Apro
lentamente gli occhi. Farei di tutto pur di non alzarmi,oggi sarà il
primo giorno nella mia nuova e lontana scuola scozzese. ''sarà
una bella esperienza!'',''è un ottima scuola!'' e ''ti
farai tanti nuovi amici!'' erano le uniche giustificazioni dei
miei genitori per aver deciso di mandarmi così lontano a studiare.
Crescere una figlia è faticoso,da quando sono nata hanno sempre
dovuto rinunciare a tutti gli eventi mondani a cui venivano invitati
e,alla fine,hanno deciso di sbarazzarsi di me,prima di invecchiare
troppo e non poter fare più nulla. Logico,no?
Mi
rigiro nel letto e metto la testa sotto il cuscino. Sto per
addormentarmi,quando mia madre mi chiama dal piano di sotto e mi
invita a non fare tardi.
Mi
alzo e infilo le pantofole,ma finisco con il ricadere a peso morto
sul letto.
-certo,sarà
bellissimo lasciare tutti i miei amici,le mie abitudini e la mia
città per andare in un vecchio e sperduto collegio in Scozia.
Bellissimo.- penso, provando una seconda volta a mettermi in piedi.
A
passo da zombie,arrivo arrivo in bagno e quasi mi spavento vedendo il
mio riflesso allo specchio:occhi rossi e stralunati circondati da
profonde occhiaie scure,risultato della lunga notte passata a
piangere e pensare. Pensare a come sarà la mia nuova vita e piangere
per ciò che lascerò qui a casa. Prendo una bella manata di acqua
fresca e me la butto in viso. Ripasso le ciglia con il mascara e
correggo la pelle con la cipria. Appena mi trovo soddisfatta del mio
aspetto,torno svogliatamente in camera. Apro l'armadio e resto
sconcertata trovandolo vuoto. Cavolo,mi sono dimenticata di tenere
qualcosa da mettere fuori dalla valigia. Mi avvicino al borsone nero
e lo apro cautamente,sperando poi di riuscire a richiuderlo. Tirando
fuori un pantalone,una maglietta e una felpa,mi cade l'occhio sulla
mia futura uniforme: camicia bianca,gonna scozzese grigia e
bordeaux,maglioncino e giacca del medesimo colore. Ah,e come scordare
l'orrendo cravattino bordeaux con una spilla argentata e una pietra
finta al centro. Rabbrividisco,chiudo la valigia con un gesto secco e
inizio a vestirmi. Abbandonare i caldi e comodi pantaloni del mio
pigiama,per un freddo e stretto paio di blu jeans è un aspettativa
per nulla allettante. Ma,purtroppo,devo.
Nessun
freddo jeans sarà mai come i pantaloni pail lilla che indosso e,
nessuna lontana scuola,sarà mai come la mia. Che metafore
pietose,che giornata orrenda. Il fischiettio del cellulare mi riporta
velocemente alla realtà. Un messaggio.
''
Ehi,ciao. Spero che ti sia fatta una ricarica al cellulare,perché
non ho intenzione di troncare i rapporti solo perché te ne vai.
Quando tornerai saremo ancora amiche. Dopo voglio sapere se la scuola
è bella o brutta e soprattutto se ci sono ragazzi carini! u.u
Comunque,buon viaggio.. ciao''
Mittente:
Debbie,la mia migliore amica. Le rispondo immediatamente.
Okay,è
solo un messaggio,ma apprezzo che si sia svegliata presto solo per
augurarmi un buon viaggio. Non posso non pensare a ieri e all'ultimo
incontro con lei e Cameron.
-so
che domani parti..-
disse
Debbie interrompendo il nostro discorso su Superman. Cam abbassò il
viso,fa sempre il duro,ma in realtà è molto sensibile.
-si..
continueremo a sentirci,ve lo prometto.-
-ti
farai dei nuovi amici-
-non
saranno mai come voi-
-piantatela,che
mi fate piangere!- ci interrompe Cameron con fare teatrale e fingendo
di piangere disperato.
-ora
ci scattiamo qualche foto,deve solo provarci a scordarsi di noi!-
io
e Deb ci mettiamo a ridere e lui smanetta velocemente con il mio
cellulare,impostando un effetto bianco e nero.
-venite
qui!-
scatta
la foto senza darci neanche il tempo di sistemarci.
-ma
non eravamo neanche in posa!-
-guarda
che faccia che ho!-
-io
sono venuto bene!- constata soddisfatto cameron.
-no,no.
Io ne voglio un altra,magari in cui sono decente.-
-dai
a me! Scatto io!-
Debbie
ruba il telefonino dalle mani di cameron.
-dite
cheas!-
scatta
una foto e,senza darci il tempo di pensare,ne scatta velocemente una
seconda.
-ehi,ma
qui sono venuto malissimo!- protesta Cameron.
-ora
capisci come ci si sente.- risponde soddisfatta Deb
-beh,allora
ne voglio scattare una anche io-
prendo
a mia volta il cellulare,ci avviciniamo e inizio a scattare foto.
Nonostante le varie proteste dei miei amici,continuo a scattare
immortalando noi tre che ci litighiamo il possesso del telefonino.
-questa
non è venuta male-
-no?
Guarda come ride Audrey!-
-e
questa?-
-ma
che,ci vedi?sono venuto malissimo,sto addirittura tossendo!-
-questa!
Questa! Guardate quanto è bella!-
-hahaha
è fantastica,siamo venuti male tutti e tre!-
-la
metto come sfondo!-
-mandamene
un paio-
-le
voglio anche io!-
dopo
esserci mandati le varie foto e salutati per bene,ce ne eravamo
tornati a casa. È stato uno dei momenti migliori passati con loro.
Un
altro fischio. Ecco anche Cameron che mi augura buon viaggio.
''Hei!
Per me è insolito svegliarmi a quest'ora e lo faccio solo per te.
Sentiti onorata! Buon viaggio e questa sera voglio sapere com'è la
scuola! Ti adoro,ciao!''
è
stato dolce a pensarmi. Gli rispondo subito.
Controllo
il comodino per essere sicura di non scordare niente e,sul fondo,mi
accorgo del pacchetto di sigarette.
Non
sono una grande fumatrice,faccio giusto un tiro ogni tanto ma,con lo
stress degli ultimi giorni,ne avrei sempre voglia. Cerco comunque di
controllarmi per non prendere il vizio. Al collegio sarà difficile
trovare del fumo quindi è meglio non sprecarle tutte subito.
Le
prendo e penso a un posto sicuro in cui metterle.
Apro
la valigia e prendo uno dei pantaloni sul fondo,metto il pacchetto in
una delle tasche e li risistemo al loro posto.
Chiudo
la valigia e mi guardo intorno. Ricapitolo mentalmente quello che mi
sto portando a dietro e saluto un ultima volta, per un po' di tempo,
la mia camera.
Scendo
al piano di sotto,dai miei genitori.
-eccola
finalmente! Vieni,caro,aiutaci con le borse.-
-Pa',ho
qualcosa anche di sopra-
-okay
tesoro,vado a prenderle.-
tesoro
un corno,mi stanno spedendo come un pacco postale e hanno il coraggio
di dirmi ''tesoro'' ?
Salgo
in macchina e infilo le cuffiette,in modo che capiscano che non ho
alcuna intenzione di parlare. Ho davanti almeno un oretta di viaggio
in macchina e un altro paio di volo.
°°°
Appena
scesi dall'aereo,un viaggio decisamente noioso,facciamo la fila per i
bagagli e chiamiamo un taxy. Dopo un eternità,finalmente arriviamo
alla scuola: una grande struttura a ferro di cavallo in mattoni
rossi. Per entrare si passa da una grande piazza disseminata di
panchine e con al centro una fontana in sasso. Appena entrati veniamo
accolti da una donna alta,sulla quarantina e con i capelli
castani,probabilmente tinti. Al suo fianco si trova una ragazza di
media altezza dai capelli biondo scuro e mossi. Deve avere più o
meno la mia stessa età e mi sorride cordiale.
-buongiorno!
Voi dovete essere i signori Evans.-
-si,
e lei deve essere la preside! Lieti di conoscerla.. Audrey,saluta-
-buongiorno
signora-
-oh,ciao.
Scusa se non sarò io a farti fare il giro della scuola,ma devo
mostrare delle cose ai tuoi genitori... in compenso,ti lascio in
buone mani. Lei è Melany Jones,una delle nostre studentesse nonché
tua futura compagna di stanza.-
-piacere,Melany-
sorride la bionda
-piacere
mio,io sono Audrey-
-beh,che
aspettiamo? Iniziamo il giro-
-okay,Melany.
E voi,signori Evans,potete seguirmi nel mio ufficio-
ci
allontaniamo,percorrendo la larga piazzetta. Sulle varie panchine si
vedono ragazzi che studiano e chiacchierano. Melany saluta un
gruppetto di ragazzi seduti sul prato.
Ho
una sensazione strana,qualcosa di opprimente. Non saprei spiegarla.
La
mia guida apre l'imponente portone marrone ed arriviamo nell'atrio
della scuola.
-bene,questa
è l'entrata. Il busto di pietra che vedi al centro della stanza
rappresenta il fondatore della scuola. Quelle sono le scale che
portano al piano di sopra. Tutto chiaro?-
-si,si.
Chiarissimo.-
-alla
tua destra c'è l'ala della scuola riservata agli alloggi degli
insegnanti. Alla fine di questo corridoio c'è la biblioteca
riservata ai professori,contiene più che altro vecchi test e
moduli... nulla di interessante.-
-mhh..-
rispondo
fissando il pavimento in marmo del lungo corridoio che porta alle
stanze dei docenti.
-nell'altra
ala c'è l'ufficio della preside e il suo alloggio,più tutte le
classi. In fondo al corridoio di questa ala si trova la
biblioteca,aperta anche agli studenti. Ci si può andare per studiare
e fare i compiti,ma anche per stare un po' in tranquillità.-
-forte...-
lungo
le pareti del corridoio si trovano gli armadietti color metallo degli
studenti
-questo
sarà il tuo-
mi
dice Melany indicandone uno vicino all'aula di francese.
-oh,bello-
-a
fianco al tuo c'è quello di Eileen,una mia buona amica e tua futura
compagna di stanza. Stai tranquilla,è molto simpatica. Ti troverai
bene.-
-mhh..-
-ehi,guarda
che puoi parlare,non ti mangio mica!-
-si,si..-
-okay...
poi ti spiegherò meglio dove sono posizionate le varie
aule,tranquilla,non sono tante. Torniamo all'atrio e saliamo la
scala.-
percorriamo
la lunga scalinata,coperta da un lungo ed elegante tappeto rosso. Mi
ricorda vagamente quella del film di ''Harry Potter'' con l'unica
differenza che, purtroppo, questa non si muove.
-questo
è il secondo piano. Le scale portano direttamente nella stanza
comune a maschi e femmine.-
è
una vasta sala dal pavimento in parquet castano freddo. Ci sono
qualche divanetto, tavolini e una televisione di medie dimensioni al
centro della stanza.
-a
destra si trovano le camere maschili e,in fondo al corridoio,la loro
stanza ricreativa. A noi interessa la parte di sinistra,dove si
trovano gli alloggi femminili.-
-okay.-
mi
conduce verso un corridoio piuttosto stretto,sulle cui pareti si
trovano quadri piuttosto inquietanti. Ritratti,per lo più,in vecchie
cornici consumate dal tempo.
-quì
c'è il bagno,ti consiglio di arrivare abbastanza presto la mattina o
lo troverai occupato...-
-grazie
del consiglio.-
-ogni
stanza ha un nome. A dir la verità,non sempre ha senso.-
-la
nostra come si chiama?-
-Grace,non
chiedermi il motivo,non ne ho la più pallida idea!-
risponde
scoppiando a ridere.
-più
tardi ti faccio conoscere gli altri,magari loro lo sanno.-
-okay-
-infondo
al corridoio c'è la sala femminile con un paio di divani,una
scrivania e una televisione-
mi
illustra la larga e luminosa stanza dalle pareti color crema e il
pavimento in parquet castano caldo.
-seguimi,ti
porto nella stanza Grace così puoi mettere giù le prime
borse,le altre le portiamo dopo.-
-grazie,sei
davvero gentilissima-
la
nostra stanza ha quattro letti,di cui tre gia occupati. Naturalmente
l'ultimo rimasto è anche quello nella posizione peggiore,a fianco
alla porta e in un punto poco luminoso. Ma,d'altronde,cosa dovevo
aspettarmi? Sono pur sempre l'ultima arrivata.
-quello
sotto ai poster di Taylor Swift è mio e quello a fianco è di
Eileen. Io e lei dividiamo l'armadio di destra,quello di sinistra lo
dividerete tu e Megan,il cui letto e sotto la finestra. Tu puoi
occupare l'ultimo.-
-si,grazie-
è
una bella stanza,le pareti color pesca e due grandi finestre. C'è
anche una scrivania,purtroppo non troppo larga. Il lato positivo è
che vicino al mio letto si trova una comoda presa di corrente,meglio
di nulla.
-credo
che il giro sia finito... ah,di sopra c'è anche un sottotetto ma ci
si trovano solo vecchie cianfrusaglie e tanta,tanta,tanta polvere!
Per non parlare degli insetti-
Melany
finge di rabbrividire e scoppiamo a ridere. Oltre a quello che mi ha
illustrato e la soffitta,ho notato tante strane porte e corridoi,ma
decido di non chieder spiegazioni.
-ti
lascio un po' sola a sistemare le tue cose,più tardi torno su con le
altre.-
-okay,grazie.
Sei stata gentilissima-
-di
niente-
la
bionda esce chiudendosi la porta alle spalle. Osservo attentamente la
camera. Presumo che sia la mia guida che.. come si chiamava?
Eileen,amino Taylor Swift,dati i numerosi poster che la ritraggono
appesi vicino ai loro letti.
Sistemo
i miei oggetti nel comodino e gli abiti nell'armadio. Non voglio
occupare troppo spazio. Mi ricordo delle sigarette nei Jeans e decido
di accenderne una.
Apro
la finestra,che fortunatamente non si affaccia sulla piazzetta
all'ingresso ma sull'esterno. Mi assicuro che nessuno possa vedermi e
mi appoggio al davanzale per fumare.
Penso
a quanto poco ci sia voluto per sconvolgere la mia vita e a quanto
già mi manchino i miei amici. Vedo di sfuggita l'orario sulla
sveglia posata su uno dei comodini. Sono già le 19:00,Melany tornerà
tra poco. Penso di spegnere la sigaretta,ma prima che possa farlo
sento la porta aprirsi e la bionda fa capolino nella
stanza,accompagnata da quelle che devono essere Eileen e Megan.
-ehi,eccomi
di ritorno,loro son... ma tu fumi?-
-emh..no,cioè
si,anzi no... un tiro ogni tanto-
-ma
non hai il vizio,no?-
-emh...no,no.
Tranquille-
-anche
perché ti sarebbe stato difficile trovare delle sigarette,qui.-
-non
ne dubito,infatti ho fatto in modo di arrivare con un pacchetto quasi
nuovo..-
-comunque
tranquilla,noi non diciamo niente-
-okay,vi
ringrazio molto-
-okay.
Loro sono Eileen- dice indicando la ragazza rossa al suo fianco.
Altezza media e occhi castani.
-mentre
lei è Megan- indica la ragazza bionda dietro di lei. A prima
vista,avrei detto che ha gli occhi grigi. Guardandola più
attentamente,mi sono accorta che sono di un bellissimo azzurro
ghiaccio.
-ciao,io
sono Audrey.-
-a
cena ti faremo conoscere anche i ragazzi,anche loro condividono la
stanza.-
-li
conosciamo bene perché condividono la camera con mio fratello-
interviene la rossa
-hai
un fratello?-
-si,si
chiama Charles. A proposito,puoi chiamarmi Lee.-
-Grazie-
sorrido alla gentilezza della ragazza.
-dopo
cena avremo del tempo libero,ma dovremo restare all'interno
dell'edificio. L'unico problema è che dobbiamo essere a dormire per
le dieci.- interviene Megan
-afferrato.
Alle dieci si dorme.-
-perfetto,impari
in fretta-
-domani
condivideremo l'ora di Matematica,quindi ti aiuterò a trovare la
classe.-
-grazie,ero
già sicura che mi sarei persa!-
-non
ci sono poi tante classi... Ti ci abituerai presto.-
-dai,andiamo
a tavola che tra poco serviranno la cena.-
-okay,un
attimo e arrivo-
percorriamo
il losco corridoio dei dormitori e arriviamo alla sala comune,da li
entriamo in una larga stanza con dei tavoli apparecchiati. Alcuni
studenti hanno già preso posto. Megan mi fa cenno di seguirle a un
tavolo occupato da alcuni ragazzi. Uno di loro assomiglia
particolarmente a Lee,quindi deduco che siano il fratello e i
compagni di stanza. La sala da pranzo ha i muri di un giallo tenue e
il pavimento in parquet chiaro.
-ehi,eccole-
-ciao,ragazzi-
-ciao,lei
è Audrey ed è nuova. Siate gentili.-
-ehi,Audrey!-
-Ehi-
sorrido stranita.
-io
sono Gabriel,ma chiamami Gabe- dice un ragazzo dai capelli mori e gli
occhi nocciola
-okay-
-e
lui è Carter. Di ciao,Carter-
-ciao,
Garter- scherza il biondo,sorridendo spavaldo.
-ha
ha ha,spiritoso lui-
-gne
gne gne-
-ma
piantatela!- li zittisce il ragazzo dai capelli rossi – io sono
Charles,il fratello di Lee-
-immaginavo,vi
assomigliate molto-
-ce
lo dicono spesso-
-io
sono Jeremy- quest'ultimo ha i capelli color pece e degli occhi
azzurro mare,è davvero carino.
-e
il simpaticone qui a fianco si chiama Aaron.-
-non
preoccuparti se non ti parla,non è arrabbiato con te: ce l'ha col
mondo-
il
ragazzo biondo e dagli occhi castani si limita a sbuffare. È seduto
scompostamente con un piede sulla sedia.
-qui
ti troverai bene,a parte lui,sono tutti simpatici-
-avete
finito?- chiede il biondo,sentendosi tirato di nuovo in causa
-okay,scusa.
Era l'ultima-
-ehi,
Chas,domani Audrey sarà a matematica con noi.- dice Megan
-ah,si?
Bene,così eviterà di perdersi,questa scuola è un labirinto.-
-ma
va'! Tu ti perderesti anche con un GPS-
-questo
è certo-
-ti
faremo sedere nel banco dietro di noi,vicino a Caleb. È simpatico ed
è anche l'unico posto libero-
-ho
una vasta scelta,insomma.-
-non
so proprio come farai a deciderti-
il
discorso vira sul pessimo gusto estetico della professoressa di
filosofia e sulla brutta figura di una certa Cheril durante l'ora di
inglese.
Mi
perdo nei miei pensieri e mi osservo intorno. Giocherello con la
stoffa a fiori gialli della tovaglia. La sala da pranzo è davvero
accogliente,ai muri sono appoggiate grandi e vecchie credenze in
legno,contenenti piatti e porcellane dall'aria preziosa.
Ammetto
che il ragazzo che più mi incuriosisce è Aaron. Ha parlato
pochissimo e si è limitato a mugugnare cose incomprensibili.
Finita
la cena restiamo un po' nella sala comune,chiacchierando e guardando
un po' la televisione.
-scusate
se chiedo,ma che significato hanno i nomi delle varie stanze?-
-sono
tutti molto vecchi. Li hanno scelti alcuni tra i primi studenti
quando la villa è stata convertita a collegio.-
-io
so che la stanza boquet si chiama così perché le prime
inquiline avevano tutte nomi di fiori. Tipo
''Rose'',''Daisy'',''Violet'',e via dicendo...-
interviene
Lee sforzandosi di ricordare bene
-sicura?
Non si chiamava così perché una delle ragazze riceveva tutti i
giorni un misterioso mazzo di margherite gialle?-
dice
Chas grattandosi la testa
-io
trovo più credibile la prima-
-no,preferisco
la seconda,è troppo romantica!-
Melany
incrocia le dita e,con fare sognante,se le avvicina al petto.
-qual'era
la storia della stanza 1000 occhi?-
-non
era la stanza che era stata invasa dai ragni?-
chiede
Megan
-ah,si!-
-e
perché l'hanno chiamata 1000 occhi?-
-un
ragno,o forse di più,dovevano aver deposto le uova nella
stanza,sotto uno dei letti. Una mattina una delle ragazze si è
svegliata ricoperta di centinaia di piccoli ragnetti. O così dicono.
Ha urlato così forte da svegliare mezza scuola. Si dice che
trovassero troppo semplice un nome come ragno e troppo difficile uno
come aracnide. Decisero di chiamarla 1000 occhi perchè creava la
giusta suspance... -
spiega
Gabe,evidentemente appassionato alla storia.
-che
schifo! Ma dite che è vero?-
-la
professoressa di Filosofia dice di si,è successo nei suoi primi anni
di insegnamento-
-quindi
andiamo indietro di molto,molto tempo. Quanti anni avrà
quella,cento? Centodue?-
dice
Carter
-ma
piantala!-
-oh,ma
anche le stanze dei dormitori maschili hanno storie interessanti!-
protesta
Jeremy,cercando di evocarne alla memoria una.
-si,tipo
quella dell'alloggio cieco-
-okay,forse
quella non è molto misteriosa e profonda..-
-perché?
Di che parla?-
-un
poveraccio che si è masturbato fino a perdere la vista-
-ah-
-si,ah-
-per
non parlare della stanza 70x7- interviene Eileen
-oh,settanta
ragazze diverse baciate in una settimana! È un impresa!-
Jeremy
tenta di difendere l'onore del dormitorio maschile
-e
la nostra? Come mai si chiama Grace?-
-personalmente,non
mi ricordo- dice Megan
-no!
Davvero?!- chiede incredula Eileen
-si..
perché?-
-come
hai fatto a scordarla?-
-okay,okay,scusate.
Qualcuno che ce la racconta?-
-allora-
inizia Carter – la leggenda narra di una ragazza, si dice fosse
impossessata dal demonio. Sognava cose strane,sentiva le voci,vedeva
presenze. Dopo aver cercato più volte di uccidere un suo compagno di
classe e aver creato problemi di ogni genere,fu ritrovata impiccata
nella vostra stessa stanza. Nelle travi sopra uno dei letti... il
tuo,Megan,se non sbaglio-
un
enorme sorrisetto bastardo si apre sul viso di Carter,mentre la
ragazza cerca di non dare a notare la reale inquietudine che le ha
provocato quella rivelazione.
Aaron,che
era rimasto zitto fino ad allora,mostra un segno di interesse.
-non
so come farai a dormire,questa notte. Negli anni passati c'è chi ha
giurato di aver visto il fantasma della dolce Grace.
Mingherlina,capelli castano chiaro,profondi occhi neri che ti fissano
dall'oscurità... -
-smettila!-
Eileen
gli lancia un cuscino.
-è
ora di dormire. Tra 10 minuti non voglio più vedere nessuno fuori
dalla propria stanza-
una
cupa donna, in divisa da cameriera entra nella stanza. Lunghi capelli
legati in uno chignon dietro la nuca ed espressione severa in volto.
È così magra da fare paura,di profilo deve essere spessa quanto un
foglio.
-meglio
andare o questa ci mangia-
mi
sussurra Melany all'orecchio e, io, la ascolto senza pensarci due
volte.
In
poco tempo siamo pronte nelle nostre stanze,per spegnere le luci alle
22:00 in punto.
Mi
sto addormentando e potrei giurare di aver visto gli occhietti
neri di Grace fissarmi. La sagoma nera seduta sulla
finestra. Un battito di ciglio e sparisce.
Potrei
esserne sicura ma,forse,è solo l'abbraccio di Morfeo, a crearmi
certi incubi.
Lori.
Ciao a tutti. Spero che
la storia vi piaccia,cercherò di migliorarla man mano...
spero di riuscire
finalmente a concludere una storia da più di un capitolo.
Prometto di cercare di
scrivere e aggiornare senza ritardare troppo.
I commenti sono
accettatissimi ,anche per scrivere delle critiche che,spesso,possono
essere più utili di
tanti complimenti non sentiti.
Se mai vi venisse
voglia di cercarmi su twitter, sono @Gloria_spacca
a presto! (spero)