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Autore: Fiamma Erin Gaunt    02/03/2013    0 recensioni
Dominique riflette su cosa voglia dire per lei essere una donna, in barba a tutto ciò che gli altri pensano di lei.
La storia partecipa al contest "Essere donne...nel mondo magico"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dominique Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nickname su EFP e forum: Fiamma Erin Gaunt (EFP) e Kyra Nott (Forum)
Titolo della storia: Per essere una donna bisogna avere le palle.
Personaggio scelto: Dominique Weasley
Rating: Verde
Genere: Introspettivo
Avvertimenti: Flash fic
Introduzione: Dominique riflette su cosa voglia dire per lei essere una donna, in barba a tutto ciò che gli altri pensano di lei.
Nda: Di Dominique non sappiamo nulla, quindi ti ho proposto una mia interpretazione di questo personaggio. Ho immaginato che esteticamente fosse molto simile a Fleur, ma caratterialmente rispecchiasse Bill. Ho pensato che fosse stanca di essere considerata solo per la sua bellezza e che desiderasse che le persone la trattassero nel suo insieme, con i suoi pregi e difetti. Per capirci, molti credono che una donna per essere tale debba essere bella e femminile, tendono ad ignorare il fatto che dietro ad un bel paio di gambe o ad una terza ben piazzata ci possa essere anche un cervello ben funzionante. È questo che ho cercato di esprimere, usando come tramite Dominique, spero di esserci riuscita ^^.






 
 
 

Per essere una donna bisogna avere le palle!

 
 






Dominique era cresciuta sentendosi ripetere in continuazione quanto fosse bella, con quei suoi capelli color dell’oro pallido, gli occhi blu e il sorriso da copertina del Settimanale delle Streghe.
“Diventerai una donna bellissima, proprio come la tua mamma”. Era questo che le dicevano ogni volta che qualcuno dei suoi conoscenti la incontrava. Dominique sorrideva e ringraziava, ma dentro di sé sopportava a stento quei commenti. Le dava fastidio il fatto che tutti non vedessero altro che la sua bellezza, come se essere una donna significasse unicamente avere un paio di gambe lunghe, le curve al posto giusto e un bel visetto. Dominique era intelligente, molto intelligente, o non sarebbe finita a Corvonero, ma nessuno sembrava tener presente quella sua particolare caratteristica.
Dominique Weasley? Una bella biondina, gentile ed educata, tutto qui. Questo era ciò che gli altri pensavano di lei; un ritratto che Dominique condivideva solo in parte. Certo, sapeva di essere bella, ma, se le avessero chiesto di descriversi in cinque aggettivi, avrebbe risposto: solare, intelligente, coraggiosa, determinata e testarda. Non certo bella, quello era un dato di fatto non un valore che la qualificava.
Dominique la bambolina, la semi Veela che incarnava la quintessenza del prototipo femminile. No, lei era Dominique, sedici anni appena compiuti, amante dello studio e con la passione per il Quidditch. Dominique non si considerava una donna per via del suo bell’aspetto o della sua capacità di civettare all’occorrenza, ma per la sua capacità di amare ogni suo difetto, ogni dubbio, ogni sogno, ogni progetto, ogni scelta, di essere pronta ad aiutare le sue amiche e di gioire per i loro successi.
Essere una donna, per lei, non significava indossare una delle tante etichette che venivano affibbiate, ma essere se stessa, senza motivazioni o riflessioni di sottofondo. Dominique sapeva di essere una donna, perché non si curava dell’opinione altrui, ma le importava unicamente di ciò che sentiva di essere. Lei era Dominique Weasley ed era fiera di essere ciò che era.
 
 
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