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Autore: Ali_Stan    02/03/2013    2 recensioni
'L'importante è seguire il proprio sogno, nonostante ci possano essere ostacoli,bisogna essere disposti ad affrontarli,nel bene o nel male.'
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quella fù una conversazione molto interessante,una di quelle che non scordi più, che ti rimangono incise sul cuore.
Mentre ascoltavo le parole molto toccanti di Marco, le lacrime non mancavano.
E' triste sapere che  Marco ha avuto una storia più brutta della mia,ma è anche bello sapere che io posso aiutarlo.
 
I giorni passavano,eravamo molto uniti e ci volevamo bene sempre di più.
Mi disse che mi sarei dovuta iscrivere a scuola qua a Miami, essendo che avevo ancora 15 anni.
Ero un pò indecisa, ma poi ci pensai sù, infondo aveva ragione ma non lo volevo fare per lui,nemmeno per me, ma per mio padre.
Si, lo so che mio padre non c'è più, che è in cielo e che non tornerà più.
Ma io vivo ancora con lui, lui vive ancora con me.
Lui vive dentro di me, dentro il mio cuore, dentro la mia anima.
E non ne andrà mai, e so che un giorno lo ritroverò e potrò abbracciarlo nuovamente, proprio come facevo prima che venisse a mancare.
Lui fa parte di me, lui è essenziale.
Se non fossi andata a scuola di sicuro l'avrei deluso,quindi decisi di continuare gli studi.
Ho sempre sognato di essere l'orgoglio di mio padre, lo so che è troppo tardi per dimostrargli di essere una buona figlia, ma anche se lui non c'è, lo faccio lo stesso, meglio tardi che mai.
 
Una sera,io e Marco decisimo di vederci un film sul computer, e quindi sarei andata a dormire piuttosto tardi.
Mi addormentai sul divano, e poi mi risvegliai di scatto.
Lui non era lì.
Eh non mi ero svegliata perchè era mattina, qualcosa mi aveva infastidio, c'era qualche rumore.
ORE: 3.00
Mi alzai dal divano e andai in giro per casa.
Cercai Marco,ma non lo trovai.
Dove era finito?
Mentre lo cercavo, qualcosa mi colpì, cosa era successo?dove ero finita? era tutto buio.
Quel dannatissimo buio che tornava ogni volta.
Quanto lo potevo odiare? ormai era diventata la mia paura più grande.
«Non lo dovevi fare,signorina.» 
Queste parole furono le ultime parole che sentii.
Aprì gli occhi dopo ore, ero in una casa abbastanza accogliente.
Ma non era la casa di Marco.
Non feci in tempo ad alzarmi, che entrò lei.
Capelli biondi, occhi castani e il solito carattere orrendo da persona vanitosa ed egoista.
La mamma.
Entrai in panico, cosa ci facevo lì con lei?
Perchè ero lì?
Stai calma Allison, stai calma.
«E' solo un sogno,dai, tutto tornerà come prima, devo solo svegliarmi.» Sussurravo tra me e me, per cercare di consolarmi.
Ma lei mi fissava.
Mi fissava nel modo in cui un gatto avrebbe ucciso un topo.
«E' inutile che fai finta di niente,SO CIO' CHE HAI FATTO, e non sono per niente contenta.» Disse lei.
«Ma cosa stai dicendo?che ci fai qua?»
«Ah, certo che hai proprio una bella faccia tosta, carissima Allison,ma sei ancora immatura, si, immatura proprio come tuo padre,quel coglione. Menomale che è morto lui e non io, sennò sai dove saresti ora? in quello schifo di città, a New York, a fare ancora quel corso di teatro così tanto idiota, ritieniti fortunata che non sono morta io...e dopo tutto, tuo padre era un idiota: e gli idioti sono destinati a morire.»
«MA STAI SCHERZANDO? COME TI PERMETTI? mio padre non lo devi nemmeno nominare,anzi, tuo marito. NON TI AZZARDARE A DIRE COSE DEL GENERE,capito? solo perchè sei più grande e più 'matura' non sei nessuno.»
Incominciai ad alterarmi e a gridare, non vedevo l'ora che potesse finire questo brutto incubo.
«Sei solo una bambina, Allison.. non sai com'è la vita e non lo saprai mai, mi vergogno di avere una figlia come te, e si, mi vergogno anche di aver sposato quel coglione di tuo padre, ma tanto ormai, è fuori, non c'è più a rompermi: adesso sei sotto il mio comando ed è inutile che lo pensi ancora,tanto lui da lassù se ne frega di te e non tornerà più,nemmeno se lo implori, riesci a capire almeno questo o sei così stupida? anzi no, sei proprio stupida,hai cercato di scappare da me dopo che sono uscita dall'aereo, e cara mia, dovrei proprio portarti da uno psicologo, ti rendi conto?SEI ANDATA AD ABITARE CON UNO SCONOSCIUTO, CHE E' ANCHE UN DROGATO.»
«TU COME LO SAI QUESTO?»
«Il mio carissimo 'amico' me l'ha detto, ti ha visto.»
In meno di cinque secondi entrò in stanza un uomo.
Alto, occhi e capelli neri, vestito come un mafioso, con l'aria da pazzo.
Oh cazzo, era Antony.
«ANTONY!» gridai.
«Sì, sono proprio io, cara Allison.» Ribattè l'uomo.
«Come fai a sapere il mio nome?»
«Lo so, e so anche che mi hai sentito quel giorno dietro al garage,ti sembra che sia stato un caso che sono venuto a Miami proprio quando siete venute tu e tua madre? no, io e lei stiamo insieme da molto tempo, poi un giorno è venuta a dirmi che si era stufata di tuo padre, e così vi investì e uccisi lui. Quando tua madre mi disse che eri scomparsa ti cercai, e ti trovai con quel drogato di Marco, andai a casa sua e ti portai via. Bene,adesso sai la verità.» Disse Antony, con quelle parole mi uccise.
Mamma aveva tradito mio padre con un pazzo,Antony lo aveva ucciso,non ci capivo più niente, trattenevo a stento le lacrime, dov'ero io quando lei faceva queste cose? è colpa mia, se solo me ne fossi accorta prima e l'avessi detto a papà, non sarebbe successo tutto questo.
Marco dove era finito?cosa gli avevano fatto?ero in ansia, volevo solo tornare da lui,stare con lui e dimenticare tutto.
 
Ero scioccata,mia madre faceva schifo.
Anzi no, non era mia madre quella.
Non è degna di chiamarsi 'mamma', dopo ciò che mi ha fatto per ben 15 anni, dovrebbe solo vergognarsi.
Ha perso la mia fiducia, da anni ormai.
Perchè la fiducia non è come un bicchiere che se si rompe si può ricomprare,se la si perde,non la si riavrà più.
Ma il problema è che lei non si è nemmeno preoccupata di riconquistare la mia fiducia,come se io fossi il nulla.
Cominciai a piangere, pensando a papà, cosa avrebbe fatto se l'avesse scoperto?
«Mamma, hai tradito papà...»
«Certo, e adesso che è morto sono molto felice,e lo seguirà anche quel drogato del tuo amico, Marco. Il mio fidanzato Antony vi ha trovati e l'ha sistemato per bene, adesso sei mia figlia e basta, non c'è più tuo padre, perciò farai ciò che dico io, ti sembra normale andare a vivere con un pazzo drogato, e pure un minorenne?» Urlò mamma, con tono soddisfatto.
«CHE AVETE FATTO A MARCO? E' UN MIO AMICO,DITEMELO.»
«Non sono cose che ti riguardano, tu adesso calmati, sei mia figlia e decido io per te, dimentica quel drogato.»
«Preferisco essere amica di un drogato piuttosto che tua figlia.» Urlai.
Doveva solo finire quell'incubo orrendo.
Stavo morendo dentro.
Allison, svegliati..
Mamma incominciò a guardarmi con aria infuriata, e Antony si guardò attorno senza dire niente.
«Sei solo una bambina, saresti dovuta morire tu insieme a tuo padre, quella sera.» disse lei, con tono acido.
Quanto la potevo odiare, non ce la feci più.
«Puttana.»
Dopo averle gridato quella parola, mi ritrovai cinque dita stampate in faccia.
E poi mi accorsi che non era un sogno.
Nemmeno un incubo.
Era solamente la fine.
  
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