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Autore: laLori    03/03/2013    2 recensioni
Audrey viene mandata dai genitori in un lontano e sperduto collegio scozzese.
Sarà l'incontro con alcuni studenti della scuola a sconvolgere la sua vita.
Chi è Grace? cosa nascondono le stanze segrete? cosa sa Aaron?
mentre queste domande la perseguitano,incubi tremendi le impediscono di dormire e dovrà trattenere tutta se stessa per non fare del male alle persone che le stanno accanto.
Dal Capitolo 1:
-e la nostra stanza? Come mai si chiama Grace?-
-bella domanda..-
-allora- inizia Carter – la leggenda narra di una ragazza, si dice fosse impossessata dal demonio. Sognava cose strane,sentiva le voci,vedeva presenze. Dopo aver cercato più volte di uccidere un suo compagno di classe e aver creato problemi di ogni genere,fu ritrovata impiccata nella vostra stessa stanza. Nelle travi sopra uno dei letti... il tuo,Megan,se non sbaglio-
un enorme sorrisetto bastardo si apre sul viso del ragazzo,mentre un brivido percorre la schiena della bionda.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Apro lentamente gli occhi. Farei di tutto pur di non alzarmi,oggi sarà il primo giorno nella mia nuova e lontana scuola scozzese. ''sarà una bella esperienza!'',''è un ottima scuola!'' e ''ti farai tanti nuovi amici!'' erano le uniche giustificazioni dei miei genitori per aver deciso di mandarmi così lontano a studiare. Crescere una figlia è faticoso,da quando sono nata hanno sempre dovuto rinunciare a tutti gli eventi mondani a cui venivano invitati e,alla fine,hanno deciso di sbarazzarsi di me,prima di invecchiare troppo e non poter fare più nulla. Logico,no?
Mi rigiro nel letto e metto la testa sotto il cuscino. Sto per addormentarmi,quando mia madre mi chiama dal piano di sotto e mi invita a non fare tardi.
Mi alzo e infilo le pantofole,ma finisco con il ricadere a peso morto sul letto.
-certo,sarà bellissimo lasciare tutti i miei amici,le mie abitudini e la mia città per andare in un vecchio e sperduto collegio in Scozia. Bellissimo.- penso, provando una seconda volta a mettermi in piedi.
A passo da zombie,arrivo arrivo in bagno e quasi mi spavento vedendo il mio riflesso allo specchio:occhi rossi e stralunati circondati da profonde occhiaie scure,risultato della lunga notte passata a piangere e pensare. Pensare a come sarà la mia nuova vita e piangere per ciò che lascerò qui a casa. Prendo una bella manata di acqua fresca e me la butto in viso. Ripasso le ciglia con il mascara e correggo la pelle con la cipria. Appena mi trovo soddisfatta del mio aspetto,torno svogliatamente in camera. Apro l'armadio e resto sconcertata trovandolo vuoto. Cavolo,mi sono dimenticata di tenere qualcosa da mettere fuori dalla valigia. Mi avvicino al borsone nero e lo apro cautamente,sperando poi di riuscire a richiuderlo. Tirando fuori un pantalone,una maglietta e una felpa,mi cade l'occhio sulla mia futura uniforme: camicia bianca,gonna scozzese grigia e bordeaux,maglioncino e giacca del medesimo colore. Ah,e come scordare l'orrendo cravattino bordeaux con una spilla argentata e una pietra finta al centro. Rabbrividisco,chiudo la valigia con un gesto secco e inizio a vestirmi. Abbandonare i caldi e comodi pantaloni del mio pigiama,per un freddo e stretto paio di blu jeans è un aspettativa per nulla allettante. Ma,purtroppo,devo.
Nessun freddo jeans sarà mai come i pantaloni pail lilla che indosso e, nessuna lontana scuola,sarà mai come la mia. Che metafore pietose,che giornata orrenda. Il fischiettio del cellulare mi riporta velocemente alla realtà. Un messaggio.

'' Ehi,ciao. Spero che ti sia fatta una ricarica al cellulare,perché non ho intenzione di troncare i rapporti solo perché te ne vai. Quando tornerai saremo ancora amiche. Dopo voglio sapere se la scuola è bella o brutta e soprattutto se ci sono ragazzi carini! u.u Comunque,buon viaggio.. ciao''

Mittente: Debbie,la mia migliore amica. Le rispondo immediatamente.
Okay,è solo un messaggio,ma apprezzo che si sia svegliata presto solo per augurarmi un buon viaggio. Non posso non pensare a ieri e all'ultimo incontro con lei e Cameron.

-so che domani parti..-
disse Debbie interrompendo il nostro discorso su Superman. Cam abbassò il viso,fa sempre il duro,ma in realtà è molto sensibile.
-si.. continueremo a sentirci,ve lo prometto.-
-ti farai dei nuovi amici-
-non saranno mai come voi-
-piantatela,che mi fate piangere!- ci interrompe Cameron con fare teatrale e fingendo di piangere disperato.
-ora ci scattiamo qualche foto,deve solo provarci a scordarsi di noi!-
io e Deb ci mettiamo a ridere e lui smanetta velocemente con il mio cellulare,impostando un effetto bianco e nero.
-venite qui!-
scatta la foto senza darci neanche il tempo di sistemarci.
-ma non eravamo neanche in posa!-
-guarda che faccia che ho!-
-io sono venuto bene!- constata soddisfatto cameron.
-no,no. Io ne voglio un altra,magari in cui sono decente.-
-dai a me! Scatto io!-
Debbie ruba il telefonino dalle mani di cameron.
-dite cheas!-
scatta una foto e,senza darci il tempo di pensare,ne scatta velocemente una seconda.
-ehi,ma qui sono venuto malissimo!- protesta Cameron.
-ora capisci come ci si sente.- risponde soddisfatta Deb
-beh,allora ne voglio scattare una anche io-
prendo a mia volta il cellulare,ci avviciniamo e inizio a scattare foto. Nonostante le varie proteste dei miei amici,continuo a scattare immortalando noi tre che ci litighiamo il possesso del telefonino.
-questa non è venuta male-
-no? Guarda come ride Audrey!-
-e questa?-
-ma che,ci vedi?sono venuto malissimo,sto addirittura tossendo!-
-questa! Questa! Guardate quanto è bella!-
-hahaha è fantastica,siamo venuti male tutti e tre!-
-la metto come sfondo!-
-mandamene un paio-
-le voglio anche io!-

dopo esserci mandati le varie foto e salutati per bene,ce ne eravamo tornati a casa. È stato uno dei momenti migliori passati con loro.
Un altro fischio. Ecco anche Cameron che mi augura buon viaggio.

''Hei! Per me è insolito svegliarmi a quest'ora e lo faccio solo per te. Sentiti onorata! Buon viaggio e questa sera voglio sapere com'è la scuola! Ti adoro,ciao!''

è stato dolce a pensarmi. Gli rispondo subito.
Controllo il comodino per essere sicura di non scordare niente e,sul fondo,mi accorgo del pacchetto di sigarette.
Non sono una grande fumatrice,faccio giusto un tiro ogni tanto ma,con lo stress degli ultimi giorni,ne avrei sempre voglia. Cerco comunque di controllarmi per non prendere il vizio. Al collegio sarà difficile trovare del fumo quindi è meglio non sprecarle tutte subito.
Le prendo e penso a un posto sicuro in cui metterle.
Apro la valigia e prendo uno dei pantaloni sul fondo,metto il pacchetto in una delle tasche e li risistemo al loro posto.
Chiudo la valigia e mi guardo intorno. Ricapitolo mentalmente quello che mi sto portando a dietro e saluto un ultima volta, per un po' di tempo, la mia camera.
Scendo al piano di sotto,dai miei genitori.
-eccola finalmente! Vieni,caro,aiutaci con le borse.-
-Pa',ho qualcosa anche di sopra-
-okay tesoro,vado a prenderle.-
tesoro un corno,mi stanno spedendo come un pacco postale e hanno il coraggio di dirmi ''tesoro'' ?
Salgo in macchina e infilo le cuffiette,in modo che capiscano che non ho alcuna intenzione di parlare. Ho davanti almeno un oretta di viaggio in macchina e un altro paio di volo.

°°°

Appena scesi dall'aereo,un viaggio decisamente noioso,facciamo la fila per i bagagli e chiamiamo un taxy. Dopo un eternità,finalmente arriviamo alla scuola: una grande struttura a ferro di cavallo in mattoni rossi. Per entrare si passa da una grande piazza disseminata di panchine e con al centro una fontana in sasso. Appena entrati veniamo accolti da una donna alta,sulla quarantina e con i capelli castani,probabilmente tinti. Al suo fianco si trova una ragazza di media altezza dai capelli biondo scuro e mossi. Deve avere più o meno la mia stessa età e mi sorride cordiale.
-buongiorno! Voi dovete essere i signori Evans.-
-si, e lei deve essere la preside! Lieti di conoscerla.. Audrey,saluta-
-buongiorno signora-
-oh,ciao. Scusa se non sarò io a farti fare il giro della scuola,ma devo mostrare delle cose ai tuoi genitori... in compenso,ti lascio in buone mani. Lei è Melany Jones,una delle nostre studentesse nonché tua futura compagna di stanza.-
-piacere,Melany- sorride la bionda
-piacere mio,io sono Audrey-
-beh,che aspettiamo? Iniziamo il giro-
-okay,Melany. E voi,signori Evans,potete seguirmi nel mio ufficio-
ci allontaniamo,percorrendo la larga piazzetta. Sulle varie panchine si vedono ragazzi che studiano e chiacchierano. Melany saluta un gruppetto di ragazzi seduti sul prato.
Ho una sensazione strana,qualcosa di opprimente. Non saprei spiegarla.
La mia guida apre l'imponente portone marrone ed arriviamo nell'atrio della scuola.
-bene,questa è l'entrata. Il busto di pietra che vedi al centro della stanza rappresenta il fondatore della scuola. Quelle sono le scale che portano al piano di sopra. Tutto chiaro?-
-si,si. Chiarissimo.-
-alla tua destra c'è l'ala della scuola riservata agli alloggi degli insegnanti. Alla fine di questo corridoio c'è la biblioteca riservata ai professori,contiene più che altro vecchi test e moduli... nulla di interessante.-
-mhh..-
rispondo fissando il pavimento in marmo del lungo corridoio che porta alle stanze dei docenti.
-nell'altra ala c'è l'ufficio della preside e il suo alloggio,più tutte le classi. In fondo al corridoio di questa ala si trova la biblioteca,aperta anche agli studenti. Ci si può andare per studiare e fare i compiti,ma anche per stare un po' in tranquillità.-
-forte...-
lungo le pareti del corridoio si trovano gli armadietti color metallo degli studenti
-questo sarà il tuo-
mi dice Melany indicandone uno vicino all'aula di francese.
-oh,bello-
-a fianco al tuo c'è quello di Eileen,una mia buona amica e tua futura compagna di stanza. Stai tranquilla,è molto simpatica. Ti troverai bene.-
-mhh..-
-ehi,guarda che puoi parlare,non ti mangio mica!-
-si,si..-
-okay... poi ti spiegherò meglio dove sono posizionate le varie aule,tranquilla,non sono tante. Torniamo all'atrio e saliamo la scala.-
percorriamo la lunga scalinata,coperta da un lungo ed elegante tappeto rosso. Mi ricorda vagamente quella del film di ''Harry Potter'' con l'unica differenza che, purtroppo, questa non si muove.
-questo è il secondo piano. Le scale portano direttamente nella stanza comune a maschi e femmine.-
è una vasta sala dal pavimento in parquet castano freddo. Ci sono qualche divanetto, tavolini e una televisione di medie dimensioni al centro della stanza.
-a destra si trovano le camere maschili e,in fondo al corridoio,la loro stanza ricreativa. A noi interessa la parte di sinistra,dove si trovano gli alloggi femminili.-
-okay.-
mi conduce verso un corridoio piuttosto stretto,sulle cui pareti si trovano quadri piuttosto inquietanti. Ritratti,per lo più,in vecchie cornici consumate dal tempo.
-quì c'è il bagno,ti consiglio di arrivare abbastanza presto la mattina o lo troverai occupato...-
-grazie del consiglio.-
-ogni stanza ha un nome. A dir la verità,non sempre ha senso.-
-la nostra come si chiama?-
-Grace,non chiedermi il motivo,non ne ho la più pallida idea!-
risponde scoppiando a ridere.
-più tardi ti faccio conoscere gli altri,magari loro lo sanno.-
-okay-
-infondo al corridoio c'è la sala femminile con un paio di divani,una scrivania e una televisione-
mi illustra la larga e luminosa stanza dalle pareti color crema e il pavimento in parquet castano caldo.
-seguimi,ti porto nella stanza Grace così puoi mettere giù le prime borse,le altre le portiamo dopo.-
-grazie,sei davvero gentilissima-
la nostra stanza ha quattro letti,di cui tre gia occupati. Naturalmente l'ultimo rimasto è anche quello nella posizione peggiore,a fianco alla porta e in un punto poco luminoso. Ma,d'altronde,cosa dovevo aspettarmi? Sono pur sempre l'ultima arrivata.
-quello sotto ai poster di Taylor Swift è mio e quello a fianco è di Eileen. Io e lei dividiamo l'armadio di destra,quello di sinistra lo dividerete tu e Megan,il cui letto e sotto la finestra. Tu puoi occupare l'ultimo.-
-si,grazie-
è una bella stanza,le pareti color pesca e due grandi finestre. C'è anche una scrivania,purtroppo non troppo larga. Il lato positivo è che vicino al mio letto si trova una comoda presa di corrente,meglio di nulla.
-credo che il giro sia finito... ah,di sopra c'è anche un sottotetto ma ci si trovano solo vecchie cianfrusaglie e tanta,tanta,tanta polvere! Per non parlare degli insetti-
Melany finge di rabbrividire e scoppiamo a ridere. Oltre a quello che mi ha illustrato e la soffitta,ho notato tante strane porte e corridoi,ma decido di non chieder spiegazioni.
-ti lascio un po' sola a sistemare le tue cose,più tardi torno su con le altre.-
-okay,grazie. Sei stata gentilissima-
-di niente-
la bionda esce chiudendosi la porta alle spalle. Osservo attentamente la camera. Presumo che sia la mia guida che.. come si chiamava? Eileen,amino Taylor Swift,dati i numerosi poster che la ritraggono appesi vicino ai loro letti.
Sistemo i miei oggetti nel comodino e gli abiti nell'armadio. Non voglio occupare troppo spazio. Mi ricordo delle sigarette nei Jeans e decido di accenderne una.
Apro la finestra,che fortunatamente non si affaccia sulla piazzetta all'ingresso ma sull'esterno. Mi assicuro che nessuno possa vedermi e mi appoggio al davanzale per fumare.
Penso a quanto poco ci sia voluto per sconvolgere la mia vita e a quanto già mi manchino i miei amici. Vedo di sfuggita l'orario sulla sveglia posata su uno dei comodini. Sono già le 19:00,Melany tornerà tra poco. Penso di spegnere la sigaretta,ma prima che possa farlo sento la porta aprirsi e la bionda fa capolino nella stanza,accompagnata da quelle che devono essere Eileen e Megan.
-ehi,eccomi di ritorno,loro son... ma tu fumi?-
-emh..no,cioè si,anzi no... un tiro ogni tanto-
-ma non hai il vizio,no?-
-emh...no,no. Tranquille-
-anche perché ti sarebbe stato difficile trovare delle sigarette,qui.-
-non ne dubito,infatti ho fatto in modo di arrivare con un pacchetto quasi nuovo..-
-comunque tranquilla,noi non diciamo niente-
-okay,vi ringrazio molto-
-okay. Loro sono Eileen- dice indicando la ragazza rossa al suo fianco. Altezza media e occhi castani.
-mentre lei è Megan- indica la ragazza bionda dietro di lei. A prima vista,avrei detto che ha gli occhi grigi. Guardandola più attentamente,mi sono accorta che sono di un bellissimo azzurro ghiaccio.
-ciao,io sono Audrey.-
-a cena ti faremo conoscere anche i ragazzi,anche loro condividono la stanza.-
-li conosciamo bene perché condividono la camera con mio fratello- interviene la rossa
-hai un fratello?-
-si,si chiama Charles. A proposito,puoi chiamarmi Lee.-
-Grazie- sorrido alla gentilezza della ragazza.
-dopo cena avremo del tempo libero,ma dovremo restare all'interno dell'edificio. L'unico problema è che dobbiamo essere a dormire per le dieci.- interviene Megan
-afferrato. Alle dieci si dorme.-
-perfetto,impari in fretta-
-domani condivideremo l'ora di Matematica,quindi ti aiuterò a trovare la classe.-
-grazie,ero già sicura che mi sarei persa!-
-non ci sono poi tante classi... Ti ci abituerai presto.-
-dai,andiamo a tavola che tra poco serviranno la cena.-
-okay,un attimo e arrivo-
percorriamo il losco corridoio dei dormitori e arriviamo alla sala comune,da li entriamo in una larga stanza con dei tavoli apparecchiati. Alcuni studenti hanno già preso posto. Megan mi fa cenno di seguirle a un tavolo occupato da alcuni ragazzi. Uno di loro assomiglia particolarmente a Lee,quindi deduco che siano il fratello e i compagni di stanza. La sala da pranzo ha i muri di un giallo tenue e il pavimento in parquet chiaro.
-ehi,eccole-
-ciao,ragazzi-
-ciao,lei è Audrey ed è nuova. Siate gentili.-
-ehi,Audrey!-
-Ehi- sorrido stranita.
-io sono Gabriel,ma chiamami Gabe- dice un ragazzo dai capelli mori e gli occhi nocciola
-okay-
-e lui è Carter. Di ciao,Carter-
-ciao, Garter- scherza il biondo,sorridendo spavaldo.
-ha ha ha,spiritoso lui-
-gne gne gne-
-ma piantatela!- li zittisce il ragazzo dai capelli rossi – io sono Charles,il fratello di Lee-
-immaginavo,vi assomigliate molto-
-ce lo dicono spesso-
-io sono Jeremy- quest'ultimo ha i capelli color pece e degli occhi azzurro mare,è davvero carino.
-e il simpaticone qui a fianco si chiama Aaron.-
-non preoccuparti se non ti parla,non è arrabbiato con te: ce l'ha col mondo-
il ragazzo biondo e dagli occhi castani si limita a sbuffare. È seduto scompostamente con un piede sulla sedia.
-qui ti troverai bene,a parte lui,sono tutti simpatici-
-avete finito?- chiede il biondo,sentendosi tirato di nuovo in causa
-okay,scusa. Era l'ultima-
-ehi, Chas,domani Audrey sarà a matematica con noi.- dice Megan
-ah,si? Bene,così eviterà di perdersi,questa scuola è un labirinto.-
-ma va'! Tu ti perderesti anche con un GPS-
-questo è certo-
-ti faremo sedere nel banco dietro di noi,vicino a Caleb. È simpatico ed è anche l'unico posto libero-
-ho una vasta scelta,insomma.-
-non so proprio come farai a deciderti-
il discorso vira sul pessimo gusto estetico della professoressa di filosofia e sulla brutta figura di una certa Cheril durante l'ora di inglese.

Mi perdo nei miei pensieri e mi osservo intorno. Giocherello con la stoffa a fiori gialli della tovaglia. La sala da pranzo è davvero accogliente,ai muri sono appoggiate grandi e vecchie credenze in legno,contenenti piatti e porcellane dall'aria preziosa.
Ammetto che il ragazzo che più mi incuriosisce è Aaron. Ha parlato pochissimo e si è limitato a mugugnare cose incomprensibili.
Finita la cena restiamo un po' nella sala comune,chiacchierando e guardando un po' la televisione.

-scusate se chiedo,ma che significato hanno i nomi delle varie stanze?-
-sono tutti molto vecchi. Li hanno scelti alcuni tra i primi studenti quando la villa è stata convertita a collegio.-
-io so che la stanza boquet si chiama così perché le prime inquiline avevano tutte nomi di fiori. Tipo ''Rose'',''Daisy'',''Violet'',e via dicendo...-
interviene Lee sforzandosi di ricordare bene
-sicura? Non si chiamava così perché una delle ragazze riceveva tutti i giorni un misterioso mazzo di margherite gialle?-
dice Chas grattandosi la testa
-io trovo più credibile la prima-
-no,preferisco la seconda,è troppo romantica!-
Melany incrocia le dita e,con fare sognante,se le avvicina al petto.
-qual'era la storia della stanza 1000 occhi?-
-non era la stanza che era stata invasa dai ragni?-
chiede Megan
-ah,si!-
-e perché l'hanno chiamata 1000 occhi?-
-un ragno,o forse di più,dovevano aver deposto le uova nella stanza,sotto uno dei letti. Una mattina una delle ragazze si è svegliata ricoperta di centinaia di piccoli ragnetti. O così dicono. Ha urlato così forte da svegliare mezza scuola. Si dice che trovassero troppo semplice un nome come ragno e troppo difficile uno come aracnide. Decisero di chiamarla 1000 occhi perchè creava la giusta suspance... -
spiega Gabe,evidentemente appassionato alla storia.
-che schifo! Ma dite che è vero?-
-la professoressa di Filosofia dice di si,è successo nei suoi primi anni di insegnamento-
-quindi andiamo indietro di molto,molto tempo. Quanti anni avrà quella,cento? Centodue?-
dice Carter
-ma piantala!-
-oh,ma anche le stanze dei dormitori maschili hanno storie interessanti!-
protesta Jeremy,cercando di evocarne alla memoria una.
-si,tipo quella dell'alloggio cieco-
-okay,forse quella non è molto misteriosa e profonda..-
-perché? Di che parla?-
-un poveraccio che si è masturbato fino a perdere la vista-
-ah-
-si,ah-
-per non parlare della stanza 70x7- interviene Eileen
-oh,settanta ragazze diverse baciate in una settimana! È un impresa!-
Jeremy tenta di difendere l'onore del dormitorio maschile
-e la nostra? Come mai si chiama Grace?-
-personalmente,non mi ricordo- dice Megan
-no! Davvero?!- chiede incredula Eileen
-si.. perché?-
-come hai fatto a scordarla?-
-okay,okay,scusate. Qualcuno che ce la racconta?-
-allora- inizia Carter – la leggenda narra di una ragazza, si dice fosse impossessata dal demonio. Sognava cose strane,sentiva le voci,vedeva presenze. Dopo aver cercato più volte di uccidere un suo compagno di classe e aver creato problemi di ogni genere,fu ritrovata impiccata nella vostra stessa stanza. Nelle travi sopra uno dei letti... il tuo,Megan,se non sbaglio-
un enorme sorrisetto bastardo si apre sul viso di Carter,mentre la ragazza cerca di non dare a notare la reale inquietudine che le ha provocato quella rivelazione.
Aaron,che era rimasto zitto fino ad allora,mostra un segno di interesse.
-non so come farai a dormire,questa notte. Negli anni passati c'è chi ha giurato di aver visto il fantasma della dolce Grace. Mingherlina,capelli castano chiaro,profondi occhi neri che ti fissano dall'oscurità... -
-smettila!-
Eileen gli lancia un cuscino.
-è ora di dormire. Tra 10 minuti non voglio più vedere nessuno fuori dalla propria stanza-
una cupa donna, in divisa da cameriera entra nella stanza. Lunghi capelli legati in uno chignon dietro la nuca ed espressione severa in volto. È così magra da fare paura,di profilo deve essere spessa quanto un foglio.
-meglio andare o questa ci mangia-
mi sussurra Melany all'orecchio e, io, la ascolto senza pensarci due volte.
In poco tempo siamo pronte nelle nostre stanze,per spegnere le luci alle 22:00 in punto.
Mi sto addormentando e potrei giurare di aver visto gli occhietti neri di Grace fissarmi. La sagoma nera seduta sulla finestra. Un battito di ciglio e sparisce.
Potrei esserne sicura ma,forse,è solo l'abbraccio di Morfeo, a crearmi certi incubi.




Lori.
Ciao a tutti. Spero che la storia vi piaccia,cercherò di migliorarla man mano...
spero di riuscire finalmente a concludere una storia da più di un capitolo.
Prometto di cercare di scrivere e aggiornare senza ritardare troppo.
I commenti sono accettatissimi ,anche per scrivere delle critiche che,spesso,possono
essere più utili di tanti complimenti non sentiti.
Se mai vi venisse voglia di cercarmi su twitter, sono @Gloria_spacca
a presto! (spero)

  
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