“Cosa ti piace della vita, Rose?”

Non aveva mai capito il perché nonno Scott continuasse a farle quella domanda. Ogni qual volta calava il silenzio, sembrava come un’esigenza per il vecchietto porle quella fatidica domanda. Come un appuntamento prefissato.
Ma Rose, a quella domanda non aveva mai saputo rispondere.
Cosa le piaceva della vita?
Lei, la cui unica vita era quella scolastica… cosa poteva piacerle?
Le ronde notturne da prefetto?
Le volte che si divertiva ad attirare la Piovra Gigante alla superficie?
Gli ippogrifi? Le partite di Quidditch? La Biblioteca?
Cosa le piaceva davvero della vita?
Non lo aveva mai capito.
Fino ad ora.
 
Era un pomeriggio estivo, precisamente domenica. Si trovava a casa Granger, dai suoi nonni materni. Era seduta alla scrivania della vecchia stanza di mamma, rimasta com’era ai tempi dei suoi sedici anni. Stava osservando una vecchia foto di Hermione su un cavalluccio a dondolo, alle giostre. Una foto che non si muoveva, poiché babbana, ma che esprimeva tutta la felicità del momento in un unico sorriso sdentato.
A Rose faceva sorridere quella foto, era la sua preferita. Ne aveva una simile, ma sulla scopa da Quidditch, durante la Nazionale Inghilterra-Spagna. Ma non era la stessa felicità che traspariva sul volto della bambina.

Tamburellava con le dita sul tavolo di legno, quando alla finestra notò il familiare gufo reale con alla zampa una lettera. Inaspettatamente sorrise, alzandosi in fretta ed aprendo la finestra.
Il gufo entrò, consegnò la missiva e sparì nuovamente da dove era venuto.
Non accettava mai niente come ricompensa, strano gufo.
Si risedette, questa volta comodamente sul letto e lesse la lettera.


Quella sera, quando nonno Scott le fece la solita domanda… Rose sorrise e rispose.
“L’amore, nonno. Mi piace l’amore.”
Scott Granger le sorrise e le accarezzò una guancia, per poi voltarsi a guardare sua moglie Monica ritornare con il dessert.
“Oh, tesoro. E’ ciò che piace anche a me.”