggere in me: gli occhi sono un esempio lampante.

Credo che il progetto originale stabilisse che dovevo averli viola, ma qualche operaio distratto deve essersi scordato di aggiungere il blu, e quando mai si è vista una Mary Sue con gli occhi rossi?

Mai, e mai si vedrà.

Un solo, minuscolo difetto e ogni porta ti verrà chiusa, perché non sono ammesse macchie nere sulla facciata candida firmata Sue.

Il solo destino che hanno quelli come me porta l'ameno nome di “inceneritore”. Non una traccia, non un ricordo. Scomparsi per sempre.

Triste che un errore debba pagare per chi lo ha commesso, non è vero?

 

XxX

 

Spento. Spento come tutte quelle bambole in vetrina, ma per me non c'è nessuna luce, solo il buio del locale caldaie.

A tratti uno spiffero freddo mi fa rabbrividire mentre volute di cenere mi solleticano il viso.

Chissà se questi sono i resti di qualcuno come me. Non sono sicuro di volerlo sapere.

Lo scatto di una serratura e la stanza viene inondata da una luce calda. Riconosco subito gli squittii acuti delle Mary Sue, sicuramente impegnate a intrattenere un qualche cliente particolarmente importante. Alle loro vocette da soprano si aggiunge quella aspra della negoziante. Lei e i prodotti che vende sono decisamente agli antipodi. Non riesco a decidere chi preferire tra loro.

- Signorino, dove va? Quello è il locale caldaie, lì non troverà sicuramente ciò che cerca!

Entra un ragazzino vestito di bianco, i capelli argentei che gli incorniciano il volto pallido. Gli occhi da cucciolo che si ritrova non hanno niente da invidiare a quelli seducenti delle Sue che lo accerchiano, mettendosi in mostra nella speranza di essere scelte.

- Shirou-sama, guardi lei, Reiko. È perfetta, non le pare? Curata in ogni dettaglio, uno dei nostri prodotti migliori!

- Non so, sembra poco... umana. Mi fa un po' paura.

Se potessi, riderei. Quel ragazzino ha paura di una Mary Sue? Bé, è più sveglio di quanto pensassi.

- Ma, Shirou-sama, i prodotti Sue non devono sembrare umani, si avvicinano al divino!

- Allora diciamo che mi inquieta l'idea di avere una dea in giro per casa.

Molto più sveglio di quanto pensassi.

Incrocia il mio sguardo, quasi casualmente. Sento quelle iridi di ossidiana che mi scavano dentro, in mezzo agli ingranaggi. È quasi doloroso. Le sue labbra intanto si distendono in un sorriso appena accennato che non cela una certa dose di timidezza.

- Lui mi piace.

- Cosa?

La voce della negoziante è più alta di un'ottava a causa dell'incredulità. La mia lo sarebbe almeno di due.

- Lui mi piace. - ripete il ragazzino, gentilmente, come se credesse davvero che la donna che ha davanti non lo abbia sentito. Le Mary Sue si ritraggono, intimorite e offese. Bene, un punto all'albino.

- Lui?

Non mi piace affatto quell'indice accusatore puntato contro la mia fronte. Non datemi la colpa anche per questo.

Il sorriso di Shirou non cambia di un virgola mentre annuisce.

- Ma è un prodotto destinato al macero!

- Cosa?

Ecco, ora si che è cambiato. Sembra che abbia appena ricevuto un ceffone.

- Sì, è pieno di imperfezioni, e, e...

- A me però piace.

Lo dice con una semplicità talmente tenera che appare infantile.

Una piccola pressione dietro la nuca, una leggera scarica. Funziono anche io così.

- Come ti chiami?

Come mi chiamo? Non ne ho la più pallida idea. Non credo neanche di averlo mai avuto, un nome.

Scuoto appena la testa, facendo spallucce. Mi spiace deluderti, ma se non ce l'ho non ce l'ho.

- Noi lo chiamiamo Terumi. - interviene gracchiando la vecchia megera.

Ora che posso muovermi l'istinto di andare a strangolarla è forte.

- Terumi... è un bel nome.

Pronunciato da lui quel nomignolo maligno suona stranamente affettivo.

- Ma io... io non sono perfetto, ci sono degli errori in me...

Me lo hanno ripetuto talmente tante volte che ho finito col convincermene.

- Vuoi sapere un segreto? La perfezione non esiste. - Il suo sguardo si vela, perso nei ricordi - Una volta una persona mi ha detto che non importa essere perfetti, basta credere in noi stessi e dare il meglio in tutto ciò che facciamo.

Gli spifferi gelidi mi pungono ancora la pelle, ma improvvisamente sento un dolce tepore nel punto dove ho sentito dovrebbe trovarsi il cuore.

 

Angolino dell'autrice:

Ciau, people!

Atsuya: Te l'ha mai detto nessuno che tu sei letteralmente fissata?
Sì, tanta gente, vuoi che ti faccia una lista? ^^

Atsuya: o_o

Comunque, come ho scritto nell'introduzione, qualche tempo fa credo di aver intravisto nella home una fic con caratteristiche simili a questa. Forse mi sbaglio, ma se così non fosse, per favore, segnalatemelo via messaggio privato o via recensione, e io cancellerò subito la mia storia. Non voglio plagiare niente e nessuno.

Spero ugualmente che il primo capitolo di questa raccolta vi sia piaciuto!
Tanti kisses <3

Ukki

PS La persona di cui parla Shirou è Goenji. Il riferimento è all'episodio 61 della seconda serie di IE.

  
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