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Autore: Brodos    03/03/2013    4 recensioni
Sono Rupert e non sono fatto per durare. Potrei essere già stato nella tua testa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono Rupert e non sono fatto per durare. Potrei essere già stato nella tua testa.
Frequento i sogni di persone con un certo tasso alcolemico, non chiedetemi quanto, so solo che preferisco tizi che si strafogano di birra.
Solitamente questi voli d’immaginazione finiscono all’improvviso come cominciano e non ho mai il dannato tempo di presentarmi, chi l’ha detto poi che mi chiamo Rupert?
Il bell’addormentato comincia a sognarmi sui sedili posteriori di una macchina, alla guida non ci sono bambini in fasce: bel segno, almeno non ci schianteremo subito.
Dove eravamo rimasti? An si, stavo tranquillamente seduto dietro in un’automobile con un maschio alla guida e una femmina al posto del passeggero. Mai visti. La patente però il tizio ce l’ha, non chiedetemi perché ma lo sento.
…Fa che sia uno di quei sogni in cui sono dotato di super poteri.
Non divaghiamo però.
Stiamo passando sulla main street di un paesino che mi ricorda simpaticamente Centralia pre-catastrofe quando un calciatore di colore, alla guida di una lamborghini, ci taglia la strada. Scende subito e si giustifica: “Non ci sono vie parallele o incroci! Io sono sbucato da quella casa!”
Si gira infatti verso una casetta di un giallo smorto che probabilmente prega di crollare dall’ultima ristrutturazione. Le strisce di gomma sull’asfalto in effetti indicano che proviene da quella direzione: nessun garage, nessuna via, solo una strada: la nostra. É sbucato dai muri dell’abitazione.
Se c’è una cosa che ho imparato nella mia carriera è: mai tentare di capire una cosa in un sogno, inutile considerare qualcosa “strano”.
Dimenticavo di dirvi che questo ragazzo si è giustificato mentre noi continuavamo ad andarcene tranquillamente in macchina. Io non sono sceso. Ehi, sul serio.
Procediamo a bassa velocità dopo essere passati attraverso la sua macchina e dopo aver sentito le sue frasi, (probabilmente ad ultrasuoni), ci ritroviamo catapultati sul marciapiede dove la supercar era sbucata.
Noi, (io e i due che viaggiavano con me), ora stiamo camminando in una bella via affollata, piena di macchine, di gente e negozi; il calciatore gesticola verso di noi dicendo: “Andate a cercarlo da quella parte”.
Realizzo di sapere cosa fare e cos’era successo. Senza aver visto nulla. Di nuovo.
Un tizio magrolino con un’altezza da giocatore di basket alla guida di una moto aveva fatto uscire di strada la Lamborghini del nostro nuovo amico: si, quella che è uscita di strada da sola dopo esserci passata davanti.
Mi ficco in un negozio e tra la gente prendo per il braccio un ragazzo biondino molto alto e prestante, è lui. Ho la forza di strattonarlo di peso fuori nonostante mi superi di un buon metro e mi ritrovo in un salotto con il tizio e gli altri nostri tre eroi.
In preda a non so quale raptus mi ritrovo a fare il solletico ad un bambino con i capelli scuri e pannolino sui 3 anni che so essere il ragazzone biondo che avevo agganciato nel negozio. Era abbastanza inquietante vedermi mentre continuavo a fargli moine mentre l’uomo e la donna che stavano in macchina con me discutevano felici con l’onnipresente calciatore di come fossi stato bravo a trovare il motociclista biondo. Con il quale continuavo a giocare. Ci rinuncio.
Infine puff!
Il sognatore si è svegliato.
  
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