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Autore: SaulK    03/03/2013    6 recensioni
Un uomo viveva da molto tempo in una landa senza vita, quando tutto cambiò.
E poi tutto tornò come prima.
E come un specchio, io sono quell'uomo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una landa desolata si stendeva senza limiti nella terra della Luce.

Nulla vi cresceva da anni, anche se molte volte un pover uomo aveva provato a piantarci qualche seme. Era un vecchio zoppicante, ma che con costanza cercava di portare un po' di vita su quella zona brulla dimenticata da Dio.

Passò molto tempo prima che uno di questi semi mettesse radici, con somma gioia dell'uomo, germogliando un piccolo fiore. Era sì molto piccolo, ma era forte, la corolla rosso fuoco, e trasudava una bellezza ancora acerba ma pronta a fiorire.

Il vegliardo gongolava, tanto che non si accorse mai del Cavaliere che passava da quelle parti. Era un caro amico dell'uomo, che lo veniva a trovare con regolarità.
Quando però giunse lì, s'accorse della bellezza del fiore e ne rimase ammaliato.

"Vecchio, che cos'è questa diavoleria? Pensavo che tali bellezze non crescessero sulla tua terra."

"E avete ragione mio buon Cavaliere, è il primo fiore che abbia mai addolcito la mia landa brulla...finalmente potrò tornare a gioire"

Il vecchio fece il fatale errore di lasciare al Cavaliere la possibilità d'avvicinarsi, di ammirare meglio il fiore. Senza che se ne accorgesse, il Cavaliere colse la pianticella dal terreno, stringendola nel pugno.

"Mio buon amico, che fai?" Chiese preoccupato l'uomo. "La tua pianta supera di gran lunga in bellezza quelle che sono cresciute, e morte ahimè, nel mio giardino. Pertanto, voglio portarla lì per poter ridare vita anche ai miei possedimenti" Rispose il Cavaliere, senza una vera nota di malvagità nella voce, ma solo una mera ingenuità infantile.
Nel suo cuore, non capiva veramente cosa fosse il suo gesto.

Quando il Cavaliere fu scomparso all'orizzonte, quando rimase solo il vecchio in quella terra di Nessuno, solo allora l'uomo scoppiò in un silenzioso pianto di rabbia.
Per poco, solo per poco, era stato un uomo felice, ma la sua felicità aveva attratto il cuore bramoso del Cavaliere, e la sua stessa felicità gli era stata sottratta.

Una landa desolata si stendeva senza limiti nella terra della Luce, un velo di morte aleggiava su di essa.
   
 
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