Capitolo 2
I’m
sooo tired…
“Vuoi
baciarmi?”.
“Si”.
“Perché?”.
Vorrei
sapere il motivo per cui la Evans non si lascia baciare da me, e sottolineo me, senza evitare di chiedermi perché!
Porca
pupazza, la rima non era voluta, ma la mia indole poetica viene fuori anche
involontariamente nei momenti meno opportuni.
Se
al posto suo ci fosse stata una qualsiasi altra donzella, non mi avrebbe
lasciato nemmeno il tempo di terminare la frase che già si sarebbe impadronita
della mia bocca.
Stupido
che non sono altro!
Lei
è Lily Evans!
Devo
smetterla di fare paragoni con le altre!
Ora
che ci penso, forse sono stato cretino io a non agire direttamente, anziché
chiederle un bacio. Con quale coraggio le si chiede un bacio??? Solo un pazzo
psicolabile, tipo me, lo farebbe. E questo pazzo sarebbe risultato ancora più
psicolabile se avesse agito senza chiederglielo. Allora tutto il sadico elenco
di torture riservatomi avrebbe avuto concreta attuazione.
“Perché
ho una voglia matta di farlo”, le rispondo.
Viva
la sincerità.
E
se la sincerità mi costerà una tragica fine, che ben venga! A me non
importa.
Lei
mi guarda dall’alto, dato che ho ancora la testa sulle sue gambe, con
un’espressione indecifrabile dipinta in volto. Sarà che non si aspettava una
tale richiesta dal sottoscritto?
Fatale
errore, da me ci si può aspettare di tutto: dal fatto che baci la Evans al fatto
che baci Piton…
Ma
che schifo! Come cavolo mi è venuto in mente???
Adesso
ho la nausea…
Ritornando
alla questione bacio, se non fossi dotato di un freno inibitorio l’avrei
acchiappata e baciata già da un bel pezzo, anche se dopo sarei andato a fare
compagnia a Nick-Quasi-Senza-Testa nel suo passeggio per
Hogwarts.
Non
posso agire irrazionalmente in presenza della Evans, perché lei è la ragione
fatta a persona. È razionale anche quando deve allacciarsi le scarpe, vorrei
dire!
“Un
giorno, Potter. Un giorno avrai il tuo bacio”, mi dice dolcemente, ed io per
poco non scoppio di felicità.
“Davvero?”,
oserei dire che i miei occhi sono quelli di un bambino a cui hanno promesso un
giocattolo.
“Certo.
Quando riuscirai a preparare la più complicata e difficile Pozione in maniera
perfetta e senza nessun aiuto, ossia dire mai!!!”.
Adesso
i miei occhi sono quelli di un bambino a cui hanno promesso un giocattolo solo
quando smetterà di giocare con i giocattoli.
Ha
senso quello che ho detto?
La
Evans si alza di scatto, facendomi urtare la testa contro il
sedile.
Poi
esce dallo scompartimento sbattendo tanto violentemente la porta che credevo che
il vetro andasse in frantumi.
Io
rimango disteso sui sedili come un allocco, rendendomi conto di aver fatto una
grandissima stronzata.
Mi
alzo di sforzo e un tizio compare alla porta dicendomi che devo andare a
controllare gli scompartimenti degli studenti, per vedere che sia tutto a
posto.
Ma
bene!
Non
faccio neanche in tempo a salire sul treno, che già mi assegnano
incarichi!
Mi
metto in piedi, sbuffando e arruffandomi i capelli, ma appena tolgo le mani
dalla testa, vengo travolto da un enorme borsone pesante dieci
tonnellate.
“Ahia,
porca trottola…”.
Poggio
una mano sulla zona lesa e, imprecando dal dolore, barcollo in avanti
appoggiandomi di peso sulla parete dello scompartimento, tanto di peso che
un’altra valigia mi cade sopra la schiena.
“Porca
vacca baldracca!!!”.
Assumo
la posizione stile vecchio di ottant’anni con i reumatismi e cerco di andare
verso la porta per uscire finalmente da quell’inferno.
Non
mi accorgo, però, della valigia assassina a terra la quale, non contenta, decide
di farmi inciampare facendomi spiaccicare la faccia a terra, con la conseguenza
che i miei preziosissimi occhiali sono ridotti ad un
macello.
“Stupida
valigia del cavolo! Ce l’hai con me per quella scenata con la Evans???”, esclamo
a quell’oggetto inanimato la cui unica colpa è quella di aver provocato offesa a
James Potter, grave crimine!
“Reparo”, mormoro, e i miei occhiali
tornano come nuovi.
Finalmente
riesco ad uscire da quella trappola demoniaca e ad immettermi nello stretto
corridoio del treno, non prima di aver miseramente travolto un povero primino
che per puro caso passava di lì. Vorrà dire che scriverà nel suo diario segreto
che il suo primo giorno sull’Hogwarts Express è stato segnato dal clamoroso
evento di inciampare nel sottoscritto. Niente di meglio per iniziare
l’anno.
In
tutto questo guazzabuglio incasinato e trambustoso di cose, una piccola lucina
splende all’interno della mia eccelsa persona.
Quando
io dico che riesco a fare tutto quello che mi passa per la testa, non lo dico
per il semplice fatto di adularmi, ma perché è la pura verità, come dimostrano
le miriadi di cose che ho elencato e che sono riuscito a compiere
eroicamente.
Se
la Evans vuole che le prepari perfettamente la Pozione più complessa esistente
al mondo senza aiuto alcuno, io lo farò.
Ed
avrò il mio bacio.
***
“Ehi,
ehi, ehi tu! Dove credi di andare?”.
Ecco
cosa mi tocca fare una volta sceso dall’Hogwarts Express e arrivati alla
stazione di Hogsmeade: rincorrere i marmocchi che sono in procinto di
perdersi.
Afferro
il bambino e me lo carico sotto braccio, conducendolo al gruppo di primini che
quest’anno iniziano la loro avventurosa carriera scolastica a
Hogwarts.
“Potter,
dovresti andare a controllare che le carrozze siano già qui”, mi dice la Evans,
dando un’occhiata al ragazzino che reggo alla mia destra.
“Ho
da fare, Evans”, indicando con gli occhi il marmocchietto.
Lei
mi rivolge uno sguardo di fuoco e mi volta le spalle, per andare a svolgere il
compito che mi aveva chiesto.
Io
riporto il bimbetto al gruppo e quasi ho paura di venir sommerso da questo mare
di gente. È dura la vita da Caposcuola.
“Jaaaaaames!!!”.
Alzo
lo sguardo in direzione della voce che ha urlato il mio nome e vedo una figura
che sventola vigorosamente la mano all’indirizzo di me.
“Ehilà,
Sirius!”, lo saluto di rimando.
“Ci
si becca in Sala Grande!”.
“Ok”.
Non
vedo l’ora di abbuffarmi a cena.
Ma
mentre immagino di avere fra i denti delle buonissime patate al forno
aromatizzate, un altro studentello scappa al mio
controllo.
Mi
aspetta un anno infernale, dove con infernale intendo un anno all’insegna
del rispetto delle regole eccetera eccetera, quello che non ho mai fatto in vita
mia.
Che
vita contraddittoria!
***
La
panca di legno del tavolo dei Grifondoro, da me considerata il pezzo di legno
più scomodo su cui un essere umano può sedersi, mi sembra il
paradiso!
Finalmente
un po’ di pausa dalla traumatica attività di Caposcuola, ed è solo il primo
giorno! Al solo pensiero che dovrò trascorrere un anno così mi sento
male.
L’aspetto
positivo è che farò miriadi di ronde in compagnia della bella
Evans.
Lo
Smistamento continua…mai nessuno Smistamento mi era parso più lungo di
questo…
Quando
si mangia???
“Onorevole
Caposcuola, potrei sedermi al vostro tavolo?”, una voce fin troppo conosciuta
giunge alle mie orecchie come uno stridulo violino
scordato.
“Sirius,
finiscila di fare il cretino e siediti”, gli dico
scocciato.
Ho
troppa fame per mostrarmi garbato con qualcuno.
Poi,
ecco che un’enorme quantità di cibo compare davanti i miei occhi. Sono talmente
cieco dalla fame che non mi sono accorto che lo Smistamento è finito e che
Silente ha dato inizio all’ingozzamento.
“Chi
avrebbe mai pensato che James Potter sarebbe stato nominato Caposcuola?”, dice
Sirius, affondando la forchetta su di una grossa bistecca al sangue adagiata sul
vassoio.
“Se
si tratta di James Potter il Magnifico, direi che la cosa è più che fattibile”,
proferisce Remus, seduto di fronte a Sirius, anche lui infilzando la forchetta
su di una bistecca.
“Non
è che sei invidioso del titolo sottrattoti?”, gli chiede Sirius con cattiveria,
cercando di tirare verso il suo piatto la bisteccona.
“Certo
che no! Anzi, credo che sia stata un’ottima scelta!”, risponde aspro Remus,
tirandosi anche lui la bistecca.
“Molla
la mia bistecca!”, esclama Sirius, reclamando il suo cibo.
“Mollala
tu, razza di cagnaccio ingordo!”.
“Ce
n’è un vassoio intero! Prendine un’altra!”.
“Scordatelo,
non rinuncio a questa bistecca!”.
“Ma
il vostro cervello non si evolve col tempo? Rimane sempre allo stato
primordiale?”, interviene Peter.
“Non
insultare il mio cervello super potenziato!”, dice infastidito
Remus.
Odia
quando devono mettere in dubbio la sua intelligenza.
“Tzé!”,
fa Sirius, “Il cervello non serve a niente quando hai qualcos’altro di superdotato, come ce
l’ha il sottoscritto!”.
“Sei
un essere repellente! Non parlare di queste cose a tavola che mi fai correre in
bagno a rigettare questa fantastica bistecca che fra poco azzannerò
voracemente!”.
“E
tu sei fin troppo malizioso, Lunastorta. E la bistecca me la frego
io!”.
Con
un ultimo sforzo, Sirius riesce a prendersi la tanto bramata
bistecca.
Come
fanno ad avere le forze per litigare?
Io
mi sento così fiacco…
E
se penso che domani inizieremo le lezioni, mi viene da piangere e da strapparmi
i capelli. Naturalmente, non lo do a vedere. Non vorrei che la gente pensasse
che l’iperattivo James Potter soffre di fiacchezza!
E
poi, che sfiga disumana, non riesco a vedere la Evans…chissà che
fa…?
Sta
mangiando, imbecille, cosa vuoi che faccia???
Ma
io volevo vederla mangiare…
Non
è carino guardare le ragazze che mangiano!
Ma
tu sei la voce della mia coscienza?
Ancora
per poco, credo che me ne andrò in pensione!
Certo
che se mi abbandona anche la voce della mia coscienza – non capisco perché
assume la voce di Remus – posso cominciare a pensare di gettarmi dalla
guferia.
Fortuna
che posso sempre contare sui miei amici…
“Sirius,
quella è la mia
patata!”.
“Non
vedo scritto il tuo nome sopra!”.
Remus
estrae la bacchetta e mormora un incantesimo che fa comparire la scritta Remus J. Lupin sul dorso della
patata.
Beh,
posso sempre contare su di loro quando non litigano…
Voglio
andare a dormire!
“Potter”,
una vocina soavemente melodiosa pronuncia il mio bellissimo nome,
“POTTER!!!”.
Ok,
ho voluto fantasticare.
Verso
di me avanza a passo spedito la bella Evans con un’aria furiosa in
volto.
“Le
tue labbra hanno proferito il mio nome, mia piccola Evansuccia? Il tuo umile
servo può fare qualcosa per te?”, le cantileno poeticamente, come al mio
solito.
Adoro
farla innervosire.
“Si,
Potter. Devi scortare i ragazzi del primo anno fino al Ritratto della Signora
Grassa”.
“Scusa,
ma i Prefetti a che ci stanno a fare?”.
“Questo
è un compito che spetta a te!”.
“E
mi è dato sapere perche sei tu a darmi ordini, quando io sono del tuo stesso
grado?”.
“Ordini
superiori”.
“Grazie
della risposta telegrafica”.
“Non
vedo perché sprecare fiato con te, Potter!”.
Belle
le nostre conversazioni, n’è vero?
La
Evans si è dileguata alla svelta, neanche il tempo di invitarla a sedersi con me
e offrirle il dolce.
Pazienza,
sarà per un’altra volta.
Nei
tuoi sogni, forse!
James
Potter riuscirà anche a sopravvivere privato della voce della sua
coscienza.
“Ragazzi,
io devo andare a svolgere i miei doveri di Caposcuola. Desolé”, dico ai miei amici, ancora
seduti a tavola a mangiare come gli assatanati.
“Ma
non è che comincerai a imboccare la retta via con questa storia del
Caposcuola?”, mi chiede Sirius quasi intimorito, “Questo significherebbe niente
più feste, niente più scorribande, niente più furti nelle cucine, niente più
Whisky in camera, niente più…”.
“Sarebbe
l’ora, dopo sette anni!!!”, lo interrompe Remus.
“Si,
si…tanto lo so che in fondo ti piace violare le regole”.
Remus
gli risponde con un gesto poco educato, mentre io mi avvio verso il portone
della Sala Grande dopo aver rivolto loro un saluto.
***
Credo
di aver dormito pochissimo, mi sembrano passati cinque minuti da quando mi sono
infilato sotto le coperte a quando Remus ha cominciato ad urlare come un macaco
per avvertirci che era ora di alzarsi ed iniziare una nuova
giornata.
Saranno
quindici minuti che sto incollato allo specchio del bagno, con le occhiaie fino
alle ginocchia, e lo spazzolino che si muove nella mia bocca in modo molto
monotono.
Accanto
a me Sirius ha la stessa faccia.
“Che
sonno, ragazzi…”, dice sbadigliando, mostrandomi la sua bocca colma di
dentifricio.
“Sirius,
se mi rendi partecipe di tale immonda visione, mi sconvolgi la giornata”,
ribatto moscio, alludendo alla sua bocca.
“Lavativi,
sembrate vecchi a novant’anni! Quanto tempo ci mettete a prepararvi?”, urla
Remus dalla stanza.
Scommetto
che è lavato, vestito, pettinato e pronto da un pezzo, come lo è sempre stato da
quando ci siamo conosciuti.
“Abbi
pazienza, ieri è stata una giornata tremenda!”, tento di giustificarmi, ma a
scarso successo.
“Ti
lamenti di un misero compito assegnatoti, quando ancora non immagini nemmeno
quello che ti aspetta”, ha ragione, dopotutto lui è stato Prefetto.
“Vi
prego, non ditemi che a prima ora abbiamo una materia pesante perché mi
avadakedavrizzo!”, mormora Peter, ancora assonnato.
“No,
abbiamo una materia leggera”, risponde Remus.
“E
quale?”.
“Storia
della Magia”.
Sirius
si strozza con l’acqua, messa in bocca per sciacquarsela.
“E
quella me la chiami materia
leggera???”, esclama tra un colpo di tosse e un altro.
“Per
me lo è”.
A
volte mi chiedo se Remus sia un essere umano come tutti gli
altri.
Finalmente
riusciamo a trascinarci fuori dal bagno, ma le imprecazioni di Remus raggiungono
proporzioni colossali quando vede me e Sirius gettati sul letto stretti ai
rispettivi cuscini.
Ragazzi…che
stanchezza!
To
be continued…
Ecco il secondo capitolo.
Spero
che non sia stato deludente, in fondo la scena con James e Lily non poteva che
risolversi con un netto rifiuto della rossa, no? E poi, in caso contrario, la ff
si sarebbe conclusa qui e non vi avrei dato il tormento di legervi i prossimi
capitolo XDXD
E
adesso, i ringraziamenti:
valeria18:
si, ti sei inventata un’altra facoltà XDXD è “lingue e culture moderne”,
comunque non importa:P Il fatto è che mi sono sentita fortemente ispirata a
scrivere una James/Lily e poco ispirata per tutto il restoXD mah! Un bacione,
nicù. Je t’adore^^
CeciaPecia:
deto che è la prima James/Lily che legi, spero di averti dato una buona
impressione ^^’’ e poi adoro scrivere dal punto di vista di James…*_* Grazie per
il commento. Ciau^^
SiJay:
carissima, credo che morirei se non vedessi una tua recensione. Beh, eccoti il
“continuato” [questa parola è spettacolareXD]. Spero che l’infarto non sia
sopraggiunto in modo negativo facendoti rimanere col tic all’occhio della serie:
“beh, tutto qui? Mi aspettavo di meglio” XDXD apresto, spero^^
Baciottoli^^
potterina_88_: ehilà, mi sei mancata! Mi sono sciolta
nel leggere la tua recensione, mi hai letteralmente riempita di complimenti. Ti
ringrazio un miliardo. Continua a seguirmi perché ci tengo tanto tanto tanto^^
Kisses^^
gemellina:
e tu??? Cosa inutile, hai scritto una one-shot che mi ha fatto ricorverare in
manicomio per le troppe risate! Se spoileri ti ammazzo! Guarda che io posso
benissimo continuare a farlo sulla tua, che credi? Muahahah!!! Scema, ti
lovvo^^
cloe
sullivan:
allora. Premetto che quando ho visto che eri tra i recensori sono stata invasa
da un moto di felicità. Cioè…tu hai praticamente recensito ogni mia storia ed io
non aspettavo altro che ringraziarti per come si deve.
Grazieeeeee!!!
Ebbene
si, James era Caposcuola…comunque, penso che i Capiscuola fossero due per ogni
Casa (almeno, così mi pare di aver capito). In ogni caso, non importa…pensa alla
felicità del tenero James che farà la ronda solo soletto con Lily…XDXD Poi, è
vero che James e Sirius erano dei miti in ogni cosa, ma secondo me erano così
svogliati che non riuscivano ad arrivare ai livelli di Eccezionale, nel senso
che se si impegnavano veramente avrebbero messo a tacere gli insegnati XD magari
il loro problema era la condotta, infatti venivano spesso madati in punizione
e forse i prof li hanno presi in antipatia per il loro
essere Malandrini… chi lo sa! Sono contenta che la storia ti piaccia! Io non
vedo l’ora che posti la tua!!! Alla prossima, un bacio^^
tindina,
Ginny W, saraligorio1993, Erinlaith: grazie mille anche a voi!
Ovviamente, Lily non poteva che reagire in questo modo…le ci vorrà un po’ per
capire che se continua così si lascia sfuggire il mitico James Potter XD
Kisses^^
Ok…credo
di aver terminato.
Al
prossimo capitolo!
Kisses^^