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Autore: Fireflie    19/09/2007    5 recensioni
Di cosa sono fatti i sogni? Pallidi mostri che ti scoppiano nel cuore e ti asciugano il sangue nelle vene, lasciandoti morente, disteso sulla terra battuta di una città qualunque.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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Note: Basata sulla figura storica di Alessandro Il Grande.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Cratero ed è stata ispirata da un famoso aneddoto in cui si dice che Cratero amava Alessandro perchè Re, mentre Efestione amava Alessandro perchè Alessandro. Diciamo che ci ho giocato un po' sopra.



La Materia Dei Sogni


Di cosa sono fatti i sogni? Pallidi mostri che ti scoppiano nel cuore e ti asciugano il sangue nelle vene, lasciandoti morente, disteso sulla terra battuta di una città qualunque. Quante ne ho già viste, di città? E quante ne ho lasciate indietro solo per lui? Quasi non ne ho più ricordo.

Alessandro è fatto della stessa materia dei sogni: pallida e incolore nuvola di fumo, che entra nei polmoni ad ogni respiro, facendoli marcire dal loro interno per il desiderio che vi fa crescere.

Umile e inadatto mi prostro ai suoi piedi di aria, senza vergogna lo adoro, non il Re ma Alessandro, Alessandro e il suo odio, Alessandro e la sua fame di gloria, Alessandro e solo Alessandro, per come lo conosco, perché lo conosco.

E mentre lo guardo seduto al fianco di Efestione – la sua spalla abbronzata che si appoggia leggera contro quella bruna dell’altro, una carezza lieve e leggera come un bioccolo di nebbia – lo sogno mio, in mezzo a questa tenda affollata e satura di rivalsa e ambizione. Lo sogno perché non posso fare altro, le labbra di vino, gli occhi per una volta rivolti verso di me e non pieni d’amore per lui.

Ma i sogni ci uccidono. Si insinuano crudeli e indelebili dentro di noi, e rimangono sopiti – annidati nel fondo del cuore, come piccoli serpenti in cerca di calore - così a lungo da non riuscire ad essere identificati, fino a che è troppo tardi, troppo tardi. Svuotano il nostro corpo, rivelandosi per quello che sono in realtà: mete lontane e irraggiungibili quanto i confini di questo mondo che non troveremo mai.

I sogni sono fatti di lacrime e anche tu, Alessandro, lo sai.


Fine

   
 
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