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Autore: Lady_Klaine    03/03/2013    9 recensioni
( Damon x nuovo personaggio)
Che cosa succederebbe se oltre a vampiri, licantropi, streghe, ibridi… esistessero anche altre creature, come gli angeli??? Come reagirà il bellissimo vampiro dagli occhi e il cuore di ghiaccio alla comparsa di Linda, una persona molto speciale? Riuscirà ad entrare nel suo cuore come è entrata nelle loro vite?
DAL TESTO:
< Come fai a conoscermi? E perché ti sogno tutte le notti anche se non ti ho mai visto prima? > chiede curioso il vampiro dagli occhi cerulei.
< Anche io ti sogno sempre, ma ti giuro che non so il perché >
Il vampiro annuisce, mi crede.
< Perché siete uno il Dobbleganger dell’altro >
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio | Coppie: Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dobblegager Story'
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                                                                                                                 Capitolo 17
POV LINDA:
 
Incredibilmente riesco ad individuare il sentiero sterrato e stretto all’inizio del bosco che sono costretta a percorrere a piedi.

 Nonostante il mio poco sviluppato senso dell’orientamento e la vista annebbiata dalle copiose lacrime salate che tracciano incessantemente lo stesso percorso che le conduce, come per incanto o per magia,  a scontrarsi con il sedile in pelle della macchina che ho preso “in prestito”,  o sul tessuto dei miei pantaloncini azzurri e attillati.

Camminando, dopo lunghi, angoscianti e  confusi minuti,  arrivo in una spaziosa radura desolata, illuminata dal bagliore dell’imminente tramonto.
 
Il tiepido sole si nasconde dietro una linea immaginaria di confine e con esso svanisce anche la precaria speranza di salvarmi dal destino che severo e incorruttibile avanza con il suo percorso prestabilito, senza mai voltarsi indietro.

Quello che al principio era un giorno soleggiato ed estivo, assume ora le sembianze di una triste sera invernale.
Gli alberi dalle chiome fluenti, fruscianti e colorate, che normalmente ti inebriano con il loro profumo dolce e delicato di albicocco, o melo, o prunalbo o altro ancora, ora se ne stanno silenziosi; spettatori impazienti di assistere all’inizio della mia fine.

La  vicina cascata , che con il suo mormorio lento e scrosciante dona il suo speciale rullo di tamburi per me e la mia morte imminente, trasporta con sé un’acqua tanto cristallina da gelare anche lo sguardo.

Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte prima, eppure ho avuto più di un’occasione nei mesi precedenti, ma quando sei tu a cercarla, ad andarle incontro..

Beh, è un’altra cosa!

E’ senz’altro un bel modo, sacrificarsi per un’altra persona, per chi si ama.

Nobile, elegante, decoroso.. tragico.

E mentre io sono concentrata su questi pensieri lugubri, spossanti ed inutili, la vedo, bella e intimidatoria come tutti si aspettano, con il tipico cattivo presagio e senso di inquietudine a circondarla, per imprimerli in ogni persona, animale o cosa a pochi metri di distanza: la morte.

Sì, la morte.

Certo, calza i panni dell’ essere  più infimo e meschino del pianeta, del mostro millenario che calpesta questa nostra terra da molto, troppo tempo, ma come ogni volta il suo sguardo freddo e raggelante tradisce la sua vera identità.

Solo lui potrebbe avere quel ghigno di scherno sul viso in un momento come questo, un sorriso che però non coinvolge gli occhi chiari e distanti..  solo Klaus

Sta avanzando verso di me, con passo studiatamente lento, cadenzato e autorevole, e la mia ansia aumenta, quella sensazione angosciante, che per tutto il tempo si è divertita a torturarmi lo stomaco, ora invade tutto il mio corpo.

Si espande fino a diventare troppa e troppo insopportabile.

Ogni mia cellula è pervasa dalla paura e dal tormento che si sono accumulati in questi ultimi mesi, come un piccolo fiore malvagio che, incanalando sufficiente acqua ed energia, sboccia per inebriarti i sensi con il suo profumo e la sua bellezza.

Vorrei rimanere ferma in questo punto, a metà strada fra l’inizio del bosco e il centro della radura, lasciando che tutto accada il più velocemente e indolore possibile, chiudendo gli occhi per aver una parvenza di speranza di poter sfuggire alla realtà.

Vorrei.. ma non posso.

Klaus deve prometterlo, deve darmi la sua parola che dopo abbandonerà la città, lasciando i miei amici in pace.

Devo farlo, devo a tutti loro un po’ di felicità, uno spiraglio di luce nel buio che li sta avvolgendo e che si fa sempre più vicino, per ringraziargli degli ultimi istanti di gioia e spensieratezza che mi hanno concesso.

Infondo, non ho più niente da perdere, ora che ho scoperto che i miei veri genitori mi hanno abbandonata e che la mia “finta” madre è morta.

Ho solo Damon, e devo lasciarlo andare.

Raccogliendo tutto il coraggio e la forza che possiedo, costringo il mio corpo a muoversi lentamente verso il centro della radura, verso Klaus, trascinando i piedi uno dopo l’altro, pregando interiormente che la mia finta maschera di freddezza sia
sufficientemente convincente.

Ad occhi estranei posso sembrare addirittura troppo tranquilla.

La verità è che non voglio pensare, la verità è che ho paura.

Quanto vorrei stringere a me Damon per un ultima volta; quanto vorrei rivedere anche solo per un istante i suoi occhi incantevoli così simili ai miei.

< Sapevo che alla fine saresti venuta, da sola > la sua voce giunge acuta e penetrante alle mie orecchie, ma anche stranamente seria.

< Beh, hai ragione. Ora vediamo di sbrigarci > sbotto io, cercando di apparire forte.

< Hai troppa fretta per essere una che sta per uccidersi con le sue stessa mani > dice lui.

< Desidero solo che tutto questo finisca, ma prima voglio che tu mi faccia una promessa: dammi la tua parola che una volta ottenuti i miei poteri te ne andrai e non tornerai mai più a Mistic Falls, lascerai in pace Elena, Damon, Stefan, Bonnie e tutti gli altri > rispondo con tono tagliente e autoritario, non voglio certo abbassarmi a supplicare un essere infimo e meschino come lui.

< E perché dovrei farlo? > ribatte lui con lo stesso tono.

< Chiamalo ultimo desiderio, scambio di favori, come ti pare, basta che lo prometti > gli dico con malcelata acidità.

< D’accordo, visto che me lo chiedi così gentilmente ti accontenterò. Ti do la mia parola che non tornerò mai più qui; infondo, quando diventerò un essere completo e invincibile non ne avrò più alcun motivo > mi accontenta infine lui, sorprendendomi per la mancata resistenza.

< Sai come avverrà? > continua poi, abbassando lo sguardo come a volermi celare il ghigno che si è impadronito del suo volto malefico ma comunque affascinante.

< A dire il vero no, il libro che mi hai “gentilmente” regalato non era molto esauriente riguardo alla procedura > rispondo, cercando di apparire ironica e disinteressata all’argomento.

< Sì, lo so. In realtà è un processo molto semplice: basterà avvelenare una spada qualunque con il mio sangue. Dovrai ucciderti tu stessa, trapassandoti il cuore, recitando nel frattempo un antica formula. Il sacrificio deve essere spontaneo, devi solo dire che vuoi passare tutti i tuoi poteri a me per poi ucciderti. Non lo trovi idilliaco? > conclude, avanzando ulteriormente verso di me e mostrandomi una
spada lunga e affilata.

Al solo pensiero che dovrà tranciare il mio cuore di netto, il sangue mi si congela nelle vene e quando la innalza verso il cielo riesco a scorgere l’impugnatura d’argento con incastonati quelli che sembrano essere sette diamanti totalmente neri.

< Sono pronta > mormoro, con un po’ di incertezza inevitabile, che nonostante gli sforzi non riesco a nascondere.

< No, non è vero. ma il tuo amore ti rende disposta a tutto. Devo dire che questa volta le streghe hanno fatto davvero un buon lavoro. L’ibrido cattivo, quello buono con il suo  inevitabile amore per l’inutile vampiro Dobbleganger e un tragico sacrificio >

< Io non amo Damon per quella stupida storia del Dobbleganger , lo amo e basta >

< Non temi la morte? > mi domanda cambiando, forse volutamente o forse no, il discorso.

< No, visto che non ho nulla per cui vivere, tolti i miei amici, e sono disposta ad immolarmi per il loro bene > rispondo, pienamente convinta delle mie scelte.

< In te c’è più potere di quanto immagini. Non ti dispiace rinunciare a tutte le cose che potresti avere con un semplice schiocco di dita? Hai tutto ciò che una persona vorrebbe avere: bellezza, potere e immortalità. Perché rifiutarli? Potresti unirti a me e avere salva la vita. Infondo mi dispiacerebbe commettere un tale spreco > mi dice lui sorridendo bonario, come se l’offerta che mi ha appena fatto fosse una grande prova della sua equità e moralità.

< Meglio la morte > ribatto con tutto il disgusto che sono capace di intonare e neanche un secondo dopo mi ritrovo schiacciata contro il terreno arido e secco, con una mano a stringermi la gola in una morsa potente.
 
 
POV DAMON:
Dopo un tempo che mi sembra infinito, sono di nuovo sveglio.

Sento la testa dolermi, pesante e confusa.

Cerco di alzarmi da quello che credo essere il mio letto ma appena muovo il collo, una fitta lancinante mi costringe  a sdraiarmi nuovamente, lasciandomi sfuggire un
piccolo lamento.

Ho già provato questa sensazione prima e spero proprio di sbagliarmi, perché se ho ragione, siamo in un grosso, gigantesco e insormontabile casino.

Cerco di riordinare il più velocemente possibile i ricordi delle ore precedenti, sperando ti trovare una spiegazione ragionevole.

E invece il mio disordine mentale aumenta quando mi rendo realmente conto di cosa è successo.

Cazzo, Linda mi ha spezzato il collo.

Ricordo la sua sparizione, l’angoscia che mi lacerava da dentro quando mi chiedevo dove fosse e l’improvvisa calma che mi ha avvolto quando ho  visto il suo corpo rannicchiato in posizione fetale in quel vicolo buio e fetido, era fredda, scossa, ma comunque viva.

Il suo risveglio, lei che mi chiede di non lasciarla mai più sola, il sesso che non era solo sesso, le domande strane e inaspettate, il suo “tu sei stato la mia unica scelta” e poi il buio più profondo che possa  ricordare, freddo, carico di confusione e tormento.

Se ne è andata, per sempre.

Sapevo che prima o poi avrebbe desiderato una vita normale e felice vicino a qualcun altro, ma come sempre ho deciso, erroneamente, di credere che per una sola volta, un’unica e immeritata volta, il destino sarebbe stato dalla mia parte, per abbandonare quella severità e quell’indifferenza che lo contraddistingue; per mostrare al mondo che vale la pena di sopravvivere quei futili decenni che compongono la nostra vita, solo per capire, in un giorno qualunque della tua vita, che senza quella determinata persona saresti solo un ammasso compatto di polvere nell’universo.   

Mi ritrovo solo per la terza volta nel giro di 150 anni e tutto perché ho deciso di seguire il mio cuore anziché il mio cervello e la mia sete.

Ho deciso di ascoltare quel lieve formicolio al centro del petto che sentivo ogni volta che il mio corpo si trovava vicino al suo, anziché la mia gola che stranamente non bruciava, non pretendeva di essere soddisfatta dilagando terrore, lacrime e sangue.

< Merda > esclamo ad alta voce, con ancora gli occhi chiusi, sdraiato su quel letto che ora non mi sembra più così accogliente come prima.

< Un po’ volgare, ma riassume bene la situazione > ribatte qualcuno, mentre entra nella stanza e si side accanto a me, una voce conosciuta e al contrario di quanto si possa immaginare, tremendamente seria.

Apro gli occhi di malavoglia e mi ritrovo davanti l’ultima persona che mi sarei aspettato di vedere in questo momento.

< Bonnie? Da quanto sei qui?> domando curioso, con la voce ancora arrochita dal “dolce pisolino”.

< Abbastanza da sentire la tua esclamazione di estrema finezza e preparare una pozione per velocizzare la tua guarigione. Sono venuta a pararti il culo, ma non ti ci abituare. Forza alzati, non abbiamo molto tempo.

< Di che cosa stai parlando? > chiedo, questa volta arrabbiato.

La donna che amo se ne è andata, spezzandomi il collo per essere certa che non la ostacolassi, posso avere i miei dieci minuti per metabolizzare la cosa??

Cazzo, ho anche detto “la donna che amo”!

E dovevo rendermene conto proprio ora?

Chiunque abbia detto che capiamo fino in fondo quanto teniamo ad una persona solo dopo averla persa la sapeva lunga sulla vita, peccato che saperlo non serva a nulla.

Stronzate, ho sempre saputo di amarla ma avevo troppa paura di soffrire per ammetterlo.

C’è chi pensa che le emozioni siano sensazioni soggettive, distinte dal pensiero razionale, che accompagnano l’esperienza vissuta di una persona.

Io invece credo che le emozioni siano il prezzo da pagare per chi vuole tener fede alla sua umanità, una sorta di manaccia che dovrebbe indurti a seguire ciò che glia altri hanno stabilito essere la cosa giusta.

 
< Linda è venuta da me e mi ha detto quello che aveva in mente di fare, credeva che non l’avrei fermata perché tengo di più ad Elena che  a lei > mi spiega, mentre si alza e incita con lo sguardo me a fare altrettanto, interrompendo così il flusso incontrollabile dei miei pensieri.

< E non è forse così? > le domando mentre scendiamo le scale e raggiungiamo la sua auto.

< Tengo ad Elena con la stessa intensità con cui voglio bene a Linda, per questo  ho deciso di tradire la sua fiducia > mi risponde, con tanta sicurezza da guadagnarsi il mio rispetto solo per quell’affermazione.

< Perché dovresti aiutarmi? > chiedo, cercando di seguire il filo logico del discorso e nello stesso momento di capire dove stiamo andando con tutta questa fretta.

< Perché, e credimi mi costa molto ammetterlo, tu sei quello di cui lei ha bisogno > mi spiega con quel tono profetico tipico delle streghe, restando  concentrata sulla guida.

< Che intendi dire? > tutto questo giro di parole mi sta facendo innervosire.

E lei, probabilmente notando l’irritazione e l’angoscia scaturite dalla mia voce, inizia a raccontare.

Mi spiega velocemente, omettendo i particolari, come Klaus l’abbia minacciata e come lei abbia deciso di sacrificarsi per tutti noi.

Lei ha avuto il coraggio, in un solo giorno, di fare quello che noi non siamo riusciti a fare in due anni: accettare il suo destino e andargli incontro a braccia tese.

Una volta terminato il breve riassunto, si blocca, lasciandomi il tempo di riflettere veramente su ciò che sta per accadere.

Non posso perderla, non voglio perderla, non dopo aver ammesso, senza l’aggiunta dei soliti se, ma forse, credo.., di amarla.

Dio, la amo così tanto da farmi male e se dovesse morire, sento che morirei con lei nello stesso istante, perché non avevo mai veramente vissuto prima di incontrarla.

La gente pensa che sia io l’eroe, quello che corre in soccorso della bella fanciulla e la salva dalle grinfie del mostro cattivo, ma è soltanto convinzione.

Che cosa ho davvero fatto io per Elena?

L’ho costretta a mettere in dubbio il suo amore, ho messo a rischio la sua vita almeno una decina di volte, solo per dimostrare di poter risolvere la situazione, per convincere me stesso di avere un ruolo  importante tanto quanto quello degli altri.


E che cosa ho fatto per Linda?

Semplicemente l’ho consolata quando ne ha avuto bisogno, ho ascoltato i suoi pianti notturni mentre sognava e l’ho abbracciata quando tremava come una foglia sotto il
vento gelido dell’inverno.

Io l’ho fatto perché sentivo di doverlo fare e a lei bastava, lei non cercava di cambiarmi, voleva solo sentirsi dire quelle stupide paroline e io sono stato troppo codardo per accontentarla.

Come uno stupido le ho detto di avere solo bisogno di tempo, quando il tempo è l’unica cosa che non le è concessa, che non ci è concessa.

Ma adesso qualcuno forse ha avuto pietà di me e mi ha aperto gli occhi, mi  ha spiegato cosa significhi davvero amare.

Io riuscirò a salvarla, devo salvarla perché lei prima mi ha salvato da me stesso e ora tocca a me.

Il buio gelido e fitto che credevo di portare con me da molto tempo, nascosto in profondità dentro il mio cuore morto, non era altro che la cecità dovuta ad un ombra di ignoranza che come un velo scuro non ti permette di designare con chiarezza le vere forme della vita, il senso di una triste ed insignificante esistenza.

< Stefan e tutti gli altri ci stanno aspettando nel bosco vicino alla radura, è lì che avverrà il sacrificio ma noi dobbiamo impedirlo > mi dice Bonnie e a me arriva solo un miscuglio di suoi ovattati dalla disperazione e dall’angoscia dell’attesa.

Sono così concentrato ad elencare mentalmente tutti i rimpianti che accompagnano i momenti più intensi della mia vita, che quasi sobbalzo quando sento una presa calda e delicata poggiarsi dolcemente sulla mia mano fredda  e irrigidita dall’ansia.

< La salveremo, te lo prometto > e contrariamente a quanto si possa immaginare l’unica cosa che riesco a fare è annuire e sforzarmi di abbozzare un piccolo sorriso, abbandonandomi all’unico sentimento che non mi ha mai deluso o abbandonato totalmente: la speranza.

 
POV LINDA:

Sento i polmoni contrarsi per la mancanza d’aria e istintivamente cerco di liberarmi dalla presa posando entrambe le mani sulla sua.

Sono quasi al limite della sopportazione, la gola mi brucia e il petto si muove convulsamente su e giù, quando finalmente la morsa si allenta e Klaus si rialza come
se nulla fosse.

< Non ti conviene sfidarmi > mi dice mentre io cerco di rialzarmi a mia volta, ignorando la tosse che mi provoca lievi singhiozzi.

Quando riprendo contatto con il mondo circostante mi rendo conto che, oltre a me e Klaus, ci sono almeno altre dieci persone nella radura e mi domando come possono essere arrivate senza che io me ne sia accorta.

La risposta mi giunge chiara e palese attraverso la voce acuta di Klaus:

< Ibridi >

Certo, non posso  aspettarmi che faccia una cosa del genere senza la sua squadra speciale pronta ad intervenire se qualcuno oserà interromperci.

A quest’ora, molto probabilmente, tutti saranno a conoscenza della mia improvvisa sparizione, spero solo che Bonnie abbia mantenuto il segreto.

Ma infondo, perché non farlo??

Noi non siamo amiche e lei certamente proteggerà Elena, Caroline e tutti gli altri, non certo me.

E poi sono io ad aver scelto questa strada e non mi pento di nulla.

< Ti sei portato dietro i cagnolini perché temevi che usando i miei poteri ti avrei fatto un culo a strisce? > gli domando beffarda, infondo sto per morire e posso concedermi qualche soddisfazione e poi ho sempre avuto la testa dura.

< L’hai voluto tu, ero disposto ad essere magnanimo vista la tua straordinaria bellezza, ma non ti permetto di insultarmi > mi risponde accigliato e prima ancora che possa rendermene conto mi trovo stretta fra le sue braccia, con i suoi canini conficcati nel collo, senza però bere il mio sangue, evidentemente è a conoscenza degli effetti.

So che non mi ucciderà, in quel caso morirebbe anche lui, ma non posso fermare il mio istinto che cerca prontamente di sottrarsi a quel dolore, senza ottenere risultati concreti.

< Lasciala stare! > una voce conosciuta giunge ovattata alle mie orecchi esauste per il troppo  ascoltare e sperare.

Se fosse stata una qualsiasi altra voce a risvegliarmi da quel torpore a cui il mio corpo si sta lentamente abbandonando, stanco di soffrire, probabilmente sarei svenuta senza preoccuparmi delle conseguenze, visto che queste non avrebbero fatto in tempo a raggiungermi.

Ma quella voce, non è una qualunque, è la sua voce e questo cambia tutto.

Con uno sforzo che non credevo di poter compiere, apro le palpebre pesanti e assonnate per ritrovarmi davanti il centro del mio universo perfetto, la mia ragione
di vita: Damon.

Forse è solo il frutto della mia mente spossata, sottoposta per troppo tempo ad uno stress emotivo capace di farmi perdere il vero contatto con la realtà, o forse no.

No, perché la gioia che rapida ed elegante come un felino prende il posto dell’angoscia e del tormento non può essere solo il frivolo e spregevole frutto della mia fantasia.

Il destino non può donarmi questa dolce e rincuorante illusione per poi portarmela via, facendomi cadere bruscamente dal mio angolo di paradiso.

I suoi occhi, che cerco disperatamente in mezzo ai tanti che mi circondano, quasi possano offrirmi un rifugio sicuro, devono essere reali.
 
POV DAMON:

I capelli lunghi e morbidi sono ora incrostati dal suo stesso sangue, dalle lacrime che deve aver versato in balia di confusione, disperazione e sofferenza, assumendo così la stessa tonalità sbiadita della pelle, anch’essa macchiata di sangue e terra.

Ma sono i suoi occhi a rendere quell’immagine e quella scena spaventosa, inquietante e tremendamente dolorosa.

I suoi occhi, che prima avevano la stessa tonalità azzurro ghiaccio dei miei, ora non sono né celesti, né grigi e neppure verdi.

Ma è la mancanza di espressione più che l’assenza di colore a suscitarmi interesse, un morboso, pietrificante e terrificante interesse unito alla pena della sconfitta.

Basterebbe il calore di un’emozione, un pallido e fievole segno di vita, per far brillare la bellezza in quegli occhi.
mi pare che, forse spinta da una forza misteriosa che  ti spinge a scovare ciò che ti
manca per riuscire a sentirti completo, il suo sguardo inespressivo stia cercando il mio e, una volta trovato, si illumina di una speranza che richiede uno sforzo calcolato e straziante.

Rimango immobile, pietrificato, a fissare il suo corpo esamine  mosso non più da
una  vita pulsante e desiderosa di incontrarsi e scontrarsi con il mondo circostante, ma da una forza primitiva e inarrestabile che le impedisce di spiccare il volo.

Questa la porta irrimediabilmente a cadere, a cedere sotto il suo comando prorompente, capitolando a terra priva di forze.

E nell’esatto istante in cui il corpo di Linda si posa a terra, mi lancio verso Klaus, mentre sento Stefan e Bonnie avvicinarsi al mio angelo e incitarla a resistere con le
loro voci cariche di pianti trattenuti e fievoli speranze.

Il mio corpo è qui, a schivare i colpi potenti e veloci di Klaus e la sua spada,  ma il mio cuore è lì, vicino a lei su quel terreno umido di sudore, sangue e lacrime, per rallentare il battito insieme a quello di lei, per pregarla di restare, di combattere per se stessa, per me.. per noi.

< Non riuscirai a sconfiggermi, lo sai vero? > domanda ad un certo punti l’ibrido, facendo tornare la mia attenzione sul combattimento.

< Ma io non voglio sconfiggerti, voglio ucciderti > rispondo sprezzante, non riuscendo a trattenere tutto l’odio che ho dentro, che dopo aver fatto del male a Linda non può che essere aumentato.

I secondi passano inesorabili e i colpi sferrati sia da lui che da me aumentano senza sosta, ma non sortiscono alcun effetto.

Non credevo di riuscire a tener testa ad un Originale così a lungo, specialmente a Klaus, e forse presto soccomberò sotto  la sua forza distruttiva, implacabile e nera come la pece, ma non prima di trascinarlo con me all’inferno, per lasciar marcire le nostre squallide e futili  membra per i peccati commessi da due assassini senza
amore ne remora.

< Fallo pure, ma sappi che lei morirà con me > replica con un sorriso beffardo sul volto che sembra scolpito nel marmo per la freddezza, l’indifferenza e la derisione.

E la rabbia cresce, si fa furente, incontrastabile e pervade tutto il mio corpo, da cima a fondo, ogni singola cellula, facendolo fremere, irrigidire e bramare una vendetta che da troppo tempo è stata rimandata, sviata o surclassata.

Mi avvento nuovamente contro Klaus con tutta la forza che possiedo, ignorando la spada affilata che rischia più volte di trafiggermi.

< Non la lascerò andare, io resterò sempre vicino a lei > non so nemmeno perché sto confessando tutto questo a Klaus, quando invece dovrei concentrarmi per ucciderlo, o non farmi uccidere.

Non so perché l’ho fatto, ma avverto comunque una sensazione di leggerezza, come se mi fossi liberato di un peso che gravava sulla mia coscienza di certo non immacolata.

< Bene, allora morirete entrambi e con la stessa arma  > mi risponde serio e furioso come mai prima, procurandosi velocemente un taglio profondo sulla mano sinistra e lanciandosi verso di me, pronto per colpirmi.

Vedo le fiamme bruciare , non per il desiderio quanto per l’odio profondo che viene riflesso dai suoi occhi che mai prima di allora hanno rispecchiato la sua anima nera.

Forse, se non fossi così incantato e confuso da quella visione, riuscirei anche ad evitare miracolosamente il colpo e a salvarmi, o forse no.

Fatto sta che, per l’ennesima volta, è il destino a scegliere al mio posto e lui aveva già
deciso che non devo essere io a morire in questo pallido giorno d’estate.

Più volte ho ribadito ad Elena che avrei sacrificato la mia vita per lei senza pensarci due volte, senza rimpianti e probabilmente ne ero anche convinto.

Ma ora, con il corpo della donna che amo, che mi ha dato tutto, a partire dalla vita vera per finire con la mia umanità, sarei disposto a rivivere le mie pene una per una,
anche più e più volte, pur di scambiare il mio corpo con il suo.

Sento la sua vita scivolare con lentezza esasperante via dalla sua figura esamine e dalla sua anima pura e perfetta e tutte le mie le mie speranze, le mie certezze, tutto ciò in cui pensavo, o speravo, di poter credere fuggono via come granelli di sabbia trasportati dal vento rovente verso un territorio sconosciuto e senza nome.

Malgrado il dolore, la stanchezza, la confusione e la paura che sto provando, non posso impedire alla speranza e al sollievo di contagiarmi con la loro positività quando vedo Damon tenere fieramente testa a Klaus nel loro combattimento fatale.

Anche gli altri, tranne Bonnie e Stefan che cercano di aiutarmi come possono, stanno lottando contro gli ibridi di Klaus, ma nonostante la preoccupazione i miei occhi non vogliono allontanare lo sguardo dal corpo di Damon, così terribilmente vicino a quello di Klaus.

Osservo attentamente le labbra di entrambi muoversi, segno che stanno parlando, ma contro ogni mio sforzo non riesco a sentire le loro parole.

 Ad un certo punto, però, quando vedo Klaus ferirsi ad una ,ano bagnando così la punta della spada con il suo sangue e quando lo vedo lanciarsi contro Damon, abbandonandosi all’ira e alla furia, sento una forza strana e prorompente invadermi, facendomi scattare in piedi e correre nella loro direzione.

 E’ come una luce nuova, calda e vitale; la sento estranea nel mio corpo, come se appartenesse ad un’altra persona, ma allo stesso tempo sento che fa parte di me già da qualche tempo.

Qualsiasi cosa sia, è davvero molto potente e anche se volessi capire la sua origine, non ne ho il tempo.

Riesco miracolosamente ad inserirmi fra il corpo di Damon e la spada di Klaus, la quale finisce inevitabilmente per trafiggermi il cuore.


Sento un dolore lacerante, insopportabile e straziante propagarsi dalla ferita verso tutto il corpo e prima di perdere i sensi per  iniziare  a rivivere tutti i momenti della mia vita in pochi ed intensi istanti, riesco a scorgere di sfuggita i diamanti presenti nell’impugnatura d’argento della spada che in questo momento si trova conficcata nel mio petto, da neri come la notte, come l’anima del loro padrone, diventare bianchi come la neve, come l’anima  di un angelo.. come la mia.

Chiunque si trovasse al mio posto, in questo momento, mentre sento la mia forza vitale diminuire con pietosa lentezza, vorrebbe tornare indietro, sceglieree un’altra strada, avere una seconda possibilità per poter vivere la propria vita.. ma non io.

No, l’unica cosa a cui riesco a pensare è che devo assolutamente trovare un modo per salvare l’inspiegabile forza che mi ha dato la possibilità di salvare l’uomo che amo e che si sta spegnando insieme a me.


Come una madre farebbe con il proprio figlio o la propria figlia, raccolgo le ultime forze rimaste per riuscire a salvare la mia piccola luce che si fa sempre più tenue e
flebile.

Ed è qui, in questo preciso istante, dopo aver formulato questo pensiero, mentre il
mio cuore scandisce gli ultimi strazianti battiti, che capisco.

Tutto acquista improvvisamente un senso, i tasselli del puzzle che erano rimasti posati sul tavolo sembrano trovare una collocazione e il disegno della mia vita appare completo e perfetto davanti ai miei occhi.


Sono consapevole che non ha senso, che è l’idea più improbabile che potesse anche solo sfiorarmi la mente,  eppure ai miei occhi appare come la spiegazione più logica.

Contro tutti i sentimenti discordanti che sto provando, contro la morte imminente che sta per avvolgermi e portarmi in un posto lontano e solitario, riesco a sussurrare quella che spero essere la salvezza per la mia piccola luce.

< D-damon, s-salvalo > mormoro prima che qualcosa di caldo ed umido mi goccioli sul viso e il buio mi circondi con la sua consistenza indefinita.
 
POV DAMON:
Non ci sono riuscito.

Contro ogni mia volontà, ogni mia speranza, ogni mia supplica, non sono riuscito a salvarla.

E’ stata lei, invece, che ponendosi fra me e Klaus ha salvato la mia vita ancora una volta, sacrificando se stessa.

< No!!! > sento a malapena il grido di Klaus, mentre il suo corpo prende lentamente fuoco fino a diventare un semplice mucchietto di ceneri color pece che volano via dopo una folata di vento.


Se stessi morendo io al suo posto, se fossi io ad avere uno squarcio profondo  nel petto, probabilmente starei soffrendo di meno.

Mi sento come se per tutto il tempo mi fossi trovato ad un palmo dal paradiso e non
me ne fossi reso conto.

Ed ora, dopo che un lampo accecante ha rischiarato il cielo con la sua irruenza e che io, finalmente consapevole della mia posizione, con le braccia protese verso l’alto pronte a toccare il territorio sacro e sconosciuto, sto precipitando senza sosta verso un inferno senza fondo.

E tutto quello che riesco a fare, che ho la forza di fare, non è nemmeno urlare, gridare al mondo intero e a me stesso che non è vero, che lei non sta morendo, che la amo con tutto me stesso, ma è semplicemente piangere.

Sì, una lacrima salata e disubbidiente scende lungo la mia guancia per trovare poi
pace sul suo viso pallido ed immobile, nello stesso istante in cui lei sussurra:


< Damon, salvalo >

Un mormorio appena percettibile che colma la mia mente di confusione.


Chi dovrei salvare?


E’ lei che sta per morire, perché cercare di salvare un altro?

Tante domande e nessuna possibilità di risposta; sento il suo cuore fermarsi e il petto non si muove più con quella cadenza irregolare, rimane immobile come tutti noi ad ascoltare il silenzio assordante della sua morte.

POV LINDA:
Se questa è la morte, allora tutto ciò che si crede è soltanto una stupida fantasia.

Mi trovo nella stanza calda, accogliente e totalmente bianca che ho visto nei miei sogni quando mia madre ha cercato di comunicare con me dall’altra parte.

< Benvenuta piccola mia > esclama una voce dolce e famigliare alle mie spalle, mi volto e..

Proprio come pensavo mia madre mi guarda con il suo sorriso rassicurante, ma i suoi occhi tradiscono un velo di serietà che mi fa preoccupare.

< Sono morta? > domando con la voce un po’ tremolante.

< No, o meglio sì, ma stai per tornare in vita > mi spiega, confondendomi ancora di più

< Come è possibile? >
< Come ti ho già detto, secondo la profezia l’ibrida può rinascere se porta con sé il simbolo della disperazione e la prova dell’amore >

Ah certo, ora mia è tutto chiaro!

< Continuo a non capire >


< Io invece credo che tu sappia di cosa sto parlando almeno in parte > ribatte lei.

< Quindi è vero? io sono davvero.. > la frase mi nuore in gola, incapace di ammetterlo ad alta voce


< Incinta? Sì, cara > completa la frase per me mia madre.

< Come può essere? > ripeto, cercando di capirci qualcosa e portando istintivamente una mano sul mio ventre piatto.

< Ti consiglio di leggere a fondo il libro che ti ha dato Klaus, sono sicura che capirai >

< Quindi è questa la “prova dell’amore” di cui parli, ma il simbolo della disperazione? > domando.

< Ascolta con attenzione, questo è ciò che sta succedendo nel mondo reale > ribatte, a volte credo che sia incapace di darmi una risposta chiara e coincisa.

In ogni caso, assecondo la sua richiesta e sento il rumore di piccole gocce rimbombarmi nella mente ad una cadenza regolare e ritmata.

< Che cosa sono? > domando curiosa.
< Lacrime, quelle dei tuoi amici,delle tue amiche e.. quelle di Damon >
< La disperazione.. > mormoro quasi inconsciamente, mentre una luce accecante si sprigiona dal centro del mio petto e mi avvolge impedendomi di vedere ciò che accade intorno.
< Sono fiera di te > mi mormora mia madre, prema che il mio spirito venga
nuovamente congiunto con il suo corpo.
                                                     ***
Quando apro gli occhi di scatto e mi metto a sedere, mi sento come se fossi morta e rinata in un singolo istante, e probabilmente è così.
Anzi, a quello che ho capito è proprio così.
Mi osservo attentamente intorno, una volta che la luce si attenua e riesco a distinguere i volti preoccupati e stupefatti dei miei amici fissarmi con gli occhi e la bocca spalancati.
Ma io non posso pensarci in questo momento, tutto quello che riesco a fare è portare istintivamente una mano alla pancia e sussurrare rincuorata:
< E’ salvo >
 
 
                                            FINE
 
SALVE!
Ok, lo so che fa schifo ma sono ore che scrivo e non ce la faccio più
Non riesco a credere di essere arrivata alla fine!
Spero solo che a voi piaccia di più che a me.
E’ lunghissimo, me ne rendo conto e probabilmente dopo le prime 2 pagine mi manderete a fare un giro, ma non posso farne a meno!
Per me tutte queste pagine, che per inciso sono 32!!!, sono necessarie.
Spero anche che vorrete leggere il seguito, che arriverà il prima possibile!
Sono contentissima del successo che ha avuto questa mia FF, 70 recensioni sono un sogno, grazie!
Ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti:
1 - Defan64
2 - Elenina22
3 - eltanininfire
4 - Fleccia90
5 - jess chan
6 - kia_salvatore89
7 - kyla91
8 - Lory4
9 - miki97
10 - nian07
11 - saramik
12 - Scurano
13 - _Crisalide_
UN MIGLIONE DI GRAZIE!!
Chi l’ha messa fra le ricordate:
1 - Delena_96
2 - Elenina22
UN MIGLIONE DI GRAZIE:
Chi l’ha messa fra le seguite:
1 - 8_Delena
2 - aishamelato
3 - angel2
4 - carlie_smile
5 - chiaraEB
6 - Delena85
7 - Desyree92
8 - ele_91_
9 - fanja
10 - jj96
11 - lunastella
 12 - miki97
13 - nian07
14 - ReliquiaEcho
15 - safycullen97
16 - serenella94
17 - valemelo
18 - xXxLauraxXx
19 - _3Alice3_
20 - _Bubble_
21 - _Layla
22 - _RadinA_
23 - _Raiko
24 - _very_
UN MIGLIONE DI GRAZIE!
 
Chi ha messo me fra gli autori preferiti:
1 - lovelyvampire
2 - miki97
3 - MissSomerhalder
 
E INFINE UN GRAZIE SPECIALE A CHI RECENSISCE:
 
                                                                                                                                                                           1)69withJoseph
2)annaterra
3)Carile_smile
4) Defan64
5)Delena85
6)_3Alice_
7)Lovelyvampire
8)_RadinA_
 
UN MIGLIONE DI GRAZIE!
Avevate ragione voi, era incinta!!!!Avevate ragione voi, era incinta!!!!


Vi amo con tutto il cuore e spero non mi vogliate uccidere dopo questo capitolo.
Un bacio enorme
Niko

   
 
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