Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: lur    02/03/2013    5 recensioni
lo so, lo so: non riesco a stare ferma.. ho due storie in ballo e posto una one shot.. ma questa volta è diverso: questa l'ho scritta molto tempo fa, molto prima di scoprire efp.. ci tenevo a postarla. l'ho lasciata com'era, non l'ho corretta nè modificata dall'ultima volta.
Ran e Shinichi sono reduci dall'ennesimo caso, ma ora il finale è un'altro. la sigla di chiusura dovrà attendere. il pubblico è più vasto: non solo il lettore, ma dietro le quinte ci sono tutti. ho preso ispirazione da un'immagine di google, dove si vedono Ran e Shinichi vicini, e i detective boys, Goro, Megure, e tutto il cast dietro a spiare.. spero vi piaccia. recensite! mi piacerebbe sapere che ve ne pare del mio stile pre-efp
grazie a tutti
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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« Che ore sono? »
« Shh.. stai giù »
quella voce.. era inconfondibile

« Shinichi?! »

Non si aspettava di trovarlo lì, non capiva cosa ci facesse lì, accanto a lei sul suo letto, nella sua stanza l’amore della sua vita, che peraltro non si faceva sentire già da due settimane

« come stai? »
« bene, come dovrei stare? »
ma non appena pronunciò quelle parole sentì un acuto dolore provenire dalla testa

« che è successo?  Che ci fai tu qui? »
« non ricordi niente? »
«no..  dov’è mio padre, che ore sono? »
« sono le sei, tuo padre è uscito da un’oretta. »
« e si può sapere dov’è andato? È domenica, non sarà andato di nuovo a giocare a majiong con i suoi amici, vero?! Eh, no, non è possibile che pur di evitare la mamma vada a giocare di domenica!.. »
« Ran, stai calma. Tuo padre è andato alla centrale di polizia per la deposizione riguardo all’incidente di ieri, e tua madre è sotto a riposare, ha dormito qui stanotte. »
« deposizione? Ma cosa è successo ieri?? »
« davvero non ricordi? -  Shinichi aiutò Ran ad alzarsi dal letto e a sedersi di fronte a lui – ci siamo incontrati al parco, tu eri con i bambini e io ero con Heiji, poi noi abbiamo sentito lo sparo a vi abbiamo detto di rimanere lì mentre noi andavamo a controllare, ma figuriamoci se i giovani detective stanno fermi al loro posto,   così siamo arrivati alla casa in fiamme e ci siamo precipitati dentro per aiutare eventuali feriti ad uscire.

« adesso ricordo.. ma Ai dov’è? Sta bene? »
« si, grazie a te. Però non avresti dovuto rischiare la vita in un modo così imprudente: potevamo benissimo andare io o Heiji a recuperarla, senza che ti cadesse una trave in testa!.. »

« non potevo mica lasciare Ai lì! »
« potevi aspettare che andassimo io o Heiji »
« non potevo permettere che qualcuno rischiasse la vita al posto mio.. »
« e io non avrei dovuto  permettere che la rischiassi tu.. ad Ai nemmeno piaci! »
Ran rimase ferita nel sentire quelle parole e si rattristò

« te lo ha detto lei? »

Shinichi si rese conto di aver fatto un errore: lui non avrebbe dovuto conoscere così bene Ai

« no.. ehm.. me l’ha detto Conan.. »
« era ovvio.. »

«eh? »
« era ovvio che,  pur non essendo presente, Conan avrebbe saputo informarti di tutto ciò che era successo.. mi chiedo solo come sia possibile, dal momento che lui era a casa del dottor Agasa … »

Altro errore

« beh.. Ran, lasciamo perdere questo discorso … piuttosto, dovrei dirti una cosa.. »
« si? »
« non ora.. vieni a casa mia stasera.. »

« non posso.. ho la cena con mia madre.. a proposito: devo avvertire Conan »
si alzò, ma Shinichi la bloccò

« lascia stare, glielo dico io tornando a casa.. »

« mi basta una telefonata, ha portato con sé il cellulare »

Già, lo stesso cellulare che in quel momento si trovava nella tasca destra della giacca di Shinichi

« no, Ran! Aspetta! »

Ma era troppo tardi: il telefono iniziò a squillare, e il suono proveniva dalla giacca di Shinichi

«che ci fa il telefono di Conan nella tua giacca? Non lo lascia mai a nessuno.. »
« ehm.. beh..

« ti prego Shinichi, per una volta, per favore, niente bugie, niente scuse.. ti costa così tanto? »
« neanche lo immagini.. »
« cosa perdi a dirmi la verità, per una volta? »

« perderei  te.. »

« c-cosa? »

« se sapessi la verità, tutta la verità, la tua vita sarebbe in pericolo.. e, cosa ancora peggiore, non mi rivolgeresti più la parola per il resto della vita.. »
« cosa significa..? »
« Ran, non ti sei chiesta come mai ogni volta che ti telefono Conan non è mai nella stessa stanza in cui ti trovi tu? Come mai Conan ti sembra “diverso” ogni volta che ci vediamo? Davvero non ti sei accorta di quanto sia intelligente quel bambino, per avere solo sette anni? Son bastati un paio di occhiali con lenti finte per ingannarti? » aveva esagerato, lo sapeva, però era fuori di sé: non sopportava più l’idea di non essere capito da Ran, di non capire più se essere Conan o Shinichi.. voleva stare con Ran, lo voleva più di ogni altra cosa, ma d’altronde non poteva permettere che la vita di Ran fosse in pericolo per colpa sua.. non c’era soluzione: stare con la ragazza che amava e prendere in continuazione la pillola per rimanere Shinichi, rischiando però di essere trovato dagli uomini in nero e di metter in pericolo la vita della persona più importante della sua vita, o preservarla, rimanere Conan per sempre, rinunciare a Ran e difenderla in segreto?? Era un grande problema, ma la cosa più importante ora era cercare di chiarire la situazione con Ran, che era rimasta shockata dalla sua aggressione, e ora lui doveva rimediare..

« quindi..  quindi tu.. tu sei Conan?.. cioè, Conan sei tu? »

« mi dispiace, Ran, ho dovuto farlo, era per proteggerti.. »

« proteggere me?!? »
«sì.. se mi dessi la possibilità di spiegare com’è iniziato tutto.. »

«no, Shinichi. So benissimo come è iniziato tutto, non c’è bisogno che mi spieghi niente. »

 « davvero? »

« certo. Quel giorno a Tropicolandia sei scappato da me. Ti avevo confessato quanto tenessi a quell’appuntamento  e ti ho spaventato. Lo so. Ti ho dimostrato in più occasioni il mio affetto, ma evidentemente non ho capito quanto fossero diversi i tuoi sentimenti. Per te io sono come una sorella.. non c’è speranza che tu possa provare quello che provo io.. lascia stare, Shinichi. Hai chiesto ad Agasa di procurarti quella pillola per diventare un bambino e non avere il problema di una ragazza che tenesse a te. Sei uno spirito libero, l’ho sempre saputo. Mi sono illusa di poterti cambiare, ma evidentemente avrei dovuto dare retta a mio padre. Non vai bene per me, e io non vado bene per te. Mi dispiace solo di averti fatto perdere tempo finora. Ora puoi tornare ad essere Shinichi, puoi stare tranquillo: non mi intrometterò più nella tua vita. »
sentire Ran pronunciare quelle parole in lacrime gli spezzava il cuore..

« no, Ran! Tu non capisci! »

« hai ragione, non ho mai capito quanto fossero insignificanti le mie speranze, quanto poco contassero per te i miei sentimenti.. non capisco mai niente: non ho capito che tu e Conan eravate la stessa persona, non ho capito che tutti quei casi che dovevi assolutamente  risolvere erano tutte scuse per non vedermi, non ho capito che i miei desideri per te non erano altro che le fantasie di una stupida. Ma cosa importa, ormai? Devo dimenticarti. Addio Shinichi. »
«no! »
Shinichi le prese il braccio prima che lei riuscisse a correre via

« adesso devi ascoltarmi, poi deciderai se andare via senza credere a ciò che sto per dirti, o restare e credere alle mie parole.

Dopo aver risolto quel caso, mentre uscivamo dal parco dei divertimenti , ho visto uno dei due uomini vestiti di nero che erano con noi sul trenino correre con una valigetta verso un angolo buio, allora da bravo detective l’ho seguito. Ho scoperto che stava consegnando una cassetta in cambio di soldi, uno scambio illecito, ma mentre osservavo la scena, da dietro è arrivato il suo compagno che mi ha dato una botta in testa e mi ha fatto ingerire un veleno mentre ero privo di sensi. Il suo intento era quello di uccidermi, ma non aveva mai provato quella sostanza sugli esseri umani, così è scappato, credendo di avermi finito. Fortunatamente, però, non aveva dosato bene la quantità e quel veleno ha avuto l’effetto di rimpicciolirmi. Sono tornato a casa con fatica, scappato dalla polizia che era stupita di aver trovato un bambino di sette anni in giro da solo a quell’ora, e ho faticato anche a convincere il dotto Agasa di essere Shinichi. Poi sei arrivata tu a casa mia. Non potevo raccontarti ciò che era successo perché avrei messo in pericolo la tua vita nel caso in cui quegli uomini tornassero a cercarmi, e poi non mi avresti mai creduto. Allora mi sono inventato Conan , per poterti stare vicino, proteggerti, pensavo che aiutando l’agenzia di tuo padre con il mio intuito, che a quanto pareva lo stava rovinando, caso dopo caso avrei potuto trovare quegli uomini, farli arrestare e tornare ad essere Shinichi. Ma nonostante gli affari di tuo padre andassero a gonfie vele, della banda criminale non c’era traccia. Come se non bastasse il dottor Agasa ha trovato davanti a casa sua una bambina.. Ai.. era una scienziata della banda, ma è scappata prendendo il mio stesso veleno, poi ha inventato una pillola in grado di trasformarmi in Shinichi, ma solo temporaneamente, e l’ho sprecata.. la prima volta ti ho invitata a cena ma poi mi sono dedicato a quell’omicidio come un’idiota, e una volta tornato ad essere Conan ti ho chiesto di aspettarmi, ma poi le volte successive ho commesso sempre lo stesso errore. È arrivato l’FBI a proteggere Ai e ho collaborato con loro, per non parlare poi degli incontri ravvicinati che ho avuto con altri membri della banda.. ce ne sono tantissimi.. comunque l’errore più grande che io abbia mai fatto è stato quello di non fidarmi di te.. ma come avresti mai potuto credermi? E in più tutte le volte in cui mi hai confessato di volermi bene, nonostante fosse così difficile per te, nonostante io non meritassi tutto l’affetto di cui mi rendevi oggetto.. .mi dispiace, Ran, sono stato stupido, presuntuoso ed egocentrico, so che queste parole non basteranno per farmi perdonare, ma spero che potrai farlo un giorno.. scusa. »

Ora anche Shinichi aveva gli occhi lucidi e lasciò andare il braccio di Ran.

Rimasero così, meditabondi e tristi , finché Shinichi non si riprese

« e ora mi odierai anche per averti raccontato tutto e averti messo in pericolo adesso che avevo lasciato passare del tempo, facendoti già soffrire a sufficienza.. »

«no. No, Shinichi, non ti odio.. se possibile ti voglio bene ancora più di prima, perché finalmente ti sei fidato di me.. hai fatto degli errori, è vero, ma anche io sono stata sciocca a non capire quanto fosse difficile per te tirare fuori tutto questo.. »

Allora Shinichi le prese la mano e la usò come leva per tirare a sé Ran, quindi la guardò intensamente negli occhi

« vorrei.. vorrei poterti dimostrare che i tuoi sentimenti non sono mai stati trascurati da me, ma che anzi erano ricambiati in pieno.. se me ne dai la possibilità, vorrei dimostrarti che queste non sono parole al vento.. »

Ran taceva col fiato sospeso, e.. chi tace acconsente, giusto?

« Ran Mouri, io ti amo, più di chiunque altro al mondo, più della mia stessa vita. »

« Shinichi.. »

Ora piangevano entrambi di felicità e in silenzio lui posò le sue labbra delicatamente su quelle di lei e, dopo essersi scambiati il bacio più romantico mai sognato, rimasero abbracciati a lungo, concentrati a sentire sulla pelle l’uno il calore dell’altra.

Non sapevano che Eri e Goro erano lì da tempo, che avevano assistito a tutta la scena, esterrefatti ma contenti che la loro bambina avesse finalmente ottenuto la favola che sognava dalla prima volta che aveva visto Shinichi, non sapevano che Sherry era con loro e che le sue speranze di conquistare il giovane detective erano crollate lasciando il posto ad un’acuta gioia nell’assistere al finale che aveva sperato per Shinichi, che Ayumi, sebbene fosse solo una bambina, avesse capito tante cose di Conan, anche che non era giusto per lei quanto invece lo era Mitsuiko; che quella stessa sera, nel ristorante in cui lui aveva bruciato la sua occasione, Sato aveva accettato di sposare Takagi e Heiji aveva giurato amore eterno a Kazuha. Ma, soprattutto, non sapevano che la stessa “donna in nero” che aveva salvato la vita al piccolo Conan per l’amore che portava a Shinichi, quella sera era stata mandata ad ucciderlo e che invece, assistendo allo scambio di amore avvenuto tra i due ragazzi, si era arresa e aveva consegnato all’ FBI se stessa e tutti gli altri uomini in nero.

Furono condannati a morte dal primo all’ultimo, con la sola eccezione di una certa biondina, che passò i seguenti vent’anni in carcere.

Sherry trovò l’antidoto definitivo all’APTX4869 e Shinichi poté tornare ad essere se stesso, ma non lo prese la scienziata: voleva continuare la vita che aveva iniziato da bambina delle elementari, per l’antidoto aveva un’altra vita davanti.

Il ritorno del detective liceale non riempì di gioia Goro, che però perdendo il lavoro capì di essere ridicolo a voler continuare ad evitare Eri, cui chiese di tornare a vivere con lui.

Ran restò a casa con i suoi solo fino alla fine del liceo, frequentò l’università nei panni della signora Kudo e vinse i nazionali di karate.

I giovani detective crebbero e mentre Ayumi faceva carriera come attrice e Mitsuiko diventava uno degli ispettori più rispettati di Tokyo, il ristorante di Genta forniva il catering per il loro matrimonio.

Heiji e Kazuha restarono ad Osaka, ma facevano visita a Ran e Shinichi almeno due volte al mese.

Sonoko prese il posto del padre a capo della Suzuki, e invitava tutti i nostri amici ad ogni party che dava, oltre ad essere diventata una grande stilista.

Quanto a Shinichi.. beh, continuò a fare il detective privato, ma crescendo non fu più il formidabile detective “liceale” della Teitan High School.

 

  
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