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Autore: MissKeroro16    03/03/2013    0 recensioni
Un racconto di prova con un personaggio continuamente in bilico tra la passione di una vita forte e travolgente e una morte liberatoria. un racconto in prima persona di una giovane donna che abbandona la sua vecchia vita per tentare la fortuna.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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...Innocent...

Apro gli occhi e scosto le coperte. L'aria gelida che proviene dalla finestra lasciata aperta la notte prima, mi fa venire i brividi. Mi alzo e in punta di piedi vado verso la finestra per chiuderla. Mi accorgo solo dopo che c'è qualcosa che non va in me, nel mio modo in cui mi muovo, nel modo in cui respiro, mi sento troppo leggera ed ho la mente confusa. Qualcosa di caldo mi scende dal collo, facendosi strada sotto i miei vestiti. Lo sfioro e rabbrividisco. È sangue. Tutto intorno a me mi è nuovo e il sangue non mi da nessun indizio rendendomi nervosa. Non ricordo di essermi fatta male. Le mani mi tremano, una consapevolezza sta prendendo piede dentro di me. Una macabra scelta. Mi porto d'avanti ad uno specchio e mi guardo. Sono più pallida del solito e la cosa mi spaventa. Premo una mano sul cuore in maniera istintiva ma non lo sento battere ed un tratto mi sfiora un idea assurda, mi domando se c'è l'ho mai avuto un cuore. Scuoto la testa per convincermi a mantenere la testa e inizio ad avanzare delle possibili spiegazioni ai miei cambiamenti Che sia diventata un fantasma? Probabile. Alzo di nuovo lo sguardo e mi analizzo il viso. Altro sangue mi scende dalla bocca. Con la lingua raccolgo le gocce e le assaggio. Hanno un sapore ottimo. Continuo a guardarmi e vedo qualcosa cambiare. I miei capelli. Diventano sempre più lunghi e luminosi, i miei occhi si tingono di nero e le mie forme si modellano. Mi sfioro il viso senza poterci credere. Appena sorrido soddisfatta i miei canini si allungano. Sussulto e li tocco con la lingua. Sono freddi e mi tagliano la lingua. Ancora una volta quella consapevolezza prende piede e mi riporta alla mente un ricordo. Una donna dal esile figura è affacciata ad una finestra si guarda attorno e poi abbassa lo sguardo. Un enorme fila di auto illumina la strada. Quando la ragazza si guarda nel vetro capisco di essere io. Sto per gettarmi, voglio farla finita perché tutta la mia vita non ha senso, perché l'uomo che credevo di amare mi tradiva con la mia miglior amica, perché la mia vita non valeva la pena viverla. La mia famiglia è andata a quel paese e il bambino che forse porto dentro non si merita di vivere in un mondo dove nessuno ti ama davvero. Dove le parole servono solo a riempire gli spazzi vuoti dei mancati respiri, le guerre sono senza fine e le delusioni sono sempre dietro l'angolo. Voglio mettere a tacere le voci per strada, voglio vivere in pace e quale pace migliore di quella della morte? Sto per saltare ma una mano fredda mi prende il braccio, le sue dita si serrano attorno alla mia pelle sprofondando nella carne per quanto lo tiene ben saldo. Mi volto per affrontare l'intruso. Un uomo bellissimo, dai lunghi capelli rossi e con due smeraldi contornati da lunghe ciglia nere, mi scruta e ostacola la mia missione. Forse è il mio angelo custode. In tal caso devo chiedergli che fine ha fatto quando tutti mi stavano voltando le spalle. Devo chiedergli se si è divertito a vedermi piangere ogni notte in segreto dopo che avevo scoperto di stare crescendo un innocente nel mio corpo. Mi dice di non farlo. La sua voce mi entra nella testa e congela tutti i miei muscoli facendomi restare immobile. Non ha più importanza. Niente ha più importanza gli rispondo passandomi una mano tra i capelli ma lui non è d'accordo. Dice che io sono importante e la cosa mi riporta alla realtà lasciandomi parecchio stordita. Gli chiedo chi è e lui mi risponde affermando di essere l'unico che può darmi una seconda possibilità. Non posso farne a meno i suoi occhi reclamano i miei così lo guardo. Scuoto la testa e gli domando cosa intende. Lui fa uscire le zanne dicendomi che potrei diventare come lui se solo lo voglio. Rabbrividisco ma non sono brividi di paura. Trovo molto attraente l'idea di essere come lui qualsiasi cosa lui sia ma faccio la difficile e gli domando cosa ci guadagna. Mi risponde con una battuta e io lo congelo con lo sguardo ammonendolo. Gli chiedo una ragione e lui mi dice che io sono la sua opera buona del secolo. Sospiro e gli dico che ormai non mi interessa nulla può fare tutto quello che vuole di me. Gli prendo la mano e mi fiondo fra le sue braccia. Il ricordo di fa più sfuocato fino a svanire del tutto e ritorno alla realtà. Un rumore alle mie spalle mi fa sussultare di paura. Mi giro e lo vedo seduto sul cornicione della finestra che mi guarda sorridendomi. Scende dal suo piedistallo e mi gira intorno con fare famelico ma io non ho paura so che lui mi vuole so che sono io la sua scelta così la paura del rifiuto scivola via. Sollevo il mento e mi lascio guardare finché lui non si ferma e annuisce soddisfatto. Mi sfila la mia vestaglia macchiata di sangue e rimango solo con la biancheria senza però sentire più freddo. Non sento più niente sono diventata immune a tutto e quando lo guardo mi correggo, quasi tutto. Mi fa indossare un vestitino scampanato e si ferma ancora ad ammirarmi. Sento qualcosa pizzicarmi la gola e lui prontamente mi dice cosa c'è che non va. Voliamo fuori nella notte e lo lascio precedermi perché sono inesperta e volenterosa di imparare i segreti del mestiere. Afferra la prima vittima e me la porge. Dice che devo morderla dove lui mi ha segnato ma io non voglio, un improvviso senso di colpa si impadronisce di me impedendomi di farlo felice. Gli dico che le farei male e lui mi dice di mettere da parte i miei istinti da umana. Vede che non cambio idea così mi passa un dito sporco di sangue sulle labbra lo evito ma non sono abbastanza veloce così mi raggiunge e improvvisamente tutto si fa rosso. Cedo. Le tiro via tutto il rosso che tanto mi piace e poi lei si accascia a terra inerme. Mi piace quello che ho fatto perché lui è orgoglioso di me. Quando torniamo a casa mi dice di lavarmi via il sangue e di mettermi qualcosa di carino per la notte, io gli obbedisco perché mi piace renderlo fiero di me. Nessuno è mai stato orgoglioso di me. Quando mi presento nella sua stanza lui mi dice che sono bellissima e mi lascia stare vicino a lui. Mi accarezza la guancia ma io guardo dall'altra parte. Ho una domanda da fargli e voglio sentire una risposta prima di fare altro. Gli chiedo del bambino lui mi risponde che non c'è più mi dice e mi abbraccia. Voglio piangere ma non mi ricordo più come si fa, tutti i miei ricordi sbiadiscono sostituiti dagli istanti che passo con lui perché è questa la cosa più importante il passato non ha più alcun valore. Non so nemmeno il suo nome eppure sento che non è importante. È come guardare un cielo pieno di nuvole, non hai bisogno di vedere il blu per capire che è sempre li. Mi chiede come mi chiamo, gli dico che mi chiamo Allison e mi perdo nei suoi occhi senza chiedergli altro. Alla fine lui mi dice che si chiama Shaine. Mi metto su di lui e lo bacio. Sembra sorpreso ma non mi respinge. Gli stringo la maglietta e lo tiro a me. So bene che non devo comportarmi così ma ormai penso non ci sia più nessuno che possa giudicarmi senza rischiare di perdere la testa in senso letterale. Mi sussurra che sono la cosa più bella che abbia mai visto e che lui vorrebbe io fossi sua. Gli giuro che potrei essere tutto quello che lui vuole se continua a guardarmi con quegli occhi. Ride e mi passa una mano fra i capelli come fossi qualcosa di prezioso. Mi dice che sono una vampira strana ma che gli piaccio. Mi paragona a sua sorella più piccola, dice che le somiglio molto. Gli chiedo quanti anni ha e lui si intristisce. Mi spiega che l'ha persa troppo presto e che, dopo tanto tempo, gli manca ancora. Mi intenerisco tanto e lo abbraccio tenendolo stretto. Gli dico che io non lo lascerò mai e lui mi crede. Mi fa stendere sul suo petto e mi racconta delle favole come quelle che raccontava a sua sorella facendomi sentire speciale perché sento di essere importante quanto lei. Chiudo gli occhi e mi addormento, lo sogno tutto il tempo ma non glielo dico è troppo bello stare così senza parole inutili. Eppure lui preferisce parlarmi. Preferisce riempirmi di storie. Dopo qualche tempo perdo la cognizione dello scorrere dei giorni vivendoli tutti in maniera intensa ma non preoccupandomene perché ormai ero immortale. Un giorno mi confessa che mi ha trasformata perché si sentiva solo ed io non riesco ad avercela con lui, gli voglio troppo bene. Inizio a pensare che sia lui colui che Dio non ha saputo mandarmi quando ne avevo bisogno. So che è arrabbiato con me perché ho smesso di vivere ma può biasimarmi? Lui non è mai stato gentile con me come pretende che io lo sia con lui?.

 

Shaine mi dice che lui ci crede al signore e alla bibbia io gli rispondo che non è possibile dato che noi siamo fuori da tutto questo cosi lui si lascia andare in un altra storia e anche se mi irritano terribilmente specialmente quelle che parlano di sua sorella lo lascio parlare perché so che gli fa piacere. Mi racconta della volta in cui aveva pregato per la sorellina talmente tanto che alla fine lui aveva dovuto ascoltarlo anche se era un vampiro allora io gli domando che cosa mai gli ha chiesto e lui mi sussurra ad un orecchio la risposta come se fosse una frase romantica ma io non la trovavo per nulla intima. Aveva chiesto a Dio di alleviare le sofferenze della sua piccola stellina e quello mi fa sentire un po' gelosa ma capisco quanto potrei ferirlo se gli dicessi quello che penso così ingoio il rospo dicendogli che è mio e che credo di amarlo. Lui sorride e non dice niente. Mi lascia con l'amaro in bocca ma lui è il mio angelo custode e se lui tace allora io lo rispetto perché lui ormai è il mio mondo.

Shaine mi sta sempre accanto anche quando sogno tutti quelli che uccido. Mi abbraccia senza fare commenti sulla mia natura e mi annuncia che domani mi porta in un posto bello. Io lo stringo a me e in silenzio ringrazio chiunque ci sia lassù. È lui che me lo ha insegnato. Mi ha detto che non si può vivere se non si crede in qualcosa. Io gli ho risposto che mi bastava credere in lui ma mi ha detto che nulla era per sempre nemmeno lui. E nonostante gli ribadivo il fatto che era immortale lui si chiudeva in se stesso e mi ripeteva solo che era importante avere un punto fisso che mi fosse sempre accanto così mi aggrappo a qualcuno che magari una volta nella mia vita mi è stato a sentire solo per fargli piacere ovviamente. La sera do un bacio a Shaine e prima chiedo scusa per tutto quello che ho combinato elencando tutte le vite che ho preso poi mando un enorme bacio all'angioletto che Shaine dice io ho mandato in un posto migliore ma non ricordo e lui mi spiega che è perché sono tornata bambina. Io non sono d'accordo con lui e alla prima occasione gli dimostro che si sbaglia ma lui mi sfugge mi evita facendomi sentire frustrata e un amico ritorna all'attacco. La solitudine torna a farmi visita e si attorciglia al mio cuore rendendomi pesante come un sasso per di più lui sostiene che mi bacerà davvero solo quando sarò davvero in me. La cosa peggiore è che io non sapevo quando questo sarebbe successo.

Sono trecento anni che sono bloccata in questo corpo eppure mi piace stargli vicino trecento volte più del primo anno. Gli chiedo com'è possibile lui mi risponde che forse lo amo davvero. Io gli sorrido e inizio a pensare se sia ancora fiero di me. Lui mi dice che se potesse tornerebbe indietro e mi farebbe tornare umana, dice che sono ossessionata dal sangue, che uccido troppo, che non mi so controllare. Io gli dico che non trovo uno sfogo sufficiente allora lui mi accontenta. Viene a letto con me dopo tre secoli decide di accontentarmi ma io sono troppo felice e uccido ancora di più. L'altra sera mi guardava da lontano e scuoteva la testa mentre dilaniavo un intera famiglia lasciando in vita due ragazzini. Sembrava rincuorato così gli vado incontro e gli dico che posso migliorare. Lui mi guarda dubbioso. Dice che non riesce più a vedere la luce brillare nei miei occhi. Io non so cosa rispondergli così rimango in silenzio.

Gli anni passano e la sete di sangue non passa. I miei occhi sono diventati rossi. Chiedo a Shaine perché i suoi sono così verdi e lui mi risponde che non beve quasi mai sangue umano. Io gli chiedo come fa e lui mi sfiora il petto con un dito facendomi battere il cuore. Mi suggerisce che per sconfiggere la sete devo solo volerlo. Forse non voglio eppure è strano. Voglio di nuovo renderlo felice. Le mie scappatelle con gli umani lo rendono triste. Lui non sa che gioco con loro, io non li amo, amo il loro sangue. Forse ha ragione lui non sono più quella di prima.

In un giorno di primavera del ventunesimo mentre cammino sul bordo di un fiume, vedo un pittore ritrarre il tramonto. Avanzo nella sua direzione rimanendo sempre nascosta e quando vedo i suoi dipinti sono senza parole. I suoi dipinti sono così realistici. Mi avvicino e gli chiedo come fa ad essere così bravo lui mi dice che dipinge quello che vede ma io gli chiarisco che non è così. Mi risponde che è un utopista allora gli racconto che anche io lo ero. Quando guardo il suo collo le zanne vengono fuori e mi spavento. Lui mi si avvicina e mi dice di non nascondermi. Non lo trovo strano anche se il mio sesto senso cerca di mettermi in allerta. Mi dice che sono bellissima anche con quelle due cose orribili. È la prima volta che odio le mie armi di difesa. Mi chiede se posso posare per lui. Prima di rispondergli voglio sapere il suo nome. Mi guarda per un po' poi in un sussurrò mi dice di chiamarsi Daniel. Perché trovo così dolce la sua voce? Io amo un altro ragazzo eppure quando mi sfiora Daniel sento davvero di prendere fuoco anche se non posso. Sento le farfalle agitarsi nel mio stomaco. Gli dico che poserò per lui. Lo porto nella nostra casa e Shaine mi guarda con le mani strette in pugni io non ci bado. Siamo in camera mia e lui mi chiede di indossare un maglioncino che mi lascia scoperta la spalla. Mi posiziona sul divano e inizia a dipingere. Io sono incantata dal modo in cui fa muovere il pennello. Mi fa venire i brividi. Mi rimprovera dicendomi di stare ferma. Ha il viso corrucciato e la cosa mi fa ridere. Eppure è così bello quando sorride. Voglio farlo ridere ma non so come fare. Gli chiedo se vuole che mi faccia le guance rosse lui ride dice che io non posso e anche io rido. Quando finisce il dipinto sono a bocca aperta. Quella nella tela non posso essere io. Non sono così bella. Lui mi dice che mi vede in quel modo e io sorrido. Mi metto ad arricciargli i capelli e lui sorride. Dice che gli sono di compagnia dice che sta bene con me e che gli piaccio. Io non gli racconto di Shaine. Gli dico che grazie alla sua compagnia sono sei ore che non bevo una sola goccia di sangue. Sorride e mi propone un accordo. Mi chiede se mi va di bere il suo e io mi spavento. Ho paura, non voglio fargli del male ci tengo a lui. Lui mi tranquillizza e mi dice che si fida di me. Lui non sa che sono io a non fidarmi di me. Si scopre il collo e io non mi allungo per morderlo. Gli dico di coprirsi perché non riesco a resistere e lui mi fa sedere sul letto e mi avvicina al suo collo. Io annuso il suo odore e trovo che sia il migliore in assoluto. Mi allontano e scuoto la testa. Non voglio fargli del male mi ripeto che io provo qualcosa per lui e non voglio farlo soffrire. Lui mi accarezza la coscia e mi fa venire voglia di lui. Sa come prendermi, sa come comportarsi con me, sa come implorarmi con i suoi bellissimi occhi neri e i suoi grandi occhiali. Glieli tolgo e lo guardo meglio. È davvero bello. I suoi capelli neri sono troppo ordinati. Ci passo le mani e glieli scombino. Gli dico che mi piace di più cosi e lui dice che si pettinerà sempre così. Gli sbottono due bottoni della camicia e gli assicuro che non voglio morderlo. Gli dico che è la cosa più preziosa che io abbia mai toccato e lui mi dice che esagero. Gli racconto di Shaine e lui non mi mette il broncio. Mi racconta di aver incontrato molti vampiri ma mai nessuno come me. Mi racconta che il modo in cui il mio rosso brilla serve solo a nascondere i miei veri occhi e che lui vuole assolutamente vederli. Dice che saranno bellissimi e io gli dico che somigliano molto ai suoi ma lui non mi crede. Gli racconto di tutte le persone che ho ucciso e sembra finalmente scalfito ma mi dice che devo redimermi, mi convince che posso farlo. Mi promette che mi aiuterà a partire da oggi. Si strappa la camicia e io non riesco più a resistergli. Con dolcezza infilo i miei denti nel suo collo ma lui non strilla ne si dimena come fanno gli altri, mi sorride e mi prende la mano incrociandola alla sua. Dopo due sorsi smetto e gli dico che sono piena. Mi crede ma non è vero ne vorrei tanto di più solo che la paura è più forte e mi sazia. Se ne va e mi lascia ma promette che domani torna e lo fa. Torna sempre. Mi fa sempre nuovi ritratti e poi mi aiuta con il sangue. Quasi non voglio più bere da quando sono con lui. Shaine sembra diventato più felice. Si è rassegnato, sa che gli voglio bene ancora e adesso viene persino a consolarmi quando penso di non farcela a reggere con il sangue. Racconto a Daniel che ho trecento ventun anni lui mi dice che per lui ne ho solo ventuno e che lui è più grande. Lui ne ha venticinque. Si vanta e mi fa ridere. Dice di essere più grande, lo grida a tutti e io non riesco a non ridere. Mi dice che io ho l'età che mi sento. Ogni giorno mi chiede quanti anni mi sento e io ogni giorno gli do una risposta diversa. La prima volta che me lo chiese gli dissi che ne avevo mille e passa oggi invece gli ho detto che ne ho solo cento cinquanta. Quando la sete mi affligge ma non voglio disturbarlo gli dico che ne ho cinquecento ma lui non mi crede e mi dice che sono così bella che me ne da solo venti. Più lo guardo e più penso che pregare non è così sbagliato. Gli ho chiesto se lui crede. Mi ha detto che senza la fede non saprebbe dove andare. Io gli dico che può venire sempre da me. Anche lui mi chiede se ci credo e io questa volta gli dico di si. Gli dico che forse qualcuno mi ascolta ma che sono ancora combattuta.

Sorride e il cielo sembra riempirsi di lanterne sfavillanti. Sono i miei occhi che lo vedono così ma non ci posso fare niente. Per il suo compleanno gli ho regalato un mio disegno. È rimasto sorpreso. Gli ho chiesto se mi poteva dare lezioni perché ero fuori allenamento ma lui ne ha chieste a me. L'ho abbracciato. Con lui i pensieri futili non mi sfiorano nemmeno tutto ha un senso.

Però un pensiero mi attanaglia. Lui non vivrà per sempre. Non ne abbiamo parlato ma sappiamo entrambi che arriverà quel momento. Non voglio pensarci per adesso. Abbiamo ancora vent'anni siamo giovani mi ripete lui quando cerco di infilare questo argomento nelle nostre discussioni. Ma io lo vedo cambiare ogni giorno lo sento sempre più lontano e non so perché. I giorni scorrono felici e lui si fa sempre più dolce e irraggiungibile. Decido di parlarne con Shaine. Lui mi dice che è normale che un essere umano cambi nel corso della sua vita. Io gli rispondo che non ricordo se ha me sia mai successo e lui mi dice che ero molto bella da umana sviando il discorso. Mi dice che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di farmi sua e che si pente di avermi lasciata andare. Io gli dico che lui è il mio miracolo personale, che gli voglio bene ma che ormai Daniel è tutta la mia vita. Lui mi risponde che se non si decide a lasciarsi la sua umanità alle spalle io diverrò sua schiava ma lui non sa che io lo sono sempre stata così provo a dirglielo e me ne pento subito. Un sorriso capovolto spunta sulla sua faccia, l'ho ferito. Mi dispero dentro di me per aver detto una cosa tanto cattiva. Lo abbraccio e gli chiedo scusa. Vado a casa di Daniel e lo guardo sedere a tavola. I suoi genitori gli stanno intorno la sua nipotina, che gli somiglia in una maniera impressionante, gli tira i pantaloni per attirare su di se la sua attenzione. Sua sorella gli da una pacca sulla spalla e all'improvviso mi sento vuota. Lei non le somiglia nemmeno un po'. Ha dei lunghi riccioli biondi e due occhi marroni che fanno perdere la testa a Daniel. Riesco a sentire il suo cuore battere talmente forte da farmi male le orecchie. Capisco perché lui non ha voluto rinunciarvi. Aveva tanto da perdere. Ha una famiglia, una moglie e una bambina bellissima mi sento devastata, imbrogliata e derisa. Lui mi ha preso in giro per tutto questo tempo. Lo guardo e mi sento frantumare. Il mio corpo viene corroso dalla gelosia e di colpo tutta la bontà che era stato capace di portare si sgretola. Mi scappa un unico sorriso. Sembra davvero felice con la sua vera famiglia. Sorride, non smette mai di sorridere. Sorride come non l'ho mai visto fare prima. Lui la ama. Solo adesso realizzo che non mi ha mai guardato come si guarda un innamorato. Che ero io quella che pensava fosse perso di me invece ero io quella persa. Lui le guarda proprio come Shaine guarda me e questa consapevolezza mi rompe in mille pezzi. Devastata dal dolore torno a casa piangendo. Dopo tanto tempo non era stato difficile ricordarmi come si piangeva e volevo non averlo mai fatto. Salgo in camera mia anche se sento Shaine che mi chiama. La porta della mia camera si apre e lui entra ma si blocca ed io sento che mi guarda. Di colpo mi sento fragile proprio come se fossi un umana e la cosa mi disgusta. Era per gli umani che avevo incontrato che avevo deciso di tentare la fortuna come vampira e adesso uno di loro era riuscito a spezzare il mio cuore. Mi chiede cosa c'è che non va. Io gli rispondo che sono stata un egoista e che ho quasi portato via Daniel dalla cosa che più amava al mondo. Lui mi stringe tra le sue braccia e mi bacia i capelli. Mi ripete che sono la sua principessa e che non devo piangere. Io gli rispondo che quando si ama soffrire fa parte del pacchetto allora lui ribatte che lo sa bene com'è amare io glielo ricordo bene. Gli stringo la camicia e mi addormento tra le sue braccia.

La mia vita non ha nessun senso. Daniel mi chiama al cellulare ma io evito di rispondergli. Me ne sto seduta e guardo fuori dalla finestra i giorni passare. Mi dispero, il telefono non smette un attimo di squillare non mi da pace. Alla fine rispondo. È Daniel. Mi chiede che fine ho fatto. Sembra spaventato. Gli chiedo cosa è successo mi dice che la sua nipotina non sta bene. Mi chiede di aiutarlo. In un attimo tutta la bontà viene meno e il senso di conservazione prende piede. Gli chiedo perché dovrei aiutarlo, lui non è disposto a sacrificare nulla per quello che io pensavo fosse amore. Lui mi implora. Io non cedo allora mi dice che poterà la bambina nel bosco questa sera e mi supplica di andare all'appuntamento. Non gli rimane molto sta morendo. Riattacco. Non voglio più sentirlo, mi ha spezzato il cuore eppure appena scende la sera sono nel bosco e lui è seduto con in braccio una bambina, sua figlia. Dorme serena tra le braccia della persona che sa, non la deluderà mai. Si sente amata e io provo invidia. Mi avvicino a loro e lui mi guarda. Sembra invecchiato, terribilmente invecchiato. È stanco. Amare qualcuno porta via le forze molte volte ero contenta che l'avesse imparato. Mi parla, mi dice che per la sua nipotina non c'è più speranza e io sento la rabbia mangiarmi viva. lo guardo e un ghigno mi si stampa sul volto spaventandolo. Gli urlo di non raccontarmi frottole, gli dico di sapere tutta la verità e lui abbassa lo sguardo. L'ho colpito e sembra sentirsi in colpa. Gli dico che non ho intenzione di aiutarlo allora lui si inginocchia ai miei piedi e mi implora. Io alzo il mento e non lo guardo. Mi dice che la bambina ha la leucemia e che se non la aiuto domani non riuscirà ad alzarsi. Non mi importa gli dico che non mi interessa lui mi propone uno scambio. Lui in cambio della sua piccola. Apro gli occhi e lo guardo. Sta piangendo mentre culla quella povera piccola umana ormai dalla pelle candida come la neve. È davvero bellissima ha i capelli della madre ma il resto è tutto del padre. Daniel mi guarda e mi parla come mai aveva fatto prima. Mi dice che non voleva prendermi in giro. Mi dice che io gli piaccio davvero ma che lui ha sempre amato sua moglie e che mi ha usata per salvare la sua bambina sapeva benissimo quello che ero sin dal primo giorno. Voleva solo che io salvassi la sua bambina perché sapeva che il sangue di un vampiro poteva curare qualsiasi cosa e ormai lui e sua moglie avevano provato ogni cosa senza nessun risultato. Il cuore mi si spezza ma continuo ad ascoltare mi dice che farebbe di tutto pur di non far soffrire la sua principessa e all'improvviso capisco. Lui ama la sua bambina come io amo lui. Per quanto mi ha fatto soffrire non posso fargli del male. Gli darei la vita. Mi piego sulle ginocchia impotente. Mi passo i capelli dietro le orecchie e poggio il capo sulla sua spalla. Sembra spaventato ma poi si rilassa come accettando la sua condanna. Mi dice di prendere tutto quello che voglio ma io gli rispondo che sono stanca di farlo, che per una volta voglio essere io a dare qualcosa a qualcuno. Lui mi guarda incredulo. Gli prendo la piccola dalle braccia e le sussurrò all'orecchio ''Sei amata principessa non mollare tieni duro''. La piccola sembra quasi sorridermi e si stringe al mio petto. Gli chiedo qual'è il suo nome lui mi risponde che si chiama Hope. Un ricordo torna e io non ho più scuse. Avevo buttato all'aria l'occasione di far crescere mio figlio come potevo togliere anche ad Hope la possibilità di crescere e diventare una mamma migliore di me? Mi sento leggera. Il primo pensiero umano dopo tanto bene. Rimango sorpresa ma dopo averle baciato la fronte mi mordo il polso e le faccio bere il mio sangue. All'inizio ne vomita un po' ma poi ne beve sempre più avidamente. Si sveglia e i suoi occhioni mi guardano sofferenti. Si piega in due e inizia a vomitare. Daniel le va incontro e mi dice che l'ho avvelenata, io gli spiego che sta buttando fuori tutto quello che la fa star male. Gli dico che anche io vorrei farlo ma non posso. Si gira a guardarmi ma io sparisco. La tira su quando ha finito e la porta a casa. Quando il dottore va da lei è tutto finito. Hope è guarita. Mi vede. Incrocia il mio sguardo dalla finestra e mi sorride. Io piango di gioia. E mi appoggio al ramo dell'albero sentendomi finalmente in pace con me stessa. Shaine sale e si siede accanto a me. Mi sussurra che finalmente, sono diventata quella che lui si aspettava. Mi chiede se ho intenzione di continuare. Io gli rispondo che seppure sarò dannata per sempre penso che a Dio possa solo far piacere che io gli rovini i piani. Mi provoca chiedendomi se lo farò anche se non riceverò niente io gli sorrido. Gli dico che mi basterà pensare alla faccia che aveva Hope per sentirmi in pace con me stessa. Lui mi prende per mano e mi domanda se sono pronta. Gli chiedo per cosa. Al per sempre. Solo te ed io chiedo e lui annuisce sempre tu ed io. Spariamo nella nebbia e lasciamo a voi lettori immaginare cosa ne sia stato di noi.  

 

Fine.

   
 
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