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Autore: GreenBlood_    03/03/2013    15 recensioni
[Horror/Suspence/Thriller] [Violenza] [AU]
Sonic e i suoi amici cercheranno di non essere vittime di questa terribile malattia che si propaga nel loro mondo, e troveranno la cura ad ogni costo!
Ormai, la loro vita si è trasformata in sopravvivenza. Ma non si riterranno sconfitti facilmente.
Riusciranno i nostri eroi a cavarsela?
Horror, violenza, sangue e colpi di scena vi attendono!
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{Estratto...
[...] Urla. L’inferno non faceva che propagarsi mostruosamente, peggio di prima. Il rumore era talmente acuto che i timpani di entrambi per poco non esplosero. Grida. Strilli. Grugniti. Era questo il suono della fine? [...] Devastazione. Le fiamme ardevano sempre di più, stavano bruciando ogni più piccola speranza, ingoiavano la vita. Si poteva sentire l’odore del fumo, forte, disgustoso. Uguale alla morte. (Dal capitolo 6)
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Questo racconto è dedicato alle persone 

che come me sono appassionate di racconti horror pieni di sangue.
E anche creature spietate, che in questa storia renderanno le vite dei nostri eroi letteralmente un incubo.
Loro sanno che fuori la morte li aspetta …
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The Death to expect outside
Prologo

Non aveva un equipaggiamento da sopravvivenza , solamente la sua pistola e del coraggio per andare avanti, doveva farlo, per aiutare gli altri compagni. L’ascensore arrivò al piano terra e la porta per uscire dall’edificio, che ormai sembrava la copia esatta dell’inferno, si trovava a pochi metri di distanza.
Quella era la sua ultima occasione di fuga; aveva procurato tutte le scorte necessarie per restare in vita per un’altra settimana, un’altra terribile settimana.
Se lo ricordava, perfettamente … quel fatale giorno, quando per la prima volta ha rischiato di morire. Ricordava che era disteso nella neve, una macchiolina rossa che si stava raffreddando, ed era circondato da … quegli esseri abominevoli. Si avvicinavano sempre di più, volevano morderlo, avventarsi sul suo corpo … ma la cosa peggiore è che lo avrebbero reso come loro.
Avrebbe potuto gridare, ma non lo fece. Non riusciva ad agire, era paralizzato. Era li disteso a guardare il cielo bianco dell’inverno.


«Sono morto» ripeteva tra se.

Shadow, il riccio più pericoloso al mondo stava per arrendersi, e lasciarsi strappare via la carne delle ossa. Confuso voltò lo sguardo verso la ferita sanguinante sul petto e senza lamentarsi ancora chiuse gli occhi e aspettò di morire.
Aspettava. E aspettava.


«Resisti! Ti salvo io! » Quelle ultime parole furono accompagnate dal suono di spari, tanti piccoli e rumorosi spari.
Il riccio nero sentendo l’urlo aprii gli occhi e alzò velocemente lo sguardo, e con aria sorpresa e tranquillizzata tese un braccio all'insù, quello era il segno di non essere ancora contaminati dalla malattia.
Con aria di rimprovero il riccio blu che aveva soccorso Shadow lo prese sotto braccio e iniziò ad andare verso il rifugio.


«Ti hanno insegnato a difenderti, dovresti sapere cosa fare in una situazione come questa! »

«Bada a come parli Sonic! Mi hanno solo colto di sorpresa, tutto qui! »

Ma in realtà Shadow non ricordava come fosse successo tutto ciò. Non aveva mai immaginato che una cosa del genere potesse mai accadere. Sembrava di stare in un vero film horror … ma purtroppo nessuno stava recitando.

 «Che brutta esperienza …»
Il riccio nero scosse la testa e finì di ricordarsi quel brutto momento.
Incrociò le braccia e serio guardò fuori dalla finestra che gli stava affianco. Un paesaggio schifoso si poteva intravvedere. Shadow brontolò. I battiti del cuore accelerarono . Per l’ultima volta distolse lo sguardo e tornò a osservare la porta sporca di sangue, oramai secco e scuro.
Sentiva le creature battere contro le mura e i vetri, quei rumori agghiaccianti si propagavano per quasi tutta la città, nessuno era al sicuro in questo nuovo mondo.
Sopravvivere era la cosa più importante, non l’amore, non gli amici, ma solo riuscire sempre a guadagnarsi quel pezzo di pane per sopravvivere un altro giorno.
Portare le provviste sarebbe stato un atto da eroe, dopo tanto tempo riuscire ad assaporare un pasto decente sarebbe molto piacevole.


«... Se esco quei cosi mi uccideranno»
Il riccio preoccupato di non riuscire nell’impresa si mise un dito vicino alle labbra cercando in tutti i modi una risposta al problema così rischioso.
Erano loro le prede questa volta, Sonic e tutti gli altri. 
«Ma che cosa è successo? Questa non è più vita …» La sua voce era appena un sussurro.
Si sentiva in trappola, come uscire da quella situazione?
Quello davanti a lui era un terribile spettacolo, tutto così rovinato, e anche morto.

I pensieri di Shadow si spensero per un secondo sentendo il suono del woki - toki che vibrava.

«Ma dove sei? Ti stiamo aspettando da ore! Cream si sta lamentando, ha bisogno di cibo, e alla svelta» Dall’altra parte della cornetta di sentiva una soave voce femminile, ansiosa per il ritorno del compagno.
«Stai calma Rouge, ho già procurato le provviste, devo solo riuscire ad andarmene dall’edificio, ma è circondato» Rispose il riccio
«Va bene … ma fai in fretta»
«E’ la prima volta che ti vedo così preoccupata»
«Senti non allungare la conversazione! Torna qui il più presto possibile»
E dopo la brutale risposta il riccio incominciò di nuovo a mirare verso la porta, ma più deciso che mai.
Iniziò a correre, correre fino all’ultimo filo di fiato. Era veloce come non mai. Sfondò velocemente la porta cercando in tutti i modi di seminare gli inseguitori. L’odore del riccio era inebriabile e mischiato con il terrore che a quei divoratori di carne piaceva tanto. Cominciarono ad inseguirlo, loro erano il leone e il riccio la povera preda in fuga. Doveva accelerare. Ma più di così non poteva. Speranzoso di tornare dagli altri sopravvissuti Shadow tirò fuori la sua pistola per l’ennesima volta,mirando ai predatori con l’odio più profondo nei suoi occhi color rubino. Si girò continuando a correre all’indietro e tese il braccio in avanti tenendo stretto il manico, anche esso intriso di qualche goccia scarlatta. E come un perfetto professionista incominciò a sparare colpi netti che centravano in pieno i predatori assetati di sangue.


«Crepate … luridi Zombie!»

E così tutto ebbe inizio.

                                            
  
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