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Autore: Ladra di zucchero filato    01/03/2013    2 recensioni
PRIMA ONE SHOT DELLA SERIE '' TELL ME THAT YOU LOVE ME''
Nulla accade per caso, e Liam lo scoprirà in una tetra notte in cui tutto sembra paranormale.
Lei è bella e micidiale col desiderio di essere amata.
Lui è disposto a donarglielo.
Loro insieme sono tutto e da soli sono niente.
Dal testo:
Arrivò a due millimetri dalle sue labbra e soffiò le ultime parole della canzone, per poi sussurrare semplicemente ”Sono Grace.”
La porta si aprì di colpo e Grace svanì.
”Liam, la cena è pronta.” Harry era appoggiato allo stipite della porta che lo squadrava.
”Ma lei era qui...” sussurrò mentre si grattava la nuca, Harry lo guardò comprensivo.
Vi ho inuripsito (lo spero) baci.
Ladra
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                      Room 213
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Non era superstizioso e lo aveva detto.
I suoi migliori amici eppure non gli avevano creduto, gli avevano riso in faccia dicendo che forse era lo stress a renderlo così.
Tutto era cominciato un pomeriggio in cui i ragazzi dovevano registrare alcuni brani in uno studio di registrazione sperduto chissà dove; “Sarà appartato!” aveva detto Paul e l'hotel in cui alloggiavano, il “Victoria.” era spaventoso.
Il fatto che lui fosse rimasto da solo già non lo digeriva lo era già stato la volta prima.
”Io ho la camera singola” disse svogliatamente il ragazzo giocherellando con la chiusura della valigia. La donna alla reception gli porse una chiave e sorrise,
”Quarto piano, stanza 213.” Liam deglutì sonoramente.
”S-stanza 213?!” cercò inutilmente di modulare la voce per sembrare più calmo.
”Sì, salga a piedi l'ascensore è rotto.” ribattè quella. A Wolwerhampton si crede molto a questo cose e ne sembrò terrorizzato.
”Muovi il culo Liam, ho fame!” esclamò Niall. Il castano roteò gli occhi, sempre molto fine l'irlandese.
 Si avviò di malavoglia verso la sua stanza cercando di pensare positivo.
”Dovrei seriamente metterci meno roba.” esalò mentre si buttava sul letto matrimoniale. 
Quella stanza gli faceva paura, anche perchè aveva scoperto di essere l'unico al quarto piano.
”Now, you say you're lonely,
You cried the whole night through.
Well, you can cry me a river,
Cry me a river.
I cried a river over you” 

Ascoltò attentamente e riconobbe le parole della canzone che gli aveva portato tutto questo. La voce era bellissima e melodiosa ma i problema era uno: Chi stava cantando? Sul piano non c'era nessuno, glielo aveva detto la direttrice dell' Hotel mentre stava arrancando sulla terza rampa di scale.
“Remember?
I remember all that you said.
You told me love was too plebeian,
Told me you were through with me.”

La canzone continuava e Liam ne era sempre più rapito. 
Una ragazza dai lunghi capelli mori e gli occhi scurissimi gli si parò davanti, ma lui continuava ad ascoltare la sua voce melodiosa.
Arrivò a due millimetri dalle sue labbra e soffiò le ultime parole della canzone, per poi sussurrare semplicemente ”Sono Grace.” 
La porta si aprì di colpo e Grace svanì.
”Liam, la cena è pronta.” Harry era appoggiato allo stipite della porta che lo squadrava.
”Ma lei era qui...” sussurrò mentre si grattava la nuca, Harry lo guardò comprensivo.
”Amico sei in piena C.D.A.D.F.” ribattè poi sospirando.
”C.D.A.D.F ? Cos'è?!” rispose il moro.
”Crisi d'astinenza da figa, dai Liam! Ha più vita il cane di Heidi tra un po'!” Liam non diede molto peso alle parole di Harry e lo seguì fino alla sala da pranzo.
Non appena si sedette notò alle spalle di Niall il ritratto di Grace, molto probabilmente era la figlia della proprietaria.


”Grace è sua figlia?” chiese poi finita la cena.
”Come sai di Grace?” chiese la donna.
”Ci ho parlato prima di venire a tavola.”Non puoi averci parlato, ragazzo.”Perchè?”
”Grace non c'è.” Liam non capì e la donna gli tirò un giornale datato 1993.

SHOK: Diciottene trovata morta in una delle stanze dell'albergo della madre.
Si chiamava Grace Milton la ragazza che ieri, 29 agosto 1993, è stata trovata morta con un biglietto accanto al corpo che diceva : ''Il suo tempo non doveva finire, il tuo sì.'' Ulteriori informazioni verranno fornite in seguito.


Un brivido percorse la colonna vertebrale del ragazzo che balbettò un “Grazie.” e scappò nella sua camera. Doveva essere una grandissima coincidenza, “Ogni giorno muore una persona e ne nasce una giusto? Giusto.” si ripeteva lui.
Si coricò nel letto cercando di prendere sonno.
”Non credi anche tu che sia un' ingiustizia?” Grace era ai piedi del suo letto che lo fissava con i suoi occhi marroni, come i suoi.
”N-non so chi tu sia ma i-io non ho fatto niente.” ribatté lui.
”Se prima chiedevi di me? Non fare il finto tonto Testa di formaggio.” un ghigno agghiacciante comparve sul volto della giovane. ”Come so di questo? Perchè ti conosco da quando sei nato.” Liam era sempre più terrorizzato 
”Non pensi sia orribile che qualcuno piombi qui, mentre stai cantando la tua canzone preferita e 
ti dica che qualcuno di più importante di te rischia la vita? 
Come credi che sia stata? Di certo volevo continuare a vivere ma NO. 
Dovevi nascere tu. E io ti odio Liam Payne.” ringhiò la ragazza.
”Io non volevo.” mormorò il ragazzo.
”Però sono io quella che fluttua.” sputò con acidia la ragazza.
”Grace credimi mi dispiace.”Hanno regalato il mio sogno a te. Hanno regalato la mia vita a te. 
Hanno regalato una seconda opportunità a te. Per i miei non esistevo neanche quando ero ancora viva. Scommetto che tu venivi trattato come un re, non è così?” la ragazza sospirò 
”Cos'hai tu che io non ho?” le lacrime iniziarono a rigarle il volto.
Liam non parlava più Grace continuava più le dava ragione.
”Cosa mi saresti disposto a darmi se non ti uccidessi all'istante?” Grace era veramente bellissima, una vera e propria dea.
”Amore.” rispose lui guardandola. La ragazza si avvicinò a lui.
”Non ne sei mai stato capace.” Liam le sfiorò la guancia.
”Adesso smettila. Sono qui ti sto dicendo che mi dispiace, hai ragione non è giusto ma perchè l'hanno fatto? 
Perchè soffrivi, non c'è una tua foto in cui tu sorrida.” Grace tintinnò.
”Come lo sai?”Lo so e basta, dal modo in cui tua madre mi ha detto che non c'eri più,dalle poche foto che ha di te.” 
Grace si stava rendendo conto che Liam era davvero migliore di lei.
”Dimostrami che sapresti darmi più amore tu degli altri.” sussurrò poi, Liam la tirò a se facendo combaciare appena le loro labbra.
 Grace si sentì strana pizzicava tutta e gli occhi le lacrimavano, Liam la guardò un secondo per poi urlare ”Grace, sei viva! Guardati!” la prese imbraccio facendola girare.
Si guardò le mani, che avevano ripreso un colore normale e si scostò i capelli dal viso, cosa che poteva tornare a fare e non potè che sorridere.
”Liam io...” lui gli mise un dito sulle labbra.
”Non dire niente Grace.” la tirò a se in un bacio più passionale, Liam si inciampò nel laccio di una delle Converse rosse che portava, cadendo rovinosamente per terra.
”Direi che se qualcuno entrasse potrebbe fraintendere...” mormorò lei.
”Lo penso anche io.” le diede un bacio a stampo.
 ”Ma non m'importa”.
Prese Grace in braccio e l'appoggiò delicatamente sul letto per poi iniziare a baciarla con foga, lei sorrise sulle sue labbra per poi interrompere quel contatto gettando via la sua maglia.
“Hai proprio ragione Liam, sai darmi amore più tu degli altri.” pensò poi.
La mattina, Liam si svegliò con il naso tra i capelli di Grace e capì che non era un sogno. 
Grace sorrideva stretta contro il petto di Liam ,finalmente era amata.






5 year later...
Pronto... Perrie!?” Liam era stranito nel sentire la ragazza di Zayn ma l'ascoltò.
”C'è un piccolo problemino...”Quanto piccolo?” chiese preoccupandosi, in sottofondo numerose imprecazioni coprivano la voce della ragazza 
dai capelli viola.
”In pratica la piccola ha deciso di nascere MA Grace si rifiuta e dice che dovrà nascere con entrambi i genitori.” Liam andò nel panico. Quella sera sarebbe stato l'ultimo concerto del loro terzo tour mondiale e solo il giorno dopo sarebbe nata Victoria.
”Passamela.”LIAM, NO! NASCERA' CON TE PRESENTE!” dovette allontanare il telefono dalle orecchie per quanto strillava.
”Ma Casper...” Grace sorrise, amava quando la chiamava Casper.
”CASPER NIENTE! AH CAZZO QUANDO FINIRA' TUTTO QUESTO!?” Liam salutò la ragazza e chiuse il telefono.

”Ah, le star mondiali. Sempre impegnate di qua e di la', con mille ragazze intorno...” un'infermiera cicciona e dai capelli rossi blaterava cercando di attaccare bottone con le ragazze lì presenti.
”Eh...” mormorò Perrie.
”E pensare che l'altra volta una donna ha partorito da sola, mamma mia che pena.” non faceva altro che peggiorare le cose così.
”Basta vai Grace. Entra  Katy.” tutte guardarono la ragazza irlandese che trasalì.
”Va bene, basta che andiamo.” Grace afferrò la mano di Katy, la ragazza di Niall, mentre entravano in uno stanzino bianco.
“Liam dove sei, ho bisogno di te.” pensò la ragazza mentre una lacrima le rigava il volto,
”Sì! Le dico che sono io!” Grace sorrise sperando che non si stesse immaginando tutto. ”OH ANDIAMO!” era sempre più convinta e felice. Quando Liam entrò, però lo fu ancora di più.
”Sono qui, andrà tutto bene vedrai.” le sussurrò. Si rilassò, non pensando al dolore. Per Grace adesso contavano solo Liam e Victoria.



Bonjour.

Non chiedetemi come mi sia uscita sta cosa.
Prima OS sulle mie ragioni di vita.
Ok la pianto.
Lasciate una recensioncina più di 10 parole però!
Baci Ladra.






  
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