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Autore: red_Giulia    03/03/2013    2 recensioni
Mia non è una ragazza come tante. Non ha mai avuto amici, e non ha mai avuto una storia seria. Tutto ciò a causa del lavoro dei genitori che ogni hanno devono cambiare città di residenza. Mia ha cambiato in tutto 12 scuole. Dalla prima elementare fino al quarto superiore.
E non sa ancora che in questa città troverà l'amore..
''Nuova casa.
Nuova scuola.
Nuova città.
Nuovi amici.
Ma soprattutto nuovo ''primo giorno'' di scuola.
Ne ho vissuti così tanti che a volte dimentico che per molti è importante.
Per me invece è come se iniziassi una nuova vita, ancora, ancora, ancora.
Estenuante. ''
citazione 1° capitolo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Cinque ore di lezione non sono servite ad alleviare il mio imbarazzo. Dopo l'episodio che mi ha vista protagonista alla seconda ora, ho preferito isolarmi.
Come sempre, d'altronde.
Anche alla ricreazione ho fatto finta di niente.
Sono stanca dei curiosi che vogliono sapere come mi sento.
A me piace viaggiare, so che c'è gente meno fortunata, ma per una volta vorrei avere degli amici.
Veri amici.
Sono sempre stata una ragazza solare, ma non molto aperta.
Adoro ridere.
 
Campanella. Bene, adesso finalmente posso tornare a casa. Attraverso il lungo corridoio illuminato da grandi vetrate. Osservo le innumerevoli porte colorate, un colore per ogni classe, e sento delle risate, dei vocii. Sono tutti felici, tranne me.
''Ei, scusa!''
Mi giro, era per me?
A quanto pare sì. A chiamarmi è una ragazza, è alta, magra i suoi capelli sono davvero lunghi e sono biondi. Tendenti al castano.
''Si?''
''Ciao, mi chiamo Sophie''
''Ciao Sophie. '' E’ la prima volta che una ragazza si presenta a me con così tanta semplicità.
Non riesco infatti a nascondere il mio imbarazzo.
''Ciao, prendi l'autobus?'' Il suo tono continua ad essere gentile.
Adesso che è più vicina, mi sono accorta che i suoi occhi sono verdi, pistillo.
I miei sono verdi smeraldo.
''Si.'' Mi pare di non dare molta soddisfazione.
''Lo prendo con te. Sai ti capisco, fino a due anni fa, anch'io vivevo la tua stessa situazione. Ma sai, del resto è bello. Poter conoscere il mondo..''
''Infatti''
Silenzio. Che risposta è infatti? Sono proprio cretina.
Per una volta qualcuno si presenta e vuole fare amicizia, e io gli rispondo con sufficienza.
''Sai, ti capisco.''
''Sophie'' La chiamano. Adesso andrà via come tutti gli altri.
''Vieni con me'' Dice, invece.
 
''Eccomi. Lei è Mia.'' Dice ad un ragazzo che ha appena baciato.
''Piacere, mi chiamo Stephen.''
''Mia.''
Mi stringe la mano. La sua stretta è forte. Stephen è un ragazzo fresco. Te ne accorgi dal suo tono di voce.
Sono così belli insieme. Lui è un po' più alto di Sophie, è biondo, i suoi occhi sono azzurri. In sostanza è molto bello.
 
Si guardano con degli occhi così innamorati che mi sento di troppo.
''Adesso, vado. Non vorrei disturbare...''
''Ma no! Stephen può aspettare!'' Sophie, lo dice con un tono di voce così tranquillo che le credo.
‘’Si tanto aspetto sempre!’’ Sorride. Il suo sorriso è magnifico. Illumina tutto quello che c’è intorno. E’ un sorriso cordiale, gentile. Adesso capisco perché Sophie l’ha scelto.
Scendiamo alla terza fermata. Non molto distante da casa.
''Dobbiamo aspettare una persona.'' Dice Stephen.
 
Dopo circa cinque minuti, arriva un'altra circolare.
''Mi stavate aspettando? Eh, non potete vivere senza di me'' Una voce calda, ironica che avrei preferito non sentire. Si blocca appena mi vede. E' lui....
''Lui è Marco'' Dice Sophie.
''Marco...''
Credo di essere rimasta a guardarlo come una cretina.
Da più vicino mi sono accorta che ha gli occhi chiari, tendenti all'oro.
Sono piccoli. Non tanto, però. Ma la cosa più importante è che sono magnetici.
Ti attraggono, come una calamita attrae il metallo.
I suoi capelli sono un misto di oro e castano scuro.
E c'è da riconoscerlo : si sa vestire!
 
''Ah, adesso ho anche l'onore di venir presentato ufficialmente dalla ragazza che viene da casa'' Sophie lo guarda male.
Tanto che lui alza le mani in segno di resa, che gesto insignificante!
Ora che ci penso Sophie viene in classe con me, è lei la ragazza che sta seduta al terzo banco.
Che stupida!
Non mi sono nemmeno accorta che Sophie è una mia compagna.
Asociale.
''Si, so che il tuo è un onore non c'è bisogno di ricordarmelo''
Ecco che si alza il muro.
Credo che Sophie l'abbia abbattuto, in parte.
Marco, no. Lui contribuisce ad alzarlo.
''Oh, mi scusi allora.'' Il suo tono è ironico. Il mio era tagliente.
Odio essere presa in giro.
E il suo tono non mi piaceva affatto.
''Adesso, vado. Ci si vede.'' Dico io, cercando di non sembrare una bambina piccola che si sente offesa. Ma a quanto pare non ci sono riuscita, perchè Stephen dice '' Se vuoi andiamo via noi.''
''No, no'' dico in fretta '' Tranquilli, casa mia è qua vicino''
 
Inizio ad avviarmi per la lunga strada costeggiata da querce, quando qualcuno mi tira per un braccio.
''Ti posso accompagnare?'' Sento una voce gentile, ma non sottile.
Era Fred, il ragazzo che è seduto appena avanti a me.
Non è brutto. Anzi. Ha i capelli neri, ed ha una ciocca verde.
E' figo.
''Ehm... si certo'' Dico un po' titubante. Almeno non mi dovrò scontrare con Marco.
A proposito di Marco, mi è parso di vedere uno sguardo truce da lontano.
Non credo di avergli fatto qualcosa di male.
Mah!
Okay, adesso basta pensare a Marco. Torno su Fred.
''Sai, volevo parlarti''
Adesso mi dice che mi ama, che mi vuole e..
''Ho bisogno del tuo aiuto...'' Mi sento stupida. Avevo pensato che Fred fosse come gli altri, nonostante fosse stato l'unico a rivolgermi la parola durante le lezioni e a farmi anche scappare una risata.
''Dimmi.'' Adesso che il mio imbarazzo è quasi passato riesco a rispondergli con cortesia.
''Sai, tu mi piaci. Come persona, intendo. E' credo che tra noi potrebbe nascere qualcosa... Ehm , ops. '' Ride. Forse vedendo la mia espressione quasi scandalizzata.
''Non fraintendere. Non ti chiederò niente di imbarazzante.''
Nuova qualità di Fred, legge nel pensiero.
'' Volevo dire che potremmo essere amici. Sai tu sei simpatica e poi magari potresti consigliarmi cosa fare.. Sai mi piace una ragazza''
La sua proposta era commuovente, ma chi glielo dice che io non so dare consigli?
''So, che viaggiando non hai avuto, molti amici. Però sei pur sempre una ragazza, e... si mi piacerebbe che diventassimo amici.''
Ecco che '' Fred so leggere nei pensieri'' si ripresenta. Questo pensiero mi fa ridere.
''Se non vuoi...'' Fred è imbarazzato. Che figura!
''No, no!'' mi affretto a dire. '' Stavo pensando ad una cosa simpatica''
Sorrido. Fred sembra aver ripreso il suo stato d'animo.
''Posso saperla?'' Chiede ridendo con me.
''Ehm, ti ho appena paragonato ad un supereroe'' non riesco a parlare bene perchè sto ancora ridendo. La risata di Fred si aggiunge alla mia.
''Quale?''
''Fred so leggere nei pensieri!'' Ridiamo. '' Adesso sono arrivata a casa. Ci si vede. Mi dai il tuo numero?'' Non potevo crederci. Avevo appena chiesto il numero di un ragazzo che conoscevo da poco.
Ma, in fondo, mi dispiaceva lasciarlo.
 
Ottenuto il biglietto con il numero, saluto Fred e salgo.
Al primo piano, mi blocco.
Poi dicono che non esistono le coincidenze.
Marco.
''Non mi vedere, non mi vedere...'' Mi ha vista.
Lo so, perchè si sta avvicinando.
 
''Ciao.''
''Ciao.'' Il mio non è un saluto cordiale.
''Vedo che ti sei già fatta il ragazzo. Da quant'è che vivi qui? Un giorno? Complimenti!''
''Non è il mio ragazzo.'' Acida, come non sono mai stata.
''Dicono tutte così''
''Ma tu che vuoi da me? Ti conosco appena e di permetti di chiedermi se è il mio ragazzo. E anche se fosse?''
''Mmm'' Il suo è un grugnito. Seguito da un ghigno malefico.
Mi giro, con un alzata di spalle.
''Allora, ci si vede.''
''Spero di no.'' Non volevo farmi sentire ma il suono è uscito da solo.
Mbè, almeno adesso sa cosa penso di lui.
 
Salita a casa accendo il pc e registro come amici Sophie, Stephen, e Fred.
Mi accorgo però che c'è una richiesta di amicizia. E' Marco.
Chiudo il computer di scatto.
 
Dopo circa cinque minuti suona il campanello.
Pensavo fosse Fred. Mi aveva scritto su fb che sarebbe passato a prendere il libro di grammatica che non gli era ancora arrivato.
''Ciao Fred.'' Mi gelo. Alla porta non c'era Fred, ma Marco.
 
''Mi pareva di essere stata chiara.''
''Hai perso questo su per le scale'' Mi dà il bigliettino con uno sguardo triste e poi caccia un urlo.
Di dolore.
 
 
Ciao. Scusate il ritardo, ma questa settimana è stata piena di impegni.
E’ tornata Mia. Che ne pensate di quel Marco?
E di Fred? Spero che voi apprezziate il capitolo, e spero di aver seguito i vostri consigli.
Un grande bacio. G.
  
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