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Autore: Clawdia    02/03/2013    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Santana avesse fatto coming out al secondo anno di High School? Cosa sarebbe cambiato se lei e Brittany fossero state solo migliori amiche per tutto il tempo passato a scuola? Cosa succederebbe se l'unica vera paura di Santana fosse l'Amore? Questa è la storia di Santana e Brittany 7 anni dopo essersi diplomate e di tutto quello che è successo nel mezzo e che succederà in seguito. L'amore può lasciare su una persona cicatrici profonde, e questo Santana Lopez lo sa bene!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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«Stai scherzando vero?» chiesi sconvolta, ancora incapace di accettare la cosa.
«No. Non so che fare San!»
Matt si strinse la testa tra le mani di fronte a me. Aveva gli occhi cerchiati di viola, probabilmente aveva pianto ma da quando ero arrivata era sempre rimasto forte.
Frequentava Mandy da parecchio tempo ormai e, anche se lo negava, era diventata lentamente sempre più importante per lui. L'aveva presentata a me, a noi. E anche se non avevo mai avuto modo di poter parlare da sola con lei o di trascorrere intere giornate insieme usciva praticamente con il nostro gruppo. Non l'avevo oggettivamente accettata dato che non l'avevo mai considerata una minaccia o una possibile ragazza per lui. Mi aveva salvato la vita quel lontano giorno ma, non avevo mai davvero pensato a lei come la persona stabile al suo fianco. Quella che cercava da sempre!
«Io, non so cosa dire.»
«Ha parlato lei per entrambi. Vuole chiuderla. Cazzo vuole chiuderla!»
Sbatte il pugno sul divano e si voltò dall'altra parte. Era incazzato nero ma allo stesso tempo affranto perché capiva che sarebbe stato veramente difficile ribaltare la situazione.
«Non mi ha mai dato un segnale. Non mi ha mai detto nulla! Ha atteso tutto questo tempo prima di parlare e perché poi...per dirmi che...la odio!»
«Matt...»
«Sanana non capisci. Ha un fottutissimo cancro. Come...come può non avermelo detto?»
«Forse aveva paura di spaventarti.» sussurrai mettendogli una mano sulla spalla.
«Allora perché lasciarmi ora?»
Incrociai gli occhi al cielo. Non riuscivo ad odiarla, mi era davvero difficile. Sapevo perché lo stava facendo, avevo capito benissimo per quale motivo allontanava Matt.
«Perché non vuole farti soffrire.» imprecai a denti stretti.
«Ma io sto soffrendo cazzo!»
«Lei pensa che così soffrirai di meno. Probabilmente durerà una settimana o due. Se invece restassi al suo fianco invece la sofferenza si prolungherà per mesi interi e c'è la possibilità che lei muoia, segnandoti per sempre probabilmente.»
«Ma non mi interessa. Non mi interessa cazzo!»
«Come può non interessarti Matt? Quella ragazza è un pericolo per il tuo cuore e lei è stata così lucida da capirlo prima di chiunque.»
L'ammiravo. Aveva fatto un gesto incredibile ma sembrava proprio che Matt non riuscisse ad accettarlo e davvero non capivo perché.
«Io la amo Santana. Dio la amo!» fece una pausa e mi guardò negli occhi «Mi son reso conto di amarla il giorno che ti ha riportato in vita, che ti ha trascinato dal regno dei morti al nostro. Avresti dovuto vederla, avresti dovuto essere cosciente per poterla osservare.»
Restai immobile, senza respirare.
«Non volevo dirtelo perché sapevo che avresti indagato. Avresti voluto scoprire quando era nato questo sentimento e sarei stato costretto a ritornare su un fatto tanto triste ma...cazzo, mi sta lasciando! La persona che amo mi sta lasciando ed è la seconda volta che succede!»
«Matt...» sussurrai io cingendogli il collo con le mie braccia.
Si, io ero stata la prima. Aveva scambiato la nostra amicizia, il collegamento incredibile che avevamo per amore e quando io gli avevo rivelato la mia sessualità ci aveva messo parecchio tempo a recuperare. Ma io ero sempre stata al suo fianco e lui al mio. L'avevamo superata, eravamo andati avanti e così aveva trasformato quell'amore in affetto incondizionato e profondo. Ora però, un altra scottatura avrebbe potuto distruggerli il cuore.
«Io non voglio perderla. Non mi interessa del cancro. Ormai la medicina ha fatto passi da gigante e so, so che possono salvarla!»
«Certo. Può curarsi, può guarire del tutto ma...»«No San! Io ti ho vista morire e tornare a vivere. Lei può salvarsi, ne sono sicuro!»
Come potevo discutere? Come potevo controbattere? Sarei dovuta morire quella notte e invece ora ero là a stringerlo tra le mie braccia e consolarlo. Così cambiai discorso e mi concentrai su un altro particolare.
«Lei sa che la ami?»
«No. Non le ho mi detto nulla per non affrettare le cose. Volevo godermi per bene la nostra relazione ma le ho confidato di esser innamorato.»
«Quindi conosce i tuoi sentimenti?»
«Più o meno. Forse non ricambia e ha preferito farla finita così.»
«No. Non credo! Io penso che anche lei ti ami. Ho sempre considerato il suo sguardo eccessivo ma dato come stanno le cose, potrebbe aver fatto tutto questo proprio perché ti ama. Proprio perché vuole il meglio per te preferisce allontanarti.»
«Ma non ha senso!» urlò lui spingendo il viso nella mia spalla.
«Cosa ha senso in amore?»
Bella Santana! Avevo perfettamente ragione questa volta e lui lo capii.
«Dovresti tornare da lei ora. Dirle quello che senti e dimostrarle che sei pronto a lottare per lei. Non perdere altro tempo!»
Lui mi fissò silenzioso. Era scosso ma stava considerando la mia proposta.
«Hai ragione. Io...devo andare da lei. Non le devo dare la possibilità di alzare le sue difese e abbandonarmi così. Lei ha bisogno di me!»
Sarebbe stato distruttivo? L'avrei per per sempre? Non mi importava. Non volevo vederlo così e soprattutto credevo davvero che avrebbe sopportato quella battaglia. I suoi occhi erano strani e anche il suo sorriso ma non gli impedii di uscire. Gli chiesi solamente di chiamarmi per farmi sapere. Forse non avrei dovuto permettergli di andare via in quelle condizioni ma...era pur sempre una situazione disperata. Troppo disperata. Mi stavo deprimendo solamente a pensarci per cui non mi feci troppi problemi a prendere il ricevitore e attaccarmi alla cornetta.
«Pronto?»
La sua voce melodiosa mi riportò subito in paradiso.
 
---
Avvertii una strana sensazione alla base del collo. Una pressione esagerata sulla pancia mi costrinse a stropicciare gli occhi e mettere a fuoco la situazione. Il profumo di lenzuola pulite mi invase le narici seguito immediatamente da quello di pino silvestre proprio dei bagnischiuma.
Mi voltai lentamente incontrando i suoi occhi color oceano già spalancati ed intenti ad osservarmi, un sorriso le incurvava le labbra verso l'alto e il suo respiro mi travolse. Incastrai le mie labbra sulle mie muovendole lente prima di staccarmi e svegliarmi per bene.
«Buongiorno dormigliona.» mi sussurrò Brittany all'orecchio continuando a stringermi a se. Sentivo le sue forme aderire alla mia schiena ma in un modo così intimo e dolce che mi sentivo come a casa. 
«Buongiorno.» soffiai io stiracchiandomi e tornando a cingerle il collo prima di depositarle un altro bacio a fior di labbra. «Che ore sono?» chiesi pigramente specchiandomi nei suoi zaffiri.
«Ora di alzarti San. Tra meno di un ora dovresti essere a lavoro.»
Schiaffarmi la realtà in faccia in quel modo non era affatto giusto.
«Mmmm. Non voglio!» dissi io facendo il verso a una bambina viziata e girandomi dall'altra parte ma lei mi afferrò e mi costrinse a guardarla. Era molto divertita e molto più sveglia e lucida di me.
«Devi. Non puoi fare tardi, stasera voglio portarti fuori!»
«Oh. E dove signorina Pierce?»
«Segreto!» ridacchiò lei sfiorandomi il naso con un dito e scostandomi senza preavviso tutte le lenzuola lasciandomi inerme e scoperta.
«Ti odio.» imprecai mettendomi a sedere. Lei in risposta mi schioccò un bacio sulla guancia e si alzò. Era vestita e pronta per uscire, probabilmente si doveva essere svegliata molto prima di me.
«No. Tu mi ami!» prese la sua cartelletta da una sedia del soggiorno e spalancò la porta.
«Vengo a prenderti alle 9, non tardare!» 
E sparì. Proprio come era arrivata.
Sgattaiolando nel mio letto la notte e andandosene via furtiva la mattina.
Non che quella notte fosse cambiato qualcosa. Avevo semplicemente bisogno di lei, delle sue braccia strette intorno alla mia vita. Quella tristezza precedente mi aveva costretta a richiamare la mia dose di felicità tascabile.
Non feci nemmeno a tempo a lavarmi il viso che sentii nuovamente il telefono squillare.
DIOS. Non ce la potevo proprio fare quel giorno.
«Pronto?»
«Santana!» quasi non riconobbi la voce di Matt. Il ricordo del suo tono depresso della notte prima ancora impresso nella mia mente mi impediva di collegare il suo viso a quella voce ora così eccitata e alta. 
«M...Matt?»
«Si sono io grande stronza! Avevi ragione cazzo, avevi fottutamente ragione!»
Matt così felice e così volgare era qualcosa di preoccupante. Molto preoccupante.
«Avevo ragione? Non ti seguo.» chiesi nella speranza che spiegasse meglio e si desse una calmata. Stava respirando? Difficile dirlo. Sicuramente stava saltando dall'altra parte del ricevitore.
«Lei mi ama. Io amo lei. Noi ci amiamo!»
«Son felice per t...»«Le ho chiesto di sposarmi!» urlò veloce.
Per un secondo non compresi quello che aveva detto. Rimasi semplicemente immobile a condividere la sua felicità e il suo slancio. Il mio sorriso però si smaterializzò rapido, gli occhi aumentarono la loro circonferenza e la mia bocca si spalancò incredula. 
«COSA HAI FATTO?» urlai allontanando il ricevitore dal mio orecchio.
DIOS. Ma stava scherzando?
«Le ho chiesto di sposarmi. Santana la amo!» 
«MA CHE HAI IN TESTA? SEGATURA? CAZZO!»
«Dovevo provarle il mio amore. Dovevo dimostrarle quanto tenessi a lei!» continuò lui in una tonalità che non intendeva spiegarsi ma rendermi partecipe della sua enorme cazzata.
«E tu la sposi. Logico! CI SONO MILLE MODI PER DIMOSTRARE AMORE!»
«Nessuno forte come il matrimonio! SANTANA DAI!»
«Santana cosa? Tu sei uscito fuori di testa!» 
Allargai le braccia dimenticandomi che non poteva vedermi e continuai a inveire contro il telefonino in spagnolo. Ma che cosa aveva pensato?
«Lei ti allontana perché ha una malattia mortale e tu le chiedi di sposarla? Ma davvero? Sei proprio un genio Matt!»
«Mandy non sta morendo. Ha un cancro. L'hanno preso in tempo e lo stanno monitorando. Aspetteremo, pregherò ogni notte e dato che una settimana fa l'hanno messa in lista d'attesa per un fegato sano io son sicuro che lo avrà e potremo vivere serenamente. Da marito e moglio!»
«Che dici? DIOS! E se invece dovesse morire?» non volevo essere tanto rude ma, il pensiero di vedere il mio migliore amico lacerato dal dolore era insopportabile. Lo sentii respirare per la prima volta, pensare quasi.
«Sarò vedovo. Ma avrò fatto tutto quello che il cuore mi diceva senza pentirmene mai.»
«Un bel gesto proprio. Si, gran bel gesto!» dissi sarcastica. Dios, ora si che odiavo Mandy.
Se fosse morta, se avesse allontanato il mio amico...
Già immaginavo telefonate distrutte di un Matt insonne, lo vedevo all'ospedale a reggere la mano della sua moglie malata. 
«Se Brittany si ammalasse, se si ritrovasse nella stessa situazione non faresti lo stesso San? Non faresti di tutto per tenertela vicina? Non le prometteresti amore eterno? Non firmeresti qualsiasi scartoffia esistente pur di passare ogni attimo con lei? Nella buona e nella cattiva sorte! Te ne andresti San? Lasceresti che lei ti abbandonasse di nuovo?»
Quelle parole mi immobilizzarono. Feci per rispondere ma non trovai la voce. Non riuscii ad immaginare una risposta giusta, una risposta intelligente. Avrei semper scelto lei. Brittany.
Ora che era mia, ora che l'amavo, ora che lei amava me e non c'era più nulla a separarci non avrei impedito a una stupida malattia di allontanarci. CAZZO! Matt aveva ragione.
«Credi davvero che il vostro amore sarà più forte della sua malattia?»
«Cazzo si, San. SI! Ma non deprimermi, non farmi domande che già io non mi son posto. Ieri hai parlato chiaro, ieri mi hai incoraggiato ad espormi e io l'ho fatto. Fammi fare dunque ancora una cosa stupida.» lo sentii esitare o forse solamente prepararsi «Vuoi essere la mia testimone?»
Per poco non caddi a terra dalla sorpresa. DIOS. Ma che aveva? Che gli aveva fatto Mandy? Un tempo Matt era uno che sapeva come darti simili notizie.
«Tu mi vuoi uccidere!»
«No mi servi viva. Chiederò anche a Noah e credo sarebbe bello se tu accettassi!»
«Io...io non so che dire.»
«Santana non sono dell'umore di ricevere un no. Sei la mia migliore amica, lo sei sempre stata, davvero pensavi che avrei chiesto a qualcun altro?»
Cavolo, Matt era davvero bravo con le parole pensai mordendomi il labbro. Lo adoravo.
Aveva reso la mia vita migliore, la sua sola presenza aveva dato uno scopo, un senso ai miei giorni e ora si sposava. Con una malata di cancro. E voleva me come testimone di quest'unione. Era troppo, era troppo tutto insieme ma...come rispondere di no?
«E sia. Ma giuro che se ora mi dici che il matrimonio è domani prendo un taxi e vengo a castrarti seduta stante. Questo tuo entusiasmo ti potrebbe rendere padre in troppo poco tempo e voglio evitare di ritrovarmi una nipotina per casa!» dissi sorridendo per la prima volta da quando mi aveva chiamato.
«TI AMO SANTANA!»
«No. Tu ami Mandy, hijo de puta!»
Lo sentii ridere forte dall'altra parte. Doveva aver ricevuto una bella botta in testa.
Proprio quando mi contagiò, voltandomi, scorsi con la coda dell'occhio l'orologio a muro sbiancando immediatamente.
«DIOS! Matt scusami ma devo lasciarti, se non esco farò ritardo a lavoro e stasera ho un appuntamento con Britt e...»
«Non chiederle di sposarla eh!» mi gridò lui ridendo divertito.
Io scossi la testa.
«Se non siamo ancora state a letto insieme! Fammi il piacere e vedi di ritornare il mio normale e pacato migliore amico. A presto idiota!»
«Ti adoro stronza!»
 Mentalmente gli feci un ghigno e mi richiusi la porta alle spalle con la borsa tra i denti, la braghetta dei pantaloni ancora aperta e un elastico poco in grado di domare i miei capelli.
Il mio amico si stava per sposare. Il mio amico avrebbe avuto al dito un anello. E io uscivo con Brittany quella notte. Si, era un giorno particolare quello!      

Angolo dell'Autrice
Si, mi piace incasinare le cose, mi piace raccontare una storia d'amore seguendo tutti i passi e senza affrettare le cose ma se c'è un altra cosa che mi piace è di parlare di problemi seri. Il suicidio e ora una malattia come il cancro, una lotta sullo sfondo, un amore che supera anche questa malattia. Lo credete possibile? Io si. Ed è per questo che ho vooluto inserirlo ma senza pesare eccessivamente sulla storia. Io ormai mi diverto come una pazza a scrivere i dialoghi di San e Matt, sono perfetti <3 Fatemi sapere cosa ne pensate come al solito :)
  
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